La storia di Adele e Tino mi faceva cambiare prospettiva e da quando avevo cominciato a leggere le loro parole era come se camminassi su un pavimento di vetro, come se quello che era accaduto al di là, in quel tempo e in quel mondo di cinquant’anni prima, si proiettasse su di me e sul mio tempo mettendo tutto sottosopra. Tutto capovolto. Anche il mio amore era capovolto.
Cari lettori, anche io mi sento capovolta, sapete? Un romanzo semplicemente e deliziosamente travolgente. Ecco cosa penso del libro di Corrado Fortuna. Ne sono rimasta genuinamente colpita.
RIZZOLI
L’AMORE CAPOVOLTO
Corrado Fortuna
Casa editrice: Rizzoli
Genere: Narrativa
Pagine: 291
Prezzo: 17,50€
Ebook: 9.99€
Trama
Firenze, fine degli anni Novanta. Giacomo ha diciotto anni e si è appena trasferito in città con Marta, la sua fidanzata di sempre, per studiare Scienze Politiche. Giacomo e Marta vengono dalla lontana Basilicata, e subito sono travolti dall'effervescenza degli ambienti studenteschi e di un mondo inaspettato. Un giorno, però, Giacomo scopre che Marta non è la ragazza che aveva tanto idealizzato. Il sogno d'amore che credeva eterno si infrange e lui si consola a suon di bevute e lunghissime confidenze notturne con Momi, il coinquilino egiziano. Sarà proprio Momi a consegnare a Giacomo un vecchio carteggio in cui è racchiusa una storia speciale: cinquant'anni prima, due ragazzi, Tino e Adele, si abbracciano agli angoli delle strade di uno dei quartieri più antifascisti di Firenze, la stessa zona in cui ora vive Giacomo. C'è la guerra, una città occupata dai nazisti. Sembra che gli americani non arrivino mai, così come una vita insieme per loro due: costretti a separarsi, si scrivono lettere mentre partecipano con coraggio alla Resistenza. Giacomo impara presto a conoscere questi due suoi coetanei che appartengono a un'epoca che non aveva mai sentito così vicina prima di allora. Tra quelle righe, cura le proprie ferite e ritrova la bellezza dei vent'anni e dell'amore romantico e senza tempo che solo a quell'età si prova.
Opinione di Sybil
La cosa più difficile da fare in un mondo di scrittori è riuscire a coinvolgere il lettore con la semplicità e la lealtà dei sentimenti. Badate bene però. Quando parlo di semplicità non mi riferisco ad una narrazione buttata lì a caso, tanto per intrattenere un lettore stanco e annoiato. Parlo di quella semplicità che con poche battute riesce a trascinarti in un mondo parallelo, senza l’uso di tanti francesismi e superlativi. Parlo di quella semplicità ricercata, dettagliata, studiata, che nasconde dietro la sua immagine, uno studio approfondito e ponderato dei dettagli e dei profili storici. Corrado Fortuna, è riuscito a racchiudere nel suo ultimo romanzo tutto questo, il bocciolo di una rosa delicatissima pronta a sbocciare sotto la crudeltà del mondo. Utilizzando un parallelismo apparentemente innocuo, è stato capace di lanciare a noi lettori un messaggio profondo e realistico. Quella che in apparenza può sembrare la storia d’amore di due giovani ragazzi degli anni ’90 è in realtà lo spaccato di una generazione che si è trovata ad affrontare delle lotte interiori e politiche non molto diverse da quelle vissute in precedenza da altri giovani come loro e perché no, anche dai ragazzi dei giorni nostri. Cosa cambia in fondo? Il mondo è sempre in precario equilibrio tra bene e male, tra amore e guerra, odio e tolleranza. Se c’è una costante nell’umanità, purtroppo, è proprio questa. Cambiano i contesti, le cause, gli effetti, il numero di vittime, il modo in cui si muore, sia dentro che fuori, ma il risultato resta sempre lo stesso. C’è solo un dettaglio da non trascurare e che purtroppo, molto spesso, siamo soliti abbandonare nel dimenticatoio. Questo dettaglio si chiama libertà. La libertà di vivere la vita che vogliamo, di fare le nostre scelte, la libertà di soffrire e di tornare a sorridere. Quante volte ci dimentichiamo del prezzo di quella libertà? Tante, troppe. E ce lo ricorda Corrado Fortuna, mettendo a confronto e intrecciando magistralmente la vita dei due giovani degli anni ’90, Giacomo e Marta, dei loro amici e dei loro familiari, e quella di Adele e Tino, vissuti al tempo della Seconda Guerra Mondiale, in una Firenze post armistizio invasa dalle forze tedesche e dai fascisti. L’autore ci accompagna passo dopo passo, ingannando i nostri sensi con la tipica leggerezza dei pensieri di un giovane di vent’anni, che poi alla fine, tanto leggeri non sono, alla scoperta di una storia più complessa e profonda, imponendo l’inevitabile confronto. Stesso amore, anche se distante nel tempo, stesse paure, sempre guerra ma con due scenari diversi (la Seconda Guerra Mondiale e quella in Bosnia). Questi sono i fattori che accomunano Giacomo e i suoi “problemi di cuore e di politica” con quelli di Adele e Tino. Cosa li differenzia? L’urgenza di vivere ogni istante, la concretezza della perdita, della vita, il bisogno di far correre tutto alla velocità della luce, il sentimento della libertà. Giacomo crescerà grazie a questi due amici ormai lontani nel tempo. Capirà quali sono i veri motivi per lottare e quelli invece per cui non ne vale la pena e più di ogni altra cosa ritroverà se stesso, il tutto condito dalla schiettezza tipica della sua età.
Corrado Fortuna è riuscito a dar vita ad una storia semplicemente travolgente, a volte pure aspra, altre ormonale e “casinara” come solo i vent’anni sanno essere. Sono rimasta davvero stupita dalla schiettezza della narrazione e dagli insegnamenti che tra le righe ha voluto trasmetterci, facendoceli assimilare a poco a poco, rispettando i tempi di ognuno di noi.
Consiglio questo romanzo a tutti i lettori che cercano emozioni autentiche, senza rinunciare a fare un salto nel passato della propria vita e di chi, prima di lui, ha creduto in qualcosa di irraggiungibile.
Avevo capito la cosa più importante di tutte: che il dolore, quello dei cuori spezzati, quello che non ci dormi la notte, che fa male come un pugno, quello che si dice sia simile a un lutto, non è simile a un lutto per niente. E lo sapete perché? Perché tutti i dolori dei cuori infranti, tutti, anche quelli più schifosi e dolorosi poi, incredibilmente, a un certo punto, senza che te lo aspetti, quando ormai hai dato per scontato che quel dolore sia una condizione di vita, una costante, un compagno di strada, ecco, quel dolore lì poi passa. Non c’è più. Via. Affanculo pure lui. Siamo pronti per ricominciare, per godere, per gioire e poi forse per ripiangere e ridisperarci, chissà.
L'autore
CORRADO FORTUNA è nato a Palermo nel 1978 e ora vive a Firenze. Attore e regista, ha lavorato con Paolo Virzì, Franco Battiato, Roberto Faenza, Riccardo Milani e altri. Il suo primo romanzo è Un giorno sarai un posto bellissimo (2014).
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