L'unico indizio che l'almanacco di Anorak suggeriva era che la conoscenza più o meno approfondita delle varie ossessioni di Halliday sarebbe stata imprescindibile per lo svelamento dell'enigma. Il che rese tutti dei fanatici della cultura pop del decennio Ottanta. A cinquant'anni di distanza, i film, la musica, i giochi e la moda di quegli anni tornarono in auge. Entro il 2041, erano tornati di moda i capelli a punta e i jeans scoloriti con la candeggina e le classifiche musicali erano dominate da band che suonavano cover dei successi di quel periodo. Chi allora era un ragazzino, ormai era prossimo alla vecchiaia e viveva la strana esperienza di vedere stili e tendenze della propria gioventù in voga tra i propri nipotini.
Prima di parlarvi del cosmo narrativo di Cline, vorrei darvi un consiglio: non accostate il libro al film diretto da Spielberg, perché sono due mondi distanti. Il grande regista ha preso solo spunto dal romanzo. Leggete questo "tempio nerd" liberi da qualsiasi collegamento. Questo è un romanzo intergenerazionale, che può essere letto da chi ha vissuto gli anni Ottanta e da chi appartiene alla generazione dei Nativi digitali. Genitori e figli potranno confrontarsi su un argomento davvero ricco di spunti, perché quello che le nuove generazioni conoscono, è frutto di quello che germogliava negli anni Ottanta. Leggendo questo romanzo ci viene ricordato in modo geniale quanto fossimo avanti quando eravamo "indietro" (nel passato).
DeA Planeta
READY PLAYER ONE
Ernest Cline
Traduzione di: Laura Spini
Editore: DeA Planeta
Collana: DeA Planeta Libri
Pagine: 448
Prezzo: 17,00
Ebook: 9,99
Trama
Nell'anno 2045, la realtà è un brutto posto. Gli unici momenti in cui Wade Watts riesce a sentirsi davvero vivo sono quelli che trascorre connesso a OASIS, il vasto universo virtuale dove gran parte dell'umanità passa le sue giornate. Quando l'eccentrico creatore di OASIS muore, un video diffonde una serie di complicati indovinelli basati sulla sua ossessione per la cultura pop del passato. Chiunque riuscirà a risolverli per primo erediterà la sua immensa fortuna - e il controllo di Oasis. Wade riesce a scovare il primo indizio, e subito si ritrova assediato da rivali pronti a uccidere pur di sottrargli ciò che gli spetta. La gara è cominciata - e vincere è l'unico modo per sopravvivere.
opinione di foschia75
Ready Player One è un sottile quanto geniale labirinto generazionale. Pubblicato la prima volta nel 2010 ma più attuale che mai. Credo sia una lettura che possa avvicinare due generazioni all'apparenza molto distanti: la nostra e quella dei nostri figli "nativi digitali". Mi viene in mente quello che spesso ripete mia madre: «Non avete inventato niente».
Complice l'uscita al cinema del film di Spielberg, ho voluto leggere questo romanzo distopico che ho trovato di un'attualità a dir poco inquietante, nonostante la nota nostalgica degli svariati easter egg seminati nel testo.
Siamo nel 2045, la popolazione mondiale ormai allo sbando per via di una profonda crisi economica, passa le giornate connessa a OASIS, l'universo virtuale creato da James Halliday, milionario nerd morto cinque anni prima lasciando tutta la sua eredità a chi completarà il gioco e troverà le tre chiavi per raggiungere l'easter egg finale.
Wade, il protagonista del romanzo, è un ragazzo orfano e povero che vive con l'unica parente ancora in vita, in una sorta di baraccopoli e come tutti passa le sue giornate su Oasis. La sua permanenza nell'universo virtuale non è motivata solo dall'idea di diventare milionario, ma soprattutto per fuggire da una realtà che odia. Quando si trasforma in Percival si sente migliore perché nessuno lo può giudicare per il suo status sociale: il suo alter ego è più bello, più spigliato e più coraggioso di lui. Durante i cinque anni di infruttuose ricerche delle chiavi, Wade ha conosciuto altri giocatori che come lui hanno dimostrato di avere intuito e una non poca conoscenza degli anni Ottanta come richiede l'Almanacco lasciato da Halliday.
Quello che colpisce del romanzo è la disarmante attualità degli atteggiamenti e dell'isolamento dell'essere umano dentro un mondo virtuale, il voler apparire migliori e nascondere la vera identità agli altri giocatori. Nonostante Wade voglia apparire meglio di come si vede, stringerà amicizie virtuali che riempiranno le sue solitudini nella corsa all'easter egg.
Trovo che sia un romanzo contentente messaggi molto significativi, sia per una come me che ha conosciuto i meravigliosi anni Ottanta (ah, quanto si viveva meglio!), sia per chi appartiene a questa generazione realmente alla deriva dentro il grande fratello virtuale che nella nostra società non si chiama Oasis ma prende nomi come Facebook e Instagram.
Wade e i suoi amici affronteranno tutte le prove di Oasis e quando arriveranno alla fine del gioco, si renderanno conto che la vera posta in gioco non è il denaro, ma il potere dei sentimenti che vanno coltivati a ogni costo, scevri da pixel e antagonismi.
La presenza di moltissimi richiami ai must degli anni Ottanta, rende il romanzo uno scrigno di ricordi per chi quel periodo l'ha vissuto appieno, dai riferimenti musicali a quelli cinematografici, dai famosi marchi alimentari agli "antenati" di Playstation e Xbox.
Credo che Cline con questo romanzo abbia predetto molto di quello che stiamo vivendo oggi, ma volesse ricordarci il valore inestimabile dei sentimenti e dei rapporti reali con le persone che ci vivono intorno. Finire Oasis e quindi chiudere Reader Player One, ci costringerà a fare delle importanti riflessioni su cosa siamo stati e cosa stiamo diventando. Credo che questo sia uno dei più bei motivi per cui un libro viene scritto.
Siamo nel 2045, la popolazione mondiale ormai allo sbando per via di una profonda crisi economica, passa le giornate connessa a OASIS, l'universo virtuale creato da James Halliday, milionario nerd morto cinque anni prima lasciando tutta la sua eredità a chi completarà il gioco e troverà le tre chiavi per raggiungere l'easter egg finale.
Wade, il protagonista del romanzo, è un ragazzo orfano e povero che vive con l'unica parente ancora in vita, in una sorta di baraccopoli e come tutti passa le sue giornate su Oasis. La sua permanenza nell'universo virtuale non è motivata solo dall'idea di diventare milionario, ma soprattutto per fuggire da una realtà che odia. Quando si trasforma in Percival si sente migliore perché nessuno lo può giudicare per il suo status sociale: il suo alter ego è più bello, più spigliato e più coraggioso di lui. Durante i cinque anni di infruttuose ricerche delle chiavi, Wade ha conosciuto altri giocatori che come lui hanno dimostrato di avere intuito e una non poca conoscenza degli anni Ottanta come richiede l'Almanacco lasciato da Halliday.
Quello che colpisce del romanzo è la disarmante attualità degli atteggiamenti e dell'isolamento dell'essere umano dentro un mondo virtuale, il voler apparire migliori e nascondere la vera identità agli altri giocatori. Nonostante Wade voglia apparire meglio di come si vede, stringerà amicizie virtuali che riempiranno le sue solitudini nella corsa all'easter egg.
Trovo che sia un romanzo contentente messaggi molto significativi, sia per una come me che ha conosciuto i meravigliosi anni Ottanta (ah, quanto si viveva meglio!), sia per chi appartiene a questa generazione realmente alla deriva dentro il grande fratello virtuale che nella nostra società non si chiama Oasis ma prende nomi come Facebook e Instagram.
Wade e i suoi amici affronteranno tutte le prove di Oasis e quando arriveranno alla fine del gioco, si renderanno conto che la vera posta in gioco non è il denaro, ma il potere dei sentimenti che vanno coltivati a ogni costo, scevri da pixel e antagonismi.
La presenza di moltissimi richiami ai must degli anni Ottanta, rende il romanzo uno scrigno di ricordi per chi quel periodo l'ha vissuto appieno, dai riferimenti musicali a quelli cinematografici, dai famosi marchi alimentari agli "antenati" di Playstation e Xbox.
Credo che Cline con questo romanzo abbia predetto molto di quello che stiamo vivendo oggi, ma volesse ricordarci il valore inestimabile dei sentimenti e dei rapporti reali con le persone che ci vivono intorno. Finire Oasis e quindi chiudere Reader Player One, ci costringerà a fare delle importanti riflessioni su cosa siamo stati e cosa stiamo diventando. Credo che questo sia uno dei più bei motivi per cui un libro viene scritto.
L'autore
Ernest Cline è uno scrittore bestseller di fama internazionale, sceneggiatore, padre, e geek a tempo pieno. È autore di Ready Player One e Armada e cosceneggiatore dell’adattamento cinematografico di Ready Player One, diretto da Steven Spielberg. I suoi romanzi sono stati pubblicati in oltre cinquanta Paesi e sono rimasti per più di due anni nella classifica del New York Times. Vive a Austin, Texas, con la sua famiglia, una DeLorean in grado di viaggiare nel tempo e una sterminata collezione di videogiochi vintage.
3 commenti:
Bella recensione!Sono proprio curiosa di leggere questo libro *__*
Nonostante la lunghezza e tutti i must anni '80, è un romanzo dai messaggi attuali e che invitano a riflettere sul valore dell'amicizia e di quanto è importante coltivarla nel mondo reale.
Il film non mi ha entusiasmato nonostante sia una fan di Spielberg, ma la tua recensione mi ha incuriosito sul libro Grazie
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