Non è un mistero la mia convinzione che ultimamente molti autori italiani esordienti stiano riservando ai
lettori emozioni intense e inaspettate, con una produzione originale e ricca di
spunti. E’ il caso anche di questo incandescente romanzo erotico a tematica dom/sub:
dimenticatevi il BSDM soft che ha fatto
gridare al fenomeno “ mommy-porn” ;
scordatevi di James, Kery, Kenner,
di qualsiasi sfumatura grigia,nera o rossa, di carte di credito e
limousine lussuose, di “stanze dei giochi” in cui il dannato dal passato
burrascoso trova la redenzione
sculacciando una giovane
inesperta . Questo non è un legame
romance all’ acqua di rose tra un maschio alfa navigato e una donna ingenua da
“svezzare”, e il lettore si accorge fin dalle primissime battute che l’ unico
contratto fra i due protagonisti viene stipulato tra le loro anime.
IL MARCHIO
AURORA D' EVALS
Editore: Runa Editrice
Collana: Erotika
Genere: Erotico
Pagine: 334
Prezzo: 14.00
Ebook: 4.99
Brossura
La Trama
Eppure dal loro incontro fortuito nasce improvvisa e fortissima un’attrazione irresistibile, perché Sara è una slave, una sottomessa, e Ginko un master, il dominatore che prenderà subito in mano le redini della sua vita e darà loro il deciso strattone che Sara attende da sempre.
Per lui la brava bambina di papà rivolterà completamente la sua esistenza, seguendo i propri impulsi e la propria vera natura, legata a un guinzaglio invisibile, fatto d’amore e di erotismo travolgente, che la porteranno a esplorare territori sempre più lontani, sempre più pericolosi, fino a conoscere i propri limiti, quelli oltre i quali il suo guinzaglio non può tendersi. Perché un guinzaglio ha due estremità, e chi lo tiene in pugno non è meno prigioniero di chi ne viene guidato.
Ginko non è meno succube della sua slave di quanto lei lo sia di lui, in un rapporto di simbiosi nel quale ciascuno dei due ha bisogno dell’altro, per realizzare la propria natura segreta e reale.
E, quando questo guinzaglio finirà per spezzarsi, le conseguenze saranno imprevedibili, per entrambe le sue estremità.
La mia opinione
"Si era fatto amare, e usava quell’amore come un guinzaglio
per condurmi, all’epoca non mi rendevo conto che il guinzaglio ha due capi, che
deve averne due per forza, o smette di essere un guinzaglio, e che chi lo tiene
in mano non è meno prigioniero di chi lo porta al collo, pensavo solo a farmi
condurre dove lui voleva e basta".
Prendete due personaggi sulla trentina non bellissimi – la
loro è una caratterizzazione soprattutto psicologica-, non “sopra la media”, con
due esistenze completamente differenti e due indoli opposte. Sara, una “figlia
di papà” con la cameretta traboccante di
orsetti di peluche, una vita prestabilita in ambiente iperprotettivo e una spiccata tendenza all’
autolesionismo; Ginko, un estroso tatuatore “metallaro” carismatico e indipendente, che non ha bisogno di ostentare
la sua predisposizione al dominio perché essa fa parte della sua natura. Il romanzo affronta le dinamiche di coppia
tra questi due adulti consenzienti ben consapevoli delle loro azioni
e delle loro tendenze emotive; che si riconoscono a prima vista, che si mettono
l’ una nelle mani dell’ altro, che vivono
la loro sessualità e i loro sentimenti come in un gioco di ruolo esplorandone limiti e possibilità. Sara e Ginko si innamorano perdutamente
e a loro modo costruiscono un legame di
coppia cercando mutua soddisfazione ai loro bisogni: quello di dominare di
lui, quello di essere soggiogata di lei. In un rapporto reciproco molto anticonvenzionale di totale fiducia, audace e brutale, che diventa il perno della loro routine quotidiana . Ginko
ha la necessità di guidare Sara, di marchiarla con qualsiasi mezzo e in qualsiasi
momento della giornata: implacabile, mediante
castighi psicologici oppure lasciandole segni sul corpo, egli fa sì che la sua donna tenga bene
a mente che è lui che comanda, che a lui spetta decidere di qualsiasi aspetto
della vita, finanche di emozioni e pulsioni recondite. Sara dal canto suo venera il suo master,
ne accetta passivamente qualsiasi punizione o regalo , trova in Ginko la soddisfazione al proprio
bisogno di sentirsi viva, ripulita, di trasgredire le costrizioni borghesi, di liberarsi dalla paura del giudizio
altrui. Sembra impossibile che tra due personalità così estreme e con questi
presupposti possa scaturire qualcosa di
positivo per entrambi : in realtà quel che mi ha
spiazzata del contenuto di questo romanzo è proprio l’ intravedere la possibile normalità e soddisfazione
reciproca in un legame di questo genere, anomalo e forse esecrabile se visto da fuori, ma forse meno “malato” di quel che
si possa pensare; nel quale trovano spazio sentimenti comuni come la gelosia, l’
insicurezza, che, anche se in questo contesto vengono affrontati in chiave dom/sub,
in realtà sono parte di qualsiasi relazione amorosa . Un rapporto, quello di
Sara e Ginko, che pur essendo
totalizzante e spietato, è privo di sadismo: Ginko non deve far scontare niente a nessuno e men
che meno a Sara, e non la punisce per
il gusto di farle del male ( come avviene ad esempio
nei romanzi della Reisz in cui abbiamo personaggi davvero feroci) ma per
insegnarle ad obbedirgli incondizionatamente.
Qualche parola sullo stile del libro: Il marchio è un diario in prima persona, infarcito di termini e descrizioni che rafforzano sensazioni e stati d' animo, e nonostante questo estremamente fluido; spesso l' autrice per stimolare la curiosità del lettore - e ci riesce- concede una piccola anticipazione di quello che succederà nelle pagine successive. Molto coinvolgenti le parti in cui Sara “ sragiona” e in preda all’ adrenalina snocciola frasi perlopiù sconnesse che rendono compartecipe il lettore del turbinio di emozioni che la sta attraversando.
Dalla penna di Aurora D’ Evals prendono forma personaggi non facili, dei quali vengono indagati motivazioni ed emozioni seguendo una logica non comune ma dal loro punto di vista inoppugnabile, mostrando senza condannarlo un punto di vista diverso; l’ erotismo molto spinto ed estremamente esplicito non è“ gradevole”, non è funzionale al voyeurismo né stuzzicante o edulcorato; l’ atto sessuale crudo, violento e spesso doloroso, rappresenta una sorta di esemplificazione dell’ evoluzione di un rapporto di coppia inconcepibile se non affrontato con gli occhi dei protagonisti
Qualche parola sullo stile del libro: Il marchio è un diario in prima persona, infarcito di termini e descrizioni che rafforzano sensazioni e stati d' animo, e nonostante questo estremamente fluido; spesso l' autrice per stimolare la curiosità del lettore - e ci riesce- concede una piccola anticipazione di quello che succederà nelle pagine successive. Molto coinvolgenti le parti in cui Sara “ sragiona” e in preda all’ adrenalina snocciola frasi perlopiù sconnesse che rendono compartecipe il lettore del turbinio di emozioni che la sta attraversando.
Dalla penna di Aurora D’ Evals prendono forma personaggi non facili, dei quali vengono indagati motivazioni ed emozioni seguendo una logica non comune ma dal loro punto di vista inoppugnabile, mostrando senza condannarlo un punto di vista diverso; l’ erotismo molto spinto ed estremamente esplicito non è“ gradevole”, non è funzionale al voyeurismo né stuzzicante o edulcorato; l’ atto sessuale crudo, violento e spesso doloroso, rappresenta una sorta di esemplificazione dell’ evoluzione di un rapporto di coppia inconcepibile se non affrontato con gli occhi dei protagonisti
Aurora D' Evals ha realizzato un romanzo a mio avviso insolito, ben scritto, ben congegnato che mi ha piacevolmente
sorpresa: non è una lettura che
consiglio indiscriminatamente, poiché per affrontarla bisogna essere quantomeno predisposti a
prendere in considerazione scelte e comportamenti reputati comunemente sgradevoli
o indecenti, che persone sensibili potrebbero
trovare perversi, scabrosi e gratuiti .
Sono tuttavia convinta che liberando la mente da pregiudizi e preclusioni si
possa apprezzare questo libro a suo modo ( in apparenza paradossalmente) romantico: affrontandolo con apertura mentale e obiettività, anche solo per valutare l’ esistenza di punti di vista difformi dalla morale diffusa ed estranei al proprio modo di pensare.
Scrittrice, sognatrice, riservata. Perché l'erotismo è arte, l'arte è piacere, e il mio piacere è scriverne.
www.facebook.com/Auroradevals
L' Autrice
www.facebook.com/Auroradevals
1 commento:
Lo sto leggendo anche io, sono circa a metà, e sono pienamente d'accordo con te. Mi piace molto che i personaggi siano normali, che facciano un vita ordinaria e che creino il loro legame come qualcosa di giusto, da non giudicare. L'unica cosa che non ho apprezzato sono gli scorci sul futuro, secondo me rovinano un pò l'aspettativa (il fatto di sapere subito dell'esistenza di Margherita mi ha dato fastidio), a me piace arrivarci pian piano. Però l'autrice nello scrivere è molto brava, non vedo l'ora di finirlo e sicuramente leggerò altro di lei. E' vero però che non è una lettura proprio adatta a tutti, ma merita di essere letta con la mente aperta
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