giovedì 22 novembre 2018

LA RAGAZZA CON LA LEICA Helena Janeczek Recensione

Proprio in questi giorni è in corso a Monza una retrospettiva su Robert Capa, il fotografo al quale si devono molte  delle  immagini delle guerre civili e dello sbarco in Normandia  ormai considerate icone di un' epoca  e di un modo di vivere, pensare e sentire.    Il sodalizio professionale e affettivo di Robert Capa   con Gerda Taro, morta giovanissima schiacciata da un carro armato, è stato spesso oggetto di narrazioni romanzate . In La ragazza con la Leica Helena Janeczek mostra un approccio diverso alla figura della  pioniera del fotogiornalismo:   ritraendola nella sua complessità, mettendone in luce la femminilità , lo spirito libero , la determinazione, esprimendoli mediante un tratteggio stilistico e formale impulsivo, intimo  e caotico .

Guanda 
LA RAGAZZA CON LA LEICA 
HELENA JANECZEK 


Collana: Narratori della Fenice 
Genere: Narrativa contemporanea
Prezzo: e 18.00
ebook: € 10.99
disponibile su§Audible, narrato da Andrea Oldani  
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La Trama 
Il 1° agosto 1937 una sfilata piena di bandiere rosse attraversa Parigi. È il corteo funebre per Gerda Taro, la prima fotografa caduta su un campo di battaglia. Proprio quel giorno avrebbe compiuto ventisette anni. Robert Capa, in prima fila, è distrutto: erano stati felici insieme, lui le aveva insegnato a usare la Leica e poi erano partiti tutti e due per la Guerra di Spagna. Nella folla seguono altri che sono legati a Gerda da molto prima che diventasse la ragazza di Capa: Ruth Cerf, l'amica di Lipsia, con cui ha vissuto i tempi più duri a Parigi dopo la fuga dalla Germania; Willy Chardack, che si è accontentato del ruolo di cavalier servente da quando l'irresistibile ragazza gli ha preferito Georg Kuritzkes, impegnato a combattere nelle Brigate Internazionali. Per tutti Gerda rimarrà una presenza più forte e viva della celebrata eroina antifascista: Gerda li ha spesso delusi e feriti, ma la sua gioia di vivere, la sua sete di libertà sono scintille capaci di riaccendersi anche a distanza di decenni. Basta una telefonata intercontinentale tra Willy e Georg, che si sentono per tutt'altro motivo, a dare l'avvio a un romanzo caleidoscopico, costruito sulle fonti originali, del quale Gerda è il cuore pulsante. È il suo battito a tenere insieme un flusso che allaccia epoche e luoghi lontani, restituendo vita alle istantanee di questi ragazzi degli anni Trenta alle prese con la crisi economica, l'ascesa del nazismo, l'ostilità verso i rifugiati che in Francia colpiva soprattutto chi era ebreo e di sinistra, come loro. Ma per chi l'ha amata, quella giovinezza resta il tempo in cui, finché Gerda è vissuta, tutto sembrava ancora possibile.


Opinione di Charlotte 
Tanti personaggi accomunati dall' interazione con una donna carismatica, agguerrita ed emancipata, e dal vuoto che ella ha lasciato nelle loro vite. 
Gerda Taro emerge  dalle tracce di sé  nelle esistenze ormai mature e compiute  di chi da giovane l' ha amata, finendo attratto come una falena dal fuoco   dei suoi  disarmanti malizia ed egocentrismo combinati con generosità intellettuale e d' animo.   Quello di Gerda è un temperamento irruento che plasma i comportamenti  altrui: tra i ricordi e i pensieri immancabilmente velati di affetto di chi è stato talora da lei  messo da parte,  illuso ma mai deluso,    scaturisce il ritratto di una giovane donna spontanea, priva di malafede, speranzosa e sfuggente. Gerda Taro è sensuale ed istintiva  ma con la testa sulle spalle,  affamata di vita e di lotta, non appartiene  a nessuno ed è aperta a tutti, pronta a combattere in trincea come a sedurre i circoli culturali tedeschi e parigini a suon di trilli vocali  e di look alla moda. 
La lettura di La ragazza con la Leica è  intrigante ma  oggettivamente difficoltosa: il romanzo non è lineare nella struttura, fanno spesso capolino nomi nuovi, luoghi e situazioni inattesi: come in un flusso di coscienza, spesso l' autrice  interrompe una narrazione per iniziarne un' altra, e ne consegue che dal punto di vista logico risulta faticoso seguire il filo del discorso e agganciare tra di loro le sequenze spaziotemporali.
Ho provato però a considerare questo "schema/non schema" dal punto di vista empatico: in quest' ottica è possibile ammirare l' effetto della concitazione, l' affastellarsi di emozioni , di reazioni istintive, di situazioni frivole e drammatiche, così che il modo di raccontare diventi il mezzo per ricreare il clima sociale, politico, emozionale dei decenni drammatici nei quali trova terreno fertile  la vicenda umana e artistica  narrata. Penso quindi che il romanzo non usi l' affabulazione e la coerenza   per catturare il lettore,bensì  l' emotività, il fluire degli stati d' animo di uomini e donne animati da passioni spesso confuse ed eccessive, esternate mediante descrizioni articolate tanto eleganti quanto poco chiarificatrici ,  proprio per questo veicolo efficace di   sentimenti e pensieri talora sconnessi. 
A mio avviso La ragazza con la Leica è una lettura difficile da consigliare spassionatamente, poiché viene apprezzata se  affrontata di pancia e senza la pretesa di comprenderla fino in fondo:   provando a interiorizzarla fino a venire catturati, come i comprimari della vicenda, dalla personalità sfaccettata e indubbiamente affascinante di Gerda Taro.


GETTY IMAGESPORTRAIT OF PHOTOGRAPHERS GERDA TARO (1910 - 1937) (LEFT) AND ROBERT CAPA (1913 - 1954), 1936. (PHOTO BY FRED STEIN ARCHIVE/ARCHIVE PHOTOS/GETTY IMAGES)

L' Autrice




Helena Janeczek, nata a Monaco di Baviera in una famiglia ebreo-polacca, vive in Italia da oltre trent’anni. È autrice dei romanzi Le rondini di Montecassino (Guanda, 2010), finalista al Premio Comisso e vincitore del Premio Napoli, del Premio Sandro Onofri e del Premio Pisa, Lezioni di tenebra (Guanda, 2011) e La ragazza con la Leica (Guanda, 2017), che nel 2018 ha vinto il Premio Strega e il Premio Bagutta, ed è nella Selezione Premio Campiello. Di prossima pubblicazione, Cibo.

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