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martedì 9 dicembre 2014

INDIMENTICABILE di Abby Glines recensione

Molto rumore per nulla....
E se leggete nulla, è inteso in senso letterale. 
Io sono davvero basita sui giudizi positivi - quando non addirittura entusiastici - su questa serie (in generale) ed in particolare su questo terzo volume che conclude la "storia d'amore" (concedetemi le virgolette) tra Blaire (ci sarebbe da scrivere un intero capitolo sull'analisi di questo personaggio) e Rush (che Dio ce ne scampi e liberi, diventato sogno proibito di uno stuolo di lettrici che sognano le magie che sa fare il suo piercing!..) Io vi chiedo anticipatamente scusa per questa mia "recensione" che so essere controcorrente con le mie abituali analisi, che cercano di trovare sempre qualcosa di "buono" in un libro; un qualsiasi appiglio per poterlo comprendere, apprezzare o quantomeno salvare.
Io, della Rosemary Beach Series (almeno per quanto riguarda la sotto-serie Too Far di cui Indimenticabile fa parte) non riesco a salvare proprio nulla. Eccezione fatta, forse per (giudicandolo con una manica moooooolto larga) Irraggiungibile, il primo libro, che nonostante il basso tenore aveva avuto qualche guizzo ed era in un certo strano modo riuscito ad incuriosirmi e a incollarmi alle pagine. Il secondo romanzo, Irresistibile, era degenerato in una storia poco credibile e piuttosto squallida che mi aveva delusa a tal punto da decidere di esimermi dal recensirlo. Stavolta però ho scelto di non tirarmi indietro, perchè credo sia doveroso - da accanita lettrice di New Adult quale sono - prendere una posizione nei confronti di questo romanzo e soprattutto verso un vero e proprio tipo di approccio a questo genere, di cui Abby Glines si fa rappresentante, cioè: quello che antepone il sesso spinto ed esplicito, spesso anche un po' forzato e fine a sè stesso, rispetto ad una trama più articolata e più emotiva (nel caso specifico una trama, punto) e che molto spesso intaccano la "reputazione" sia del genere che di chi lo legge. Se è vero che il new adult è principalmente una lettura di evasione e intrattenimento che racconta l'amore in tutte le sue declinazioni e non trascura pertanto anche l'aspetto fisico, è anche vero che ci sono tante scrittrici che con questo genere riescono a raccontarci storie toccanti, profonde, serie (pur nella loro spensieratezza) e che stimolano a riflettere. Perfino la Glines nei tanto chiacchierati Vincent boys, pur nella leggerezza e nella estrema fisicità della storia d'amore che ha raccontato, è riuscita a toccare anche dei temi un pochino più introspettivi e in un certo senso "sociologici" affrontando la realtà del pregiudizio e dell'ipocrisia.  Cosa che avevo talmente apprezzato da sorvolare perfino su qualche scivolone di forma e su qualche parola un po' troppo scurrile o sopra le righe. In questo libro non ho trovato assolutamente nulla, e lo ripeto, se non volgarità gratuita e scene calate in contesti fastidiosi.
Un libro senza trama, nè sottotrama. E dello spessore di una sottiletta Kraft ...andata a male. 
Bruttissimo.



INDIMENTICABILE
di Abby Glines

editore: Mondadori
genere: New Adult
pagine: 237
prezzo: 14.90 euro
Brossura
eBook: 4.99 euro
( 3° libro Too Far della  Serie "The Rosemary Beach" )

Trama


Rush è ancora più follemente innamorato di Blaire, da quando lei sta per diventare sua moglie e la madre di suo figlio. E il loro desiderio si fa sempre più incontenibile. Ma Nan, sorella di Rush e gelosissima di lui, sembra far di tutto per accentrare l'attenzione su di sé ed escludere la sua rivale. Blaire scopre, nel frattempo, un segreto a lungo celato e si sente forse pronta a perdonare suo padre. In questo momento della sua vita ha solo bisogno di famiglia, sicurezza, amore. Ma diventare adulti affievolisce la passione o la fa divampare più forte di prima? E dirsi "per sempre" basta a non perdersi?


Opinione di Sangueblu

Vi starete forse chiedendo come mai io mi stia accanendo in questo modo su questo romanzo.
E' vero, non è da me. Soltanto, dopo molte riflessioni e confrontandomi con le mie Books'Angels ho deciso che fosse importante dire la mia, non tanto per affossare questo libro - perchè nonostante per me non abbia alcuna ragione di esistere, sta allietando l'immaginario di tante lettrici - ma per porre a voi amiche che ci seguite una domanda che mi tormenta: come è possibile un simile entusiasmo per un libro del genere? Come è possibile che un libro come questo che non ha nulla di realmente bello, romantico o edificante venga osannato come una delle più belle e coinvolgenti "storie d'amore"? E soprattutto, questa la vera cosa che più mi fa "arrabbiare", presentato come fosse il "manifesto del new-adult" ? Forse perchè è sempre più diffusa la tendenza a scambiare il sesso con l'amore? E, domanda delle domande: ho forse letto un altro libro io?!?
No, perchè a me sembra di aver letto una delle storie (sempre ammesso che di storia si possa parlare) più vuote e sconclusionate di sempre e soprattutto di aver assistito ad alcune delle scene più squallide e imbarazzanti della mia "carriera" di lettrice e di blogger.
Non credo di essere un'educanda.
So apprezzare anche io libri erotici ben scritti, scene esplicite e contorsionismi circensi in tecnicolor.
Ma appunto, è fondamentale che siano ben scritti. E per ben scritti non intendo ben "descritti".
(Se penso a un prossimo futuro in cui mia figlia poco più che adolescente si accosti ad un libro del genere - e magari la prenda ad esempio e modello di "amore" a cui aspirare - mi viene la pelle d'oca!!)
Abby Glines, con Rush e Blaire, è davvero scandalosa.
Un linguaggio terrificante, descrizioni fin troppo particolareggiate di "chiazze umide" e "mutandine fradice" per non parlare della frequenza e della dinamica degli amplessi disseminati ovunque, quasi senza logica e assolutamente senza che ce ne sia un reale bisogno ai fini della narrazione.
Ma, dopotutto, in effetti, una reale narrazione non esiste. Tutto ciò che accade, saltando un po' di palo in frasca specialmente in questo libro conclusivo, è un blando contorno a giustificare i continui tira e molla tra i due e l'evoluzione estremamente repentina della loro storia. Contorno, tra l'altro, assai triste e squallido, lo ribadisco. (Non vorrei approfondire troppo ma una scena su tutte, quella nel salotto di casa del padre di Rush, Dean, e del suo socio rocker Kiro e la donna che si porta a casa che propone triangoli con i suoi "capezzoloni" - testuale - di fuori, davanti a Blaire incinta di svariati mesi.)
Tutto nella storia, secondo me, si svilisce e perde di valore e di credibilità. Come la riappacificazione col padre di Blaire... Un momento che si poteva rivelare un po' più intenso e significativo si vanifica con una sveltina bollente tra i due futuri sposini e genitori, tra una farcitura del tacchino e un infornata di patate!
Non parliamo di Nan, la cui parte di "cattiva" e di terzo incomodo è davvero poco credibile ed efficace solo a far venire l'urto di nervi al lettore per la sua insostenibile antipatia!!
Sorvolerei anche sulla volgarità e l'arroganza di Grant nei confronti di Harlow...
Anche l'apparizione di Capitano, che poteva essere interessante è stata troppo fulminea, così come la comparsa di personaggi come Denna di cui proprio non sono riuscita a capire la funzione nella storia... Ma il fondo credo che la Glines lo abbia toccato quando ha fatto prendere in mano la pistola a una Blaire a cui si stavano quasi per rompere le acque. Credo che i dialoghi agghiaccianti di quel momento orrendo e assolutamente privo di senso e significato nel contesto della storia renderanno quella scena assolutamente Indimenticabile!!

Ci sarebbe tanto da dire, credetemi, ma preferisco evitare e non indugiare nell'approfondimento di tutte le castronerie a cui mi sono coraggiosamente sottoposta per arrivare alla fine di questo romanzo di cui volevo parlare con cognizione di causa, perchè è troppo facile sparare a zero se leggiamo solo le prime pagine e anche se l'idea generale me l'ero fatta volevo essere inattacabile e conoscere la storia fino alla fine per poter essere sicura di quello di cui sto parlando.
E posso tranquillamente affermare che, per quanto mi riguarda, non bastano affatto un matrimonio da lieto fine, ti amo a profusione e un po' di muscoli guizzanti per farmi apprezzare un romanzo e trovarci del bello quando non c'è.

E dire che, nonostante tutto, mi era così tanto piaciuta la Glines dei Vincent Boys, nonostante qualche parola "pesante" o "ridicola" di troppo. Avevo apprezzato anche il suo essere esplicita e la fisicità dei suoi personaggi, così in linea con l'età che attraversavano e con la storia che vivevano, in cui sono riuscita a trovare, nonostante svariate opinioni controverse, anche una certa "profondità". O, se non altro, una storia più complessa e con un raggio di azione più ampio. Cosa che non esiste affatto in questi libri della serie TooFar .

Non mi capacito di come si possano osannare tanto libri del genere e richiederne a gran voce i seguiti (e mi va benissimo perchè comunque i gusti sono gusti ed è giusto che ognuno possa leggere quello che più gli piace) quando poi dei libri davvero belli, significativi e ben scritti non vengano capiti, apprezzati e, per la poca pubblicità o il mancato clamore, si perdano nel dimenticatoio di lettori, acquirenti e case editrici.  Seguiti che - senza dubbio più meritevoli - non vedranno mai la luce nel nostro Paese.
Non sono certo una lettrice che va alla spasmodica ricerca di libri "impegnati" o elevati. Anche a me, come a molte di voi, quando leggo piace "leggerezza" per poter evadere. La lettura per me deve essere soprattutto uno svago. Se volessi un libro "impegnativo" ed "impegnato", pregno di cultura o di grande spessore concettuale non mi accosterei certo a questo tipo di narrativa che comunque tanto apprezzo. Solo che, fra le varie forme in cui ci è arrivato, e dopo averne letti ormai una grande quantità (praticamente quasi tutto il panorama offerto dall'editoria italiana a riguardo) posso tranquillamente affermare che sono libri come quelli della Serie "Rosemary Beach" che fanno perdere di credibilità e di valore a questo genere di narrativa che - di contro - sa essere davvero pregna di intensità, valori importanti e sentimenti puri e potenti.  Una narrativa in cui il sesso può avere un peso importante ma che non è fine a sé stesso e non va a prevaricare e (come in questo caso) ad offuscare le storie di "vita" dei protagonisti; i loro problemi spesso seri e le argomentazioni forti che trattano, dai risvolti inaspettati e costruttivi.

Per il sesso puro e semplice esiste il genere erotico.
Non il new adult. Che altrimenti si trasforma inevitabilmente in qualcosa di molto simile alla pornografia per adolescenti.

Scusate lo sfogo.

venerdì 21 novembre 2014

HUNGER GAMES IL CANTO DELLA RIVOLTA recensione

Siamo arrivati allo straziante epilogo di una delle più eccellenti Saghe distopiche in circolazione: Il canto della rivolta. Già il titolo (italiano) ci suggerisce cosa ci aspetterà in questa lettura, ovvero il concretizzarsi di una rivolta che era fermentata e sviluppatasi dapprima in sordina e poi sempre più prepotente fra la popolazione dei dodici distretti, ma non ci prepara alle intense e devastanti emozioni di cui saremo in balia! Se i precedenti due romanzi sono stati spettacolari e scioccanti, questo lascia basiti e in preda ad una sensazione di vuoto e dolore, in cui il lettore si trova a dover dare un nuovo volto e un senso alla speranza e domandarsi se, quando tutto intorno è complotto arrivismo incubo e devastazione, possa ancora bastare per vivere una vita degna di essere vissuta. La riposta forse può essere diversa per ognuno di noi, ma la mia è senza dubbio molto simile a quella di Katniss: l'amore; il bene. Perchè se si può fare affidamento su questo, anche pur solo per brevi momenti, si possono superare anche gli orrori. 




HUNGER GAMES
IL CANTO DELLA RIVOLTA
di Suzanne Collins


editore: Mondadori
genere: Distopico YA
pagine: 
prezzo:
Rilegato
eBook:
( 3° libro Serie "Hunger Games" )

Trama



Opinione di Nippi

Arrivati al terzo e conclusivo libro della splendida trilogia degli "Hunger Games", posso sbilanciarmi nel dire che, insieme al primo, è il mio preferito.
Superato il timore iniziale di un decadimento della storia, dopo una manciata di pagine sono rientrata nell'arena insieme a tutti i protagonisti, piena di entusiasmo e di adrenalina, pronta a combattere l'ultima e più importante battaglia con la nostra eroina Katniss.
Ma, come dovevo immaginare, la Collins mi ha spiazzato di nuovo con i suoi capovolgimenti e sorprese ad effetto, lasciandomi impreparata e stupita al tempo stesso.
E queste sorprese si sono protratte per tutte le sue pagine, dall'inizio alla fine, lasciandomi vincitrice e perdente.
Troppe perdite strazianti, troppi perfidi inganni, troppe lacrime.. Una storia del genere te la porti dietro inevitabilmente per tanto tempo, e ogni volta che ne risentirò parlare, si risveglieranno tutte le emozioni.
Emozioni che sono difficili da spiegare, si deve leggere tra le righe per poter capire fino in fondo.
Katniss dovrà affrontare una rivolta e portarne il peso del suo inizio. Per questo sarà amata e venerata, perché gli abitanti dei distretti vedranno in lei la speranza della libertà.. Al tempo stesso sarà altrettanto odiata e temuta, perché lei è il fattore scatenante, quello più pericoloso e di conseguenza, il bersaglio da colpire in maniera non diretta ma distruggendola piano piano attraverso anche, e soprattutto, i suoi cari.
Elogio a questa scrittrice che ha saputo regalarci tre capolavori, e che proprio nell'ultimo, ha reso prezioso ogni istante, ogni battito di cuore. Emozionante, crudo, cattivo, spietato, ma altrettanto intriso d'amore e compassione, è sicuramente il più potente dei tre libri.
Bellissimo...

Opinione di Sangueblu

Quello di cui ho bisogno è il dente di leone che fiorisce a primavera.
Il giallo brillante che significa rinascita anziché distruzione.
La promessa di una vita che continua,
per quanto gravi siano le perdite che abbiamo subito.
Di una vita che possa essere ancora bella.

Davvero allucinante, se mi permettete il termine, questo conclusivo volume della "eccellente" trilogia. Non c'è respiro. Non c'è illusione. Non c'è spiraglio.
Si precipita in un vortice di dolore e di sofferenza sempre più profondo, dove sembra quasi impossibile trovare anche solo un piccolo spiraglio di luce, se non fosse per le ultime righe dell'epilogo, semplicemente perfetto, dove le lacrime che scendono hanno comunque un gusto dolceamaro. Molto diverso questo libro dai precedenti; non più incentrato sulla lotta tra i concorrenti ma sulla lotta dei cittadini. L'Arena, stavolta, si è trasferita direttamente nei distretti i cui abitanti, stimolati dalle imprese di Katniss e stanchi delle ingiustizie e dei soprusi di Capitol City, hanno deciso finalmente di ribellarsi.
La Rivoluzione ha il volto di Katniss Everdeen. La Ragazza di Fuoco che, come una scintilla, ha dato vita ad un'incendio in grado di distruggere Panem. Anche se lei non lo sapeva... e soprattutto non lo voleva... Non si sarebbe mai immaginata di essere la Ghiandaia Imitatrice.
Troppo dolore, troppa paura, troppa sofferenza che non la lasciano neanche più dormire tranquilla. Vorrebbe essere soltanto lasciata in "pace", per quel po' che è possibile per una ragazza di diciassette anni che ha passato l'inferno ed è continuamente assalita da incubi e che ha perso la persona più cara, di cui non sa assolutamente più nulla....
Una persona che sarà usata come pedina per sfruttare il suo dolore da una parte, e la sua "missione" dall'altra.
Una vera e propria "organizzazione" sovversiva formata dallo lo stratega Plutarch, Beetee, Finnik, Haimych, suo malgrado anche dalla non più infiocchettata Effie Trinkett, e soprattutto da Alma Coin la presidentessa del 13° distretto che nonostante quello che tutti credevano, è riuscito a sopravvivere in questi settantacinque anni crendo una ben organizzata società militare nascosta nelle viscere della terra, pronta ad aspettare il momento giusto per sferrare l'attacco a Capitol City e al regime del Presidente Snow.
Adesso quell'occasione è arrivata e proprio Katniss ne deve diventare il baluardo.
E' lei la pedina, mossa sapientemente da questo gruppo "politico" (oserei dire), per far leva sul popolo e trascinarlo più apertamente e ancor più diffusamente nella rivolta. Deve essere la Mockingjay; la Ghiandaia Imitatrice per spronare il popolo e continuare a infiammarlo, guidandolo alla conquista della libertà. E per far ciò dovrà essere, di nuovo, "in onda".
Ed ecco il più importante filo conduttore concettuale della trilogia che di nuovo si ripete, anche se nella nuova forma della propaganda, ossia quello delle telecamere. Il moderno e quanto mai attuale uso/abuso del reality, mettendo in piazza i  sentimenti alla mercè di tutti e la loro strumentalizzazione. Due cose la spingeranno ad accettare, nonostante il suo istantaneo e legittimo rifiuto: la promessa della liberazione di Peeta e degli altri ostaggi vincitori ( Johanna e Anna ) e la rabbia contro Snow e la sua sconfinata crudeltà che non esiterà ad ricorrere ai più spregevoli e crudeli mezzi pur di piegarla, spaventarla, ferirla e soffocare la Rivoluzione. Katniss non potrà restare indifferente all'urlo di dolore che la guerra porta con sè.

La lettura non sarà una passeggiata.
Dall'inzio alla fine si susseguono scene di alto impatto sia visivo che emotivo.
La libertà si sa, ha sempre un prezzo molto alto: il sangue di tanti innocenti e le lacrime dei sopravvissuti. E anche noi lettori ci ritroveremo a piangere la perdita di tanti - anche inaspettati - personaggi amati.

L'attenzione è rivolta sempre più all'aspetto etico e morale delle azioni e della natura umana. Tante domande a cui provare a dare una risposta: quale prezzo siamo disposti a pagare per essere liberi; se esiste una strada "giusta" per portare a termine i propri obbiettivi; cosa siamo disposti a sacrificare per raggiungere uno scopo. La rivolta si rivelerà infatti un'arma a doppio taglio: un'occasione di rinnovamento e rinascita ma anche una nuova lotta per il potere. Cosa che Katniss imparerà a spese sue e dei suoi cari.

In questo libro conclusivo si tireranno anche le somme del rapporto della protagonista con Gale e Peeta. Katniss capirà nuove cose, imparerà a guardarli da una giusta prospettiva scoprendo il primo totalmente immerso e impegnato nella lotta e l'altro distrutto in un milione di piccoli pezzi da rimettere insieme e troverà il modo di ascoltare il suo cuore.

Un libro stupendo come lo è l'intera trilogia.
Il Canto della Rivolta è la storia di una lotta epica e cruenta, ma anche la storia di due ragazzi che nonostante tutto scelgono di continuare a sperare e di cercare di costruire un mondo nuovo, fatto di valori semplici, a piccoli passi fatti per mano.

Vi strapperà il cuore.

Vi lasciamo anche i link
ai precedenti speciali dedicati alla saga
che ne analizzano i vari aspetti.
Se siete curiosi di approfondire
le vostre conoscenze sul
mondo distopico creato da
Suzanne Collins
potete cliccare sui post sottostanti





A domani con 
IL CANTO DELLA RIVOLTA  (1a Parte)  il film

mercoledì 19 novembre 2014

HUNGER GAMES LA RAGAZZA DI FUOCO recensione

L'uccello, la spilla,
la canzone, le bacche, 
l'orologio, il pane tostato,
il vestito consumato dal fuoco.
Io sono la ghiandaia imitatrice.
Quella che è sopravvissuta nonostante i piani
di Capitol City.
Il simbolo della ribellione.

Sempre più spettacolari, spietati e strategici gli Hunger games che ancora una volta - a tradimento - coinvolgono Peeta e Katniss. Il Presidente Snow infatti non può tollerare l'esistenza di una presenza scomoda come quella della Ragazza di fuoco che, come una scintilla, ha infiammato i cuori della popolazione di Panem donandole una speranza che non sapevano neanche di avere e trasformandolo, in brevissimo tempo, in un vero e proprio incendio di portata "globale". Un incendio che coinvolgerà tutti i dodici distretti e che minaccerà di distruggere Panem. Per questo il diabolico e scellerato Snow decide di architettare una trappola inaspettata: una nuova particolare edizione dei Giochi della Fame, usando come scusa la ricorrenza del settantacinquesimo anniversario, che coinvolgesse come Tributi i vincitori delle passate edizioni. Non ci sarà scampo quindi per quella che è diventata la "coppia" dell'anno... Per Katniss potrebbe sembrare la fine di tutto. Invece non si rivelerà che l'inizio... 


"Deve essere un sistema molto fragile
se basta una manciata di bacche a farlo crollare!"

HUNGER GAMES
LA RAGAZZA DI FUOCO 
di Suzanne Collins

editore: Mondadori
genere: Distopico YA
pagine: 376
prezzo: 17.00 euro
Rilegato
eBook: 6.99 euro
( 2° libro Serie "Hunger Games" )

Trama


Non puoi rifiutarti di partecipare agli Hunger Games. Una volta scelto, il tuo destino è scritto. Dovrai lottare fino all'ultimo, persino uccidere per farcela. Katniss ha vinto. Ma è davvero salva? Dopo la settantaquattresima edizione degli Hunger Games, l'implacabile reality show che si svolge a Panem ogni anno, lei e Peeta sono, miracolosamente, ancora vivi. Katniss dovrebbe sentirsi sollevata, perfino felice. Dopotutto, è riuscita a tornare dalla sua famiglia e dall'amico di sempre, Gale. Invece nulla va come Katniss vorrebbe. Gale è freddo e la tiene a distanza. Peeta le volta le spalle. E in giro si mormora di una rivolta contro Capitol City, che Katniss e Peeta potrebbero avere contribuito a fomentare. La ragazza di fuoco è sconvolta: ha acceso una sommossa. Ora ha paura di non riuscire a spegnerla. E forse non vuole neppure farlo. Mentre si avvicina il momento in cui lei e Peeta dovranno passare da un distretto all'altro per il crudele Tour della Vittoria, la posta in gioco si fa sempre più alta. Se non riusciranno a dimostrare di essere perdutamente innamorati l'uno dell'altra, Katniss e Peeta rischiano di pagare con la vita.


Opinione di Nippi

Rimpiango la mia vecchia vita in questa casa.
faticavamo a tirare avanti
ma sapevo qual era il mio mondo,
sapevo quale era il mio posto nel tessuto
fittamente intrecciato che costituiva la nostra vita.
Vorrei poter tornare a quel periodo
perchè a posteriori mi appare tutto
molto più tranquillo,
ora che sono ricca e famosa
ma detestata dalle autorità di Capitol City.

Dopo aver letto il bellissimo Hunger Games e aver sofferto con Katniss e Peeta, ho iniziato questo secondo capitolo con ansia per quello che, una volta tornati a casa, avrebbero dovuto affrontare.
Un sentore si era già fatto strada appena chiuso il libro precedente, ed era chiaro che dai piani alti di Capitol City non avrebbero reso facile la vita ai nostri "innamorati sventurati".
Ma non ero preparata al corso degli eventi che la Collins ha sapientemente ribaltato lasciandomi più stupita, confusa e arrabbiata di Katniss stessa.
Parte leggermente in sordina rispetto a come ci eravamo abituati col capitolo precedente, ma recupera con l'angoscia che lascia addosso nel momento in cui  i protagonisti vengono  richiamati come concorrenti dei settantacinquesimi giochi della fame.
E da quel momento si riaprono le macabre danze che questa volta scavano ancora più in profondità nel cuore del lettore.
Qui tutto è amplificato.. Il senso di perdita, la voglia di conforto, la paura che un bacio possa uccidere te e i tuoi cari.. La cattiveria inesorabile che rompe gli argini con prepotenza, l'arrivismo e il voler plasmare a piacimento di una "società malata" i propri bisogni e obbiettivi, a scapito di tutto e tutti.
Non c'è pietà ma solo ignoranza; in tutti i suoi significati.
Ma questa società marcia ha una periferia che sta borbottando come una pentola in ebollizione e che è pronta ha scatenare una rivolta.
Katniss diventa così il mezzo per dare coscienza ai rivoluzionari, a dar loro la consapevolezza di avere una possibilità, che non è sbagliato credere in una società migliore e che è giusto e doveroso vivere in libertà.
E questa organizzazione contro Capitol City ha già preso forma, vuole la sua occasione ed è pronta a prendersela.
La Ragazza di Fuoco è un ponte tra il germoglio della speranza e la nascita della rivoluzione che nel prossimo e conclusivo libro, troverà il suo epilogo.. qualunque esso sia.

Bellissimo.



Opinione di Sangueblu

"Nel settantacinquesimo anniversario,
affinchè i ribelli ricordino che anche il più forte
tra loro non può prevalere sulla potenza di Capitol City
i tributi maschio e femmina
saranno scelti tra i vincitori ancora in vita."
Poi ci arrivo, a cosa significa.
Almeno per me.
Il Distretto dodici ha solo tre vincitori 
in vita tra cui scegliere.
Due maschi. Una femmina.
Sto per tornare nell'arena.


Adrenalina e colpi di scena sembrano essere gli elementi predominanti di questo entusiasmante e disarmante romanzo. Proprio quando sembra di vedere almeno un tenue barlume di luce nelle tenebre ecco che la "sadica" Suzanne Collins se ne inventa una sempre peggiore. Ma nonostante lo sgomento, la tristezza e l'angoscia che ci fa provare, ci regala emozioni talmente intense ed espedienti talmente geniali da farsi persino perdonare! Non solo ci lascia di stucco ma ci rende dipendenti.
Proprio come i telespettatori stessi di Panem, quasi morbosamente desideriamo vedere gli sviluppi della storia, conoscere l'esito dei giochi, aspettare il nome dell'ennesimo caduto. Anche se il nostro spirito, il nostro giudizio e i nostri sentimenti riguardo a quello che assistiamo sono decisamente molto diversi... Quanto meno da quelli dei superficiali abitanti di Capitol City.
Rabbia, indignazione, dolore per la perdita di ognuna delle vittime che sono non soltanto "innocenti" ma anche ormai fisicamente e moralmente impreparate ad affrontare nuovamente un'esperienza simile. Alcuni sono ormai vecchi come Mags... altri hanno perso il senno come "Lampadina". Altri ancora sono semplicemente stanchi e demotivati, tanto da accettare quasi con una ignara e paradossale gioia l'idea della morte. Nessuno può tirarsi indietro.
Non quando un presidente spietato e crudele riesce ad escogitare e a mettere in atto l'unico modo che sembra permettergli di sbarazzarsi una volta per tutte di una spina nel fianco della portata di Katniss Everdeen.
Su Katniss - e Peeta - cala così, di nuovo, l'ombra della morte.
La ragazza è ben consapevole dell'odio del Presidente nei suoi confronti, Sa quanto lui la disprezzi. Perchè è stata capace di mettere nel sacco i suoi sadici Hungher Games, ridicolizzando Capitol City e, di conseguenza, minato la sua autorità. Ma stavolta uno solo dei due si salverà, perchè sarà ben difficile trovare altri espedienti per farcela e, oltretutto, lotteranno contro veterani già preparati, crudeli e smaliziati, senza più niente da perdere se non la loro vita e che, soprattutto, già si conoscono e potrebbero costruire solide alleanze.  Ognuno di loro vorrebbe salvare la vita all'altro ed ciascuno, strappa una promessa ad Haymitvh. Solo che, fino alla fine, non sapremo mai a quale promessa il loro Mentore terrà fede perchè la realtà sarà molto più complessa. E le trame messe in campo - sempre più subdole ed elaborate - saranno molteplici e sorprendenti, così come i loro attori.
Intorno a loro una grande macchinazione si è messa in moto, ma è anche una cosa con i "minuti" contati. Un qualcosa con Peeta e Katniss al centro di tutto, come fossero le due lancette di un grande orologio.
Un orologio come quello che fa da teatro agli Hunger Games  (una delle cose più sensazionali e spettacolari dell'intera lettura ) che si rivelerà ancora più diabolico e pericoloso del precedente.
Tempeste di fulmini, nebbia velenosa, scimmie assassine, pioggia di sangue, sono solo alcune delle terribili difficoltà che i tributi dovranno affrontare, in una cornice ancora più difficoltosa perchè acquatica.

Di chi possono fidarsi davvero? Niente è come sembra... eppure dovranno sfruttare qualsiasi cosa, qualsiasi appiglio per andare avanti e rendersi parte di una squadra di "nemici" che si riveleranno invece degli inaspettati amici per sperare di sopravvivere, facendo fronte comune contro il vero nemico.
Faremo la conoscenza di nuovi personaggi come Finnik, coraggioso e altrettanto strafottente ma anche così affascinante e dolce, e così determinante nella strategica alleanza nell'arena. L'arguto Beetee e le sue provvidenziali invenzioni; la "svalvolata" Wiress con le sue geniali intuizioni; l'anziana Mags, tanto dolce e altruista da sacrificarsi pur di salvare la ragazza amata dal suo pupillo Finnik; la schietta e combattiva Johanna.

Un nuovo stratega, Plutarch Heavensbee, prenderà il posto di Seneca Crane e avrà molte carte da giocare per rendere la vita impossibile a Katniss e agli altri tributi. E ci riserverà, nel bene e nel male , non poche sorprese. (!!!)

Anche se c'è sempre il triangolo amoroso che aleggia nell'aria, amplificato da un bacio nel bosco tra Katniss e Gale che è riuscito in qualche modo a mandare in frantumi la barriera invisibile che si ergeva fra loro fino a quel momento, il rapporto con Peeta subisce un evoluzione positiva e il sentimento che alberga nel cuore di Katniss diventa sempre più intenso, potente e sincero. Anche se all'inizio devono stare insieme per forza per continuare a reggersi a vicenda il ruolo dei fidanzatini innamorati - il Presidente Snow stesso gli intima di sposarsi per non dare adito a sospetti fra la popolazione e sobillare la rivoluzione - e per proteggere e tenere in vita coloro che ama Katniss non vede altra via, se non scappare via e vivere nei boschi, insieme alla sua famiglia, come unica alternativa. Ma è un'alternativa impossibile!
L'unica cosa sensata da fare è accettare di partecipare ad un tour attraverso tutti i dodici distretti insieme a Peeta, per dimostrarsi una vera coppia innamorata.

"Quando raggiungiamo Capitol City, siamo disperati.
Facciamo apparizioni senza fine davanti a folle adoranti.
Non c'è pericolo di rivolta qui, tra i privilegiati,
tra coloro i cui nomi non entreranno mai nelle bocce di vetro
della mietitura, i cui figli non muoiono mai
per presunti crimini commessi  generazioni fa.
A Capitol City non dobbiamo persuadere nessuno del nostro amore
quanto piuttosto aggrapparci all'esile speranza
di poter ancora convincere quelli che, nei distretti,
sono rimasti scettici.
Qualsiasi cosa facciamo sembra troppo poco.
Troppo tardi"

Ma pian piano si lascerà intenerire e coinvolgere dall'amore incondizionato del Ragazzo del Pane e insieme saranno protagonisti di momenti molto "romantici" ed intensi, seppure in una cornice tragica. Perchè non può esserci idillio per due come loro, che volenti  nolent continuano a fare "gesti" controcorrente che danno speranza al popolo, che portano novità e speranza, come la decisione di Peeta di devolvere una parte delle loro entrate mensili ad ognuna delle famiglie dei caduti degli altri distretti. Un po' di soldi ai poveri e qualche bacca sono la dichiarazione di guerra allo stato di Panem e al presidente Snow che escogita l'unico modo per toglierli di mezzo in modo legittimo: coivolgendoli come Tributi nell'edizione della Memoria dei settantacinquesimi Hungher Games.
E quindi, se la Guerra è stata dichiarata e i tributi non hanno più niente da perdere, non perderanno occasione di mandare segnali contro questo sistema malato e degenere e al presidente Snow non basterà far oscurare le telecamere perchè tutti li abbiamo visti tenersi per mano!

Solo non dimenticando chi è il vero nemico potranno sperare di vincere.
E di cambiare le cose.


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Suzanne Collins
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A domani con 
IL CANTO DELLA RIVOLTA

martedì 18 novembre 2014

HUNGER GAMES recensione

Chi non conosce ormai le gesta della coraggiosa e ribelle Katniss Everdeen o non ha mai sentito parlare degli spietati Hunger Games? Per quei pochi che ancora ne sono all'oscuro e non hanno mai avuto il piacere di leggere i libri o di assistere alle proiezioni dei due film finora realizzati, ma anche per tutti i numerosi fan che invece attendono con ansia la data di giovedì - 20 novembre - in cui arriverà sul grande schermo la prima parte di Mockingjay, abbiamo deciso di dedicare ancora uno spazio speciale a questa meravigliosa e potente trilogia. In un modo o nell'altro infatti, bisogna riconoscere che ha fatto da apripista al genere distopico in Italia facendolo diventare un fenomeno se non di massa almeno di moda fra giovani e meno giovani.
Ripercorreremo insieme, quotidianamente, i vari libri della Serie fino ad arrivare a venerdì dove ci occuperemo dell'analisi del film, commentandolo insieme dopo la proiezione che, da noi, avverrà in anteprima mondiale (Già, perchè Mockingjay uscirà negli States un giorno dopo rispetto a noi!!). 



HUNGER GAMES
di Suzanne Collins

editore: Mondadori
genere: distopico YA
pagine: 376
prezzo: 14.90 euro
Rilegato
edizione economica disponibile
eBook: 6.99 euro
( 1° libro Serie "Hunger Games" )

Trama

Quando Katniss urla "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!" sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verrà gettato nell'Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l'audience. Katniss appartiene al Distretto 12, quello dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni, e sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta. Nella sua squadra c'è anche Peeta, un ragazzo gentile che però non ha la stoffa per farcela. Lui è determinato a mantenere integri i propri sentimenti e dichiara davanti alle telecamere di essere innamorato di Katniss. Ma negli Hunger Games non esistono gli amici, non esistono gli affetti, non c'è spazio per l'amore. Bisogna saper scegliere e, soprattutto, per vincere bisogna saper perdere, rinunciare a tutto ciò che ti rende Uomo.



Recensione di Foschia75

A young Lara Croft into the Truman show

Devo ammetterlo, questo Young-Adult ha veramente gli AT-TRIBUTI!!!
Il genere (con l'aggiunta dell'ingrediente distopico)  è di quelli che mi fa arricciare il naso, la realtà è che mi ha lasciato senza parole...
Appena iniziato a leggerlo, ha fatto capolino la mia diffidenza, complici i commenti letti qua e là circa la sua durezza, ma una volta dentro l'arena....non c'é stato più un attimo per pensare. E si, perché Suzanne Collins riesce, non so come, a buttarti dentro insieme agli altri tributi e riesci ad uscirne solo ad Hunger Games terminati, con il vincitore.
La cosa che mi ha colpito maggiormente è che mi sono ritrovata nella mischia, senza rendermi conto del momento in cui ero entrata. Non è facile spiegare ciò che attraverso la lettura di questo potente romanzo sono riuscita a "vedere" con gli occhi della fantasia, ma ho visto tutto quello che ha visto Capitol city in questo spettacolo alla "Truman show".
Due sono i fattori che mi hanno folgorato piacevolmente di Hunger games:
1) Le descrizioni, rese così magistralmente (grazie anche a Fabio Paracchini e Simona Brogli che lo hanno tradotto) che riesci a scorgere le venature dell'ultima foglia, senti lo scorrere dell'acqua, il tichettio della pioggia sul bosco, il canto degli uccelli all'alba. Era veramente da tanto che non "entravo fisicamente" in un libro. SE NON E' MAGIA QUESTA...
2) Il messaggio quanto mai forte e attuale che ha colpito le corde del mio sarcasmo e chiudendo il libro, la prima cosa che ho pensato è stata: DOVREI  SPEDIRLO CON PIEGOLIBRI A MARIO MONTI. E con questo penso di aver reso l'idea.

L'unica pecca? 
Il finale. Perchè nonostante il punto di sospensione che mette fine a questa magnifica avventura, sai che non potrai resistere senza aprire la prima pagina del successivo (LA RAGAZZA DI FUOCO).

Potrei scrivere pagine e pagine su personaggi, sentimenti e genetica, ma mi limito solo a consigliarvi calorosamente di leggerlo perché è veramente "uno spettacolo"!!!!



Recensione di Nippi


"Sta tutto nello spettacolo"

E' stato davvero imprevisto e geniale scoprire come una mente abbia saputo rendere un normalissimo reality show in qualcosa di unico e dirompente come Hunger Games.
Sì, perché qui non si parla di belle faccette che fanno a spallate per mettersi in mostra, o per tramare situazioni che possono incuriosire il pubblico da casa, solo per arrivare alla finale dove l'unico premio in palio è un bel gruzzoletto di soldi..
No, qua c'è molto di più… è vero, alla fine chi vince diventa ricco e, nel caso di Katniss, questo significa non dover più patire la fame, ma è l'ultimo pensiero di chi è chiamato a partecipare, obbligatoriamente, agli Hunger Games, dove si vince o si muore.
Ma nei Distretti, questo crudele "grande fratello della fame" viene giocato giornalmente; gli abitanti sono controllati, sono imprigionati dentro di esso, e sono tristemente sottomessi ad una realtà che non dà scampo.. fare il proprio dovere a testa bassa e cercare di non morire di fame almeno finchè non sorgerà di nuovo il sole, e con esso una nuova giornata di  duro lavoro per sfamare i prorpi cari. 
Il reality è solo la riprova, conferma e il mezzo con il quale il presidente Snow muove a suo piacimento le marionette a sua disposizione, che lui è il loro burattinaio e che, qualora ce ne fosse bisogno, giocando con i fili, ribadisce il concetto di sottomissione nella quale si trovano tutti i distretti.
 E' quasi scioccante quanto simile sia la storia raccontata da queste pagine a ciò che spesso vediamo sui nostri schermi, e al tempo stesso ritrovare quello che tristemente abbiamo letto sui libri di storia.. è come se passato, presente e futuro si fossero fusi insieme dando origine a questo romanzo distopico che tanto ho amato e, davvero tantissimo, mi ha fatto piangere. Questa storia ci racconta anche di un futuro dove la civiltà democratica è stata annientata per dar posto ad un'altra dittatoriale, in un'epoca futura dove solo gli abitanti dei Distretti hanno mantenuto una parvenza di umanità.
Eppure, nonostante tutto, non riesco a  dare una collocazione epocale a questo romanzo; si sa che l'intento dell'autrice è comunque di un futuro, anche se non precisato, invece ho avuto la sensazione che tutto si svolgesse in paradossali anni cinquanta/sessanta, con alcuni riferimenti e particolari dei nostri giorni, ma niente di futuristico.
 Gli Hunger Games si svolgono completamente in un'arena artefatta dove i concorrenti si sfidano, e chi vince è chi sopravvive, con un pubblico che esulta affamato di sangue e di crudeltà. 
Addirittura si scommette sul vincitore, e più il concorrente è quotato più si fanno strada gli sponsor, che sono disposti ad investire fior di quattrini per "aiutarlo e sostenerlo" durante il gioco.
Ritroviamo una civiltà dove l'apparire, il successo, i soldi e l'essere sempre un gradino sopra agli altri, magari a scapito di qualcun altro, è la cosa più esaltante che ci possa essere, e questo si discosta davvero poco da quello che talvolta vediamo sui nostri schermi.
Nulla è più importante del fare audience, anche l'essere umano non ha più valore, e nella grande città, Capitol City, la cosa importante è offrire un ottimo spettacolo, a scapito anche della vita umana..
Ed è proprio lo spettacolo e l'irrilevanza con cui viene trattata la vita, l'atto più efferato che vi ho trovato.
Per quanto abbia provato sentimenti di odio o affetto per tutti i partecipanti, li ho comunque accomunati in un grande abbraccio di pietà e di solidarietà, perché mi è risultato impossibile biasimarli per le loro crudeltà, che li avrebbero portati alla salvezza.
E se all'inizio dell'avventura, tutta la preparazione rende in una quasi ilare trepidazione l'attesa che i giochi inizino, quando l'Arena spalanca le porte ai ventiquattro sfortunati partecipanti, l'atmosfera si trasforma in ansia, adrenalina e paura. 
Non ho trovato difetti a questo libro se non nel finale, dove alcuni avvenimenti mi hanno temporaneamente smontato ciò che la Collins ha creato, ma la mia mente ormai troppo coinvolta, ha cancellato subito il fattaccio..
Suzanne Collins é stata brava ad imbastire una trama che, se in alcuni momenti l'ho trovata abbastanza prevedibile, in altri mi ha folgorato.
Difficilmente ho trovato una narrazione così fluida e coinvolgente, non perde un colpo e non ci sono inceppamenti; riesce abilmente a dare una stilettata al cuore ogni qualvolta la trama lo richiede, come se sapesse che anche chi legge è un po' cittadino e spettatore, ma non in versione sadica, che agogna sempre più emozioni e azione.
Belli e intensi nel loro ruolo ogni personaggio, ma se dovessi stilare una classifica sarebbe in questo ordine:
Katniss: non sempre mi è piaciuta, a volte addirittura mi ha indispettita, ma se fossi stata in lei, una volta preso possesso dell'arco, nascosta sopra un albero, avrei ucciso uno per uno ogni concorrente, togliendomi il pensiero una volta per tutte.. invece lei mi ha sorpreso facendosi coraggio e andando incontro al suo destino, cercando di doverne uccidere, nel suo cammino, meno possibili. L'amore e la devozione per la famiglia la rendono un'infallibile cacciatrice e guerriera e, sicuramente, in tutto e per tutto la principale protagonista.
Haymitch: Nonostante i fumi dell'alcool, si è dimostrato un'eccezionale mentore; sveglio, perspicace e ottimo stratega, ha saputo riportare a casa i suoi ragazzi, e sono sicura che nei prossimi libri, porterà anche noi tutti sempre più lontano da Capitol City.. forse ci svelerà anche i suoi tormenti che hanno distrutto la sua vita e il suo fegato.
Peeta e Gale: chissà quali pene d'amore patiremo insieme a loro! Sicuramente li troveremo sempre al fianco di Katniss, proteggendola e sostenendola nelle sue battaglie.
Cinna: vorrei avere anch'io uno stilista come lui, bravo nei costumi quanto coi sentimenti..
Rue: indimenticabile…
..E poi tanti altri personaggi che non è possibile nominare uno a uno, altrimenti divento davvero noiosa , ma che sono accomunati da una grande cura con la quale Suzanne Collins li ha descritti e fatti vivere attraverso le pagine.
Bellissime, minuziose e particolarmente dettagliate tutte le descrizione, tanto che sembra più di guardare un film che leggere un libro.
Ritengo che sia un libro per un target d'età molto più ampio per il quale viene proposto, perché credo che abbia spunti a sufficienza per far riflettere e apprendere qualcosa sia ai giovani, sia ai più grandi.

Un vero peccato non leggerlo..


Recensione di Sangueblu


Credo che l'aspetto predominante di questo romanzo - e probabilmente anche quello più efficace ed apprezzabile - è la potenza delle sensazioni emotive che riesce a scatenare. Tutto quello che il lettore vive, attraverso gli occhi della protagonista (Katniss), è di un'intensità devastante. Qualunque momento, qualsiasi avvenimento si vive in modo viscerale.
L'empatia con i personaggi ma anche con la situazione sociale che sono costretti a vivere; a subire. La rabbia e il disprezzo per un qualcosa così crudele e così superficiale ma che paradossalmente disegna scenari non così lontani dal modo di vivere e di pensare della società moderna.
Quella di Suzanne Collins è una metafora elaborata e ben congegnata di quelle che sono abitudini e attitudini della società del nostro tempo. Certamente esasperata e brutalmente rappresentata ma parimenti efficace e impattante sul lettore che difficilmente può rimanerne indifferente.
Anche se, come è stato più volte sottolineato, l'idea di Hunger Games non è propriamente originale avendo molto in comune con la famosa Battle Royale di Koushun Takami (almeno nell'asse portante della trama) o con "La lunga marcia e L'uomo in fuga di Backman per quanto riguarda il "reality mortale", l'elaborazione che fa la Collins secondo me è geniale perchè ha il merito di porre in luce degli aspetti assolutamente "nuovi" e più congeniali ai nostri tempi e alle esigenze del giovane pubblico a cui (principalmente) è rivolta. Qui l'attenzione è focalizzata sullo "sfruttamento" delle emozioni umane date in pasto al grande pubblico dalla televisione (di oggi). La strumentalizzazione della sofferenza, della paura, della violenza ma anche dell'amore per puro e semplice intrattenimento.
C'è una fondamentale differenza che merita di essere sottolineata: in Hungher Games non è tanto la violenza in sè a scioccare il lettore bensì la società di Panem; la sua reazione al programma. Tutti accettano, i Tributi in primis, passivamente e con rassegnazione il loro destino come un dato di fatto, assodato dai costumi dei vari distretti. Si dà ormai per scontato che esista una manifestazione mediatica di questo tipo. Gli Hunger Games sono presentati come un gioco, una festa spettacolare. Gli autori e i produttori si divertono a creare love story e rivalità tra i partecipanti, stimolano i ragazzi all’azione durante i periodi di eventuale inattività, e tramite gli sponsor il pubblico può acquistare oggetti d’aiuto per il Tributo che favoriscono e che li impressiona maggiormente. 
Nell'orrore e nella quasi certezza di morire - perchè alla fine solo uno sopravviverà - sconvolge che qualcuno possa pensare agli Hunger Games come una possibilità per migliorare le proprie condizioni vita per via del degrado e della povertà che sperimenta quotidianamente. 

C'è commozione. C'è tensione. C'è pathos.
C'è spettacolarità.

E' impossibile non venire risucchiati nel vortice della narrazione e staccarsi dalle pagine. 
Tutto succede velocemente ma ogni scena ha il potere di rimanere impresa a fuoco nella mente e nell'immaginario del lettore. Difficile scordare momenti come quello della sfilata dei carri, della mela colpita dalla freccia di Katniss all'addestramento, del saluto con Primm e ovviamente l'amicizia con Rue. I brividi più grandi me li hanno date, comunque, le tante mani alzate nel saluto di ringraziamento alla maniera dei minatori, del dodicesimo distretto... 
Un libro stupendo. Intenso. Forte.
Un pugno nello stomaco per la crudezza di tante, troppe cose ma anche un tripudio di bellezza, per certi versi. Ovviamente non potrà mancare quello che sembra essere il must della letteratura Young Adult, ossia il "triangolo" amoroso. Ma non disturba; anzi, appassiona.

Tutti i personaggi sono così ben caratterizzati da poterne non solo percepirne tutte le sfumature caratteriali ed emotive ma spesso si ha l'impressione di toccarli e la cosa sicuramente contribuisce alla buona riuscita del romanzo.

Tanto ci sarebbe da dire e da scrivere. Ma certe emozioni vanno vissute. Assaporate.
Non si può leggere Hunger games e non esserne colpiti e non rimanerne entusiasti.

Perciò, se ancora non avete letto questo piccolo capolavoro di genere non indugiate oltre! Anche se avete visto solo il film, per quanto ben fatto, troverete tanti spunti in più e la lettura vi regalerà emozioni amplificate.

Vi lasciamo anche i link
ai precedenti speciali dedicati alla saga
che ne analizzano i vari aspetti.
Se siete curiosi di approfondire
le vostre conoscenze sul
mondo disptopico creato da
Suzanne Collins
potete cliccare sui post sottostanti



A domani con 
La Ragazza di Fuoco

lunedì 3 novembre 2014

MAGISTERIUM. L'ANNO DI FERRO di Cassandra Clare - recensione in anteprima

"Ci sono nove maghi qui, e ciascuno è autorizzato a scegliere fino a sei candidati. Questi candidati saranno i loro apprendisti per i cinque anni che trascorreranno al Magisterium, quindi non è una scelta che un Magister faccia alla leggera. Dovete anche considerare che qui ci sono più ragazzi di quelli che verranno scelti. Se non siete stati designati, è perchè non siete risultati adatti a questo genere di apprendistato: vi prego di comprendere che potreste essere inadatti per diverse ragioni, e che indagare oltre sui vostri poteri potrebbe risultare letale. Prima che ve ne andiate, un mago vi esporrà quindi le consegne di segretezza e vi istruirà su come proteggere voi e le vostre famiglie."

Fin troppo facile - di primo acchito - paragonare questo meraviglioso romanzo al celeberrimo Harry Potter: protagonisti di giovanissima età, una scuola dove imparare ad usare e potenziare la propria magia, un Nemico pericoloso e oscuro, compagni d'avventura speciali... Ma la cosa - la vera cosa - che più hanno in comune è che sono entrambi dei capolavori! Le amiche Cassandra Clare e Holly Black, maestose da sole, superlative insieme, hanno unito le loro prestigiose "penne" per regalarci un fantasy per ragazzi assolutamente fulminante! L'ho trovato straordinario! Magico, nel senso più stretto del termine. Dire che mi ha conquistata è poco perchè sono stata assolutamente steragata da ogni piccola sfumatura di questa storia incredibile che tiene incollati alle pagine e col fiato sospeso, regalandoci tanti colpi di scena quante sono le nostre iniziali certezze e supposizioni. Le autrici infatti sono state incredibilmente brave nel proporci una storia dall'apparente aria "rassicurante" per quanto riguarda le nostre aspettative e contemporaneamente a riuscire a ribaltare ogni nostra possibile previsione. Sappiamo che ci sono un eroe e un cattivo. Ma il confine tra questi è molto sottile e assolutamente inaspettato.
In una parola geniale. L'anno di Ferro, che apre la Serie Magisterium possiede tutte le caratteristiche e i punti di forza dei canoni"classici" del Fantasy. Racconta la storia di un protagonista che ha tutti i segni distintivi dell'eroe: una tragedia nel passato, segreti e poteri magici ma con il valore aggiunto della "sorpresa".  Un romanzo di cui ci sarebbero infinite cose (positive) da dire. Su tutte una: non lasciatevelo sfuggire!!!! ... Ne resterete stupiti!


MAGISTERIUM
L'ANNO DI FERRO

di Cassandra Clare e Holly Black

DAL 4 NOVEMBRE IN LIBRERIA

editore: Mondadori
genere: Fantasy
pagine: 323
prezzo: 17.00 euro
Rilegato
eBook: 9.99 euro
( 1° libro Serie "Magisterium" )


Trama

Quando raggiunge la grotta in cima al ghiacciaio, Alastair capisce subito che il Nemico l'ha preceduto. Sua moglie Sarah è stata uccisa, come gli altri maghi lì rifugiati. Solo il debole vagito di un neonato lo rincuora: suo figlio Callum, seminascosto accanto al cadavere della madre, è ancora vivo. Ma quando Alastair lo prende fra le braccia, le terribili parole incise nel ghiaccio da Sarah prima di morire lo fanno inorridire... Dodici anni dopo, quando Call viene ammesso al Magisterium, la prestigiosa accademia riservata ai ragazzi dotati di talento magico, suo padre è contrario: sin dalla più tenera età ha insegnato al figlio a diffidare della magia. E ora Rufus, il magister più anziano della scuola, lo ha ammesso all'Anno di Ferro, il primo del Magisterium. Call non può sottrarsi al suo destino. La magia scorre, in certe famiglie. Ma sul destino di Call incombe fin dalla nascita l'artiglio del Nemico.


Opinione di Sangueblu

I Cinque Principi della Magia:
"Il fuoco vuole ardere.
L'acqua vuole scorrere.
L'aria vuole levarsi.
La terra vuole avvincere.
Il caos vul divorare."

STU.PEN.DO

E' solo uno dei tanti aggettivi che mi vengono in mente per descrivere questo romanzo che mi ha letteralmente stregata! Ho adorato ogni riga, ogni frase, ogni capitolo di questa straordinaria storia popolata di straordinari personaggi che si muovono in una straordinaria ambientazione!
E' assolutamente incredibile l'effetto che mi ha fatto...
Certo, conosco bene sia Holly Black che Cassandra Clare che per me, come per molti, sono di per sè una garanzia, ma mai mi sarei aspettata di perdermi in un romanzo tanto avvincente e coinvolgente!
Magisterium è un romanzo Fantasy per ragazzi, che racconta il percorso e le avventure di protagonisti poco più che bambini, eppure è in grado di avvincere e convincere anche il lettore più "maturo" con la sua atmosfera dark, la sua intelligenza, la sua trama strategica e soprattutto con la grande simpatia di Callum: un personaggio incredibile, avvolto nel mistero e dalle infinite potenzialità.

Callum Hunt è un ragazzino con una particolarissima - e triste - storia alle spalle. Figlio di due potenti maghi è rimasto orfano della madre quando era ancora piccolissimo nel Massacro Gelido (la tragica Battaglia della Montagna) in cui è rimasto anche gravemente ferito ad una gamba portandone ancora i segni e le conseguenze. E' stato sempre un ragazzo sveglio e attivo ma tante cose gli erano state precluse sia dalle sue limitate condizioni fisiche che dalle remore del padre che lo ha cresciuto costantemente nell'odio e nella paura nei confronti dei Maghi e della Magia, da lui considerati i responsabili della morte della moglie e causa e fonte di ogni male.
Se da una parte Callum è cresciuto perciò nella paura della Magia, dall'altra ne è però anche profondamente attratto venendosi a trovare sempre più in conflitto con sè stesso prima, e con il padre poi. Perchè dal momento in cui verrà scelto dal Magister Rufus, con suo grande stupore visti gli innumerevoli tentativi per fallire la prova, come suo allievo per l'Anno di Ferro al Magisterium poi sarà sempre più felice di farne parte.
Qui infatti si sentirà per la prima volta "a casa" e soprattutto troverà dei veri amici: Tamara e Aaron, suoi compagni di studio insieme al Magister Rufus, ma anche tanti altri apprendisti come Gwenda, Jasper, Peter e Kai. Imparerà il valore dell'amicizia, della lealtà e della solidarietà. Ma non solo.
Si sentirà gratificato, utile ad uno scopo e il protagonista di un grande mistero.
Un misterioso bracciale di un ex-alunno molto potente infatti, ad un certo punto, finisce tra le sue mani e a mandarlo - sebbene non fosse lui il destinatario - è stato suo padre Alistair. A chi sarà mai appartenuto? E perchè mai suo padre è così disperato nello sperare e nel richiedere al suo Magister che la magia di Callum venga avvinta prima della conclusione dell'anno di Ferro?

Tra stanze sotterranee e misteriose, in una scuola nascosta nelle profondità della terra in cui scorrono strani fiumi e ci si ciba di incredibili licheni dai sapori più inimmaginabili; tra creature pericolose ed oscure ma anche tra altre più simpatiche e amichevoli come Scompliglio; tra esercitazioni complicate e noiose, prove audaci e avventurose trascorrerà l'anno di Ferro di Callum e dei suoi amici.
Un anno speciale, foriero di rivelazioni, per i nostri giovani protagonisti ma anche per gli anziani Maestri che finalmente, dopo tanti anni di attesa, troveranno colui che da troppo tempo stavano aspettando: il Makar! L'unico in grado di manipolare il potere del Caos e poter far fronte al temibile Nemico della Morte, capace di plasmare il Caos, risvegliare i morti e mettere schegge di vuoto nell'anima delle creature.

"Il Nemico era un mago grandissimo, forse il migliore, ma è impazzito. Voleva vivere per sempre e riportare in vita i morti, sconfiggere la morte. Per questo l'hanno battezzato il Nemico della Morte. Ha cominciato portando il caos nel mondo, infondendo il potere del vuoto negli animali... e nelle persone. Metteva una scheggia di vuoto nelle persone e le trasformava in mostri meccanici."


"Ora si spera che tutti voi comprendiate l'importanza dei Makaris.
*** ha una responsabilità davanti al mondo intero.
Lui solo può porre riparo ai danni provocati dal sedicente Nemico della Morte,
liberare la Terra dalla minaccia degli animali del caos
e proteggerci dalle ombre.
Lui deve far sì che il Trattato sia mantenuto in vigore,
così che la pace possa trionfare"
Detto questo il mago si concesse uno sguardo cupo in direzione di Magister Rufus.
*** deglutì vistosamente.
"Grazie Signore. Farò del mio meglio."
"Ma non c'è sentiero difficile che si percorra da soli"
aggiunse il membro dell'Assemblea,
guardando ora la platea.
"Sarà responsabilità di tutti i tuoi compagni vegliare su di te,
sostenerti e difenderti. Essere un Makar può essere un fardello pesante,
però non dovrà portarlo da solo, vero?"
All'ultima parola la sua voce si alzò.
Il pubblico applaudì di nuovo, questa volta per se stesso,
a suggellare una  promessa.
Call battè le mani più forte che potè.

Un libro entusiasmante: entusiasmante per lo stile, assolutamente incalzante, sempre pulito e raffinato e capace di evocare un'atmosfera inquietante ed elettrizzante al tempo stesso.
Entusiasmante per l'idea generale della storia, la costruzione mitologica dell'aspetto magico ma anche quello strutturale dell'organizzazione della scuola stessa - il Magisterium - e la conseguente suddivisione dei futuri libri, ognuno dedicato ad un rispettivo anno ( ferro - rame - bronzo - argento - oro ). Una storia di amicizia, coraggio e crescita che apre una nuova epica Saga che diventerà leggenda e non avrà nulla da invidiare alla celebre e tanto amata Saga della Rowling.

Talmente tanto ci sarebbe da dire su questo romanzo che per analizzare al meglio i vari aspetti credo che dedicherò uno speciale a puntate che spero di concludere con un bel giveaway per voi! Perciò... rimanete sintonizzati ma soprattutto non perdetevi, da domani, questo piccolo gioiello della letteratura per ragazzi!

martedì 9 settembre 2014

IL TUO MERAVIGLIOSO SILENZIO di Katja Millay - recensione

"Non voglio che lui mi ami.
Perchè io l'abbia detto a voce alta non lo so, ma è la verità.
Non voglio creare obblighi e aspettative.
Non mi va di causare delusioni nella vita di un'altra persona.
- Neanche lui vuole amarti,
quindi mi sa che siete fatti l'uno per l'altra."

Se c'è un libro da non perdere quest'anno e che non posso assolutamente esimermi dal consigliarvi qualunque sia il vostro genere di letture preferite (perchè non serve essere "New Adult addicted" per innamorarsi di questo meraviglioso libro) è proprio il romanzo di Katja Millay. Il tuo meraviglioso silenzio ha fatto breccia nel mio cuore e quello che mi ha lasciato dentro durante tutta la lettura e che continua a lasciarmi, a distanza di ore dalle ultime righe assorbite con avida parsimonia, anche ora che sono qui a scrivere, è tutto il contrario del silenzio.
Parole, voci, emozioni... Le sento risuonare dentro di me in una maniera talmente forte e vibrante che faccio quasi fatica a pensare ad altro. E ancora più fatica a trovare le parole per spiegare quanto è bello questo libro e perchè. Difficile trovarsi di fronte a letture di tale impatto e di tale peso. Soprattutto quando, stranamente, non si hanno neppure troppe aspettative e si corre il rischio di confonderlo sulle prime, anche soffermandosi semplicemente ad un superficiale sguardo ad una copertina carina ma "banale", con uno dei tanti stereotipati e più o meno "gradevoli" romanzi di genere. Niente di più lontano dalle "solite" letture infatti questo meraviglioso libro - lo ripeto - tanto pregno di dramma e ironia, di ricercatezza e al contempo semplicità da risultare come minimo indimenticabile.
Qualcosa di superlativo... In grado di lasciare il segno. Una lettura che se da una parte fa desiderare di non terminare mai, mi ha tenuta sveglia fino alle ore piccole pur di arrivare a capo della storia e non lasciare nemmeno per un attimo i protagonisti: i loro discorsi e i loro pensieri. Non so dirvi se una volta finito il libro ci si senta più leggeri... perchè forse non è la leggerezza quello di cui si impadronisce lo spirito. Semmai ci si sente più "pieni". In qualche modo più "pesanti" dopo aver assorbito tali imput. Pesanti quanto lo possono essere salvadanai riempiti di tante, tante monete che ci rendono un po' più ricchi. Un po' come il secchiello rosso delle monetine che Josh dà a Nastya il giorno del suo compleanno per esprimere i suoi desideri nella fontana del centro commerciale. Uno dei miei desideri è non dimenticarmi mai di questo romanzo, delle emozioni e degli insegnamenti che mi ha dato; perchè so che se continuerò a portarlo con me mi renderanno una persona un pochino migliore: un po' più coraggiosa. Un po' più ottimista. Perchè è bello pensare che, nonostante tutto, per tutti, ci possa essere una seconda possibilità....


IL TUO MERAVIGLIOSO SILENZIO
di Katja Millay

editore: Mondadori
pagine: 464
prezzo: 17.00 euro
Brossura
eBook: 6.99 euro

Trama

Le sue dita non possono più correre sul pianoforte, il suo mondo pieno di note è diventato muto. Nastya era una promessa della musica, prima. Prima che tutto precipitasse, prima che la vita perdesse ogni significato. Da 452 giorni Nastya ha smesso di parlare, e il suo unico desiderio è tenere nascosto il motivo del suo silenzio. La storia di Josh non è un segreto: ha perso tragicamente i suoi cari, e solo nel recinto impenetrabile che ha costruito intorno a sé si sente al riparo dalla compassione degli altri e libero di dedicarsi in solitudine all'unica cosa che lo tiene in vita: intagliare il legno. Quando sembra non esserci più luce né speranza, Nastya e Josh si trovano e le sensazioni sopite esplodono dal corpo e dal cuore. Due lontananze si incontrano, cercando l'una nell'altra la forza per superare il passato e rinascere davvero.


L'opinione di Sangueblu

"Ho bisogno di sapere che c'è modo per la gente come noi di uscirne.
Ho bisogno di convincermi che è davvero possibile stare bene,
e magari non solo bene, ma benissimoi;
che esiste il modo, anche se non lo abbiamo ancora trovato.
Deve esserci per forza un finale migliore di questo.
Una storia più felice.
Perchè ce lo meritiamo."

Una storia di coraggio. Una storia di rinascita e redenzione quella che ci racconta abilmente, quasi ipnoticamente, Katja Millay nel suo romanzo che, sebbene si debba in un certo senso ritenere tristissimo, paradossalmente è anche molto ironico, spassoso e divertente. Merito dell'ironia dell'autrice che dissemina magistralmente battute e scene divertenti che smorzano i toni di un libro che altrimenti sarebbe fin troppo serio e opprimente per via degli argomenti trattati e di ciascuno dei mirevoli personaggi creati dalla sua penna, capaci di comunicare perfino nel silenzio...
In questo libro tutto è colore - anche quando è il nero a predominare. 
Tutto ha un odore. Una forma. Tutto ha un suono. Perfino i pensieri.
Tutto è imprevedibile. E lo diventa di più nel momento stesso in cui più ci aspettiamo qualcosa.
Una delle più imprevedibili e forse più bella? Per me ha quattro lettere: Drew. Comincio proprio da lui perchè anche se è un personaggio secondario è bello e prezioso come un diamante - allo stato grezzo, ma pur sempre un diamante - che non solo è determinante nella storia di Natya e Josh: ne è proprio il catalizzatore. Quello che si crea tra i tre personaggi è forse il "triangolo" più bello che mi sia capitato di leggere; e questo non perchè tra loro nasca una complicata storia d'amore o di rivalità; sono semplicemente simbioticamente connessi. Drew, fighissimo e sciupafemmine, quasi sempre sopra le righe, si nasconde dietro la sua spavalderia e la sua immagine da conquistatore superficiale; è alla ricerca di qualcosa di molto più "normale" e "profondo di quello che vuole far credere. Solo lui, campione di dialettica, sorrisi ammiccanti e all'occorrenza "rutto libero" riesce infatti a penetrare nel muro costruito da due persone tanto complicate e così diverse dal lui come possono essere appunto Nastya e Josh. Due persone che sembrano vivere ognuna in un proprio campo di forza che tiene lontane le cose e gli altri; che li rende misteriosi e insondabili e che incute negli altri non tanto curiosità quanto soggezione e distacco. Due persone che, per motivi diversi, parlano molto poco e che nascondono il loro passato.
Sono fondamentalmente soli infatti, anche se in modi e per motivi diversi, Nastya e Josh. Soli e terribilmente arrabbiati. Delusi e amareggiati da una vita che li ha lasciati a fare i conti con qualcosa di orrendo e più grande di loro ma anche di inevitabile e di irreparabile. E quando non esiste un modo per aggiustare le cose, perchè certe cose proprio non possono cambiare, o tornare come prima o essere cancellate, bisogna andare avanti; semplicemente perchè respiriamo. Si deve andare avanti. Trovare il modo. Aggrapparsi a qualcosa. O a qualcuno.
Quel qualcuno che in modi del tutto inspiegabili, ma altrettanto naturali, riesce a guarirti. O perlomeno a farti trovare la chiave per aprire la porta della guarigione e credere in una seconda opportunità che può darci la vita anche quando sembra averci già tolto tutto.

"Una parte di noi l' ha sempre saputo
che stavamo insieme perchè eravamo guasti.
Avevamo un legame basato su esperienze di vita
che nessuno dei due avrebbe voluto vivere."

Nastya si aggrappa al suo silenzio; al suo dolore; alle cinque pagine di quaderno dove ogni sera scrive prima di dormire quello che non deve dimenticare; a cucinare (e mangiare) dolci perfetti; ai suoi vestiti neri e provocanti, ai suoi tacchi a spillo e ai suoi occhi truccati pesantemente di nero che è convinta deviino l'attenzione da ciò che vuole nascondere; e alle sue corse notturne a perdifiato. 
Josh si aggrappa ai suoi lavori di falegnameria. All'odore di legno e segatura; al suono di scartatrici, martelli e seghe circolari; alla sensazione che dà accarezzare la superficie di un tavolino appena lucidato o le gambe tornite di una sedia; alla perfetta immagine d'insieme su uno qualsiasi dei lavori usciti dalle sue mani. Ore ed ore passate, e da passare, nel garage di casa sua dove è allestita la piccola falegnameria in cui ha imparato a lavorare il legno da suo padre. 
Quello stesso garage in cui capita una notte Nastya mentre è alle prese con una delle sue consuete corse auto-distruttive e dal quale verrà, da quel  momento in poi, inesorabilmente attratta come da una calamita notte dopo notte. 
Un' abitudine che, poco a poco, diventerà irrinunciabile e fondamentale per entrambi che nonostante i silenzi, le parole affilate e l'elettrica aria di sfida che aleggia sempre tra loro, impareranno - per quello che possono - a conoscersi; a rispettarsi; ad amarsi. Ad avere voglia di trovare conforto l'uno nell'altra diventando reciprocamente parte integrante della propria quotidianità. Al bisogno di proteggersi a vicenda.

"Mi aspetto che il mondo imploda, o quantomeno che partano
commenti e occhiatacce, ma non succede nulla.
Nessun mutamento apprezzabile nell'atmosfera generale.
E mi domando se sia accaduto l'impossibile.
Ovvero, noi due, io e lei, siamo diventati normali.
Non appena la parola mi passa per la testa, so che non è esatto.
Non siamo diventati normali, siamo diventati
parte integrante della quotidianità.
E non solo agli occhi di tutta la scuola.
Anche io la considero parte integrante di me, del mio presente,
della mia casa, della mia vita.
Ed è una sensazione terrificante."

Ma c'è troppo in ballo. Troppo dolore, troppa sofferenza, troppa paura... Paura che amare e soprattutto lasciarsi amare possa essere qualcosa di distruttivo. Perchè non si può vivere l' amore quando si nascondono dei segreti.. e non si può fare semplicemente finta di niente, che il passato non esista. Quando un cuore è appesantito dal rimorso, dall'omissione non può esserci serenità e di conseguenza un rapporto. Bisogna farci i conti. Tirare fuori tutto. Perchè è il primo passo - forse l'unico - per cominciare a guarire. E poi ad amare, davvero.

"Non so per quanto tempo restiamo nel pick-up di Josh,
a tenerci per mano, circondati dal buio e da rimorsi non detti.
Ma è comunque abbastanza da convincermi 
che non esiste al mondo una sola vicenda o un solo segreto
a cui valga la pena di aggrapparsi più che alla sua mano."

Questa è una storia assolutamente meravigliosa. Un libro incredibile. Inaspettato. Raro e sorprendente come la pioggia col sole. Un libro che definirei "fuori concorso" e che non si può paragonare con nessun altro di questo genere (o almeno ben pochi altri) perchè qualunque altro al confronto con questo ne risulterebbe pallido e poco significativo. Come lo ha definito qualche lettore straniero in una citazione in copertina è un libro strappacuore. Ma nel senso più bello e intenso del termine. Difficilmente scorderò la sensazione che ho provato leggendo le ultime righe... Mentre le lacrime mi scorrevano sul viso e non riuscivo a trattenere un sorriso, sono rimasta in  silenzio a pensare a quanto è meraviglioso il mare della tranquillità. E a quanto io sia stata fortunata a trovare il mio...



L'Autrice


E' cresciuta in Florida e ha studiato cinema e televisione alla School of Arts della New York University. Ha lavorato come produttrice televisiva e ha insegnato sceneggiatura e storia del cinema. Questo è il suo primo libro.