martedì 26 giugno 2018

LA CASA DELLE FARFALLE Silvia Montemurro Recensione

Una storia sepolta sotto troppi rancori e silenzi, un racconto emozionante e sorprendente. Tre generazioni di donne che dovranno confrontarsi con la guerra, il dolore e la perdita. Ho iniziato il romanzo senza aspettarmi nulla, ma La casa delle farfalle si è rivelata una lettura piacevole capace di commuovermi.




Rizzoli


LA CASA DELLE FARFALLE
Silvia Montemurro

Collana:  Rizzoli narrativa
Genere: Narrativa
Pagine: 361
Prezzo: 18,50
Ebook: 9,99



Trama 

Anita ha trent'anni e insegna biologia all'Università di Colonia. Non ama gli aerei e soffre di vertigini, ma non saprebbe spiegarne il motivo. Quando la sua vita viene sconvolta da un tragico evento, in crisi lascia Hans, il suo compagno, per tornare nei luoghi dov'è cresciuta - in treno naturalmente. Lì, sul lago di Como, è decisa a ritrovare se stessa. Mentre passeggia cullata dallo sciabordio delle onde, incontra una bambina dai tratti giapponesi e dalla voce meravigliosa. Si chiama Yoko e, proprio come lei, è segnata da una ferita difficile da rimarginare. Presto Anita, leggendo il diario della nonna Lucrezia, scoprirà di essere legata a Yoko da una storia rimasta sepolta per anni, che unisce le loro famiglie. Tutto ha origine nel 1943, quando la casa di Lucrezia, la villa delle Farfalle, viene occupata da alcuni ufficiali tedeschi. Tra lei e Will, uno degli ufficiali, nasce un sentimento dirompente, ma la guerra sembra ostacolarli...



opinione di Persefone

“Ti avverto: dopo che avrai dato un’occhiata a quello che c’è qui dentro, niente ti sembrerà più
come prima. Nemmeno io. Nemmeno questa casa.”

La casa delle farfalle è un intrecciarsi di ricordi, storie e segreti. Il fulcro è la villa delle Farfalle stessa, vera e propria protagonista del racconto: la casa osserva, ascolta e aiuta a nascondere i più terribili segreti. Infatti per tutta la durata del racconto il lettore resta all’oscuro del motivo per il quale Anita sia fuggita dalla sua vita o sul perché Margherita, sua madre, odi così profondamente la bambina giapponese che abita affianco. La storia è intrigante, mescola presente e passato in modo fluido. Ogni pezzo del puzzle viene svelato lentamente, mantenendo sempre viva la curiosità del lettore. Ho apprezzato il modo in cui l’autrice ha collegato i vari fili del racconto, la maestria di intrecciare vite, far sbiadire ricordi, descrivere in modo vivido dolori perenni. L’altro indiscutibile protagonista è il silenzio, fitto e costante che si frappone tra le donne che abitano e hanno abitato la villa. Lucrezia è una donna forte che cela dietro un carattere freddo e distante il dolore di aver perso l’unico amore della sua vita e la fiducia di Yoko, per lei una  figlia. Allo stesso modo si comporta Margherita, che cova rancore per l’assenza della madre e il rapporto con Yoko.
Anita scapperà dalla sua vita precedente e terrà nascosto il motivo fino alla fine, facendosi consumare dal senso di colpa e l’umiliazione. Le donne sono l’essenza stessa del racconto: portatrici di vita, capaci di trasformare il dolore in una ragione per andare avanti. Ne La casa delle farfalle le figure femminili sono un inno all’amore incondizionato che gli esseri umani sono un grado di provare nonostante la guerra, l’abbandono e le incomprensioni. Proprio come le farfalle che Lucrezia tanto amava, le protagoniste sanno abbandonare il loro vecchio involucro per diventare una nuova versione di loro stesse, più forti ma consapevoli delle loro mancanze e dei loro errori L’aspetto che meno mi ha convinto è stata la caratterizzazione dei personaggi, in quanto poco approfondita. Il passato e il presente di ogni figura è così profondo ed interessante che mi sarei aspettata una raffigurazione più dettagliata della loro interiorità. La casa delle farfalle intreccia rancori, amore incondizionato e affetti negati. L’autrice con il suo stile molto fluido ma evocativo da vita ad un racconto toccante e commovente. “La vita di una farfalla è breve. Il suo battito d’ali si consuma in pochi giorni. Ma quegli attimi d’amore rimangono impressi come piccoli istanti di felicità, nel cuore di chi resta”. 



L'autrice



Silvia Montemurro è nata a Chiavenna nel 1987. Collabora con il settimanale “Confidenze” come scrittrice di racconti e storie vere. Il suo romanzo d’esordio, L’inferno avrà i tuoi occhi (2013), è stato segnalato dal comitato di lettura del Premio Calvino. Nel 2016 ha pubblicato il romanzo Cercami nel vento e nel 2017 la trilogia Shake my colors.

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