giovedì 17 gennaio 2019

L'ALTRO CONVENTO Stefania Durbano Recensione

Non esiste donna che non sia in grado di sopravvivere al dolore. Non esiste donna che non sia in grado di fare propria una situazione sfavorevole e cambiarle aspetto. Qualche volta il nuovo aspetto è un abito da monaca, qualche volta un dolce. Dopo un po' di tempo il dolore diventa simile al godimento, e servire Dio o gli uomini sembra l'unica cosa possibile. 



Sin dalle prime pagine ho intuito che questo romanzo mi avrebbe investita, travolta e infine lasciata turbata in preda a un cuore impazzito. Una storia alla quale davvero non ero preparata fino in fondo, capace di sconvolgermi e darmi il colpo di grazia nel finale. Un noir peccaminoso, scabroso, che scava a fondo nelle inconfessabili pieghe dell'animo umano restituendoci emozioni e riflessioni difficili da mettere a tacere. 





BOOKABOOK




L'ALTRO CONVENTO
Stefania Durbano 


Editore: Bookabook
Genere: Noir 
Pagine: 249
Prezzo: 15,00
Ebook: 5,99


Trama 

Il santuario di Belmonte è un luogo di pace, di quiete. Tra le sue mura secolari si trova un convento dove le suore ospitano donne in difficoltà.
Un giorno bussa alla loro porta Delia, una ragazza dalla vita complessa: ha alle spalle un aborto, è senza soldi e famiglia. L’incontro con suor Maria, don Piero e le altre figure del convento apre uno spiraglio nel buio della sua esistenza.
Tristezza e disperazione sembrano trovare sollievo nell’accoglienza che le viene riservata, ma in Delia nascono una serie di dubbi: perché la sua compagna di stanza è sofferente? Cosa si nasconde dietro il volto sfregiato di don Piero? E, soprattutto, perché suor Maria insiste per farle rispettare determinate regole? Domande che porteranno a risposte impreviste, in un luogo dove niente è quello che sembra.


opinione di foschia75


Lasciate ogni pregiudizio fuori dalla porta de "L'altro convento"


Credo che questa storia tornerà a tormentarmi a lungo. Ho chiuso il libro due giorni fa, ma ancora certe scene e certi pensieri tornano a farmi visita. 
Cuore pulsante del romanzo è certamente la ferita inferta da un tradimento, quella reazione a catena capace di costruire nella mente e nel cuore di una donna (o un bambino) pensieri e azioni inconcepibili dall'esterno. Quando una donna viene tradita nell'orgoglio e nella dignità possono scatenarsi non pochi eventi che potrebbero andare a influire sulla vite di chi le sta intorno e avere un effetto domino negli anni a seguire.
L'altro convento è un romanzo noir (voyeuristico) che scava a fondo nelle più sordide pieghe dell'animo umano, restituendoci una storia cruda ma terribilmente affascinante come solo le storie psicologicamente distorte sanno essere.  
Suor Maria è una donna che sembra aver fatto della sua promessa a Dio una missione salvifica verso tutte quelle donne tradite dalla vita come lei. Le accoglie nel suo convento nel momento in cui sono più vulnerabili e disponibili a sottostare alle regole pur di avere un posto dove stare: lontano da quel mondo che non le ha accettate. La sua benevolenza e ospitalità non è fine a se stessa, il suo convento accoglie ma si aspetta qualcosa in cambio e solo le più disperate sembrano essere adatte a questa particolare vocazione. Suor Maria insegna loro che Dio esiste e che prima o poi tutte lo incontreranno. Qui sta la forza del romanzo: insinuare nel lettore come nei personaggi il dubbio attraverso un gioco psicologicamente perverso atto a piegare la volontà (non senza un caro prezzo) in cambio di comprensione e affetto di cui sono stati privati da sempre. 
Delia, l'ultima arrivata sembra disperata a tal punto da non aver più nulla da perdere e nessuno che l'aspetti fuori da quelle mura, in lei Suor Maria vede fin da subito un'anima adatta alla chiamata dell'Altro Convento e insieme a Don Piero inizia il suo inserimento. Delia è una ragazza all'apparenza remissiva e delusa dalla vita, tutti le hanno voltato le spalle, compresa la sua famiglia, sembra proprio lo spirito giusto per la vocazione e dopo qualche settimana di permanenza a Belmonte varca la soglia dell'altro convento: da quell'istante la sua vita non sarà più la stessa, come prima di lei quella di Katrina, della stessa Suon Maria e di Don Piero. Delia senza saperlo sarà la tessera che innescherà l'effetto domino. 
Entrare dalla porta dell'altro convento è come varcare la soglia del più profondo io e osservare quello che più di tutto tendiamo a nascondere e negare. 
Stefania Durbano affonda la punta della sua penna nei recessi più scuri dell'animo umano trascinando il lettore in un viaggio senza ritorno nelle più segrete perversioni; una volta raggiunto il fondo consegna al lettore una chiave di lettura personale con la quale dare un senso a quello che sembra non averne e che invece è lì chiaro e incontrovertibile: ci sono ferite che segnano l'animo umano e che accompagnano l'individuo in un'esistenza effimera che qualche volta sfocia nella più cupa follia travolgendo chi in quel momento ci ha donato la sua fiducia. 
Bello, scomodo, scabroso capace di farsi ricordare a lungo e farci riflettere sul dolore che ci portiamo dentro come un'entità capace di dominarci quando non ce ne rendiamo più conto.
Alcuni risvolti fondamentali di questo romanzo mi hanno ricordato le dinamiche dei romanzi di Tiffany Reisz e Vina Jackson ma in un contesto più credibile e vicino a noi. 
L'altro convento entra di diritto tra i miei libri top del 2019 perchè capace di tornare nei miei pensieri come un flashback. 



L'autrice



Stefania Durbano è nata nel Canavese nel 1969, dove vive ancora oggi. Laureata in Scienze della comunicazione, con un master in Scrittura per la televisione e nuovi media, si occupa di comunicazione e consulenze volte alla crescita personale. L’altro convento è il suo romanzo d’esordio.


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