Siamo di fronte ad un romanzo volutamente opprimente, claustrofobico, che pone il lettore in uno stato di tensione continua ed esplora l’ abisso del Male più insensato, avente origine con cinica coerenza da altro Male insopportabile.
Longanesi
IO SONO L' ABISSO
DONATO CARRISI
Opinione di Charlotte
Ne Io sono l' abisso il lettore si trova solo, inquieto ed incerto, a percorrere tre strade in contemporanea, insidiose e con destinazione ignota , attraverso i punti di vista di tre personaggi la cui esistenza è avvolta in spire venefiche di dolore e violenza. Vite in cui l’ amore è stato tradito, bandito, violentato, in cui il dolore troppo intenso da sopportare è arrivato a distorcere i concetti di giusto e sbagliato risvegliando reazioni inaspettate ed istinti raccapriccianti, impietosi. Nel romanzo il confronto tra l' angoscia e la crudeltà senza fine da un lato , e la giustizia ben poco giusta dall' altro, appare impari: al lettore risulta difficile condannare in toto, al contrario egli viene suo malgrado istigato a mettersi nei panni del cattivo, sfidato a provare compassione per chi è in grado di compiere gli atti più feroci, sollecitato a sviluppare una sorta di connessione empatica con le motivazioni dei protagonisti, accompagnata ad altrettanta repulsione per le loro azioni. L' Uomo che pulisce, l’ Acchiappamosche, la Ragazza dai capelli viola, sono tre facce dell’ ingiustizia, della sofferenza, del sadismo, dell' impotenza: tre pedine con tre destini apparentemente diversissimi, in realtà concatenati indissolubilmente come si scopre attraverso un adrenalinico, talora macabro gioco di rimandi in cui ognuno di loro assume il ruolo di preda e quello di cacciatore alternativamente. Per una lettura drammatica, tormentosa, scritta con la sensibilità latente - oltremodo incisiva proprio perché sapientemente occultata -, la scorrevolezza, il grande acume e gli abili giochi di prestigio che contraddistinguono i romanzi di Donato Carrisi.
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