martedì 9 ottobre 2018

IL LIBRO DEI BALTIMORE Joel Dicker Recensione

Dopo aver apprezzato La verità sul caso Harry Quebert, ho deciso di dare una possibilità a questo  romanzo di Dicker. La sua scrittura fluida e cadenzale, il ritmo costante ti danno la possibilità di immergerti completamente nella storia e nei personaggi. Ho avuto l’impressione di essere anche io una spettatrice della Tragedia e di non aver avuto alcun potere per impedirla. Intenso e commovente, Il libro dei Baltimore è un ritratto di famiglia che mostra anche i lati più oscuri dei legami di sangue.


La Nave di Teseo




IL LIBRO DEI BALTIMORE
Joel Dicker 

Traduzione di: V. Vega
Collana: I Delfini Best Seller 
Genere: Giallo Drammatico
Pagine: 592
Prezzo:  14,50
Ebook: 6,99



Trama

Sino al giorno della Tragedia, c'erano due famiglie Goldman. I Goldman di Baltimore e i Goldman di Montclair. Di quest'ultimo ramo fa parte Marcus Goldman, il protagonista di La verità sul caso Harry Quebert. I Goldman di Montclair, New Jersey, sono una famiglia della classe media e abitano in un piccolo appartamento. I Goldman di Baltimore, invece, sono una famiglia ricca e vivono in una bellissima casa nel quartiere residenziale di Oak Park. A loro, alla loro prosperità, alla loro felicità, Marcus ha guardato con ammirazione sin da piccolo, quando lui e i suoi cugini, Hillel e Woody, amavano di uno stesso e intenso amore Alexandra. Otto anni dopo una misteriosa tragedia, Marcus decide di raccontare la storia della sua famiglia: torna con la memoria alla vita e al destino dei Goldman di Baltimore, alle vacanze in Florida e negli Hamptons, ai gloriosi anni di scuola. Ma c'è qualcosa, nella sua ricostruzione, che gli sfugge. Vede scorrere gli anni, scolorire la patina scintillante dei Baltimore, incrinarsi l'amicizia che sembrava eterna con Woody, Hillel e Alexandra. Fino al giorno della Tragedia. E da quel giorno Marcus è ossessionato da una domanda: cosa è veramente accaduto ai Goldman di Baltimore? Qual è il loro inconfessabile segreto?



opinione di Persefone 

“Ecco, zio Saul, mio amato zio. Questo è il libro che ti avevo promesso, e lo poso davanti a te. 
Tutto è riparato.”

Ciò che più mi è rimasto impresso di questa lettura è la forza dei legami familiari nonostante tutto. Nonostante la vendetta, i segreti e le bugie. Nonostante la gang dei Baltimore si sia distrutta con le sue stesse mani, Hillel e Woody sono rimasti insieme fino alla fine. Marcus ha fatto tutto ciò che era in suo potere per riunire i pezzi di un puzzle che all’apparenza era perfetto, ma che celava crepe e fratture. 
Lo stile dello scrittore è particolare e il suo spostarsi nel tempo a volte può creare confusione e altri interrogativi, ma è uno dei modi in cui coinvolge il lettore nella storia. I numerosi flashback e balzi temporali tengono il lettore in sospeso, lo invogliano a continuare  a leggere e lo rendono uno degli spettatori della Tragedia, su cui non mi soffermerò per ovvi motivi.
Gelosie, rancore e invidia. Un mix letale che sgretolerà i Baltimore dall’interno e non permetterà ai i suoi componenti di vivere a pieno l’amore che li unisce. A volte i silenzi sono troppo lunghi e i segreti mantenuti per troppo tempo. L’importanza delle parole e del dialogo, dell’esprimere i propri sentimenti è quello che sottolinea l’autore nella parte conclusiva del romanzo. Se solo fossimo stati sinceri, se solo avessimo ammesso di star soffrendo, se solo  avessimo offerto un aiuto incondizionato.
Ho amato il rapporto struggente tra Hillel e Woody e il modo in cui è stato fotografato dall’autore. Il legame che unisce i due personaggi è così intenso da essere sovrastante, spesso soffocante, e  porterà i due a logorare loro stessi e non riconoscersi più. È così toccante il loro salvarsi a vicenda da bambini, il loro accettarsi senza pregiudizi e sostenersi. Tuttavia le frasi non dette e la competizione per essere il migliore rovineranno una rapporto che poteva significare tutto nella vita dei due ragazzi. 
Un altro aspetto che ho realmente apprezzato è stato il focus sul mestiere dello scrittore e sul potere dei sogni. Il protagonista, Il Baltomore di Montclair, è un giovane scrittore di successo, che utilizza la scrittura come catarsi per liberarsi dai fantasmi del suo passato. L’arte della parola diventa terapia, libertà e un modo per accettare se stessi. Lo stesso vale per la speranza nel proprio futuro e nei propri desideri: Hillel e Woody perderanno la passione per la vita e i loro sogni perché troppo accecati dall’invidia.
Ogni personaggio è ben caratterizzato e presentato; ognuno di essi è complesso e sfaccettato. Tuttavia il personaggio forse più riuscito è Saul: uomo all’apparenza invincibile e ammirato, corretto e leale, si accartoccerà su se stesso perché il peso di non essere abbastanza lo schiaccerà. 
Intrigante e coinvolgente, Il libro dei Baltimore, offre uno scorcio sulla fragilità dell’animo umano e l’importanza di accettare le proprie radici per accettare se stessi.

“Scrivere un libro è come aprire una colonia estiva. La tua vita, in genere solitaria e tranquilla, viene improvvisamente scombussolata da una moltitudine di personaggi che un giorno giungono senza preavviso e ti stravolgono l’esistenza. E tu devi rassegnarti, devi occupartene, devi ospitarli”



L'autore



Joël Dicker è nato a Ginevra nel 1985. Ha pubblicato La verità sul caso Harry Quebert (2013), Gli ultimi giorni dei nostri padri (2015), Il libro dei Baltimore (2016) e La scomparsa di Stephanie Mailer (2018). Ha ricevuto il Prix des écrivains genevois nel 2010, il Grand Prix du roman de l’Académie Française 2012 e il Prix Goncourt des lycéens 2012.





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