martedì 5 febbraio 2019

CHE TU SIA PER ME IL COLTELLO David Grossman Recensione

Ero già rimasta folgorata da Qualcuno con cui correre, uno dei miei romanzi preferiti, e ho deciso di lanciarmi in questa lettura intensa firmata Grossman. Cosa succede se togliamo tutti gli strati che anno dopo anno, esperienza dopo esperienza ci avvolgono l’anima? Cosa succede se urliamo al mondo chi siamo veramente? L’autore prova a mostracelo tramite un lungo scambio epistolare, che ci permettere di intraprendere un viaggio in noi stessi.





Mondadori


CHE TU SIA PER ME IL COLTELLO
David Grossman

Traduzione di A. Shomroni
Collana: Oscar 451
Genere: Narrativa
Pagine: 336
Prezzo: 13,50
Ebook: 7,99



Trama 


In un gruppo di persone, un uomo vede una donna sconosciuta che con un gesto quasi impercettibile sembra volersi isolare dagli altri. Commosso, Yair le scrive, proponendole un rapporto profondo/aperto, libero da qualsiasi vincolo, ma esclusivamente epistolare. Più che una proposta è un'implorazione e Myriam ne resta colpita, forse sedotta. Un mondo privato si crea così fra loro, ognuno dei due offre all'altro ciò che mai avrebbe osato dare ad alcuno, e in questo processo di svelamento Yair e Myriam scoprono l'importanza dell'immaginazione nei rapporti umani e la sensualità che si nasconde nelle parole. Finché Yair si rende conto che le lettere di quella donna stanno aprendo un varco dentro di lui, gli chiedono con imperiosa delicatezza una svolta nella sua vita interiore. Il risultato è un romanzo avvolgente e "impudico" che ci mostra quanta strada bisogna percorrere per vincere la paura e arrivare a toccare liberamente, con pienezza, l'anima (e il corpo) di un altro essere umano.



opinione di Persefone

«Quello che intendo dire è che, se solo potessi raccogliere un po’ di quelle briciole dell’anima, forse potrei comporle in un mosaico completo e capirei finalmente qualcosa, il principio che mi mantiene unito»
Siamo mai stati capaci di urlare chi siamo, quali errori abbiamo commesso nel nostro percorso o quanti rimpianti si celano nel nostro cuore?
Attraverso questo romanzo epistolare, l’autore decide di mettere a nudo i suoi personaggi e più in generale l’animo umano. Yair e Myriam si raccontano senza vincoli o censure, esplorando ciò che celano nel profondo. La paura di essere genitore, la pressione di essere il migliore, le scelte sbagliate che involontariamente abbiamo compiuto.
Non conoscendosi nella realtà, i due personaggi creano un simulacro, una realtà altra nel quale vivere liberi, nel quale semplicemente sono. Ho trovato la forza di questo messaggio potente e irrefrenabile, perché siamo composti da innumerevoli versioni di noi stessi, ma fatichiamo a comprendere quale sia quella più vera e più pura.
Lo stile di scrittura è ricercato e studiato nei più piccoli dettagli; nella prima parte la scrittura è incalzante, quasi ansiosa con i suoi numerosi periodi e balzi temporali, quasi a testimoniare la bramosia di Yair di urlare a una sconosciuta il bagaglio che si porta dietro. 
Ho amato la riflessione intrinseca sulla potenza delle parole: le parole plasmano la nostra realtà, la realtà che ci circonda. Le parole danno forma al tumulto che si nasconde nel nostro animo, mentono, sorrido, testimoniano. Le parole ci aiutano ad esprimere la nostra versione di noi stessi, dipingono la parte più torbida e primitiva.
Le parole narrano anche quanto sia puro l’amore che i due protagonisti condividono; nelle loro lettere sono le anime che si incontrano e si corteggiano. Sono le menti che si toccano e danzano insieme, sono le loro versioni bambine che si rincorrono in un prato. 
Nonostante Yair e Myriam ricorrano alla loro sensualità ed immaginino incontri in cui anche i loro corpi si trovano, la descrizione di questi momenti rimane lieve, intensa e malinconica. 
Che tu sia per me il coltello è un racconto a cuore aperto, un inno al dolore e allo smarrimento che si provano nel corso delle nostra esistenza, è un racconto sulla potenza delle parole, che sfrutta la potenza delle parole per liberare chi siamo realmente.


“Perché a volte, nei momenti più impensati, per strada, puoi sentire l’anima lacerarsi, catturata nella storia di qualcuno che ti è appena passato accanto”


L'autore

David Grossman (Gerusalemme 1954), noto per il suo impegno volto a una risoluzione pacifica della questione palestinese, è uno dei più grandi narratori contemporanei. È diventato un caso letterario nel 1988 con Vedi alla voce: amore. Suoi sono anche alcuni celebri libri-inchiesta dedicati alla questione palestinese e una fortunata serie di libri per bambini e per ragazzi.


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