Prima
di cominciare vorrei fare una premessa molto importante..
A
mio avviso esistono quattro tipi di libri: il primo gruppo è composto da quelli
che io chiamo "amore a prima vista": ti chiamano dagli scaffali della
libreria, ti cercano e tu alla fine li trovi e vieni rapita (a volte mi chiedo
se siamo noi a trovare i libri o sono loro che cercano noi...chissà...).
Nel
secondo gruppo troviamo tutti quei racconti che piano piano si insinuano dentro
di noi, come un tarlo, diventano parte delle nostre giornate, del nostro
tempo..ci ritroviamo spesso a pensarci durante le ore e anche dopo giorni dalla
fine della lettura, siamo lì, a pensarci ancora.
Nel
terzo gruppo troviamo quelli che invece ti scivolano sulla pelle, come una
piuma, leggeri e lisci come l'acqua, lasciandoci, in pratica,come ci hanno
trovato. Ti trovi a dire :"Si, carino, struggente", ma il giorno dopo
non ci pensi già più.
Poi, alla fine , arriva il quarto gruppo. Qua dentro
troviamo tutti quei libri che "o li ami o li odi" , dal primo istante.
Io,
personalmente,collocherei Vita dopo vita in questo quarto gruppo.Ovviamente
mi ritengo parte di quella cerchia di persone che ha finito per amarlo.
È
un libro molto complesso e complicato da seguire, tocca molti piani temporali e
molto spesso hai la sensazione di perderti per strada. Ma secondo me, sta
proprio in questo il suo fascino: riesce a farti abbandonare il senso del tempo
che scorre! Sembra un controsenso affermare ciò, poichè nella storia siamo sbattuti
da una parte all'altra della vita di Ursula, la protagonista, avanti e indietro
negli anni!
Per
far capire bene il concetto devo ripartire un po' dalla trama..
VITA DOPO VITA
KATE ATKINSON
Traduzione: Alessandro Storti
Editore: Nord
Collana: Narrativa Nord
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 521
Prezzo: 18,60 euro
ebook : 10,99 euro
"Pochi
istanti dopo essere venuta al mondo, il mio cuore ha smesso di battere.
A
quattro anni, sono annegata nell’oceano.
A
cinque anni, sono scivolata da un tetto coperto di ghiaccio.
A
otto anni, ho preso l’influenza spagnola. Quattro
volte.
A
ventidue anni, mio marito mi ha spinto con violenza contro un tavolino,
uccidendomi.
A
trent’anni,
sono morta durante un bombardamento tedesco su Londra.
E
su di me cadevano le tenebre.
Ma
ho sempre avuto un’altra possibilità."
In
una gelida notte di febbraio del 1910, a Londra nasce una bambina. Il cordone
ombelicale è stretto intorno al suo collo, e nessuno riesce a salvarla.
In
una gelida notte di febbraio del 1910, a Londra nasce una bambina. Il cordone
ombelicale è stretto intorno al suo collo, ma il medico di famiglia, giunto
proprio all’ultimo
istante, lo taglia e permette alla piccola di respirare.
Inizia
così la vita straordinaria di Ursula Todd, una vita che, nel corso degli anni,
verrà spezzata
più e più volte, mentre l’umanità si avvia
inesorabilmente verso la tragedia della guerra.
Vita
dopo vita, Ursula troverà la forza di
cambiare il proprio destino, quello delle persone che incrocerà e
quello del mondo intero?”
L' opinione di Sybil
È
febbraio del 1910, nei pressi di Londra, e in una gelida giornata di neve viene
alla luce Ursula Todd. Non ha nemmeno il tempo di tirare il primo respiro che
già la morte è venuta a prendersela, portandola via nel suo oscuro mantello.
Finisce così la sua breve esistenza, in un attimo.
Subito
dopo, però, si torna di nuovo in quella fredda giornata di febbraio e la
piccola Ursula, stavolta, viene strappata alla morte grazie ad un abile dottore
che recide il cordone ombelicale che la stava soffocando.
Inizia
così la sua vita, nella quale ogni volta tornerà la morte, nascosta sempre
sotto una maschera diversa, strappandola al mondo e facendola ricominciare
daccapo, da quella gelida giornata del 1910. Morirà affogata nell'oceano, cadrà
dalla finestra della sua camera da letto, sarà vittima di un marito violento
che la ucciderà senza pietà. Cadrà suicida durante la seconda guerra mondiale,
dopo essere diventata moglie di un tedesco e morirà soffocata sotto un bombardamento a Londra. Ed
ogni volta che la morte verrà a rivendicare la sua anima, si ritornerà al punto
di partenza. È come se l'esistenza di Ursula fosse un cerchio, non ha una fine
e non ha un inizio. Ogni volta lei ricomincia dall'inizio la sua vita, portando
dentro di se però la consapevolezza del suo vissuto passato, un bagaglio
stracolmo di sensazioni e paure alle quali non sa dare una spiegazione. Infatti
non sa perché, dopo essere rinata in seguito alla sua morte per annegamento,
capisce di stare lontana dalle onde del mare, salvandosi così da un pericolo
che in precedenza l'aveva fatta andare tra le braccia del "pipistrello
nero" (la morte). La sua vita prende così un 'altra strada, lasciando
spazio a nuovi eventi e situazioni.
Non
siamo di fronte ad un libro che parla di reincarnazioni o cose simili. No.
Piuttosto credo che l'autrice voglia farci vedere la vita di Ursula sotto aspetti
e luci diverse. Avete presente quelle storie in cui un piccolo dettaglio cambia
tutto il risvolto della vicenda? Quando il protagonista sceglie di saltare dal
treno in corsa invece di restare, oppure decide di scegliere una strada invece
di un'altra? Quante volte ci siamo chiesti come sarebbe stata la nostra vita se
avessimo fatto scelte diverse? Se avessimo scelto il nero al posto del
bianco...Vita dopo vita risponde a queste domande. O almeno cerca
di dare un senso alla più grande insicurezza dell'essere umano, che è intrappolata
in ognuno di noi. Mi spiego meglio. Nella storia di Ursula vedo riflesse tutte
le possibilità che una persona ha di poter vivere la propria vita e di poter
rinascere dalle proprie ceneri, consapevole però del proprio passato. La
ragazza utilizzerà il ricordo che ha delle sue vite passate per poter cercare
di cambiare il suo presente e, conseguentemente il futuro. Crede che il suo sia
una sorta di sesto senso al quale non sa dare spiegazione, ma in realtà è il
lascito della sua esistenza.
È
così che, vita dopo vita, incominceremo a conoscere Ursula, i suoi tre
fratelli, sua sorella, la madre e l'adorato padre, tutti gli uomini che in un
modo o nell'altro entreranno a far parte della sua vita. Capiremo la loro
personalità,riuscendo ad inserirli ognuno al suo posto, nell'esatta posizione
in cui dovrebbero essere nella storia..
Mi
sono affezionata particolarmente ad Ursula, perché è un personaggio dalle mille
sfaccettature, ma anche dalle tante contraddizioni: forte ma insicura,intelligente,
brillante, ma timorosa della sua stessa personalità.. É una donna molto
introversa e riflessiva, che non riesce a far avvicinare mai tanto a se stessa
nessuno se non la sua famiglia.. È complessa, ma allo stesso tempo, cristallina
come l'acqua.
È
inserita in un contesto molto drammatico, quello dell'Europa prima dilaniata
dalla grande guerra, poi dalla seconda guerra mondiale. Uno scenario tanto
tragico e devastante, descritto con una lucidità incredibilmente audace.
Secondo
me, non bisogna interpretare questo romanzo come il susseguirsi temporale di
una vita dietro l'altra della protagonista. Sarebbe come minimizzarlo e
semplificarlo.
Bisogna
invece vederlo come una storia inserita nella storia di una storia, dove ogni
volta le carte in gioco si rimescolano e formano una nuova partita . È un libro
che cresce mano a mano che si affronta, arricchendosi ogni volta di nuove
sfumature. Mi fa pensare ad un frutto che si matura al sole.
Andrebbe
letto come la possibilità che ognuno di noi vorrebbe e che, ahimè, nessuno
ha... Quella di poter riscrivere la
nostra esistenza ripartendo dal punto in cui tutto è finito. Questo è stato
possibile per Ursula, ma non è un lusso che possiamo avere noi.
È
un romanzo molto potente, che può racchiudere in se milioni di significati,
dettati dall'individualità del lettore. Immaginate la bravura dell'autrice, che
con una trama abbastanza ripetitiva, è riuscita comunque a mantenere acceso
l'interesse e l'entusiasmo! Leggendo, sembra di vivere un continuo déjà vu. E
alla fine il cerchio si chiude, o meglio, continua a girare, senza inizio e
senza fine...
Perché
in una storia come questa, in cui la linea tra passato e presente, tra vita e
morte, è talmente sottile, la parola fine non può esistere.
“è
un serpente che si morde la coda. È un simbolo, rappresenta la circolarità dell’universo.
Il tempo è una nostra costruzione mentale, in realtà tutto
scorre, non c’è passato né futuro, soltanto il presente.”
L' Autrice
Kate Atkinson è una delle più importanti scrittrici del panorama
narrativo inglese e, nel 2011, è diventata Membro dell’Ordine
dell’Impero Britannico per meriti letterari. Vive a Edimburgo.
A questo link è possibile visitare il sito dedicato al libro
A questo link è possibile ascoltare l' intervista all' autrice su Fahreneit - Radio 3, che ha scelto Vita dopo vita come libro del momento
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