venerdì 5 febbraio 2021

MARIA. NATA PER LA LIBERTÀ Amalia Frontali Recensione

Nel silenzio dell'alpeggio, guardando la valle al di là dei prati fioriti, con i piedi nudi a cercare sollievo sull'erba fredda, Maria Peron assaporò, come mai prima, la Bellezza del creato. E non poté fare a meno di chiedersi che parte dovesse avere lei in tutto ciò, e cosa volesse veramente. E si impose, e si concesse, d'essere sincera: voleva essere utile e voleva essere libera. 


Non sono una grande amante della Narrativa di guerra, ma questo romanzo mi ha travolto senza riserve, non solo per la cura nella ricostruzione, ma soprattutto per la magistrale scenografia nella quale il lettore si muoverà insieme ai protagonisti. Un romanzo che si legge come la sceneggiatura di un film, dove anche il più piccolo particolare acquista un colore ben definito nell'immaginazione del lettore. 


Nua Edizioni


MARIA
Nata per la Libertà
Amalia Frontali

Editore: Nua edizioni
Genere: Narrativa storica
Pagine: 280
Prezzo:  15,00
Ebook: 4,99


Trama

Una storia lontana eppure ancora vicina nella memoria. Una donna la cui impresa ha segnato la vita di tante persone. Un romanzo storico accurato, dalla voce di una nuova autrice di talento che ha saputo tratteggiare con maestria ed estremo rispetto la storia di uomini e donne che hanno fatto la Storia del nostro Paese. Aprile 1944: appesa ai cornicioni delle finestre, una donna fugge dalle finestre dell’ospedale Niguarda, a Milano. È Maria Peron, un’infermiera trentenne, nubile, che abita in un convitto di suore e non ha alcun interesse per la politica, né tantomeno per la lotta armata. Però è coraggiosa, affamata di libertà e la sua bussola morale è infallibile. Ricercata dai fascisti, prende una decisione che le cambierà la vita: salire sui monti della Valgrande e diventare una ribelle. Maria trascorre un anno insieme ai partigiani e si spende senza riserve per prestare aiuto, senza mai imbracciare un’arma. Organizza un’infermeria e un presidio sanitario, si guadagna un grado da ufficiale e i galloni di chirurgo sul campo. Attraversa l’inferno della guerra, trovandosi testimone e protagonista di eventi drammatici e atti di ordinario eroismo e facendo i conti, giorno dopo giorno, con la propria coscienza. Infine incontra persino l’amore, a cui credeva di avere già rinunciato. Nel pieno di una tragedia collettiva, Maria si scopre piena di risorse, pragmatica e coraggiosa, capace di ridisegnarsi sulle proprie esperienze restando coerente a se stessa. Questa è la sua storia ed è una storia vera.



opinione di foschia75

Un altissimo esempio di resilienza e resistenza femminile. 

Che Amalia Frontali fosse una grande scrittrice e un'appassionata di Storia lo avevo intuito da altri suoi romanzi dal contenuto ricercato e mai banale come La chioma di Berenice. Ma qui ho assistito alla stesura di una Storia realmente accaduta, con personaggi realmente esistiti che hanno scritto una delle pagine più importanti e buie del secolo scorso. Non leggo spesso romanzi ambientati durante le grandi guerre, ma qui ho voluto fare un'eccezione e ne sono più che soddisfatta, perché ho "conosciuto" persone che hanno lottato per un anno in un ambiente ostile, freddo, pericoloso, per la Libertà di tutti. Quella di Maria Peron è una storia che parla di donne e coraggio, una vita dedicata al proprio lavoro e agli altri per un fine comune: la lotta contro il fascismo. Infermiera in fuga da Milano, Maria si troverà suo malgrado travolta dalla dura realtà della guerra sul campo, senza le agevolazioni dell'ospedale. Fin da subito dimostrerà di avere uno spirito di adattamento alle avversità e una forza d'animo come pochi che non l'abbandoneranno neanche nei momenti più difficili quando tutto sembra perduto. Il suo operato e il suo coraggio conquisteranno tutti i suoi compagni di brigata e tante saranno le vite da lei salvate in condizioni estreme in cima ai passi di montagna e nei boschi sui versanti innevati. La sua forza interiore è alimentata dal suo attaccamento a Dio e alla sua misericordia, anche se non mancheranno profondi momenti di dubbio e sconforto che l'autrice ha saputo restituire al lettore in modo vivido e commovente. Quante domande si farà Maria arrivata alla fine della Guerra, domande che inevitabilmente chiameranno in causa le nostre coscienze a distanza di tanto tempo. I dubbi di Maria, daranno al lettore la grande opportunità di riflettere sul passato e ricordare quello che moltissimi uomini e donne hanno fatto per renderci liberi. Giorno dopo giorno, la giovinezza sfiorirà dai volti e dai cuori dei personaggi, trasformandoli in vecchi sopravvissuti che alla fine del conflitto si troveranno con più domande che risposte, svuotati delle poche certezze che il conflitto aveva alimentato.  
Vorrei soffermarmi infine sulla scrittura di Amalia Frontali, incisiva, evocativa, impreziosita dal magistrale utilizzo del lessico che spesso mi ha spinto a rileggere più volte certi passaggi, dandomi quella inebriante sensazione di appagamento che solo la verace scrittura italiana può dare. 



L'autrice 

Amalia Frontali conduce una vita semplice in campagna: ha una laurea inutilizzata, un lavoro ordinario, un giardino poco collaborativo e una famiglia molto paziente. Dopo un'onorata carriera di lettrice onnivora e autrice di giochi di ruolo, da qualche anno scrive romanzi storici, per passione e per diletto. 

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