Buongiorno Lettori!
Oggi partecipiamo al #reviewparty di questo particolare romanzo che si apre al lettore, proprio come farebbe un piccolo riccio irto di spine, pagina dopo pagina, in un crescendo emotivo che lascia gli occhi lucidi. Inaspettato e per questo pregevole.
Ringrazio l'amica Ely del blog Il regno dei libri per l'invito e le altre blogger che hanno letto con noi il romanzo.
CORBACCIO
REVIEW PARTY
6 FEBBRAIO
Sognando tr le Righe
7 FEBBRAIO
IL ROMANZO
Titolo: Sylvia Penton esce dal letargo
Autore: Jane O'Connor
Traduzione di: Chiara Brovelli
Editore: Corbaccio
Genere: Narrativa
Pagine: 320
Prezzo: 17,90 Ebook: 9,99
Trama: Sylvia Penton custodisce gelosamente un segreto, che l'ha portata a vivere in una sorta di ibernazione per anni. Non c'è da meravigliarsi che appaia un po' spigolosa... Vive da sola in un appartamento londinese e dedica tutta se stessa al suo lavoro in università dove è segretaria personale di un professore. Durante i weekend fa la volontaria presso un centro di recupero per ricci, perché così ha qualcosa di cui parlare il lunedì con i colleghi e perché così la gente pensa che sia più simpatica di quanto non è nella realtà. Il suo chiodo fisso è il professore con cui lavora, di cui è perdutamente innamorata: certa che lui stia solo aspettando il momento giusto per porre fine a un matrimonio in crisi irreversibile, Sylvia nel frattempo fa scorta di ogni scampolo di affetto che il professore le elargisce e ostacola abilmente chiunque possa intralciare il suo grande progetto d'amore. Ma quando una brillante, nonché appariscente, dottoranda cattura lo sguardo del professore, il sogno coltivato e coccolato per anni da Sylvia rischia di finire in mille pezzi, spingendola a prendere misure drastiche e per certi versi disperate. È come se Sylvia si fosse ridestata all'improvviso da un sonno in cui si cullava da un tempo infinito: il risveglio è brusco, certo, ma adesso che lei è perfettamente sveglia, le cose dovranno per forza cambiare...
opinione di foschia75
É difficile individuare il momento esatto in cui "ciò che potrebbe essere" diventa "ciò che avrebbe potuto essere": è un altro aspetto sgradevole del diventare più vecchi, che nessuno ti dice, e che si apprende solo dopo.
Mi piacciono quei romanzi che sanno rendersi giustizia pagina dopo pagina, aprendosi al lettore in un crescendo inattesso di emozioni. Sylvia Penton esce dal letargo è una storia che come un riccio indifeso e diffidente si apre lentamente restituendo sul finire emozioni vivide e toccanti.
Lo ammetto, fino a metà lettura ero scettica, la narrazione era lenta e sembrava un brodo allungato. Poi piano piano scaturiscono emozioni e si srotolano ricordi dal passato che forniscono al lettore un quadro molto più chiaro sulla vita e il carattere della protagonista.
Come un riccio Sylvia Penton si apre al lettore, attraverso il suo diario e i suoi dolorosi ricordi, ridimensionando completamente il primo giudizio del lettore. All'inizio l'avrei presa per le spalle e l'avrei scossa fino a rianimare il suo amor proprio e la sua dignità, poi ho capito: quello che facciamo e quello che pensiamo è un riflesso di ciò che abbiamo perso e di quello che non abbiamo mai potuto avere. Sylvia è una donna che a poco più di cinquant'anni tira le somme della prima metà della sua apparente scialba esistenza, o perlomeno questo è quello che vuole far vedere al mondo: una facciata che la tenga al riparo dalla verità. Nella sua vita ha rinunciato alla sua felicità e alla sua giovinezza per vedere felici le persone che le stavano accanto, ma arrivata in cima alla salita e in vista di una ripida discesa, deve fare i conti e decidere come proseguire. La chiave di volta le sarà data dal suo amico Jonas e dal rifugio di ricci che lui gestisce. Uomo saggio e amico paziente, attraverso i suoi gesti e il suo amore per gli animali insegnerà a Sylvia a guardarsi dentro e trovare una scintilla che ricominci ad alimentare il suo cuore. Proprio quando lei capirà che andare avanti e lasciare indietro illusioni e amore idealizzato è l'unica soluzione, un nuovo dispiacere le darà un nuovo sguardo sulla vita. Proprio come i ricci uscirà da un letargo durato quasi vent'anni e cercherà di riannodare certi fili del passato con un futuro che promette dolcezza e serenità.
Non è mai troppo tardi per perdonarsi e abbandonare il vestito di spine che abbiamo indossato per anni, convinti fosse la giusta corazza per difenderci dai tradimenti della vita.
Non nascondo che sul finire mi sono commossa, come un'onda è arrivata la consapevolezza che Sylvia fosse rinata dalla sue stesse ceneri, senza l'aiuto se non di se stessa.
L'autrice
Jane O’Connor è nata nel Surrey ed è vissuta a Londra fino a quando si è trasferita nelle West Midlands. Si è laureata in sociologia alla York University e ha preso un dottorato alla Brunel University di Londra con una tesi sui bambini prodigio nel mondo dello spettacolo. Dopo aver insegnato per alcuni anni nella scuola primaria, è attualmente ricercatrice presso la Birmingham City University. Vive vicino a Birmingham con il marito e due bambini in una casa piena di pirati, dinosauri, supereroi e una montagna di libri. Ama molto gli animali, i ricci in particolar modo. Sylvia Penton esce dal letargo è il suo romanzo d’esordio.
GRAZIE A CORBACCIO PER LA COPY REVIEW
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