lunedì 30 novembre 2020

LA NOTTE DELLE MALOMBRE Manlio Castagna Recensione

 La guerra non si combatte solo fra nazioni contrapposte, la guerra è penetrata nella carne degli esseri umani come un veleno senza antidoto. E tutti combattono contro tutti. 


Torna Manlio Castagna che crea un nuovo portale dove tutti siamo invitati a entrare, ma dal quale non usciremo uguali, perché ci sono storie che ti cambiano anche se tu non lo vuoi, che costringono a guardarti dentro, che deflagrano come mine toccando la parte più profonda dell'animo. Le sue storie lasciano senza parole ma con un turbinio di emozioni che permangono a lungo nel cuore. 



Mondadori Ragazzi 


LA NOTTE DELLE MALOMBRE 
Manlio Castagna 

Editore: Mondadori
Genere: Narrativa storica
Pagine:  271
Prezzo:  17.00
Ebook: 8.99


Trama 

Nella gelida notte del 3 marzo 1944, il treno che da Napoli sarebbe dovuto arrivare a Potenza viene trovato fermo in una galleria all'altezza di Balvano. Dentro e intorno, centinaia di cadaveri. Certo, una strage non è inconsueta in tempo di guerra, ma questi morti sono senza ferite. Per dipanare il mistero del treno merci 8017 bisogna tornare indietro nel tempo, salire sgomitando su quel lungo convoglio e guardare in faccia i suoi passeggeri clandestini. Come Rocco il mariuolo, che nella bolgia cerca bottino. O Brando, costretto a farsi carico della famiglia troppo presto. Quando il suo sguardo, puro e determinato, incrocia quello di Nora, la figlia del dottore, le loro anime si legano indissolubilmente. C'è qualcosa però che tormenta la ragazza: ha visto il pericolo incombente sotto forma di malombre, presenze oscure che secondo le credenze popolari annunciano la morte. Ma chi le crederà? Età di lettura: da 11 anni.


opinione di foschia75

Il passato è un cane che dorme, 
uno di quelli cattivi, pieno di sfregi. Guai a svegliarlo. 

Prima di scrivere un'opinione su un romanzo di questo Grandissimo Scrittore che entrerà di diritto nei classici per ragazzi, passano sempre diversi giorni perché mi rendo conto che non sarò mai all'altezza della portata dei messaggi che ci lascia tra le righe. Solo a pensarci potrei scrivere almeno tre recensioni di fila e tutte diverse. Abbracciare La notte delle Malombre non è possibile, troppo grande il contenuto, capace di turbare in modi diversi a seconda del tipo e dell'età del lettore. Credo però che la chiave di lettura ognuno la trovi "strada facendo" e quello che è riverberato tra le corde del mio cuore è qualcosa che mi ha turbata, ma sapevo dal primo momento che non ne sarei uscita indenne. Ogni volta che ho un suo libro tra le mani, non riesco mai a iniziarlo senza essere colta da timore di ciò in cui mi specchierò. 
Questo romanzo è molto diverso da quelli che ha scritto finora perché racconta un fatto realmente accaduto e che il tempo ha quasi relegato nell'oblio.  Spero tanto che attraverso la sua narrazione questa storia arrivi alle nuove generazioni per diversi motivi, non solo per il ricordo, ma perché certe storie hanno il potere di "ritornare" più attuali che mai. 
La fame, la guerra, le privazioni e l'esasperazione saranno il motivo di un viaggio della speranza che si trasformerà in un incubo ma soprattutto in un "rito di passaggio" molto particolare e su due piani diversi. Quello che mi ha travolto è la cura con la quale Manlio ha preso per mano i suoi ragazzi e li ha posti in un punto preciso della scenografia, a una certa distanza fisica ed emotiva dagli adulti, strappandoli "al regno dove nessuno muore" e catapultandoli nella vita adulta senza sconti. 
In questo momento di profondo smarrimento sociale e generazionale, trovo che questo romanzo sia di una spiazzante attualità, che i messaggi contenuti siano un manifesto del grido silenzioso di tanti adolescenti e bambini che stanno perdendo gli anni più belli della loro vita combattendo una "guerra emotiva" che non hanno chiesto ma che stanno affrontando meglio degli adulti. 
La forza d'animo di Nora, Brando e Rocco, ci deve far riflettere su quello che la pandemia odierna sta togliendo ai nostri ragazzi, che non si riduce solo alla libertà di movimento o incontro sociale, ma sta dissolvendo la speranza in un futuro giorno dopo giorno sempre più nebuloso.  
In tutti i suoi romanzi l'autore affronta il rito di passaggio dall'infanzia all'età adulta che spesso passa traumaticamente per l'accettazione della morte, di quello strappo irreversibile che una perdita crea nell'acerbo animo di un bambino. I giovani protagonisti di questa toccante storia affronteranno un viaggio soprattutto di crescita personale in un momento tragico dove l'infanzia è "sottratta" dagli eventi e si diventava adulti troppo presto (quando se ne aveva la fortuna). In particolare c'è un momento del romanzo che mi ha completamente investita, come può fare l'onda d'urto di un'esplosione, perché le descrizioni di Manlio Castagna sono come granate che lui innesca e che esplodono nella mente e nel cuore dei lettori, sempre impreparati alla sua immensa forza evocativa. Lo ammetto, comincia a farmi paura come riesce a scardinare le barriere che noi adulti abbiamo inconsciamento edificato a protezione dell'Io bambino. Un romanzo da leggere e rileggere, da tramandare per tenere vivo il ricordo di una tragedia, di una parte della nostra Storia finita nella buia galleria della dimenticanza.  
Per quanto riguarda le Malombre potrei scriverci un'altra recensione ma su questo punto lascio al lettore la personale interpretazione. 
Grazie Manlio, non smettere mai di "stanare" ciò che abbiamo nascosto nel più profondo dei nostri animi, perché è importante ricordare per non tornare sugli stessi errori. 


L'autore 




Manlio Castagna nasce a Salerno nel 1974 ed esordisce alla regia nel 1997 con il pluripremiato corto "Indice di frequenza", con Alessandro Haber. Da vent'anni collabora ad organizzare il Giffoni Film Festival e nel 2007 ne diventa vicedirettore artistico, ruolo che manterrà fino al 2018. E' creative advisor per il Doha Film Institute in Qatar e critico cinematografico per Virgin Radio. E' sceneggiatore e regista di videoclip, documentari, cortometraggi, episodi di webserie. Si occupa di fotografia, neurocomunicazione e semiologia degli audiovisivi. Dopo aver pubblicato saggi sul cinema e sui cani, con "Petrademone. Il libro delle Porte" esordisce nella narrativa.

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