lunedì 22 dicembre 2014

PARLAMI DI TE BLOGTOUR Monique Scisci Quinta tappa 22/24 Dicembre

Cari lettori, oggi ospitiamo con molto piacere la quinta tappa del blog tour PARLAMI DI TE di Monique Scisci, secondo romanzo youfeel dell'autrice (recensione qui).  Monique ha scelto per voi lettori tre estratti significativi dal suo romanzo. Non dovrete far altro che sceglierne uno e commentarlo. In palio, un gadget legato al romanzo. La nostra tappa avrà come premio una carinissima calamita con la cover di Parlami di te

QUINTA TAPPA

BLOGTOUR PARLAMI DI TE
Monique Scisci



Ed ecco il gadget!


Qui sotto i tre estratti da 
Parlami di te,
che l'autrice ha scelto per voi!

Commentate per partecipare
alla quinta tappa!!!

Primo estratto


«Invece cosa mi dici del racconto che stai scrivendo da circa… due mesi?» chiese, per cambiare discorso. «Non dovevi farmelo leggere? Il concorso quando scade?» la incalzò, prima di mettersi in bocca un biscotto. Valeria si schiarì la voce. «Fra una settimana, ma non penso di consegnarlo» rispose iniziando a sistemare la spesa nella credenza. «Perché?» «Non credo che sia valido.» «All ’inizio eri entusiasta. Cos’ è successo?» «Nulla» rispose Valeria continuando a occuparsi della spesa. «Avanti, spara.» Valeria fece un sospiro sconsolato e si voltò, appoggiando la schiena al bancone della cucina. «La storia non mi piace più, c’ è qualcosa che non funziona nei personaggi. E poi, il concorso si svolge in rete, tutti possono leggere ciò che scrivo. Ogni partecipante deve pubblicare il proprio racconto sul sito: più visite riceve, più aumenta la possibilità di vincere ed essere pubblicato con un regolare contratto di edizione.» «Quindi, decidono gli utenti» concluse Sofia con la bocca piena. Accartocciò il sacchetto ormai vuoto e si alzò. «Temi il confronto con i lettori?» «Anche…» ammise Valeria, torturandosi le mani. «Insomma , non è facile per un esordiente. Se fosse un editor a stabilire se il mio racconto ha delle potenzialità, sarebbe meglio. Potrebbe darmi dei consigli su come migliorare il testo. » « Effettivamente è uno strano modo di organizzare un concorso» commentò Sofia. «Ormai funziona così: le case editrici tengono conto delle classifiche di Amazon e del gradimento dei lettori. Le linee editoriali non si basano solo sul genere più venduto, ma anche sulla visibilità dell ’autore stesso. » Sofia arricciò le labbra. «Che idiozia! Dubito che una casa editrice seria prenda in considerazione un autore solo perché ha successo in rete. » «Ti sbagli! Stiamo parlando della Rovelli Editore» replicò Valeria, come se il nome della casa editrice valesse più di mille spiegazioni. «Ormai anche gli scrittori più famosi si affidano ai risultati di Internet, e credo che alcuni stiano addirittura partecipando sotto falso nome. Carlo dice che è facile, basta usare un fake e il gioco è fatto. » «Che diavolo è un fake ?» domandò Sofia. «Un profilo fasullo. Non me ne intendo molto di queste cose, l ’esperto è lui» rispose. Carlo era il fidanzato di Valeria o qualcosa del genere; non era uno da appellativi sdolcinati e detestava le qualificazioni sentimentali. Sofia lo chiamava « lo smanettone » perché era un nerd con tutti gli attributi. Lavorava come informatico per un grosso istituto bancario ed era un lettore seriale di science fiction . Sapeva tutto di tutto; era uno di quei saputelli fastidiosi che Sofia tollerava a malapena. Aveva ampiamente espresso le sue riserve sulla loro relazione, ma Valeria aveva risposto che le andava bene così: nemmeno lei era pronta a impegnarsi in un rapporto serio. Sofia corrugò la fronte e rimuginò sulla questione appena sollevata da Valeria. «E perché un autore di successo dovrebbe nascondersi dietro uno di questi fake?» domandò curiosa. Valeria piegò le buste della spesa e le infilò in un cassetto. Conosceva quella casa meglio del suo monolocale di periferia che condivideva con Michela, una coetanea che frequentava l’ultimo anno di università proprio come lei.
«Carlo dice che serve per chi vuole sperimentare nuovi generi ed espandere il proprio pubblico. È un po’ come usare uno pseudonimo, credo.» «Però, nel caso in cui il racconto vinca, diventa complicato gestire la privacy» valutò Sofia.


Secondo estratto


La prima settimana alla Locanda del Tempo trascorse serena. Il signor Orlando acconsentì ad affidare a Sofia la gestione del magazzino. Le otto ore passavano veloci tra i messaggi di Christophe, sempre più frequenti e soprattutto attesi, qualche battuta con il timido Giacomo e la catalogazione dei pezzi d’antiquariato: un lavoro, in un certo senso, sistematico e rassicurante. E così tra quei frammenti di storia, le conversazioni rubate con il suo nuovo amico virtuale e i viaggi in motorino sotto il gelo tra le vie della città, qualcosa dentro di lei cominciò a cambiare. Il torpore emotivo si stava dissipando, costringendola a prendere atto che la sua stasi produttiva stava giungendo al termine. Nuove idee cominciarono a vorticarle in testa. Ogni cosa assumeva fascino e si imprimeva nella sua mente come una scritta indelebile che chiedeva di essere collocata sulla lavagna del tempo. Un sorriso, uno sguardo, una parola diventavano frammenti di un puzzle in attesa di essere composto. Sebbene Sofia facesse di tutto per ignorare il richiamo alla scrittura, diventava sempre più difficile costringere le idee al silenzio. L’unica nota negativa erano le chiamate del suo editore che, con il trascorrere dei giorni, erano diventate insistenti. Per qualche strano motivo De Melis sembrava avere una certa urgenza. Doveva affrontarlo, prima o poi. La notte andava a dormire tardi; più di una volta aveva visto il cielo rischiararsi. Christophe la teneva sveglia, la stuzzicava, lanciava ami cui lei puntualmente abboccava. Lui sembrava non avere problemi di orario, forse era nottambulo, ma alla fine era sempre lei a congedarsi perché al mattino faticava ad alzarsi dal letto. Tuttavia si svegliava con il sorriso. «Mi stai ascoltando?» Sofia alzò lo sguardo e incontrò il volto contrariato Simone. «Almeno a cena puoi evitare di usare il cellulare?» la rimproverò. «Stavo solo rispondendo a un messaggio. » «È da quando ci siamo seduti al tavolo che non fai altro… Tanto valeva che cenassi da solo!» Sofia sbuffò e ficcò il telefono nella borsa. Appoggiò i gomiti sul tavolo e sfoggiò un bel sorriso. «Allora, cosa stavamo dicendo?» chiese battendo le ciglia. Simone scosse la testa. Si asciugò gli angoli della bocca con il tovagliolo, dopodiché si spinse sullo schienale della sedia e prese a osservarla. «Chi è?» tagliò corto. Sofia avvampò: «Chi è chi?». «Il tuo spasimante» rispose lui indicando la borsa. «Non ho nessuno spasimante» rimbrottò Sofia infastidita versandosi da bere. «Eppure non riesci a smettere di scrivergli. » «Te l’ho detto: stavo solo rispondendo a un messaggio. » «Ti osservo da giorni, e ho notato che sei distratta e incollata al telefono come mai prima d’ora. Ti conosco troppo bene: qualcosa bolle in pentola. Hai conosciuto qualcuno, confessa.» Sofia alzò gli occhi al cielo. «No!» rispose con troppa enfasi destando l’attenzione di un gruppo di persone sedute al tavolo accanto a loro. Li fulminò con uno sguardo di riprovazione, e quando tornò a concentrarsi su Simone lui stava sorridendo. «Ehm… nessuno , hai detto?» la schernì. «È solo una persona che ho conosciuto in rete» spiegò. Sofia sapeva che Simone non si sarebbe arreso finché lei non avesse ceduto, perciò tanto valeva dirgli tutto. Gli raccontò della storia letta per caso, del concorso cui voleva partecipare Valeria, del suo account fasullo e delle chiacchierate a tarda notte con Christophe. Simone ascoltò in silenzio, e solo quando lei terminò il racconto decise di parlare. «Quindi… » disse avvicinandosi al tavolo e incollandole addosso uno sguardo fulminante. « Ti intrattieni con un perfetto sconosciuto?! » Il rimprovero implicito nella domanda fece scattare in Sofia un campanello di allarme. Si schiarì la voce e, sollevando il mento, passò al contrattacco. «Tu quante donne ti porti a letto senza nemmeno conoscere il loro nome? Ci scambiamo solo dei messaggi, non sa nemmeno chi sono. » «Non credo sia la stessa cosa» replicò Simone. «Punti di vista. » «Non capisci!» la redarguì l’amico in tono severo. «In rete circola gente strana: psicopatici, maniaci, frustrati, asociali che trascorrono il loro tempo su Internet a molestare persone ingenue come te. Questo fantomatico tizio potrebbe risalire alla tua identità con facilità. Devi stare attenta. » Sofia sbuffò. «Non sai neanche chi è, questo Christophe Martin. Per quanto mi riguarda potrebbe anche non esistere. » «Stai esagerando.» «Come fai a saperlo?» Sofia si alzò stizzita.


Terzo estratto

Mi piacerebbe leggere qualcosa di tuo, sapere come scrivi… le scrisse a un certo punto, e lei si irrigidì. Nonostante avesse pubblicato molti romanzi, la disavventura che aveva vissuto aveva indebolito la sua autostima, e con il tempo intaccato le sue difese. Tuttavia lui non sapeva chi era in realtà, e anche se Becca le somigliava più di quanto fosse disposta ad ammettere, poteva rischiare un po’. Attese qualche minuto prima di rispondere e Christophe si accorse che qualcosa non andava perché si apprestò ad aggiungere: Scusa, forse sono stato invadente. Se vuoi cambiamo discorso. È che la tua idea mi piace, e scommetto che hai già scritto qualcosa che, per ragioni che non vuoi dirmi, conservi gelosamente nel cassetto, al riparo da occhi indiscreti . Dimmi qualcosa che non so di te , scrisse allora Sofia. Ci sono molte cose che non sai di me , rispose lui. Allora dimmi qualcosa che vuoi che io sappia. Mi piace parlare con te. Sento di poterti raccontare tante cose, però mi frena il fatto di non conoscerti nella realtà , confessò Christophe. Non pensi che sia proprio la distanza a darti l’impressione di potermi confidare tutto quello che vuoi? lo provocò. Nella sua mente aleggiava ancora l’avvertimento di Simone. Non sei la prima persona che conosco su Facebook , replicò lui. Ecco, rifletté Sofia. Quindi è un habitué di questo maledetto social. E, delusa dalla confessione che la gettava direttamente tra la mandria di donzelle cui si era avvicinato il suo Christophe, appoggiò il cellulare sul comodino, spense la luce e si girò sul fianco coprendosi fin sopra la testa. « ’Fanculo» mormorò. Sentì il cellulare vibrare sul mobile, ma decise di non cadere in tentazione. Abbandonarsi al sonno non era affatto facile perché era dannatamente curiosa di sapere cosa le aveva scritto, inoltre si vergognava del proprio comportamento infantile. Però gli stava concedendo troppo spazio, dato che Christophe era solo un fantasma e forse lo sarebbe rimasto per sempre. Dopo dieci minuti abbondanti di tortura, la tentazione divenne insostenibile. Sofia si mise seduta, accese la luce, afferrò il cellulare e guardò il display: Chris le aveva scritto un papiro. Forse ti ho dato un’impressione sbagliata. Credimi, non sono un maniaco accalappiatore della rete. Sofia scoppiò a ridere . Di solito non mi espongo, non qui, su un social network dove puoi incontrare chiunque. Non mi fido delle persone che frequentano certi spazi virtuali. Molti si nascondono dietro false identità, ti contattano perché non hanno nessun altro con cui parlare e ti rovesciano addosso le proprie frustrazioni. Ecco perché non ci sono foto personali sul mio profilo. Per me Internet è un passatempo, un mondo virtuale, un’evasione dalla realtà, e tu mi dai l’idea di essere come me. Rispetti la mia privacy, non fai mai domande personali perché immagino tu non voglia riceverne. Mi trovo bene con te e ho voglia di sentirti. Spero di non averti spaventata, in tal caso ci rimarrei malissimo, prevedo già una nottata insonne, tormentato dal senso di colpa . Concluse il messaggio con una faccina sorridente. Illuminante , commentò Sofia, con un sorriso ebete stampato sul volto. Semplice sincerità , ammise lui.


Scegliete uno dei tre passaggi e commentate, Monique ne sceglierà uno che vincerà la calamita con la cover del romanzo!!! 

5 commenti:

Unknown ha detto...

Da autrice non ho potuto far altro che scegliere il primo passaggio! riflette precisamente la situazione nella quale ogni scrittore emergente o meno si trova. Classifiche, gruppi facebook, hashtag ecc. Un mondo a parte che a volte sembra non avere niente a che fare con la passione per la scrittura e per la lettura. Bellissimo questo estratto: mi riconosco al 100%

mila orlando ha detto...

Questo libro mi incuriosisce sempre più! Da autrice la curiosità è doppia, è già mio mi aspettano solo una bella tzza di cioccolata cala e il divano per poterlo leggere con calma.

Anonimo ha detto...

Adoro questo romanzo! I tre estratti sono molto particolari perchè puntano l'attenzione sulla questione dell'amore virtuale.. molto spinosa devo dire!

Ma Monique se l'è cavata benissimo e il risultato è fantastico!

Un romanzo che consiglio a tutti dal profondo del cuore e in bocca al lupo ai partecipanti! :)

Regin

Unknown ha detto...

bellissimo il terzo estratto perchè rispecchia quello che penso io della rete, mi rispecchio molto in Chris, ma devo dire che poi grazie a fb si incontrano persone meravigliose e talvolta bisogna lasciarsi andare.
Brava Monique
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Unknown ha detto...

Ciao Ragazze e grazie mille allo staff d Sognando tra le righe per avermi ospitata nel loro fantastico blog. Colgo l'occasione per augurarvi Buone Feste e Felice Anno Nuovo.
Un saluto a tutte <3