Buongiorno Lettori. Oggi abbiamo il piacere di parlarvi del romanzo di Lorenza Stroppa, scrittrice che stimo moltissimo. Ringrazio Susy per l'invito e le blogger che con me hanno letto questa bellissima storia carica di messaggi.
Ma non potrei mai restare senza libri. Come per i miei quaderni, mi piace circondarmi di parole, sapere di avere mille storie che mi fanno compagnia, racchiuse in piccoli scrigni di carta. Muti, i libri conservano segreti e avventure, drammi e sogni. Un potere incredibile e silenzioso.
Mondadori
REVIEW PARTY
Da qualche parte starò fermo
ad aspettare te
IL ROMANZO
Dal 2003 lavora come editor per la casa editrice Ediciclo. Ha tradotto diversi libri dal francese e dall’inglese e ha scritto a quattro mani con Flavia Pecorari la trilogia urban fantasy Dark Heaven, edita dal 2012 al 2014 da Sperling & Kupfer e uscita con lo pseudonimo Bianca Leoni Capello. Recentemente ha pubblicato un nuovo romanzo dove il suo luogo natale ha un ruolo da protagonista, La città portata dalle acque (Bottega Errante Editore, 2017).
IL ROMANZO
Titolo: Da qualche parte starò fermo ad aspettare te
Autore: Lorenza Stroppa
Editore: Mondadori
Genere:Narrativa
Pagine: 288
Prezzo: 18,00 Ebook: 9,99
Trama: Diego non è un tipo da traguardi convenzionali, non cerca certezze, tantomeno relazioni stabili. Vicino ai quarant'anni, vive insieme alla gatta Mercedes in una mansarda vista laguna a Venezia e colleziona avventure senza troppi pensieri. La sua grande passione da sempre sono i libri e le parole, e ne ha anche fatto una professione: lavora come editor in una casa editrice. Per questo quando un giorno, mentre sta facendo la spesa al supermercato, trova per terra un'agenda, non può che rimanere colpito da ciò che vi è scritto. L'agenda appartiene a una certa Giulia Moro, che vi ha appuntato una singolare "to do list", una lista di cose da fare che a un certo punto si interrompe misteriosamente. Incuriosito, Diego si mette sulle tracce di Giulia, pittrice di talento ma tormentata da un dolore che le impedisce di utilizzare il rosso - il colore del sangue, del fuoco, del cuore - nei suoi quadri. Diego si fa trovare, apparentemente per caso, nei luoghi indicati nell'agenda di Giulia: quando i due si parlano per la prima volta, tra loro scatta un'immediata attrazione. Ma Diego pensa di essere troppo inaffidabile per riuscire ad amare, e per Giulia l'amore non rientra affatto nella sua "to do list"... Lorenza Stroppa attraverso le voci alternate dei due personaggi ci conduce nei vicoli e nelle strade fatte d'acqua di una Venezia intrigante e luminosa, lontanissima dai cliché turistici, e delinea una mappa non solo geografica ma sentimentale: riusciranno parole e colori a trovare il linguaggio dell'amore?
Sto ancora cercando di fermare le idee, di trattenere l'impeto degli input che questa lettura ha innescato.
Inizio con il potere e la forza di parole e colori, di come ci siano persone che attraverso queste due cose all'apparenza semplici, vedono la vita in modo vivido e preciso dando una connotazione che molti di noi non hanno il potere di "vedere". Lorenza Stroppa scrive una storia pazzesca di perdita, resilienza e rinascita dalle proprie ceneri. Lo so, state storcendo il naso pensando che sia la solita trama e i soliti argomenti, ma non è così. L'autrice, attraverso le parole (la loro etimologia che le rende "magiche"), il significato, l'effetto dei colori e indirettamente la cromoterapia inconscia prende per mano il lettore e lo accompagna in un vortice di sentimenti ed emozioni che stringono il cuore in un crescendo narrativo che non permette pause. Soffrirete, vi sentirete impotenti davanti alle scelte dei protagonisti ma inevitabilmente ne diverrete compagni di viaggio attraverso gli affascinanti scorci di una città senza tempo.
Si può proprio dire che il destino sta tutto tra le righe dove Diego conoscerà la parte più intima di una donna spezzata, che attraverso un "viaggio" tra le calli e i pennelli gli insegnerà, ignara, cosa vuol dire imparare ad amare. Giulia dal canto suo usa i colori per comunicare o forse per nascondere il suo passato, convinta che i turisti non possano decifrare ciò che lei lascia nei suoi quadri. Ma Diego è diverso, gli è bastato guardare un quadro per capire "troppo" di lei che ha deciso di "fermare" la sua vita, rimanendo sospesa in un dolore che non vuole condividere.
Due animi molto diversi, ma con un comune minimo denominatore: salvarsi dall'amore, quel nemico imprevedibile che vuole stravolgere le loro esistenze sospese, in attesa di una vera scossa.
Una storia dai colori intensi quasi violenti, dove le parole hanno il potere di trovare la cura per ricominciare. Ma prima di dare una possibilità all'amore, è necessario che ognuno affronti il colore rosso e abbia la forza di perdonarsi.
Tutto parte dal perdono, dalla resilienza davanti a tragedie più grandi di noi che non ci permettono di voltare pagina e aprire nuovamente le pagine del nostro cuore ancora intonse.
Grande Lorenza Stroppa, hai saputo inserire nella trama tante perle piccole ma preziose lasciando al lettore il privilegio di raccoglierle. Felice di aver letto uno scrigno così colmi di tesori.
opinione di foschia75
Ho sempre amato pasticciare con i colori, è una specie di alchimia. I colori hanno un linguaggio segreto, un modo per comunicare che va al di là della percezone visiva. Indicano una via, segnalano un pericolo. Possiamo dominarli o esserne dominati, cedere al loro fascino, al loro potere condizionante, o cavalcarli e guidarli sulle mappe dei nostri sentimenti. I colori hanno una voce simile a un sussurro, suadente o imperiosa.
Avrei tante, tantissime cose da dire su questo romanzo, ma tralascio la parte intima della narrazione per non rovinarvi l'aspettativa e mi soffermo sul resto del corposo contenuto della storia.
Quanto è bello quando da un romanzo, durante la lettura, scaturiscono fili sottili ma tangibili che si intrecciano con l'immaginario e le emozioni del lettore. Il fiume in piena che travolge il lettore è un'emozione sempre più rara nella Narrativa.Sto ancora cercando di fermare le idee, di trattenere l'impeto degli input che questa lettura ha innescato.
Inizio con il potere e la forza di parole e colori, di come ci siano persone che attraverso queste due cose all'apparenza semplici, vedono la vita in modo vivido e preciso dando una connotazione che molti di noi non hanno il potere di "vedere". Lorenza Stroppa scrive una storia pazzesca di perdita, resilienza e rinascita dalle proprie ceneri. Lo so, state storcendo il naso pensando che sia la solita trama e i soliti argomenti, ma non è così. L'autrice, attraverso le parole (la loro etimologia che le rende "magiche"), il significato, l'effetto dei colori e indirettamente la cromoterapia inconscia prende per mano il lettore e lo accompagna in un vortice di sentimenti ed emozioni che stringono il cuore in un crescendo narrativo che non permette pause. Soffrirete, vi sentirete impotenti davanti alle scelte dei protagonisti ma inevitabilmente ne diverrete compagni di viaggio attraverso gli affascinanti scorci di una città senza tempo.
Si può proprio dire che il destino sta tutto tra le righe dove Diego conoscerà la parte più intima di una donna spezzata, che attraverso un "viaggio" tra le calli e i pennelli gli insegnerà, ignara, cosa vuol dire imparare ad amare. Giulia dal canto suo usa i colori per comunicare o forse per nascondere il suo passato, convinta che i turisti non possano decifrare ciò che lei lascia nei suoi quadri. Ma Diego è diverso, gli è bastato guardare un quadro per capire "troppo" di lei che ha deciso di "fermare" la sua vita, rimanendo sospesa in un dolore che non vuole condividere.
Due animi molto diversi, ma con un comune minimo denominatore: salvarsi dall'amore, quel nemico imprevedibile che vuole stravolgere le loro esistenze sospese, in attesa di una vera scossa.
Una storia dai colori intensi quasi violenti, dove le parole hanno il potere di trovare la cura per ricominciare. Ma prima di dare una possibilità all'amore, è necessario che ognuno affronti il colore rosso e abbia la forza di perdonarsi.
Tutto parte dal perdono, dalla resilienza davanti a tragedie più grandi di noi che non ci permettono di voltare pagina e aprire nuovamente le pagine del nostro cuore ancora intonse.
Grande Lorenza Stroppa, hai saputo inserire nella trama tante perle piccole ma preziose lasciando al lettore il privilegio di raccoglierle. Felice di aver letto uno scrigno così colmi di tesori.
L'Autrice
Lorenza Stroppa è nata a Pordenone nel 1974, dove vive assieme al marito, due figli e un cane. Fin da piccola ha amato i libri e la scrittura, ed è riuscita a fare di questa passione un lavoro. Ha scritto su diversi quotidiani e riviste e, in qualità di ufficio stampa e di organizzatrice eventi, ha collaborato con enti e associazioni del Triveneto. Tiene corsi di scrittura per i ragazzi ed è docente al Master in Editoria dell’Università Cattolica di Milano.
Dal 2003 lavora come editor per la casa editrice Ediciclo. Ha tradotto diversi libri dal francese e dall’inglese e ha scritto a quattro mani con Flavia Pecorari la trilogia urban fantasy Dark Heaven, edita dal 2012 al 2014 da Sperling & Kupfer e uscita con lo pseudonimo Bianca Leoni Capello. Recentemente ha pubblicato un nuovo romanzo dove il suo luogo natale ha un ruolo da protagonista, La città portata dalle acque (Bottega Errante Editore, 2017).
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