domenica 30 dicembre 2018

MACCHINE MORTALI Philip Reeve Recensione

D'altra parte Tom sapeva che non doveva darsi pena per loro: rientrava nell'ordine naturale delle cose che le metropoli mangiassero le città, così come queste ultime mangiavano paesi e villaggi, e questi, a loro volta, inghiottivano i più deboli insediamenti stazionisti. Era la legge del Darwinismo Urbano, ed era così che il mondo funzionava da almeno un migliaio di anni, da quando il grande Ingegnere Nikolas Quirke aveva trasformato Londra nella prima Città Trazionista. 

Ho deciso di leggere il romanzo di Philip Reeve in vista dell'uscita della trasposizione cinematografica di Peter Jackson. Avevo non poche aspettative su questo romanzo, in realtà ho arrancato per finirlo. Mai come questa volta libro e film si discostano. Peccato, un'idea come questa meritava più "grip" narrativa, più colpi di scena, più pathos da parte dei personaggi. Una lettura sicuramente interessante e originale, ma un tantino lenta e sottotono. 





Mondadori Chrysalide



MACCHINE MORTALI 
Philip Reeve


Traduzione di M. Bastanzetti
Collana: Chrysalide
Genere: Distopico Steampunk Ragazzi 
Pagine:  262
Prezzo:  17,50
Ebook. 8,99




Trama 

In un futuro remoto, dopo che la Guerra dei Sessanta Minuti ha quasi distrutto l'umanità e causato terribili sconvolgimenti geologici, le città si sono trasformate in enormi ingranaggi mobili che vanno in giro per il mondo a caccia di altre città di cui cibarsi per sopravvivere. Tom, giovane Apprendista Storico di Terza Classe che lavora nel museo di Londra, una delle città più potenti, sventa fortuitamente il piano di Hester, una ragazza orribilmente sfigurata che attenta alla vita di Valentine, l'archeologo a capo della Corporazione degli Storici. Appena prima che la misteriosa ragazza precipiti nel nulla del Territorio Esterno, la regione selvaggia e desolata che si estende al di fuori delle città su ruote, Tom riesce a scoprirne l'identità e da quel momento da eroe si trasforma in preda.



opinione di foschia75


Avevo la seconda edizione Mondadori in libreria da parecchio tempo, poi quando ho saputo che Peter Jackson ne aveva fatto un film ho deciso che era tempo di leggerlo.  Essendo un distopico dalle tinte steampunk, per giunta per ragazzi, ho iniziato la lettura con non poche aspettative. Il risultato però non ha soddisfatto la mia sete di lettura. L'idea di fondo del romanzo e la sua ambientazione sono ciò che ti permette di andare avanti nella lettura: città grande mangia città piccola, combattere per sopravvivere ma non ad armi pari. Insomma Philip Reeve ha imbastito una trama con un enorme potenziale, ma personalmente trovo si sia perso nella caratterizzazione dei personaggi chiave e in alcuni passaggi a mio parere non fondamentali che rallentano la narrazione, perdendo così quell'apnea adrenalinica che questo tipo di romanzo ha il dovere di offrire. 
Un punto a favore va sicuramente alle "scenografiche" descrizioni, al divario sociale che l'autore ha saputo raccontare attraverso la scelta di città costruite in altezza, dove chiaramente le classi sociali sono distribuite un po' come sul Titatic, e come in quel caso, se qualcosa va storto, si capisce chi perirà prima. 
Per fortuna nel cast di personaggi, almeno i cattivi riescono a creare un minimo scompiglio emotivo, regalandoci qualche momento emotivamente intenso. Nota dolente per i due protagonisti un tantino incolori rispetto a ciò che ci si aspetterebbe da due giovani ma coraggiosi "eroi" in procinto di salvare mezzo mondo (non vi dirò di più ma su Tom e Esther avrei parecchio da aggiungere).
Il Darwinismo Urbano è l'argomento che mi ha tenuto desta per tutto il romanzo, quella continua caccia alla preda meccanica, quella sete di potere e sangue che purtroppo ci porta a quello che succede nel mondo oggi. Altro punto a favore è l'ambientazione distopica che ammicca al passato e tutto ciò che oggi noi utilizziamo come Status Symbol e che nel romanzo riemerge come "pezzo da museo". 
In definitiva una lettura piacevole in vista della trasposizione cinematografica che personalmente, nonostante le licenze del regista, ho trovato migliore del libro, come "velocità" nell'azione e come caratterizzazione dei personaggi ai quali Jackson ha dato un pelino più di dignità. 
Penso che il film senza la lettura del libro potrebbe perdere fascino, allo stesso tempo chi ha amato il libro potrebbe non accettare certi stravolgimenti e certi tagli che invece ho trovato necessari. Io stessa nel romanzo avrei tagliato due o tre passaggi davvero inutili e imbarazzanti per questo genere di romanzi. 


L'autore 



Philip Reeve è uno scrittore e illustratore inglese. La saga "Macchine mortali" ha ottenuto successo di critica e di pubblico in tutto il mondo. Questo è il primo romanzo della serie.

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