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domenica 2 agosto 2020

LA SALITA DEI SAPONARI Cristina Cassar Scalia Recensione

Ogni tanto mi prende la voglia di Sicilia, e poiché le sono molto lontana geograficamente, mi rivolgo a letture che ne siano permeate. Per questo motivo l' appuntamento con Cristina Cassar Scalia e il suo vicequestore Vanina Guarrasi per me è irrinunciabile, e di libro in libro sempre più entusiasmante e confidenziale.


Einaudi
LA SALITA DEI SAPONARI 
( Le indagini del vicequestore Vanina Guarrasi #3 )


Genere: giallo
Pagine: 258
Prezzo: € 18.00
ebook: € 9,99
disponibile su Audibile, letto da Chiara Anicito
QUI il link Amazon per l' acquisto

La Trama
Esteban Torres, cubano-americano con cittadinanza italiana e residenza in Svizzera, viene trovato morto nel parcheggio dell'aeroporto di Catania; qualcuno gli ha sparato al cuore. L'uomo ha un passato oscuro, e girano voci che avesse amicizie pericolose, interessi in attività poco pulite. Eppure le indagini sono completamente arenate: nessun indizio che riesca a sbloccarle. Questo finché a Taormina, dentro un pozzo nel giardino di un albergo, si scopre il cadavere di Roberta Geraci, detta «Bubi». Torres e Bubi si conoscevano. Molto bene. Con l'aiuto della sua squadra e dell'immancabile Biagio Patanè, commissario in pensione che non ha perso il fiuto, Vanina riporterà alla luce segreti che hanno origine in luoghi lontani. Ma non potrà dimenticare gli incubi che la seguono fin da quando viveva a Palermo. Questioni irrisolte che, ancora una volta, minacciano di metterla in pericolo.


«Manco il tempo di arrivare e Vanina era già in movimento. Di corsa, per giunta, come piaceva a lei. Aveva ragione Adriano: per entusiasmarla veramente, per sentirselo suo, un caso doveva avere un indice di "rognosità" tale da occuparle la mente per giorni, fino alla sua totale risoluzione. L'omicidio di Esteban Torres, a occhio e croce, prometteva bene».
Opinione di Charlotte
Peripezie articolate  giocate su enigmi e commistioni tra passato e presente, tra criminalità organizzata e reati passionali, infarcite delle vicende personali della protagonista e dei suoi comprimari, creano uno spazio insidioso, eppur accogliente e avvolgente, dalla marcata empatia : nel quale si respira Sicilia a pieni polmoni tra cadenze dialettali, costumi quotidiani tipici, luoghi e sapori inconfondibili .
Chi ha seguito questa serie di romanzi briosa e squisitamente "gialla" fin da Sabbia nera, ormai conosce le qualità,  le abitudini, le luci e le ombre di Vanina : ha imparato ad amarne l' acume , la grinta e le fragilità, a confrontarsi con i suoi demoni e le sue simpatie, ed è entrato a far parte di una squadra di colleghi e amici  diversissimi tra loro per età, abilità, caratteristiche spiccate che li rendono insostituibili tessere di un mosaico genuino fatto di  suspense e cameratismo. La vicenda narrata ne La salita dei Saponari è ingarbugliata ad arte, ricca di colpi di scena ben architettati e per questo avvincente e dal ritmo incalzante: eppure al piacere della scoperta della verità si accompagna, forse ancor più intenso,  il puro diletto dei siparietti, della partecipazione ad una quotidianità siciliana raccontata dall' autrice con palesi attaccamento e orgoglio, che restituiscono un boomerang di  emozioni oltremodo vivide e partecipate. 
Un' avventura a tuttotondo quindi, ricca di stimoli, di enigmi, di affetto: assolutamente perfetta come lettura estiva d' evasione, intensa e suggestiva .



Le indagini del vicequestore Vanina Guarrasi
#1 Sabbia nera
#2 La logica della lampara 
#3 La salita dei Saponari 

Di Cristina Cassar Scalia Sognando tra le Righe ha recensito:
La seconda estate ( Sperling&Kupfer 2014, recensione QUI)
Le stanze dello scirocco ( Sperling&Kupfer 2015, recensione QUI)
Sabbia nera ( Einaudi 2018, recensione QUI

mercoledì 30 gennaio 2019

UN'IMPROBABILE CACCIATRICE D'INDIZI Chiara Pelossi Angelucci Recensione

Seguo le "orme letterarie" di Chiara Pelossi dal suo romanzo più struggente e introspettivo, la ritrovo volentieri alle prese con una nuova e diversa avventura dalle tinte humor giallo rosa. Il tratto distintivo della sua personalità è il sorriso che riversa tra le righe delle sue storie, restituendoci personaggi che sembrano usciti da una serie televisiva in stile Barlume, solo che la location è un convento "fuori da rigidi schemi". Un cast di personaggi necessari, una protagonista burrosa e impacciata che tira fuori la voce quando non è il momento e si eclissa quando è a corto di parole. Un romanzo davvero piacevole, divertente e caldo come un'avvolgente coperta fatta ai ferri. 


Gabriele Capelli Editore


UN'IMPROBABILE CACCIATRICE D'INDIZI 
Lettere misteriose
Chiara Pelossi Angelucci 

Editore: Gabriele Capelli
Genere: Giallo Humor
Pagine: 246
Prezzo: 16,40
Ebook: 5,70



Trama

Ilde, un'ultra trentenne simpatica e un po' sconclusionata, si scopre erede di una piccola agenzia investigativa. La novità le risulterà inizialmente un po' scomoda, sia perché non ha la più pallida idea di come si gestisca (al cinema sembra tutto facile), sia perché questa porta con sé oneri e pochi onori. L'agenzia e le indagini semiserie fanno da cornice e da motore alla crescita professionale ed emotiva della protagonista. Costretta a confrontarsi con realtà molto diverse dal suo stile di vita sarà obbligata a modificare le sue abitudini e convinzioni, per poter riuscire in un mondo che non è fatto solo di sogni e fantasie, dove la protagonista tende a rifugiarsi. L'obbligo di frequentare nuovi luoghi e persone la aiuterà gradualmente ad avere un approccio diverso con il prossimo e ad aumentare la fiducia in sé stessa. Umorismo e ironia accompagnano la lettura dall'inizio alla fine.


opinione di foschia75


Mi piace la capacità che ha Chiara Pelossi nel farti sentire "a casa", parte di una piccola chiassosa combriccola bizzarramente assortita. Ma il bello di questo romanzo sta proprio nel senso di accoglienza in una piccola comunità che sembra sospesa fuori dal tempo, in una bolla cittadina non meglio identificata ma così naif da apparire con naturalezza nell'immaginario del lettore. La protagonista del romanzo è una ragazza che ha già passato i  trenta e si trova dalla sera alla mattina catapultata in una situazione grottesca: ha ereditato l'agenzia investigativa dello zio "tragicamente scomparso". Cosa fare? Iniziare da zero senza saper neanche dove mettere le mani, o vendere tutto e continuare con la propria noiosa vita?
Spinta dal ricordo dello zio e dal senso di responsabilità verso la famiglia, Ilde decide di prendere in mano le redini dell'agenzia, ignara di essersi appena infilata in un carosello di avvenimenti concatenati. A far da spalla all'investigatrice in erba, un gruppo molto disomogeneo di personaggi, uno più necessario dell'altro per innescare un ingranaggio davvero ben oliato e funzionale alla trama.
Aldo il suo vicino di attività, Suor Ignazia "titolare" del convento vicino, e tutto il gruppetto di attempati pensionati che gravitano intorno al caldo e generoso focolare del convento dove tutti si ritrovano ogni giorno all'ora del desco. 
Zio Nello le ha lasciato una bella gatta da pelare, ma in suo aiuto verranno Beck e Walter, agenti di sicurezza stipendiati dall'agenzia e Alan, enigmatico aiuto free lance dello zio. 
Il primo caso arriva con una sorprendente velocità sulla scrivania di Ilde che si trova a dover scoprire chi ha mandato delle lettere anonime a una famosa attrice che vive nella sua città e che ha chiesto aiuto all'agenzia. 
Ilde comincia a mettere insieme i tasselli, aiutata dai simpatici e acuti pensionati che l'hanno presa a cuore come una nipote, ma ogni volta che si convince di essere a un passo dalla soluzione, accade qualcosa che la costringe a ricominciare da capo. Ogni volta che si trova in un vicolo cieco, compare magicamente Alan a sostenerla e far scattare in lei la molla per una nuova pista. Ma chi è Alan, e perchè sembra essere sempre al posto giusto al momento giusto al contrario di lei, che sembra una mina vagante sempre pronta a far danni?
Chissà cosa direbbe il povero zio Nello nel vederla in azione! 
Un'improbabile cacciatrice di indizi è un romanzo humor dalle tinte giallo rosa che vi terrà compagnia e vi strapperà più di una sana e sincera risata, grazie allo stile fresco e frizzante di Chiara e alle sue brillanti citazioni. Adoro immergermi in questo tipo di romanzo, così spensierato e "casalingo"! Mi piacciono le protagoniste "della porta accanto" quelle con i capelli sempre fuori posto, qualche chilo nei punti giusti e quella naturale ingenuità che le rende irresistibili non solo al lettore... 


L'autrice 




Scrivo da quando ho 7 anni, dapprima storie strampalate sui quaderni di scuola, poi piccoli racconti scopiazzati dai grandi classici e ora spaccati di vita vera e non che mi frullano nella testa impazienti di uscire per essere raccontati e consumati. Ai letterati che amano i grandi libri potranno sembrare trame di poca importanza, di vana bellezza. A chi invece sa apprezzare l’animo delle persone e le sue sfaccettature saprà cogliere nei miei libri le mille e più sfumature della nostra società, le sue paure, le sue ansie e soprattutto la sua costante ricerca di equilibro e felicità, che altro non è che l’essenza della vita stessa. 


Ringrazio Gabriele Capelli Editore e Chiara per avermi permesso di leggere questo carinissimo romanzo che consiglio a chi ha voglia di sentirsi più leggero dopo una giornata di lavoro o qualche preoccupazione. 

mercoledì 5 dicembre 2018

A MALI ESTREMI Valeria Corciolani Recensione

Perchè la serie di Valeria Corciolani è così apprezzata e seguita? Semplice. Ne facciamo parte, come inquilini di un vicinato, che tutto sanno e tutto osservano da una posizione privilegiata, quella del lettore che ha la possibilità di camminare per le pittoresche viuzze di Chiavari. Non c'è sensazione più bella e appagante che sentirsi parte di una storia, affezionarsi ai personaggi e sentirne la mancanza fino all'indagine successiva. Non vi nascondo il mio entusiasmo quando so che stanno per tornare l'ossuto ispettore montagnolo e la giunonica acuta colf, senza lasciare indietro l'affascinante cast di insostituibili "aiutanti". 




Amazon Publishing




A MALI ESTREMI
Valeria Corciolani 

#3 La Colf e l'Ispettore
Editore: Amazon
Genere: Giallo/ investigazione
Pagine: 320
Prezzo: 9,99
Ebook: 4,99
In abbonamento con KU



Trama

L’ispettore Jules Rosset deve rinunciare ad Alma, la colf dallo “sguardo” speciale?
È una fredda sera di metà dicembre quando alla Radici & Figli, azienda di arte sacra, divampa un incendio. I resti di un cadavere carbonizzato e una misteriosa scritta in arabo sono gli elementi con cui l’ispettore Jules Rosset si ritrova a fare i conti. Come se non bastasse, Alma ha altri pensieri per la testa.
Per fortuna il Natale si avvicina e Rosset può approfittarne per riappropriarsi della sua collaboratrice più preziosa insinuandosi nelle pieghe più imprevedibili di questa misteriosa vicenda. A mali estremi, estremi rimedi.



opinione di foschia75


...osserva la strana coppia che ha davanti. Strana davvero.  Lui è una penolla lunga e ossuta come un pioppo, lei una morbida dea della fertilità con due occhi da tigre in un profilo fiero sbozzato nel mogano. 




Questa è una delle mie serie preferite, capace di farti sentire "a casa", inquilina di un condominio dove non ci si annoia mai, diventando spettatori della vita dei protagonisti e delle loro famiglie. 
Questa volta, l'ossuto e ombroso ispettore Rosset colto da una antipatica influenza, si troverà a dover risolvere un caso le cui tessere non riescono a incastrarsi come dovrebbero, troppe lacune, troppe prove sparse tra passato e presente. Sarà l'acume e l'occhio "investigativo" di Alma a trovare la giusta combinazione, ma non prima di aver messo a dura prova la pazienza dell'ispettore che sembra essere in crisi per il rapporto non sempre facile con la giunonica colf. 
Quello che affascina della serie è la costruzione dei personaggi, soprattutto l'apparente incompatibilità tra l'ispettore e la colf che un giorno sembrano amici di vecchia data, quello dopo potrebbero voler attentare uno alla incolumità dell'altra. 
Gli equilibri emotivi e professionali tra i due tengono il lettore avvinto alle pagine, senza distrarlo dalle indagini e dagli eventi che si intrecciano sapientemente con il tessuto sociale della cittadina di provincia.
In questo terzo capitolo avremo modo di conoscere ancora più a fondo i pensieri dei protagonisti, i loro "tormenti" emotivi, le loro insicurezze. L'autrice ci affida i pensieri di Alma, i suoi dubbi di donna e madre, invitandoci inevitabilmente a riflettere su argomenti quanto mai attuali che mettono noi donne davanti all'impietosa immagine di quello che siamo e il riverbero di quello che potremmo essere se solo ci spogliassimo di certi pesanti sensi di colpa. Non ci va leggera neanche con il nostro ombroso e scostante ispettore, che oltre a combattere con un malanno di stagione, dovrà affrontare una fastidiosa voce interiore che suggerisce scomode constatazioni emotive.
Mentre le loro personali perplessità li pungolano, si troveranno a dipanare un nuovo caso che mette a nudo i disequilibri di una delle famiglie più in vista di Chiavari, sgretolandone una facciata eretta molti anni prima e restituendo una verità inaspettata, che andrà ad avvalorare l'acuta ipotesi di Alma.
Anche in questo nuovo romanzo, non ci ha lasciato senza le sagaci frasi di Alfonsina, suocera di Alma, e l'aura "mistica" del sacerdote che spesso si trova a prestare orecchio alle perplessità dell'ispettore.
Insomma se state cercando un romanzo dove sentirvi a casa, allora dovete leggere assolutamente questa serie! Quale momento migliore se non le prossime feste?




L'autrice 

Valeria Corciolani è nata e vive a Chiavari, con marito, due figli, un geco e un gatto di nome Elwood, in onore del personaggio dei Blues Brothers. Laureata in Belle Arti, lavora come grafica/illustratrice e conduce corsi nelle scuole per avvicinare i bambini all’arte e alla creatività. Si occupa di fotografia, allestimenti e complementi di arredo in eco-design. Zitta zitta, si mette a scrivere e nel 2010 pubblica per Mondadori il suo primo romanzo, Lacrime di coccodrillo. Nel 2012 si cimenta con il racconto Il gatto l’Astice e il cammello (Antologia “Giallo Panettone”, Mondadori) e si diverte moltissimo, tanto che ne scrive un altro, Mephisto (Antologia “Animali noir”, Falco Editore). Con Emma Books pubblica Il morso del ramarro (finalista al Premio internazionale di letteratura Città di Como 2015), il racconto Pesto dolce – la ricetta della possibilità e La mossa della cernia. Ah, giusto a onor di cronaca, il geco si chiama Attilio. Acqua passata è il suo primo titolo per Amazon Publishing.


Le nostre recensioni dei primi due romanzi della serie




martedì 9 ottobre 2018

IL LIBRO DEI BALTIMORE Joel Dicker Recensione

Dopo aver apprezzato La verità sul caso Harry Quebert, ho deciso di dare una possibilità a questo  romanzo di Dicker. La sua scrittura fluida e cadenzale, il ritmo costante ti danno la possibilità di immergerti completamente nella storia e nei personaggi. Ho avuto l’impressione di essere anche io una spettatrice della Tragedia e di non aver avuto alcun potere per impedirla. Intenso e commovente, Il libro dei Baltimore è un ritratto di famiglia che mostra anche i lati più oscuri dei legami di sangue.


La Nave di Teseo




IL LIBRO DEI BALTIMORE
Joel Dicker 

Traduzione di: V. Vega
Collana: I Delfini Best Seller 
Genere: Giallo Drammatico
Pagine: 592
Prezzo:  14,50
Ebook: 6,99



Trama

Sino al giorno della Tragedia, c'erano due famiglie Goldman. I Goldman di Baltimore e i Goldman di Montclair. Di quest'ultimo ramo fa parte Marcus Goldman, il protagonista di La verità sul caso Harry Quebert. I Goldman di Montclair, New Jersey, sono una famiglia della classe media e abitano in un piccolo appartamento. I Goldman di Baltimore, invece, sono una famiglia ricca e vivono in una bellissima casa nel quartiere residenziale di Oak Park. A loro, alla loro prosperità, alla loro felicità, Marcus ha guardato con ammirazione sin da piccolo, quando lui e i suoi cugini, Hillel e Woody, amavano di uno stesso e intenso amore Alexandra. Otto anni dopo una misteriosa tragedia, Marcus decide di raccontare la storia della sua famiglia: torna con la memoria alla vita e al destino dei Goldman di Baltimore, alle vacanze in Florida e negli Hamptons, ai gloriosi anni di scuola. Ma c'è qualcosa, nella sua ricostruzione, che gli sfugge. Vede scorrere gli anni, scolorire la patina scintillante dei Baltimore, incrinarsi l'amicizia che sembrava eterna con Woody, Hillel e Alexandra. Fino al giorno della Tragedia. E da quel giorno Marcus è ossessionato da una domanda: cosa è veramente accaduto ai Goldman di Baltimore? Qual è il loro inconfessabile segreto?



opinione di Persefone 

“Ecco, zio Saul, mio amato zio. Questo è il libro che ti avevo promesso, e lo poso davanti a te. 
Tutto è riparato.”

Ciò che più mi è rimasto impresso di questa lettura è la forza dei legami familiari nonostante tutto. Nonostante la vendetta, i segreti e le bugie. Nonostante la gang dei Baltimore si sia distrutta con le sue stesse mani, Hillel e Woody sono rimasti insieme fino alla fine. Marcus ha fatto tutto ciò che era in suo potere per riunire i pezzi di un puzzle che all’apparenza era perfetto, ma che celava crepe e fratture. 
Lo stile dello scrittore è particolare e il suo spostarsi nel tempo a volte può creare confusione e altri interrogativi, ma è uno dei modi in cui coinvolge il lettore nella storia. I numerosi flashback e balzi temporali tengono il lettore in sospeso, lo invogliano a continuare  a leggere e lo rendono uno degli spettatori della Tragedia, su cui non mi soffermerò per ovvi motivi.
Gelosie, rancore e invidia. Un mix letale che sgretolerà i Baltimore dall’interno e non permetterà ai i suoi componenti di vivere a pieno l’amore che li unisce. A volte i silenzi sono troppo lunghi e i segreti mantenuti per troppo tempo. L’importanza delle parole e del dialogo, dell’esprimere i propri sentimenti è quello che sottolinea l’autore nella parte conclusiva del romanzo. Se solo fossimo stati sinceri, se solo avessimo ammesso di star soffrendo, se solo  avessimo offerto un aiuto incondizionato.
Ho amato il rapporto struggente tra Hillel e Woody e il modo in cui è stato fotografato dall’autore. Il legame che unisce i due personaggi è così intenso da essere sovrastante, spesso soffocante, e  porterà i due a logorare loro stessi e non riconoscersi più. È così toccante il loro salvarsi a vicenda da bambini, il loro accettarsi senza pregiudizi e sostenersi. Tuttavia le frasi non dette e la competizione per essere il migliore rovineranno una rapporto che poteva significare tutto nella vita dei due ragazzi. 
Un altro aspetto che ho realmente apprezzato è stato il focus sul mestiere dello scrittore e sul potere dei sogni. Il protagonista, Il Baltomore di Montclair, è un giovane scrittore di successo, che utilizza la scrittura come catarsi per liberarsi dai fantasmi del suo passato. L’arte della parola diventa terapia, libertà e un modo per accettare se stessi. Lo stesso vale per la speranza nel proprio futuro e nei propri desideri: Hillel e Woody perderanno la passione per la vita e i loro sogni perché troppo accecati dall’invidia.
Ogni personaggio è ben caratterizzato e presentato; ognuno di essi è complesso e sfaccettato. Tuttavia il personaggio forse più riuscito è Saul: uomo all’apparenza invincibile e ammirato, corretto e leale, si accartoccerà su se stesso perché il peso di non essere abbastanza lo schiaccerà. 
Intrigante e coinvolgente, Il libro dei Baltimore, offre uno scorcio sulla fragilità dell’animo umano e l’importanza di accettare le proprie radici per accettare se stessi.

“Scrivere un libro è come aprire una colonia estiva. La tua vita, in genere solitaria e tranquilla, viene improvvisamente scombussolata da una moltitudine di personaggi che un giorno giungono senza preavviso e ti stravolgono l’esistenza. E tu devi rassegnarti, devi occupartene, devi ospitarli”



L'autore



Joël Dicker è nato a Ginevra nel 1985. Ha pubblicato La verità sul caso Harry Quebert (2013), Gli ultimi giorni dei nostri padri (2015), Il libro dei Baltimore (2016) e La scomparsa di Stephanie Mailer (2018). Ha ricevuto il Prix des écrivains genevois nel 2010, il Grand Prix du roman de l’Académie Française 2012 e il Prix Goncourt des lycéens 2012.





mercoledì 22 agosto 2018

SABBIA NERA Cristina Cassar Scalia Recensione

Il nuovo romanzo di Cristina Cassar Scalia è molto diverso dai suoi lavori precedenti: la prosa dell' autrice si tinge di giallo rivelandosi oltremodo accattivante, in virtù di un intreccio ben congegnato ricco di imprevisti e colpi di scena, e di personaggi tridimensionali dalla straordinaria umanità, ai quali è impossibile non affezionarsi.

Einaudi
SABBIA NERA 
CRISTINA CASSAR SCALIA 

Collana: Stile libero
Genere: Giallo
Pagine: 392
Prezzo: € 19,00
ebook: € 9,99
QUI il link Amazon per l' acquisto 

La Trama
Mentre Catania è avvolta da una pioggia di ceneri dell'Etna, nell'ala abbandonata di una villa signorile alle pendici del vulcano viene ritrovato un corpo di donna ormai mummificato dal tempo. Del caso è incaricato il vicequestore Giovanna Guarrasi, detta Vanina, trentanovenne palermitana trasferita alla Mobile di Catania. La casa è pressoché abbandonata dal 1959, solo Alfio Burrano, nipote del vecchio proprietario, ne occupa saltuariamente qualche stanza. Risalire all'identità del cadavere è complicato, e per riuscirci a Vanina servirà l'aiuto del commissario in pensione Biagio Patanè. I ricordi del vecchio poliziotto la costringeranno a indagare nel passato, conducendola al luogo dove l'intera vicenda ha avuto inizio: un rinomato bordello degli anni Cinquanta conosciuto come «il Valentino». Districandosi tra le ragnatele del tempo, il vicequestore svelerà una storia di avidità e risentimento che tutti credevano ormai sepolta per sempre, e che invece trascinerà con sé una striscia di sangue fino ai giorni nostri.

Opinione di Charlotte 
La versione femminile del Commissario Montalbano è scaltra , testarda, amante della buona tavola e delle pellicole in bianco e nero; possiede un profondo senso della giustizia, un fortissimo spirito di squadra e un' innata  empatia  in grado di far affiorare dinamiche nascoste  e verità sopite.  Per lei affrancarsi da un passato tragico e da una relazione ingombrante  non è certo impresa facile, ma se si è attorniati da collaboratori fidati dalla spiccata personalità e dall' indiscutibile tenacia,  e si ha per le mani un caso curioso che ha radici nel passato e che prende il via dalla scoperta di  un cadavere risalente a mezzo secolo prima, la faccenda si fa oltremodo interessante e prende il sapore  avvincente del giallo classico in un contesto contemporaneo. Partendo da queste premesse il vicequestore Vanina Guarrasi avvia un' indagine che mescola testimonianze e chiacchiere di paese, aiutanti alle prime armi e veterani in pensione,  metodi di lavoro moderni e antiquati  ugualmente efficaci, sospettati veri o presunti , primattori vivi o deceduti. Lo scavo nel passato e nella psiche delle persone coinvolte a diverso titolo nella vicenda regala un affresco di "sicilianità" e di storia trinacria più o meno recente che calamita l' attenzione del lettore in un incessante sovrapporsi di supposizioni, racconti, colpi di scena : sullo sfondo tratteggiato mediante la definizione   di colori, sapori, odori più o meno gradevoli, evocativi ed intensi , l' Etna che incombe su Catania e la sabbia nera che fuoriesce dal suo cratere impolverano la verità, impastano vicende passate e presenti vere o presunte tali, celano inganni che solo spazzati via una volta per tutte porteranno a  soluzioni incontrovertibili. 
Cristina Cassar Scalia è diretta, fluida, magistrale nel creare suggestioni ed emozioni, e anche in qualità di " signora in giallo" le indiscusse qualità della sua scrittura vengono valorizzate appieno : auspico che Sabbia nera sia la prima  di una lunga serie di storie create su misura di personaggi /amici che hanno tantissimo da raccontare a se stessi, ai loro coprotagonisti, ai lettori. 

Di Cristina Cassar Scalia abbiamo recensito:
La seconda estate ( Sperling&Kupfer 2014, recensione QUI)
Le stanze dello scirocco (  Sperling&Kupfer 2015, recensione QUI) 

L' Autrice


Cristina Cassar Scalia è nata nel 1977 ed è originaria di Noto. Medico oftalmologo, attualmente vive e lavora a Catania. Ha pubblicato per Sperling & Kupfer La seconda estate (2014, Premio Internazionale Capalbio Opera Prima) e Le stanze dello scirocco (2015). Per Einaudi ha pubblicato Sabbia nera (2018), di cui sono già stati opzionati i diritti cinema e tv, ed è il primo romanzo con protagonista il vicequestore Vanina Guarrasi.

mercoledì 1 agosto 2018

L'ISOLA DEL FARO Abby Geni Recensione

L’isola del faro è un romanzo struggente, cupo e profondo che non va affrontato in maniera superficiale. Tanti sono gli spunti di riflessione che offre, come pure molteplici sono le vie di fuga dall’oscuro oblio che ci propone. Si parla di perdita sì, ma anche di rinascita, si parla di cadute, ma anche di risalite. Non fatevi ingannare dalle tinte noir della narrazione, piuttosto lasciatevi andare. Non ne rimarrete delusi.



LONGANESI
L’ISOLA DEL FARO 
Abby Geni

Traduzione a cura di Aurelia Di Meo
Casa editrice: Longanesi
Collana: La gaja scienza
Genere: Giallo
Pagine: 312
Prezzo: 18,60€
Ebook: 1.99€



Trama

Attratta dal fascino della natura estrema delle isole Farallon, il remoto arcipelago al largo della costa californiana, Miranda decide di trascorrervi un anno intero per immortalare il paesaggio e gli animali che lo popolano. Miranda è infatti una fotografa naturalista che ama girare il mondo spinta anche da una costante inquietudine, originata da una ferita nel suo passato.
Quando sbarca su una delle isole, riceve un’accoglienza molto fredda da parte dei pochissimi abitanti, un gruppo di biologi impegnati nello studio della fauna locale. Circondati dalle forze che agiscono incontrastate su un luogo dimenticato dalla civiltà, i ricercatori sembrano quasi essersi adattati a quella vita, assorbendone la violenza e l’asprezza. Finché un giorno Miranda rimane vittima di una brutale aggressione da parte di uno dei ricercatori, che poco dopo verrà ritrovato morto. Apparentemente per un incidente.
Ancora sotto shock, Miranda si convince che l’isola, con la sua forza incontaminata, abbia fatto giustizia, che l’abbia vendicata. Cercherà quindi di pacificarsi con il suo passato e con quello che ha subito. Ma quando il sangue tornerà a scorrere sulle Farallon, nessuno potrà più dirsi al di sopra di ogni sospetto. 
L’isola del faro sovverte la tradizionale struttura del romanzo giallo – un ambiente isolato, un gruppo chiuso di personaggi ostili, una morte solo apparentemente accidentale – affrontando temi più vasti, come il mondo della natura, il dolore della perdita e la successiva rinascita. Un esordio che con il suo passo sicuro e le atmosfere sottilmente inquietanti ha incantato la critica americana.



Opinione di Sybil


Miranda sta scappando. Scappa dalla sua vita, da un evento traumatico. E mentre scappa scrive delle lettere, lettere che purtroppo mai raggiungeranno il destinatario. Si nasconde dietro il suo obbiettivo e scatta istantanee della realtà che la circonda. Con occhi disincantati e chirurgici, taglia a fette la natura, la disseziona, cercando nelle sue fotografie l’immagine che vuole dare del mondo. Quando Miranda arriva nelle isole Farallon, capisce di essere approdata nel luogo giusto per praticare la sua professione di fotografa. La natura selvaggia, il suono del vento, la minaccia costante dei pericoli che la circondano, il susseguirsi delle stagioni. Tutto è come l’aveva sempre sognato. Si stabilisce nel rifugio dell’isola, condividendolo con i biologi che lì soggiornano da molto tempo prima di lei. Ogni cosa sembra procedere per il meglio fino a che un nuovo evento traumatico viene a bussare alla sua porta. Da quel momento in poi, tutto il suo dolore torna a galla, inondando la sua intera esistenza e mettendo in dubbio ogni cosa, distorcendo la realtà fino a trasformarla in ciò che non è. Dall’altra parte, come se fosse uno specchio, c’è la natura.
La natura selvaggia è sempre un ingrediente che fa la differenza nei romanzi gialli, ma in questo caso lo è ancor di più perché non fa che marcare le tinte noir dell’intera narrazione, permettendo al lettore di perdere il contatto con il mondo che lo circonda. Sinceramente ciò che più ho apprezzato della trama non è stato tanto lo svolgersi degli avvenimenti, divenuti prevedibili già dopo i primi capitoli, quanto l’ambiente delineato dall’autrice. La dettagliata descrizione dell’arcipelago delle isole Farallon, gioiello selvaggio e inospitale al largo della costa della California, la violenza della stagione dei gabbiani, l’inquietudine dell’arrivo degli squali, la sovrabbondanza dei leoni marini e la spietatezza del loro istinto naturale, tutto ha contribuito a rendere questo romanzo intenso e a trasformarlo in un prisma dai mille volti. Quello che secondo me l’autrice vuole trasmettere al lettore non è tanto  il capire se c’è stato un colpevole, andando poi a scoprire la dinamica di un eventuale omicidio con i suoi moventi e con le sue false testimonianze, quanto infondere in chi legge il messaggio che tutti noi, umani e animali, in mezzo alla natura selvaggia finiamo per comportarci allo stesso modo. Sopravvivenza, abbandono, perdita. Quello che ci contraddistingue dagli animali è l’istinto. Il loro è innato, puro e per quanto spietato, governato da leggi che noi possiamo solo studiare e non comprendere appieno, mentre il nostro è guidato e dominato da ciò che determina il nostro io più profondo.
I biologi nel rifugio dell’isola studiano gli animali senza interferire nella loro vita, lasciando morire uno squalo ferito o facendo smarrire un cucciolo di leone marino al largo della costa. Allo stesso modo e forse, senza rendersene conto, i biologi si studiano a vicenda, osservando il comportamento di un branco di esseri umani adulti rinchiusi nei limiti naturali di una terra selvaggia, in cui anche una semplice passeggiata al tramonto può diventare fatale, dove i gabbiani possono davvero trasformarsi in assassini, molto più degli squali o delle onde impetuose dell’oceano. E cosa traspare alla fine di tutto? L’immensa fragilità umana. 
La similitudine che si crea è sconvolgente e a tratti pure destabilizzante. Come i biologi osservano e studiano senza interferire, così anche un qualcosa che sta sopra di noi, sopra tutto, sopra ogni cosa, ci osserva e ci studia, senza intromettersi nelle nostre decisioni. Ogni essere vivente è unico e tremendamente solo, forte dei legami che lo tengono ancorato a terra, ma abbandonato a se stesso.
Diciamo che L’isola del faro non è una lettura che consiglierei per le vacanze, perché a differenza di un comune giallo è il lato introspettivo e il costante paragone di cui poco fa vi ho parlato a prendere il sopravvento. Ma non appena le vostre vacanze saranno finite, quando incomincerete ad archiviare costumi da bagno, creme solari e lettini, vi consiglio di andare in libreria e di comprare questo libro. Sono tanti gli spunti di riflessione che offre. 




L'autrice



ABBY GENI si è laureata presso la Oberlin University e l’Iowa Writers Workshop (University of Iowa). Grazie ai suoi scritti si è aggiudicata il Glimmer Train Fiction Open e il Barnes & Nobles Discover Great New Writers 2016. Vive a Chicago. L’isola del faro è il suo romanzo d’esordio.




martedì 10 luglio 2018

IL MORSO DEL DRAGO Lorenzo Visconti Recensione

Con Drago si finisce sempre sul personale. Ogni indagine, ogni inchiesta, ogni incontro. Sono sempre faccende che prende a cuore, che fa sue, che deve portare a termine con o senza un riconoscimento economico. 

Torna l'affascinante giustiziere milanese affiancato da un cast di personaggi di cui non possiamo più fare a meno per passare ore piacevoli all'insegna del sorriso. Si, perchè se anche la serie Dragon è intinta nel giallo cittadino, non mancano scene sarcastiche da copione di fiction. Lorenzo Visconti conferma per la terza volta il suo smisurato talento per la caratterizzazione dei personaggi e l'intreccio della narrazione, sempre al passo con la cronaca reale. Questa serie ci immerge nella Milano degli opposti, dai quartieri borghesi alla marcia periferia. Come sempre il Drago non si risparmierà lividi e punti di sutura pur di ripulire la città da tutto ciò che la Madama non vede (o non vuol vedere). 



Amazon Publishing

DAL 10 LUGLIO SU AMAZON

IL MORSO DEL DRAGO
Lorenzo Visconti
#3 Dragon 

Editore: Amazon Publishing
Genere: Giallo
Pagine: 202
Prezzo: 9,99
Ebook: 4,99
In abbonamento Kindle Unlimited


Trama

«Non sono uomini quelli. E nemmeno bestie, perché le bestie hanno pietà e uccidono solo per necessità.»

Sono due le nuove indagini che vedono coinvolto Lorenzo Visconti, detto il Drago, insieme al socio Jamel, giovane francese mago dei computer. La prima è quella che gli commissiona il suo ex avvocato, Marinetti, che due anni prima l’aveva difeso per un crimine mai commesso. Con l’ormai imprescindibile aiuto della poliziotta Lara Serrano e del maresciallo dei carabinieri Barillà, la strana coppia dovrà far luce sul caso di un uomo accusato di aver ucciso il fratello. La seconda indagine ha invece l’obiettivo di smantellare una rete che organizza combattimenti fra cani. Le sevizie e le brutalità che Drago porterà alla luce turberanno profondamente il suo spirito animalista e scateneranno la sua reazione più feroce.

Con Il morso del Drago Lorenzo Visconti torna a condurci in una Milano piena di contraddizioni, tra borghesia benestante e criminalità organizzata, palazzi nobiliari e case di ringhiera decadenti.



opinione di foschia75

La serie Dragon è tra le mie preferite
Semplicemente irresistibile


Se state scegliendo i libri da portare in vacanza e non conoscete ancora questa bellissima serie, vi consiglio di comprare tutti e tre i romanzi, perchè una volta conosciuto il Drago, non se ne può fare a meno. 

Lorenzo Visconti, detto il Drago, è il personaggio che mancava nel giallo. Non il solito investigatore stereotipato, ma un sexy, rude ex poliziotto che ha deciso di ripulire Milano e periferia da tutta quell'umanità dedita a traffici illeciti di svariata natura. 
Quello che rende questa serie irresistibile sono il ritmo incalzante della narrazione e la caratterizzazione dei personaggi che fanno ormai parte attiva nella vita del protagonista.
Inutile ribadire la dedizione e l'amore dell'autore e del protagonista per la propria città: Milano che affascina il lettore dall'alba al tramonto, ora placida al risveglio, ora pulsante al calar del sole. In questo scenario che conquista anche chi non ha un gran trasporto per questa città, si muove un uomo che ha tagliato col passato, ha voltato le spalle al vecchio lavoro per iniziare una vita "al confine", dove i più deboli spesso diventano invisibili e dove uomini senza scrupoli si sentono onnipotenti. 
Anche i titoli di ogni romanzo non sono scelti a caso, c'è sempre un sottile messaggio per chi si appresta a leggere. In questo terzo capitolo, il Drago e il suo fedele braccio destro Jamel, dovranno fare i conti con ben due indagini: un omicidio e un traffico di scommesse su combattimenti fra cani. 
Ancora una volta un plauso all'autore per la scelta dei fatti di cronaca attuali, che rendono sempre avvincente la storia. Partendo da un'indagine atta a scagionare un innocente accusato di omicidio, il Drago finirà casualmente in mezzo a una seconda indagine molto più pericolosa, catapultandolo in una situazione davvero pericolosa.
Uno dei pregi di quest'uomo tormentato è il suo forte senso di giustizia nei confronti di chi non si può difendere, in questo caso i cani maltrattati e uccisi in modo davvero imperdonabile (non posso dirvi di più, se non che è tutto intrecciato in modo magistrale). Partendo da un fatto all'apparenza isolato, riuscirà, coadiuvato dal paziente Jamel, a risalire a un'organizzazione priva di scrupoli con sede nella periferia milanese.
Il Drago è un uomo imperfetto ma con un gran senso della giustizia, ha un carattere incostante e la battuta sempre pronta, non sorride spesso e quando lo assale la rabbia non riesce proprio a controllarsi. Ha tanti difetti, ma il suo altruismo compensa le mancanze. Anche se non lo ammetterà mai, si è affezionato al suo amico Jamel, insostituibile braccio destro e hacker di professione e al suo nuovo amico e collega Barillà, carabiniere in servizio attratto suo malgrado dal fascino del pericolo.  
Insomma il Drago presto o tardi conquista tutti, soprattutto il gentil sesso, anche se poi viene riportato all'ordine dalla sua amante, donna dal polso duro sempre pronta a tamponare ematomi e ferite e passargli informazioni della Polizia strettamente riservate. Con un team di amici così le indagini hanno tutto un altro ritmo, come la narrazione che vi risucchierà in un vortice dal quale non vorrete riemergere. 
I romanzi di Lorenzo Visconti si bevono come un centrifugato estivo, lasciando una piacevole sensazione di appagamento... Fino alla prossima indagine. 
Seguite il mio consiglio, salite sulla Ducati del Drago e lasciatevi trascinare nella sua rocambolesca esistenza, non ve ne pentirete!
Serie che consiglio vivamente di recuperare se ancora non l'avete letta!
Come sempre magistrale Paolo Roversi...



L'autore




Lorenzo Visconti detto il Drago che è anche lo pseudonimo che Paolo Roversi ha scelto per questo progetto esclusivo per Amazon Publishing. Scrittore, giornalista e sceneggiatore, vive a Milano.
Collabora con quotidiani e riviste ed è autore di soggetti per serie televisive e cortometraggi.
I suoi romanzi sono tradotti in quattro lingue.
Il suo ultimo thriller, pubblicato nel gennaio 2018 da Marsilio s’intitola Cartoline dalla fine del mondo.
Il suo precedente romanzo, uscito nel 2016 sempre per Marsilio, era  La confraternita delle ossa.
Col romanzo Solo il tempo di morire (Marsilio) ha vinto il Premio Selezione Bancarella 2015 e il Premio Garfagnana in Giallo 2015.

Qui il suo sito ufficiale: http://www.paoloroversi.me/


Le recensioni del blog







giovedì 22 marzo 2018

#unodinoistamentendo step 3 Karen McManus

Buongiorno Lettori!
Ultimo appuntamento con la lettura condivisa di Uno di noi sta mentendo, il romanzo di Karen McManus edito da Mondadori, che ringraziamo per averci coinvolto nell'originale iniziativa. In questa terza puntata finalmente qualcuno comincia a puntare l'attenzione fuori dall'aula dove è morto Simon. Finalmente dico io!
I sospetti potrebbero ricadere su qualcuno non appartenente al quartetto scolastico, si fanno così nuove ipotesi, ma la polizia sembra aver già scartato certe piste. Saranno i quattro ragazzi a porsi nuove domande. I miei sospetti rimangono immutati dopo il terzo step. 



Mondadori



#unodinoistamentendo
Karen McManus
Step 3

Traduzione di Roberta Verde
Collana: Chrysalide
Genere: Giallo Adolescenti
Pagine: 298
Prezzo:  15,00
Ebook:  7,99


Trama

"Era una bugia che raccontavo perché era più facile della verità. E perché un po' ci credevo. So cosa significa raccontarsi una bugia così tante volte da farla diventare realtà. Ma la verità viene sempre fuori. Prima o poi." Cinque studenti sono costretti a trascorrere un'interminabile ora di punizione nella stessa aula. Bronwyn, occhiali e capelli raccolti da studentessa modello, non ha mai infranto le regole in vita sua e vive per essere ammessa a un'università prestigiosa e rendere fieri i suoi genitori. Nate, capelli scuri disordinati e un giubbino di pelle malandato, è in libertà vigilata per spaccio di erba e sembra a un passo dall'andare completamente alla deriva. Cooper, il ragazzo d'oro con cui tutte vorrebbero stare, è la star della scuola e sogna l'ingaggio in una grande squadra di baseball. Addy, una chioma di folti ricci biondi e un viso grazioso a forma di cuore, sta cercando di tenere insieme i pezzi della sua vita perfetta. Infine Simon, l'emarginato, lo strano, che, per prendersi la sua rivincita su chi lo ha sempre trattato male, si è inventato una app che rivela ogni settimana dettagli piccanti della vita privata degli studenti. Pur conoscendosi da anni, non possono certo definirsi amici. Qualcosa li unisce, però. Nessuno di loro è davvero e fino in fondo come appare. Ognuno di loro dietro alla facciata "pubblica" nasconde molto altro, un mondo di fragilità, insicurezze e paure, ma anche di segreti piccoli e grandi di cui nessuno, o quasi, è a conoscenza. Da quell'aula solo in quattro usciranno vivi. All'improvviso e senza apparente motivo, Simon cade a terra davanti ai compagni e muore. Non appena si capisce che quella che sembrava una morte dovuta a un improvviso malore in realtà è un omicidio, il mondo di Bronwyn, Nate, Cooper e Addy inizia a vacillare. E crolla definitivamente quando la polizia scopre che i protagonisti di un ultimo post mai pubblicato di Simon sono proprio loro. In men che non si dica, i quattro ragazzi da semplici testimoni diventano i principali indagati dell'omicidio...







«Tutta l'attenzione è concentrata su questi quattro ragazzi. Li stanno trascinando nel fango senza aver trovato alcuna prova che li leghi ad alcun crimine, dopo settimane di indagini. Ma c'era un quinto ragazzo nell'aula, giusto? E sembra il genere di persona che avrebbe potuto avere ben più di quattro nemici. Così mi dite voi. Chi altri aveva un movente? Quale storia non si sta raccontando? È lì che andrei a guardare.»

«E non si può dare per scontato che Simon fosse l'unica persona ad avere accesso al pannello amministrativo di Senti Questa. Qualcuno può esservi entrato prima della sua morte e aver visto o modificato quei post.» 


Come avrete capito qualcuno finalmente ha formulato delle ipotesi sulle quali concordo in pieno, ma la polizia sembra non esserci minimamente andata vicino. Queste osservazioni fatte da un avvocato non coinvolto nelle indagini, vengono seguite con attenzione dai quattro ragazzi, che non hanno mai sospettato l'uno dell'altro. Personalmente continuo a pensare che l'assassino non sia uno di loro, ma qualcuno o qualcuna che avesse molto di più da preoccuparsi dei post di Simon, qualcuno bravo con i software e capace di entrare nell'app Senti Questa. Rimango sempre con il dito puntato sui miei due sospettati: il primo ha un certo astio verso i social e gli apparecchi digitali ma questo non vuol dire che non li sappia maneggiare, il secondo è un sospettato che è sempre presente nella narrazione e osserva indisturbato.
La situazione sembra essere in stallo, sia per quanto riguarda le indagini, sia per quanto riguarda i rapporti tra i sospettati che cercano di tenere un basso profilo, nonostante comincino a sbocciare nuove simpatie.
A questo punto non ci resta che arrivare in fondo al romanzo e capire chi abbia deciso di vendicarsi con Simon e quale segreto non doveva essere svelato.

In questo romanzo quello che emerge prepotentemente oltre la curiosità di sapere chi è l'assassino, è la disarmante "violenza alla privacy" che ogni giorno i social network operano sulla società e sul singolo individuo, denudandolo della sua dignità con una notevole aggressività mediatica.


Dopo questa puntata della lettura condivisa ci sarà la recensione. A chi ancora non ha letto il libro, lo consiglio perché è molto ben intrecciato e si legge davvero in pochissimo tempo: la curiosità spinge il lettore ad andare avanti a ritmo serrato. 

giovedì 15 marzo 2018

#unodinoistamentendo step two Karen McManus

Buongiorno Lettori!
Seconda puntata della lettura condivisa #unodinoistamentendo di Karen M. McManus. Lo scorso giovedì avevamo parlato del romanzo, dei personaggi chiave e della mia prima sensazione verso i presunti colpevoli. Oggi dopo aver letto la seconda parte la mia idea si sta radicando sempre di più. Uno di noi sta mentendo è un romanzo corale, che mette a nudo le insicurezze e gli sbagli di ragazzi comuni, che li espone al giudizio pubblico attraverso l'uso scorretto dei social, argomento quanto mai attuale.  


Mondadori

SECONDA PUNTATA
LETTURA CONDIVISA


#UNODINOISTAMENTENDO
Karen M. McManus


Per chi non conoscesse il romanzo e avesse perso la prima puntata di presentazione, la trovate qui:




I protagonisti




 Nate Macauley


È in libertà vigilata per spaccio di erba. E a un passo dall’andare completamente alla deriva.  





 Addy Prentiss


Vive in simbiosi con il fidanzato Jake. Sta cercando di tenere insieme i pezzi della sua vita.





 Cooper Clay

Star della scuola, sogna l’ingaggio in una grande squadra di baseball.







Bronwyn Rojas

Vive per essere ammessa a un’università prestigiosa e rendere fieri i suoi genitori.






Oggi voglio riportare un pensiero del Professor Avery, l'insegnante che ha messo in punizione i ragazzi il giorno che è morto Simon...

Il professor Avery tira su col naso e aggiusta la presa sullo scatolone. «Io non vi capisco, voi ragazzi. Così ossessionati dai vostri telefoni e dal vostro "gossip".» Fa una smorfia come se le parole gli avessero lasciato un cattivo sapore in bocca. Non so bene cosa dire. Sta parlando di Simon? Mi chiedo se la polizia si è presa la briga di interrogare Avery nel weekend, o se è stato escluso in virtù del fatto che non aveva un movente. A quanto ne sanno loro, per lo meno.


In questa seconda lettura condivisa, continuo a pensare che chi ha ucciso Simon non faccia parte del quartetto, anche se l'autrice è stata molto brava a instillare ancora dubbi sui ragazzi. A ingarbugliare la narrazione compare un personaggio "virtuale" che attraverso  Tumblr crea ancora scompiglio e dissapori dentro la scuola. Continua a postare messaggi indirizzati ai quattro indagati e rende pubbliche notizie attinte dal pc di Simon ora in mano alla polizia. Come ci riesce? Ma soprattutto non sembra puntare la sua attenzione su uno in particolare dei quattro ragazzi. 
Dal canto loro, Nate, Cooper, Addy e Bronwyn stanno cercando di andare avanti difendendo come possono le loro debolezze e la loro reputazione che purtroppo sta subendo nuovi affondi sia da parte degli altri studenti della scuola, sia dal misterioso hacker che pubblica materiale sequestrato dalla polizia. 
La mia attenzione al momento ricade su due sospettati, la mia indecisione è dovuta al fatto che entrambi si comportano in modo ambiguo anche se l'attenzione su di loro è appena percettibile nella narrazione (motivo per cui il mio istinto li ha iscritti entrambi nel registro degli indagati). 



Sperando di aver pungolato la vostra curiosità verso questo romanzo, vi invito giovedì 22 Marzo, per la terza puntata, dove spero ci siano nuovi indizi o colpi di scena. 

martedì 2 gennaio 2018

IL VELO DI MAYA Patrizia Geminiani Recensione

La verità smuove le acque, porta al cambiamento, il cambiamento è sfida , lotta, nuova vita che va a prendere forma, l'inizio di un altro cammino. È il progredire della storia. Può arrecare sofferenza senza dubbio ma anche rigenerazione. La finzione è immobilismo, cedimento, morte. 


Romanzo dalle tinte gialle ambientato in una cittadina di provincia dove, tra filosofia e meteorologia, la protagonista imparerà che nessuno è veramente come vuole apparire, soprattutto le persone che pensiamo di conoscere e amare. Patrizia Geminiani solleva il velo di Maya e ci invita a riflettere su quello che vogliamo vedere e quello che veramente ci viene restituito guardando meglio dentro di noi. 



L'Erudita


IL VELO DI MAYA
Patrizia Geminiani



Editore: L'Erudita (Giulio Perrone Editore)
Genere: Narrativa 
Pagine: 339
Prezzo: 22,00
ISBN: 9788867702695



Trama 

I dubbi sul futuro lavorativo dopo gli amati studi in filosofia, la noia dell’impiego al giornale per cui scrive notizie meteo, la rottura con Andrea, il primo amore, dopo una lunga relazione: la vita di Ludovica Grandi ha attraversato giorni difficili. Quando tutto sembra tornato al meglio, insieme a un nuovo compagno con cui progettare il futuro, l’imprevedibile prende forma in una sera di pioggia.
Per strada, poco distante dal portone di casa, uno strano ingombro dalle sembianze umane disfatte, Ludovica fatica a comprendere, si tratta di una donna, forse precipitata dal suo palazzo. Da quel momento niente sarà come prima.
Patrizia Geminiani intrappola la protagonista in una storia dal ritmo serrato, nella quale trovano il giusto equilibrio pause narrative per lucide riflessioni dalla vena filosofica e un flusso ininterrotto di
eventi che rincorre le indagini. Con un linguaggio limpido e mai forzato nel quale non manca una gradevole sfumatura ironica, l’autrice segue via via il crollo delle certezze di Ludovica, riuscendo nel finale a strappare il velo di Maya, ovvero il velo dell’inganno, che ottenebra pupille e cuore degli umani.



opinione di foschia75


Mi piacciono i romanzi chiaro scuri, meglio ancora se la protagonista è una giovane donna alle prese con la sua personale visione del mondo e delle persone. 
In questo romanzo ambientato in una cittadina della quale non si fa alcuna fatica a immaginare gli scorci, l'autrice ci presenta una protagonista all'apparenza distratta e ingenua ma che nel bel mezzo del mistero si veste dei panni di investigatrice sui generis, riuscendo ad arrivare al colpevole con un pizzico di fortuna e intuito femminile. Ma il percorso sarà tutt'altro che semplice perché durante la sua ricerca della verità, scoprirà molte altre realtà che non avrebbe mai immaginato. 
Le persone che amiamo, quelle che pensiamo di conoscere come un libro aperto, spesso nascondono segreti che non vorremmo sapere, allora stendiamo un velo per occultare inconsciamente la realtà: questo è quello che succederà a Ludovica, cristallizzata inizialmente nell'abitudine, nella sonnolenta realtà che si è voluta costruire per vivere serenamente nella sua bolla. 
Meteorologa in erba, sogna di diventare giornalista, ma la sua visione lineare della vita cambierà radicalmente quando farà una scoperta che innescherà un reazione a catena coinvolgendo un intero condominio e le persone che era certa di conoscere. 
In una cittadina tranquilla e "borghese" si muovono personaggi che dimostrano quanto possa diventare piccola quando si tratta di pettegolezzi e segreti. Segreti che non risparmiano neanche la sfera personale di Ludovica. 
Il velo di Maya è stata una lettura piacevole e capace di scatenare riflessioni non scontate, la parte narrativo riflessiva ha un grande potenziale, soprattutto per come l'autrice utilizza argomenti quotidiani intrecciandoli con la filosofia e alleggerendo spesso il carico con la meteorologia che influenza le nostre giornate e il nostro umore. Peccato la parte "gialla" della narrazione che poteva avere una marcia in più con qualche limata che avrebbe impresso una accelerata alla suspense, ma penso che questo dipenda dall'impostazione "riflessiva" che l'autrice ha voluto prediligere sulle tinte gialle. 
Una storia che consiglio a chi piace una lettura rilassante ma capace di instillare non poche domande sul nostro modo di "vedere" le persone che ci circondano.


L'autrice


Patrizia Geminiani è nata il 3 settembre 1953 a Pesaro, dove vive. Dopo aver conseguito la maturità classica presso il liceo “Mamiani” della sua città, si laurea in Filosofia all’Università degli studi di Urbino. Nel 1994 pubblica il Il respiro della terra, suo primo romanzo.





martedì 19 settembre 2017

IL CASO TRICOT Barbara Solinas Recensione

Tu sarai sempre l'elegante rosa cipria tra la scala di grigi della vita. Sarai il tocco che nessuno si aspetta, il dettaglio che farà la differenza. Tu potrai essere ciò che vuoi, cara la mia Rosa Cipria, certa di non andare persa o confusa tra i mille uguali che la vita ti proporrà. 

Mai passaggio potrebbe essere più adatto per descrivere la protagonista di questa storia, all'apparenza  insignificante, nella realtà dei fatti sagace e coraggiosa. Magari ha qualche problema con il suo nome, ma le piace vedere il bicchiere mezzo pieno. 




Emma Books


IL CASO TRICOT
Barbara Solinas

Editore: Emma Books
Genere: Gialli
Collana: Mistery
Pagine: 91
Prezzo: 2,99



Trama

Rosa Cipria è un commissario con un nome bizzarro, una sensibilità unica e un hobby... singolare. Dopo la morte dell’ingegner Netti, lei e la sua squadra dovranno avviare le indagini partendo da due indizi: una busta écru con un biglietto e una rosa lavorata a maglia.
Si apre così il caso Tricot, e per risolverlo il commissario dovrà vedersela con il mistero di un libro inedito, il mal d'amore di una scrittrice, la sorellanza di tre amiche, il tricot e un'insolita quanto fatale passione per la lettura.
Barbara Solinas esordisce nel genere giallo-rosa e ci regala un personaggio originale che vi conquisterà. Come la sua penna.


opinione di foschia75

Rosa ripensò alla sua adolescenza solitaria, a quel suo stare in disparte per timore di essere presa in giro per il suo nome. Non era mai mai stato facile per lei fare amicizia, in effetti. Per un anno intero aveva chiesto ai suoi genitori di poter cambiare il cognome, magari in Cipriani o Ciripira o Priaci, qualunque cosa pur di non chiamarsi Rosa Cipria. 


Ho letto questo piacevole giallo in rosa nel pieno dell'estate e del relax. Questo romanzo ben si presta ad alleggerire una giornata impegnativa, a evadere dai pensieri e sorridere tra le righe, grazie a una protagonista davvero ben pensata e delineata. 
Barbara Solinas tratteggia una donna determinata e professionale dal nome più che singolare, dettaglio che la stessa non ha mai perdonato ai genitori. Nonostante da molti non venga presa sul serio (soprattutto in un ambiente come quello del commissariato), sa fare egregiamente il suo lavoro, spesso rischiando la pelle.
Avrà modo di dimostrare la sua bravura e dedizione al lavoro quando dovrà risolvere il nuovo caso che non tarderà a complicarsi in una doppia indagine costringendola a scavare più a fondo nella vita delle vittime e dei loro conoscenti.
Una protagonista così merita assolutamente una serie!
Non è facile parlare di questo romanzo breve senza rischiare di inciampare in qualche antipatico spoiler.
Rosa Cipria si è appena ripresa dal pericoloso caso precedente quando è chiamata a indagare sull'omicidio di un uomo che solo qualche giorno prima si era presentato nel suo ufficio. Gli indizi sono davvero troppo pochi per sperare di risolvere il caso in tempi brevi. In mano ha una busta con un biglietto e una rosa fatta a maglia.
A dare una prima svolta alle indagini sarà un altro omicidio legato al primo. I due uomini probabilmente sono stati uccisi dalla stessa mano.
L'indizio chiave che la aiuterà nelle indagini saranno le rose lavorate a maglia e le sue intuizioni che come pop corn scoppietteranno una dietro l'altra.
Il suo secondo (particolare) lavoro sarà inaspettatamente decisivo nel trovare testimoni chiave per le indagini.
Barbara Solinas confeziona un giallo al femminile mescolando ironia e suspense, scrittori e gomitoli, il risultato è un piacevole quanto divertente romanzo che vi terrà avvinti alle pagine per una sera. E come per ogni giallo che si rispetti, la soluzione del caso non è quella che ci si potrebbe aspettare.
Spero tanto in un sequel, perchè Rosa Cipria è fantastica!
Consigliatissimo a chi ama il genere e a chi abbia voglia di una lettura "senza pensieri".


L'autrice



Barbara Solinas è nata in un’alba fredda e nevosa di gennaio.
Di quanto fosse fredda e nevosa, nei ricordi dei suoi genitori, il racconto si arricchisce di anno in anno e pare certo che solo per un caso non sia nata in un igloo di fortuna approntato in piazza, a Varese.
Da questo inizio discendono due cose: ama follemente la neve; ama anche di più il mare, le spiagge calde e stare al sole; vive, è evidente, di contraddizioni.
Lavora, è una mamma, osserva, si appassiona e ha una convinzione: tutto cambia, sempre, anche quando non vorremmo.
Nella vita di tutti i giorni corro tra casa, ufficio e altre cose.
Quando si ferma e respira, scrive.

Un giorno andrà a vivere al mare.


Della stessa autrice abbiamo recensito:
Giovedì gnocchi  QUI