giovedì 23 maggio 2019

I LEONI DI SICILIA Stefania Auci Recensione

Quando un romanzo torna a bussare nel tuo immaginario a distanza di giorni e settimane, vuol dire che chi lo ha scritto è riuscito a rapirti totalmente, a travolgerti con atmosfere e stati d'animo. Stefania Auci, che avevo già avuto modo di conoscere in Florence (rec.QUI), torna più "vivida" che mai nella ricostruzione romanzata di tre generazioni della Famiglia Florio che ha dato forte impulso all'economia siciliana tra Ottocento e Novecento. Attraverso la sua certosina e appassionata ricostruzione storica, avrete modo di conoscere uomini imprenditori che dal nulla hanno saputo costruire un impero entrando nella Storia d'Italia. Un romanzo che si "guarda" come un bellissimo sceneggiato in una Sicilia divisa tra miseria e nobiltà. 




Editrice Nord 

Il tempo è un creditore che non accetta cambiali

I LEONI DI SICILIA
Stefania Auci 

Collana: Narrativa Nord
Genere: Narrativa
Pagine: 437
Prezzo: 18,00
Ebook: 9,99


Perché quel malessere era tornato? Come poteva spiegargli che dentro aveva un grumo di buio che lo spingeva ad andare avanti, ancora, sempre, ad accumulare, ingrandirsi, trovare nuove imprese? Lui, ricco di nascita, non avrebbe mai potuto capire.
Per quanto potesse amarla e considerarsi suo figlio, Palermo lo trattava da estraneo. Lui aveva provato a farsi accettare, l'aveva corteggiata con la ricchezza, aveva dato lavoro, aveva portato benessere. 
Forse era questo che non gli perdonava: il lavoro. Il potere. Gli occhi aperti sul mondo quando invece Palermo i suoi occhi li teneva ben chiusi. 


Trama


Dal momento in cui sbarcano a Palermo da Bagnara Calabra, nel 1799, i Florio guardano avanti, irrequieti e ambiziosi, decisi ad arrivare più in alto di tutti. A essere i più ricchi, i più potenti. E ci riescono: in breve tempo, i fratelli Paolo e Ignazio rendono la loro bottega di spezie la migliore della città, poi avviano il commercio di zolfo, acquistano case e terreni dagli spiantati nobili palermitani, creano una loro compagnia di navigazione... E quando Vincenzo, figlio di Paolo, prende in mano Casa Florio, lo slancio continua, inarrestabile: nelle cantine Florio, un vino da poveri - il marsala - viene trasformato in un nettare degno della tavola di un re; a Favignana, un metodo rivoluzionario per conservare il tonno - sott'olio e in lattina - ne rilancia il consumo in tutta Europa... In tutto ciò, Palermo osserva con stupore l'espansione dei Florio, ma l'orgoglio si stempera nell'invidia e nel disprezzo: quegli uomini di successo rimangono comunque «stranieri», «facchini» il cui «sangue puzza di sudore». Non sa, Palermo, che proprio un bruciante desiderio di riscatto sociale sta alla base dell'ambizione dei Florio e segna nel bene e nel male la loro vita; che gli uomini della famiglia sono individui eccezionali ma anche fragili e - sebbene non lo possano ammettere - hanno bisogno di avere accanto donne altrettanto eccezionali: come Giuseppina, la moglie di Paolo, che sacrifica tutto - compreso l'amore - per la stabilità della famiglia, oppure Giulia, la giovane milanese che entra come un vortice nella vita di Vincenzo e ne diventa il porto sicuro, la roccia inattaccabile.



opinione di foschia75

Questo è un romanzo che non si può "arginare" a parole, 
come non si possono trattenere le emozioni che suscita.



Giuseppina non può altro che fissare la pietra del molo e tacere. 
Tutto è deciso.
La rabbia monta, le ruggisce dentro. S'incolla ai frammenti del cuore, li rimette insieme, ma alla rinfusa, e quei cocci le si piantano tra le costole e la gola, facendole male. 
Ovunque vorrebbe essere. Pure all'inferno. Ma non lì. 


Dietro una grande figura maschile spesso si cela un'ancor più grande figura femminile. Stefania Auci scrive il romanzo dei Florio attraverso tre generazioni di uomini che si "sono fatti da soli", che hanno sudato anima e sangue pur di affermarsi in una Terra a cui non appartenevano per nascita. Dietro questi imprenditori che hanno lasciato un'impronta indelebile nell'economia e nel progresso siciliano del secolo scorso, si celano donne forti e caparbie senza le quali probabilmente i Florio non avrebbero lottato come hanno fatto. Quello che mi porto dentro dopo aver letto Leoni di Sicilia, è la consapevolezza che un uomo è grande quanto è grande il coraggio e l'abnegazione della donna che ha accanto. Due sono le figure femminili che bucano le pagine: la madre e la moglie di Vincenzo Florio. Due donne molto diverse tra loro ma con la stessa forza d'animo che le tiene in piedi nonostante tutto.
La storia delle tre generazioni di Florio che Stefania Auci ci presenta in questo primo libro è permeata da due punti fermi: l'ossessione per l'affermazione di sè davanti alla società del tempo, e l'amore nelle sue diverse manifestazioni.
I Florio dimostrano dal primo istante che mettono piede sull'isola di voler emergere, riscattarsi da origini umili e una precaria condizione economica. Non hanno molto quando arrivano a Palermo, ma si rimboccano le maniche come pochi e cominciano a creare un piccolo impero che crescerà esponenzialmente di anno in anno fino a varcare i confini dell'isola e portare la sua eco in giro per l'Europa.
Attraverso la vita e l'ossessiva dedizione al lavoro di tre generazioni, l'autrice ci invita in una Palermo dove il divario economico e sociale è palpabile, dove "lo straniero" è ostacolato con diffidenza e invidia, dove nobili si nasce e non si diventa.
Un particolare che ho trovato molto utile è il "promemoria" storico tra un capitolo e l'altro che aiuta il lettore a ricordare ciò che succede in Sicilia durante l'ascesa della famiglia. Questo a dimostrazione del maniacale lavoro di ricerca e intreccio che l'autrice ha saputo fermare su carta.
Il punto di forza del romanzo, quello che mi ha rapita dalla realtà, è l'intensità dei sentimenti e delle emozioni dei personaggi, graffianti e sanguigni, ora spavaldi ora insicuri, ma sempre fedeli a se stessi anche quando il resto della società tenta di emarginarli. Come si fa a non rimanerne affascinati? Dietro l'ossessione dei Florio nel volersi affermare nella società siciliana, si nascondono uomini con le loro fragilità e punti deboli, uno fra tutti l'amore, mai facile da vivere e capire. Paolo e Giuseppina prima, Vincenzo e Giulia dopo, terranno il lettore avvinto alle pagine in un braccio di ferro avvincente che restituisce uomini sentimentalmente insicuri e donne amorevolmente determinate che sanno quello che vogliono ma spesso sacrificano i loro sentimenti per il bene della famiglia.
I leoni di Sicilia è un romanzo che si fa ricordare a lungo, una cartolina color seppia che restituisce i chiaro scuri di una famiglia ricca ma non sempre felice, la storia di imprenditori che hanno pagato con il sudore il loro posto in società e nella Storia d'Italia, dimostrando che più del sangue conta l'iniziativa.
Il primo capitolo della saga dei Florio entra di diritto tra i miei libri "top" del 2019!  Un romanzo suggestivo che si "legge" come uno sceneggiato.





L'autrice


Trapanese di nascita e palermitana d’adozione, Stefania Auci con Palermo ha un rapporto d’amore intenso e possessivo, che si rispecchia nelle appassionate ricerche da lei condotte per scrivere la storia dei Florio. Con determinazione e slancio, ha setacciato le biblioteche, ma anche le cronache giornalistiche dell’epoca, ha esplorato tutti i possedimenti dei Florio e ha raccolto con puntiglio i fili della Storia che si dipanano tra abiti, canzoni, lettere, bottiglie, gioielli, barche, statue… Il risultato è un racconto che disperde la nebbia del tempo e ridà – finalmente – ai Florio tutta la loro straordinaria, contraddittoria, trascinante vitalità.

1 commento:

VeloNero ha detto...

Concordo su tutto, letto all'uscita. Bello bello bello