venerdì 22 marzo 2019

L'ALTRO CONVENTO Stefania Durbano #INTERVISTA all'autrice

Cari lettori ho il piacere di avere ospite l'autrice di un romanzo che è entrato nella mia classifica 2019. Sto parlando de L'altro convento edito Bookabook, romanzo con più chiavi di lettura che ha avuto il potere di scuotermi e lasciarmi in balia di tanti pensieri per giorni. Una volta chiuso mi sono venute in mente tantissime domande, così ho chiesto a Stefania Durbano di rispondere a una minima parte di esse. Spero dopo questa chiacchierata nasca in voi la curiosità di leggere il romanzo. (Recensione QUI)






IL ROMANZO 


Titolo: L'altro convento
Autore: Stefania Durbano
Editore: Bookabook
Genere: Narrativa 
Pagine:  249
Prezzo: 15,00    Ebook: 5,99
Trama:  Il santuario di Belmonte è un luogo di pace, di quiete. Tra le sue mura secolari si trova un convento dove le suore ospitano donne in difficoltà.
Un giorno bussa alla loro porta Delia, una ragazza dalla vita complessa: ha alle spalle un aborto, è senza soldi e famiglia. L’incontro con suor Maria, don Piero e le altre figure del convento apre uno spiraglio nel buio della sua esistenza.
Tristezza e disperazione sembrano trovare sollievo nell’accoglienza che le viene riservata, ma in Delia nascono una serie di dubbi: perché la sua compagna di stanza è sofferente? Cosa si nasconde dietro il volto sfregiato di don Piero? E, soprattutto, perché suor Maria insiste per farle rispettare determinate regole? Domande che porteranno a risposte impreviste, in un luogo dove niente è quello che sembra.



INTERVISTA


Ciao Stefania, grazie per aver accettato di rispondere alle mie domande sul tuo romanzo che è riuscito a colpirmi e rimanere impresso nell' immaginario. Ci sono tanti dettagli che solleticano la mia curiosità, ma vorrei partire dall’idea che ha generato il romanzo. Come nasce la trama de L’altro convento? Cosa stavi facendo quando è scaturita la prima idea?

Stefania:  Ciao Anna, grazie a te per il tempo che mi dedichi ed il tuo apprezzamento.
L'altro convento è nato in un periodo di forte crisi personale. Mi sono trovata in una condizione di attesa forzata, in cui l'unica cosa che mi era concessa era attendere che gli eventi facessero il loro corso. Nella mia mente per fortuna è comparsa l'idea di questo testo, e così mi sono letteralmente "chiusa in casa" ed ho scritto ininterrottamente per due mesi, dando vita al romanzo che hai letto. Ciò che ha mosso il mio procedere è stato tentare di esprimere che la vita pone tutti davanti a momenti difficili, e non esistono il bianco ed il nero, così come il giusto e lo sbagliato in assoluto. I miei personaggi ne sono esatta manifestazione.


Ho percepito una gran cura nella caratterizzazione dei personaggi e nella loro credibilità. In particolare la mia attenzione è stata calamitata da Don Piero e Suor Maria, un uomo e una donna con non pochi fardelli sulle spalle. Puoi dirci qualcosa di più (spoiler free) su Don Piero e la sua visione di Dio e della forza delle donne?

Stefania:  Don Piero ama le persone intelligenti. Lui è estremamente capace, lucido ed attento, molto bravo nel comprendere le persone. Ha altresì imparato che la vita viene vissuta da protagonista solo da chi volge gli eventi a proprio vantaggio, e probabilmente anche Dio lo fa, nella sua visione. Gli esseri umani  maggiormente in grado di adattarsi agli eventi, anche negativi, senza impazzire, sono a suo dire proprio le donne, che sono particolarmente difficili da dirigere e proprio per questo stimolanti. Ha imparato a farlo, e lo fa molto bene, tranne in casi di personalità indomite come suor Maria e Delia.



Suor Maria è una donna enigmatica, che ha costruito una vera e propria armatura, nascondendo le sue debolezze dietro le vulnerabilità delle ragazze che accoglie, come è nato il suo personaggio? Chi o cosa incarna in un disegno più ampio?

Stefania: Suor Maria rappresenta la donna nella sua accezione manipolatrice e vendicativa. E' nato da una sorta di tristezza nel valutare come talvolta siamo proprio noi donne le peggiori nemiche delle altre donne. Questa donna forte e potenzialmente piena di possibilità viene piegata da una forte delusione e tutto il resto della sua vita diventa una sorta di riscatto sulle spalle di individui miseri o deboli. Potrebbe apparire folle, ma è razionale e spietata. Una di quelle donne che si spera fortemente di non trovare mai sulla propria strada.



Sei consapevole di aver scritto un romanzo che assume una diversa chiave di lettura a seconda di chi lo legge? Io per esempio ci ho trovato almeno due tipi di lettura molto diversi tra loro: il noir introspettivo e il dark erotico capace di scuotere non poco la coscienza su certi risvolti dell’animo umano.

Stefania: Diciamo che me lo auguravo, e la tua considerazione mi rende felice, dandomi la sensazione di non avere sbagliato intuendolo.


E qui entriamo nel vivo del romanzo! Una volta varcata la porta "dell’altro convento", il lettore entra in un mondo difficile da accettare se non si apre la mente a certe pratiche che esistono realmente e che attingono al lato voyeuristico dell’animo umano. Tutti i personaggi coinvolti hanno alle spalle un passato segnato da un trauma psicologico o fisico, che emerge prepotente quando per espiare il proprio dolore infliggono dolore a chi  abbassa le proprie difese perché ripone fiducia piena in quel personaggio. Come mai hai deciso di affrontare un tema così intenso e delicato nel tuo romanzo?

Stefania: Perché questa, spesso, è la vita. Di certo nel mio romanzo il concetto è stato estremizzato, gli eventi descritti permettevano accadesse, ma sono convinta del fatto che tutti siamo, consapevolmente o meno, talvolta vittime e talaltra carnefici. Volevo renderlo in modo diretto, forse un po' estremo, con tinte forti.


Per scrivere questa storia, ti sei documentata o hai letto una certa letteratura che ti ha schiarito le idee su argomenti così scabrosi?

Stefania:  No, nessuna documentazione particolare. Ho attinto alla mia conoscenza della vita e alle notizie di cronaca che talvolta sono di gran lunga più inquietanti della mia finzione.



Pensi che i tuoi lettori siano riusciti a cogliere il messaggio che tu hai lasciato nel romanzo? Hai trovato in riscontro?  

Stefania:  Sì, credo che buona parte di loro lo abbia fatto. Ho ricevuto e continuo a ricevere apprezzamenti sul fatto che il mio romanzo non si dimentica e scuote la coscienza: potrebbe una scrittrice chiedere di più?


Personalmente sono rimasta affascinata dalla figura di Don Piero, un uomo con molte luci e ombre che secondo me ha ancora molto da raccontare, soprattutto del suo passato e della sua vocazione. Pensi che un giorno potremo leggere la sua storia? 

Stefania:  Penso sia possibile. Ho iniziato a lavorare da poco su una sorta di continuazione de L'altro convento, che naturalmente potrà essere letto anche in modo autonomo, e don Piero sarà uno dei personaggi che si ripresenteranno al lettore.


Grazie Stefania, per la tua pazienza e disponibilità. 




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