venerdì 24 aprile 2015

STELLA DI MARE Elisabetta Bricca Doppia Recensione

"Un frullo di pensieri le sfiora la mente. Intinge la penna nell’inchiostro, comincia a scrivere. Scrive di come il cuore di una bambina diventò il cuore di donna. Scrive di amori passati, di nonna, di Fabrizio, di Marlon. C’è tutta la sua vita in quelle parole che come un fiume scorrono senza che lei possa fermarle. Finalmente, è libera".




STELLA DI MARE
Elisabetta Bricca

 Editore: self publisher
Genere: romanzo storico
Cover artist: Elisabetta Baldan
Pagine: 192
Prezzo: € 2,72



La Trama
Sicilia, Roma
1937
Stella Paternò è un’aristocratica siciliana alla ricerca della propria identità, insofferente alle convenzioni sociali, sposata a un uomo che non ama più. Un matrimonio di convenienza e di facciata, scandito dai valori conservatori dei “Gattopardi”.
Stella non desidera avere figli, mentre per suo marito, Vincenzo Alliata, Duca di Salaparuta, il desiderio di un erede sfiora l’ossessione.
Stella cerca di stabilire anche un rapporto diretto con la servitù, per avere un po’ di calore umano e conforto, ma ne è inevitabilmente tradita.
E più i lacci delle convenzioni si stringono intorno alla sua vita, più lei si sente soffocare.
Finché Vincenzo ottiene un posto alla Camera dei Fasci a Roma e Stella deve seguirlo.
Tra i colori di una città magica come Roma e gli incontri con il bel mondo popolato da intellettuali e nomi di spicco dell’epoca, tra cui Edda Mussolini e Galeazzo Ciano, Stella si distrae, illudendosi di colmare il vuoto della sua vita. È, però, solo grazie all’incontro con Marlon, un pittore americano più giovane di lei, che per Stella comincia un viaggio alla scoperta della propria femminilità, per troppo tempo umiliata, verso un amore totalizzante e appassionato. Un amore vissuto al lume di candela in un piccolo, disordinato studio di Via Margutta e la follia di un regime che opprime ogni libertà.
Tra i vicoli della Città Eterna e l’ipocrisia di un mondo, come quello dell’aristocrazia, ormai in declino, una storia femminile di solitudine, amore, riscatto e ricerca del sé fino al triste epilogo: un addio improvviso, inaspettato, straziante a cui solo una lettera, anni dopo, potrà dare un senso. 



 Opinione di Charlotte

Con Stella di mare Elisabetta Bricca  abbandona cappa e spada e compie un tuffo nella storia recente, dando una grandissima prova di scrittura, di sensibilità a fatti realmente accaduti, di coraggio nell’ affrontare ambiguità   e pulsioni contrastanti:   confermando di possedere stoffa  e  personalità . L’ epoca che  racconta  è quella vissuta e  tramandata dai nostri nonni, oltre che studiata nei libri:   l’ Italia del ventennio fascista è divisa in situazioni diverse, tra proprietà terriere del sud e serrate nelle fabbriche settentrionalie in questo contesto la condizione femminile non è molto  allegra:  il credo Dio- patria- famiglia e il privilegio di nascita risultano un connubio soffocante,  laddove l’ ipocrisia e la meschinità all’ interno delle famiglie nella salvaguardia delle apparenze sono subdole e maligne. L'  atteggiamento ambivalente e prevaricatore  riguarda uomini e donne, vittime e carnefici degli altri e di se stessi, prigionieri di un destino arido e di un’ esistenza  mediocre e infelice: che si tratti di un aristocratico, di una domestica, di un  gerarca , a ciascuno manca la libertà di scegliere, di amare, di esprimersi. E che siano “gattopardi, sciacalletti, iene”, che si trovino dalla parte dei buoni o dei cattivi, i protagonisti di Stella di mare non vengono mai difesi né condannati in toto: ognuno è figlio del suo tempo e della sua estrazione sociale, il suo comportamento è naturale conseguenza di eventi pregressi, dell’ educazione, e dipende dalle azioni di  altri: pertanto nel romanzo, pur non amando un personaggio  se ne può  comprendere  la sua indole; viceversa  pur simpatizzando per un altro, a volte lo si può trovare abbruttito e si arrivano ad avversare alcuni suoi reazioni e  atteggiamenti. La protagonista Stella  si lascia vivere subendo  un  matrimonio combinato,  basato su indifferenza e inganno, a salvaguardia  di privilegi radicati e incontestabili  da lei goduti  seppur non richiesti. Il predominio maschile prima, le illusioni svanite e la repressione fascista poi, non le lasciano possibilità di scegliere, di opporsi,  e la svuotano giorno per giorno. La scintilla della speranza alberga dentro se stessa, attraverso parole e sogni che tanto più vengono soffocati, quanto più restituiscono un' esistenza  arida. Le  ribellioni  di Stella non sono plateali, ma piccoli e verosimili  passi avanti, sottili diversità rispetto al pensare comune:  con l'obiettivo di trovare   un proprio posto nel mondo e il diritto di esprimersi in una realtà che non lo consente.  Elisabetta Bricca ricostruisce  fatti, usi e costumi  d’ epoca senza appesantire la storia  con un approccio descrittivo-didattico ma evocandoli con tocchi che sembrano stilettate, piccoli squarci attraverso i quali si intravede qualcosa di  grande e terribile,  vissuto “qui e adesso” da personaggi ignari del  futuro, irrimediabilmente e verosimilmente condizionati dalla realtà storica che il lettore ben  intuisce.  Figure che vibrano, sognano, sbagliano ,odiano,  hanno paura come potremmo averne  noi oggi :  costantemente in balia di insoddisfazione e inquietudine, pur tuttavia  senza mai soccombere . Non illudetevi di trovare in Stella di mare l’ amore che vince su tutto, senza compromessi nè ripercussioni: chi nella prima metà del '900 decide di manifestare apertamente affetto ed emozioni, è consapevole che la sua scelta non è facile e senza effetti collaterali,  che il mondo in cui vive non ammette scandali e  fragilità e che presto o tardi  arriverà la resa dei conti.  Dalla sfarzosa Palermo nobiliare alla  Via Margutta di Renato Guttuso, dal jazz al latifondo, da Edda Ciano alla duchessa di Salaparuta, prendono il via una guerra raccontata a cenni e un regime dittatoriale sempre più forte, presenza latente e oscura che si insinua tra le bellezze dell’ antichità e la natura siciliana. Producendo luci e ombre,  fruite dal lettore  in modo emotivo e quasi tattile, che attecchiscono nelle vite dei personaggi con ripercussioni molto diverse in base al retroterra  di ciascuno.  
E naturalmente Elisabetta Bricca sfodera una storia d' amore drammatica, partecipata, poetica, struggente:  ma senza l’ attenzione esclusiva su di essa. Poiché in Stella di mare  sono identificabili tanti amori, tanti bisogni e tante mancanze d' affetto e di considerazione concatenate, che portano Stella e Marlon a riconoscersi e a interagire come parte di un disegno più grande di loro, a loro stessi  non del tutto  comprensibile. Marlon proviene da un altro mondo, ha un vissuto sofferto ma completamente diverso dalla sua amata, e  nel libro rappresenta la  possibilità, il contrappunto,  l’ individuo  che si esprime, che non mortifica le sue sensazioni né ha ruoli privilegiati da difendere : la vera essenza della Stella libera dal disincanto, in Marlon  può trovare un’ indicazione, una motivazione  e addirittura la speranza nel futuro.  Parlando di   realtà socialmente antitetiche e dividendo  radicalmente in due parti un romanzo ,  non era facile a mio avviso mantenere coerenza narrativa, ma il progetto di Stella di mare era meditato da tempo e studiato con meticolosità, e lo si capisce dal risultato  fluido ed equilibrato; Elisabetta Bricca è abile nel creare le varianti alla regola, nello stravolgere l' impianto "classico" e prevedibile del romanzo creando un percorso di grande armonia e suspense,  per tappe talora anticonvenzionali: e sa  parlare d’ amore in un contesto di guerre, soprusi e maschilismo amalgamando tutte le componenti, senza che l’ una diventi marginale rispetto all’ altra. Tra una passeggiata aristocratica e una retata, si parla di maternità, di sottomissione, di diritti e di doveri, di sacrifici e di ingiustizie ; in un continuo contrapporsi tra ragione ed emozione. il lettore moderno e “scafato” sa di cosa stanno parlando gli ignari e ingenui personaggi arroccati nella difesa dei loro vantaggi e dei loro ideali:  prevede cosa succederà, e viene invitato a parteggiare per i sentimenti.  Ma neppure per un momento si illude di trovarsi di fronte ad una favola,  e fino all' ultima pagina non conosce il destino dei protagonisti di Stella di mare




Opinione di foschia75

Considerato che sono di parte, quando si parla di Elisabetta Bricca, ho chiesto a Charlotte di leggere questo suo nuovo romanzo, perché volevo un parere spassionato. E la maggior parte delle volte, leggiamo due romanzi con lo stesso titolo

Scrivere un'opinione su questo romanzo non è facile, il grado di difficoltà è direttamente proporzionale al contenuto. 
Ho letto con avidità i romance storici dell'autrice, è stato un vero colpo di fulmine, per cui quando ho saputo dell'uscita di Stella di mare, mi è bastato leggere la trama per fare due considerazioni. Il periodo storico ancora poco "inflazionato" nel genere, e l'ambientazione assolutamente affascinante, il nostro Bel Paese (con le sue convenzioni e la sua Storia).
Perciò l'ho letto in preda a una sorta di malia, travolta da una miriade di informazioni che dimostrano uno studio, una ricerca e una dedizione materne. Elisabetta Bricca ha plasmato un figlia con tutto l'amore che poteva infondergli. Penso che questa sua nuova prova segni una svolta nella sua scrittura, una scelta assai rischiosa ma che dimostra una maturazione profonda. Parlare degli equilibri di una famiglia, e in particolare di una famiglia aristocratica siciliana degli anni trenta, non è una passeggiata, non ci si improvvisa, non si bluffa. Devi aver studiato, osservato o vissuto qualcosa del genere, per addentrarti in certi equilibri molto precari... che poi in fondo, sono gli stessi equilibri di qualsiasi famiglia, ma che non è da tutti rendere così scomodamente vividi. In meno di duecento pagine, l'autrice ci porta a riflettere sui valori della famiglia, sull'emancipazione femminile in una terra come la Sicilia e in un periodo storico delicato, come è quello fascista. Non è un romanzo scritto per dare al lettore solo una storia d'amore, è uno spaccato storico sociologico che rende questa narrazione, completa, nobile, graffiante.
Stella fin da ragazzina dimostra di essere nata nella famiglia e nel periodo sbagliati. Quante volte vi sarà capitato di sentirvi inadeguati al periodo e alle convenzioni in cui vivete, quante volte avete pensato di voler cambiare qualcosa della vostra condizione. La protagonista passerà parte della sua giovinezza alla ricerca del suo posto nel mondo, della libertà di espressione e di quell'amore che la nonna Olga le ha fatto vedere attraverso i suoi occhi e il suo cuore. In un periodo in cui ancora si firmavano matrimoni concordati, Stella dovrà sottostare al volere della famiglia e diventerà la duchessa di Salaparuta. Una gabbia dorata nella quale si sente stretta e prigioniera, contro la quale sbatterà le ali della libertà di pensiero. Una donna forte, coraggiosa, testarda, ma anche profondamente sola e infelice, circondata da familiari e marito anaffettivi, cercherà in tutti i modi di guadagnare la consapevolezza di amare, e di vivere.
Il suo rapporto con l'amore sarà il filo conduttore della sua giovane esistenza, a cominciare dall'amore per la nonna, quello giovane e cocente per Fabrizio... e infine quello inaspettato e potente per un ragazzo più giovane di lei. Una storia intensa, a tratti malinconica ma tanto tanto profonda, che si svolge alla fine degli anni trenta tra la Sicilia dei nobili proprietari terrieri e la Roma di Mussolini.
Elisabetta Bricca ha la passione dentro, e in queste potenti righe dimostra come le sue emozioni, attraverso i gesti e i pensieri di una giovane donna, possano giungere fino al lettore, come il riverbero di una luce sullo specchio del mare, intenso e accecante.
Qui tutti gli stati d'animo e le sensazioni, sono vividamente fisici, con Stella si soffre, ci si arrabbia, ci si innamora.
Un romanzo completo, equilibrato, maturo. Uno stile che ti avvolge, rendendoti assolutamente partecipe della storia fin dal prologo.
Stella è l'essenza di tutte le donne, della femminilità e della dignità. Un personaggio che è il manifesto della sua epoca, affacciata su un mondo che non riesce mai del tutto ad afferrare, ma nel quale cerca di vivere al massimo, con i chiaroscuri tipici dell'esistenza umana. Cosa ci può essere di più vivido e pulsante, di una protagonista come lei?
Spero, con tutto il cuore e l'animo, che Stella di mare, trovi una casa, seria e accogliente che possa dargli il posto che merita nella narrativa. Questa dedizione e amore per la scrittura meritano attenzione.




L' Autrice 


Elisabetta, nata e cresciuta “ner core” di Roma, è laureata in Sociologia comunicazione e mass media; è copywriter, autrice, musa di fotografi, e organizzatrice di premi letterari.
È appassionata di cucina, letteratura, arte, storia, vino ed equitazione. Ha un grande amore per la letteratura americana del XX secolo, tanto che si è ripromessa di portare una rosa sulla tomba di Faulkner, e per le poesie di Sylvia Plath e Arthur Rimbaud.
Il suo sogno è quello di poter ritirarsi in un abbaino di Montmartre, a Parigi, dove poter scrivere guardando la luna.


Pubblicazioni:
"Sangue Ribelle" Harlequin Mondadori
"D'amore e di ventura" Harlequin Mondadori ( recensione QUI )
"Il falco di maggio" La mela avvelenata publishing ( recensione QUI )
"Umbria she said" Lighthouse publisher

Nel 2013, il suo racconto "Parigi... encore" è arrivato tra i finalisti del concorso letterario, indetto da Il Messaggero, "Donne che fanno testo".

2 commenti:

Sybil Sognandotralerighe ha detto...

Ragazze, due recensioni davvero eccezionali, che hanno valorizzato ogni lato di questo romanzo. Grazie del consiglio, non me lo lascerò scappare....

Rosy M. ha detto...

Ma quanto adoro questa cover?