Adoro i libri che narrano vicende familiari tra passato e presente, soprattutto quelle che raccontano le vicissitudini e gli stati d'animo vissuti durante la Guerra. Il romanzo di Louise Walters racconta la vita di due donne, nonna e nipote, e di come una lettera possa "riscrivere" la storia di una famiglia. Mentire per amore e allo stesso tempo per egoismo, è qualcosa che può succedere a tutti, soprattutto a una donna accecata dal desiderio di essere madre, di amare ed essere riamata... anche se questo può cambiare il destino delle persone. Un romanzo molto bello, con un grande potenziale, dove la figura femminile viene descritta in tutte le sue sfumature emotive. Presente e passato di sfiorano tra le righe di una lettera dimenticata, mettendo a nudo le emozioni di due donne, la prima proiettata verso il tramonto dell'esistenza, la seconda ancora alla ricerca del suo posto nel mondo.
CORBACCIO
IL LIBRO DEI RICORDI PERDUTI
Louise Walters
Traduzione di E. De Medio
Collana: Narratori Corbaccio
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 298
Prezzo: 16.40
Ebook: 9.99
Cartonato con sovracopertina
Trama
Roberta lavora nella libreria Old and New. I libri per lei hanno un suono e un odore tutto loro e, soprattutto, parlano: raccontano storie che vanno oltre quelle stampate e Roberta ama riporli con cura negli scaffali e raccogliere le foto, le lettere e le cartoline che trova nascoste all'interno di quelli usati. Un giorno il padre le porta una valigia con dei vecchi libri di Dorothea, la nonna di Roberta, e lei trova una lettera firmata dal nonno Jan, che apparentemente non sembra avere molto senso. E indirizzata a Dorothea, che da due anni vive in una casa di riposo, ma contiene elementi che non coincidono con quello che Roberta ha sempre saputo della famiglia del padre. Cercando di dare un senso a quelle parole e all'oscuro segreto che custodiscono, Roberta rivive la tormentata storia d'amore della nonna ai tempi della seconda guerra mondiale senza rendersi nemmeno conto che sta mettendo ordine nella sua stessa vita. Lei, che ama guardare nelle vite degli altri, adesso è costretta a guardare nella propria e ad aprirsi agli altri mettendo a nudo la sua sensibilità, il suo dolore, la sua rabbia. Adesso vuole conoscere la verità, vuole dipanare ogni dubbio e vivere pienamente la propria vita senza la zavorra di cose non dette, passioni mai dichiarate, segreti che possono restare intrappolati dentro di noi.
Opinione di foschia75
Una donna colpevole di voler amare ed essere amata
Ogni tanto mi piace leggere la storia familiare di donne, tra presente e passato. Soprattutto se il passato è ambientato durante la Guerra con tutto quello che ne consegue, in primis l'emotività che una storia di vicissitudini può trasmettere al lettore. E quando ho iniziato a leggere il libro della Walters ero già proiettata verso le lascrime... che strano a dirsi, per la prima volta da che leggo romanzi di questo genere, non sono minimamente sgorgate. Perché? Me lo sono chiesta durante la lettura e me lo chiedo ancora adesso a due giorni dalla chiusura del libro. Di solito sono una lettrice emotiva ed empatica, da subito, invece fino all'ultima riga sono rimasta spettatrice di questa potenziale storia, senza aver provato le emozioni cercate. Mi dispiace parecchio, e l'unica risposta che sono riuscita a darmi, è stata che probabilmente non era il "mio" momento, che non era l'attimo giusto per comprendere l'intensità e la profondità di questa storia.
Perciò cercherò di spiegarvi nei limiti dettati dalla mia temporanea insensibilità (o impermeabilità a una tale trama) perché valga la pena leggerlo.
Roberta è una giovane libraia che lavora alla Old and New. E' una donna a cui piace il suo lavoro, ma si lascia scorrere la vita e le giornate una dopo l'altra, vivendo le emozioni degli altri attraverso le lettere, cartoline e biglietti d'auguri che trova nei libri che i clienti portano alla libreria e che vengono rivenduti. Ha una storia con un uomo sposato e trascorre le sue giornate sul posto di lavoro, dove divide lo spazio con il suo capo Philip e le altre due commesse. Tutto scorre placido e"incolore", fino a quando il padre non porta in libreria la valigia della nonna di Roberta che lei affettuosamente chiama Babunia e che da qualche settimana vive in una pensione per anziani. La lettera sembra non avere senso, è scritta da quello che Roberta ha sempre saputo essere il nonno mai conosciuto, morto in Guerra prima di conoscere il figlio. Però ci sono dei passaggi, delle frasi che Roberta non riesce a spiegarsi. Inizia così un'alternanza di capitoli tra la storia presente di Roberta e la storia passata di Nonna Dorothy, riconducibile alla seconda Guerra Mondiale. Ma la vita della nonna come la conosce Roberta non rispecchia quello che è realmente accaduto durante il conflitto e negli anni a seguire. Babunia ha ricamato una vita credibile agli occhi del figlio e della nipote, ma le cose sono andate molto diversamente. Questa donna che per una vita ha cercato l'amore, quello di un uomo, quello di un figlio, approffitterà di un momento delicato nella vita di un'altra donna, per costruire un futuro che non è quello che ha sempre sognato, ma che almeno le ha dato una parvenza di quello che tutti chiamiamo famiglia... ma le bugie reclamano spesso il loro prezzo, e Dorothy, dovrà fare una scelta molto difficile, l'amore per l'uomo che ha saputo scaldare il suo cuore con pazienza e dedizione, e l'amore per il figlio che ha sempre desiderato e che ora stringe tra le braccia. La sua esistenza andrà avanti, sopravviverà alle persone care, e sul viale del tramonto dell'esistenza, avrà la forza di ammettere i suoi sbagli, perché non è mai troppo tardi per riuscire a perdonarsi.
Roberta una volta scoperta la verità, imparerà dagli errori della nonna, e accetterà l'amore quando questo busserà alla sua porta.
E ora le note dolenti. Ribadisco che con tutta probabilità non era il momento per leggere questo romanzo. Ma una cosa mi è mancata dal primo momento: il pathos, quella struggevolezza che una storia come questa avrebbe dovuto instillarmi e probabilmente non sono la persona più adatta per dire o meno se è un romanzo indelebile. Complice il fatto che i capitoli che si alternano, non sono frutto dei pensieri o della narrazione della nonna, ma lasciati lì come ovvi, dopo il ritrovamento della lettera.
Il punto di forza del romanzo è certamente l'intensità del rapporto tra madri e figli, nel presente come nel passato, perchè Dorothy come Roberta hanno avuto un rapporto molto delicato e incostante con la propria madre, e nonostante questo, non hanno mai escluso il desiderio di maternità, come necessità di riversare su un'altro essere umano, quello che loro non hanno mai avuto dalla vita. L'amore in tutte le sue intense sfaccettature, sarà il filo conduttore di questa storia.
L'autrice
Louise Walters è nata nell’Oxfordshire nel 1967, si è laureata all’Open University nel 2010, e vive nel Northamptonshire con il marito e i cinque figli. Autrice di poesie, «Il libro dei ricordi perduti» è il suo primo romanzo che ha subito suscitato l’entusiasmo degli editori di tutto il mondo. Oltre che in Italia, «Il libro dei ricordi perduti» verrà pubblicato in Germania, Paesi Bassi, Serbia, Svezia, Francia, Polonia e Stati Uniti.
Ringrazio di cuore Valentina, per avermi dato la possibilità di legger equesto romanzo, e la Corbaccio per le sue pregevoli scelte editoriali!
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