Divorato con bramosia, recensito sia in tandem come da tradizione, sia in contemporanea ad altri 10 blog a coronamento di un blog tour avvincente e interessante, Il Barbaro di Roma è una lettura irrinunciabile.
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IL BARBARO DI ROMA
Roma Caput Mundi #3
ADELE VIERI CASTELLANO
Genere: historical romance
Pagine: 463
Prezzo: € 9,99
ebook: € 3,99 compreso nell' abbonamento KU
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La Trama
È solo un uomo che affronta le tragiche prove che il Fato gli ha riservato
Aphrodisias, 53 d.C. Giulia Urgulania per anni ha solcato i mari con la bireme Calypso cercando di dimenticare l’uomo che avrebbe potuto spezzarle il cuore. Adesso non corre più alcun pericolo, perché di lui non le restano che una manciata di ricordi, un tocco, un profumo, un bacio.
La Bestia non ha più nulla del grande guerriero che era un tempo, è soltanto un corpo da gettare nell’arena contro uomini e belve. Nella sofferenza della sua prigionia gli è rimasto solo un incontenibile desiderio di vendetta.
Esistenze divise, cuori spezzati. Eppure qualcosa accadrà in quello stadio affollato di gente, in quella città così lontana da Roma. Giulia comprenderà che le tante miglia percorse e la grande sofferenza che l’ha ferita così profondamente alla fine l’hanno condotta fin lì, dove porterà a termine una difficile missione anche a costo della sua stessa vita.
Opinione di Charlotte
Raganhar, il principe germanico " addomesticato " da Roma in virtù di amicizie fraterne e dell' imparentamento con i funzionari e guerrieri più coraggiosi e virili dell' Urbe, torna a presentarsi alla lettrice più selvaggio, disilluso e vendicativo che mai. Solo e tradito, è un' anima ferita che sopravvive nella ferocia spargendo sangue; il suo cuore appare frantumato , e il suo Fato si intreccia nuovamente con quello della matrona romana disincantata e spregiudicata che ad Alessandria gli aveva rubato il cuore con un bacio ed era fuggita timorosa dei propri sentimenti.
Ritrovare l' unico uomo che , in un' esistenza segnata da eventi tragici, , aveva messo in discussione le convinzioni di Giulia , fa sì che la donna apra gli occhi sull' insensatezza della propria quotidianità e tenti il tutto per tutto per salvarlo dalla brutalità del circo, della solitudine e del regolamento di conti. La consapevolezza reciproca di un legame mai spezzato , resiliente, è lentissima e non priva di slanci sia passione sia di odio, in uno stillicidio di sentimenti contrastanti che dopo innumerevoli vicissitudini vedono prevalere i più tenaci.
Adele Vieri Castellano lavora su due fronti e con due registri differenti, in questo modo rendendo vivace e imprevedibile la narrazione . Da un lato "imbarbarsice " le sue lettrici servendo loro la brutalità della battaglia, il clangore delle armi, l' agilità dei corpi e delle menti, gli spargimenti di sangue, mediante sequenze di combattimento spettacolari dal ritmo frenetico , tra uomini e tra uomini e animali. Dall' altro lato " ingentilisce" e rende languido anche il cuore di lettrice più disincantato, sia con sequenze a due e riflessioni individuali di Raganhar e Giulia sull' amore, mirabili per empatia e accoramento, sia mediante interludi di passione ora trattenuta a stento ora dirompente.Inoltre viene ricreata - e così marcata forse dai tempi di Roma 42 Cuore nemico non era più stata riscontrata - una deliziosa dimensione solidale, corale, permeata di quotidianità domestica e di amicizia , che è quanto di più ghiotto una collezionista di Adele innamorata delle sue storie possa desiderare leggere: ritrovare Messalla, Rufo, Aquilato e " gentili consorti" , non come comparse ma come personaggi attivi nella vicenda, è confortante, solido e giocoso.
Il Barbaro è arrivato nelle nostre librerie, era atteso con trepidazione e ha risposto perfettamente alle aspettative con una storia di sopravvivenza al dolore, di amore difficile e travagliato, di amicizia salvifica, raccontati con grande abilità narrativa dalla beniamina di noi " Adele addicted" .
opinione di foschia75
Tale era la natura del Fato in un tempo governato dal Caos e, nella sua vita, nulla era mai stato governato da Apollo, il dio dell'ordine.
Letto in una manciata di ore in preda alla sete di sapere ciò che il "destino" aveva in serbo per uno dei personaggi più amati (e attesi) della serie. Il risultato è stato una piacevole sensazione di sentirsi di nuovo "in famiglia", in quel nucleo al quale ci eravamo affezionate nei primi due capitoli della serie. Mi sono sentita a casa, parte di quel legame forte e cameratesco che neanche la mano implacabile della tessitrice Castellano ha potuto spezzare. Perché diciamoci la verità, si è impegnata parecchio per forgiare una volta di più il guerriero germano!
Ciò che non spezzeranno le catene e la frusta sarà capace di spezzare la fredda e tagliente sensazione dell'abbandono e del tradimento della propria famiglia, quella non di sangue ma di cuore alla quale il guerriero germano ha sempre sentito di appartenere. Lontano da Roma, la città che lo ha accolto tempo prima, lontano dagli amici e dall'unica donna che sia riuscita a fare breccia nel suo arido cuore, è diventato simile a una bestia che respira perché il fato ha così deciso. In balia degli eventi e di chi tiene le sue catene, trascorre le giornate aspettando che la morte venga a reclamarlo. Ma un nuovo sentimento si fa strada in lui quando giungerà il suono di una voce conosciuta. Impetuosa e inarrestabile la rabbia monta nel suo cuore, o forse è qualcos'altro di ancora più subdolo e sottile, alimentato da un discorso lasciato in sospeso anni prima. Raganhar ha un nuovo motivo per restare in vita: la vendetta, che darà nuova linfa alla sua voglia di spezzare le catene. Quando la vendetta supera la voglia di incontrare la morte, allora il tempo è giunto per liberare la bestia che sbatte sulle pareti del cuore.
Immaginate un uomo che non ha più nulla da perdere, abbandonato da quella che considerava la sua famiglia e deluso ancora una volta dalla donna che amava. Un mix a dir poco micidiale che innescherà una serie di "deflagrazioni" capaci di arrivare dritte al cuore e all'immaginario del lettore. Bello, avvolgente come i vecchi tempi, attraente e capace di tenere in apnea per centinaia di pagine in un crescendo di emozioni che rievocano gli "antichi fasti" ai quali ci aveva viziato la Castellano.
Non sarà una passeggiata, ma una lenta e difficile riconquista della fiducia nell'amore e nell'amicizia fraterna, quel calore familiare dal quale è stato bruscamente strappato lontano da quella Roma che era ormai casa sua.
Il barbaro di Roma torna alla coralità di un tempo, dove tutti i principali graffianti e indimenticabili personaggi sapranno scaldarci il cuore e l'immaginario in un grande abbraccio finale sofferto e sudato.
Bentornata Adele! Grazie per averci inoltre regalato la fulminea ma tangibile presenza di un personaggio che dopo Aquilato e Raganhar è entrato nel mio immaginario come un fulmine a ciel sereno e che attendo di leggere in un prossimo romanzo a lui dedicato.
Le nostre recensioni di Adele Vieri Castellano
Roma 46 d.C. Vendetta ( diventato poi " la Vendetta del Serpente"
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