venerdì 8 maggio 2020

LA QUINTA STAGIONE #reviewparty N.K. Jemisin

Buongiorno lettori!
Oggi abbiamo il grande piacere di partecipare al #reviewparty dedicato al primo romanzo di una trilogia distopica che diventerà una serie Tv. Come sempre ringrazio Raffaella del blog The reading's love per avermi invitata a leggerlo. É stata una lettura davvero "tellurica". Dopo giorni mi ritrovo spesso a riprendere i fili di tutta la trama e pensare a quanto sia originale questa serie e quali messaggi voglia trasmettere. 


Oscar Fantastica Mondadori

REVIEW PARTY 

LA QUINTA STAGIONE
N.K. Jemisin




















Dicono che li Orogeni sono un'arma non del Fulcro ma del pianeta pieno di odio, in attesa sotto i loro piedi. Un pianeta che non desidera altro  che distruggere la vita che infesta la sua superficie un tempo vergine. 



IL ROMANZO

#1 La Terra spezzata
Traduzione di Alba Mantovani
Titolo: La quinta stagione
Autore: N. K. Jemisin
Editore: Mondadori
Collana: Oscar fantastica
Genere: Distopico/ Fantascienza
Pagine: 490
Prezzo: 15,00   Ebook: 7,99
Trama: È iniziata la stagione della fine. Con un’enorme frattura che percorre l’Immoto, l’unico continente del pianeta, da parte a parte, una faglia che sputa tanta cenere da oscurare il cielo per anni. O secoli. Comincia con la morte, con un figlio assassinato e una figlia scomparsa. Comincia con il tradimento e con ferite a lungo sopite che tornano a pulsare.
L’Immoto è da sempre abituato alle catastrofi, alle terribili Quinte Stagioni che ne sconquassano periodicamente le viscere provocando sismi e sconvolgimenti climatici. Quelle Stagioni che gli orogeni sono in grado di prevedere, controllare, provocare. Per questo sono temuti e odiati più della lunga e fredda notte; per questo vengono perseguitati, nascosti, uccisi; o, se sono fortunati, sono presi fin da piccoli e messi sotto la tutela di un Custode, nel Fulcro, e costretti a usare il loro potere per il bene del mondo.
È in questa terra spezzata che si trovano a vivere Damaya, Essun e Syenite, tre orogene legate da un unico destino.





opinione di foschia75

Un libro che si apre al lettore "un terremoto alla volta". Un'idea immaginifica e originale che non ha precedenti. Lo ammetto, questa lettura è stata un'esperienza "tellurica": all'inizio deboli vibrazioni, troppo deboli per scuotermi, poi una scossa forte e improvvisa recante un colpo di scena spiazzante  mi ha travolta piantando tutta la mia attenzione tra le righe. Il primo punto a favore della trama è l'utilizzo delle teorie della Tettonica a Placche riviste in chiave distopica (una chicca che per una appassionata di Geologia come me non poteva passare inosservata) segno che l'autrice conosce molto bene la materia viste anche le scelte dei nomi di alcuni personaggi chiave. La scenografia del romanzo è a dir poco pazzesca, vengono descritti ambienti orogenici molto vicini alla realtà legati poi ai fenomeni che li hanno generati. Insomma lo scheletro di questa storia denota una certosina ricerca (o studio) dei fenomeni che determinano le caratteristiche del pianeta e spiega i drammatici cambiamenti avvenuti nelle ere precedenti, determinando l'aspetto dell'unico continente presente all'inizio della trilogia: L'Immoto (e qui mi viene in mente la Pangea!). 
La narrazione è articolata attraverso tre punti di vista, tutti femminili, che capitolo dopo capitolo, ci accompagneranno, tra presente e passato, alla scoperta del Fulcro, degli orogeni e dei custodi, ma soprattutto gettando indizi per scoprire cosa sono gli obelischi e la loro misteriosa funzione che non ci sarà dato scoprire in questo primo capitolo introduttivo. 
Il "disordine" iniziale, creato ad hoc dall'autrice per confondere magistralmente il lettore, si dissiperà al primo colpo di scena. Da qui la lettura sarà travolgente perchè la narrazione prenderà più grip trascinando il lettore in un crescendo di eventi "illuminanti" che daranno finalmente un senso a tutto il romanzo. 
Padre Terra (e qui percepisco un forte richiamo alla teoria di Gaia!) non è contento degli esseri viventi che vivono sulla sua superficie, più volte ha tentato di levarseli di dosso come sassolini fastidiosi, ma questi in un modo o nell'altro sono sopravvissuti attraverso eventi catastrofici chiamati "stagioni" che potrebbero essere riconducibili a ere geologiche in chiave distopica. La narrazione ha inizio dopo un grosso terremoto al Nord del continente che ha risvegliato la coscienza degli orogeni e innescato una serie di eventi che porteranno i protagonisti a mettersi in viaggio verso la costa, ignari che tutto stia per cambiare in modo drastico e repentino.
Il primo capitolo di una trilogia è sempre quello con il compito più complicato: introdurre il lettore in un mondo nuovo e articolato, dove è necessario conoscere parte del passato per comprendere il presente, capire i meccanismi dell'intera narrazione e conoscere il ruolo dei personaggi chiave. Solo dopo metà romanzo si riescono a mettere insieme i fili della trama e riuscire ad entrare veramente nella narrazione. Insomma, sarò sincera, fino quasi a metà romanzo ero tentata di gettare la spugna, poi è successo qualcosa che mi ha colpita come un boomerang travolgendomi finalmente senza riserve. Tanti personaggi con tante storie da raccontare e un unico comune denominatore: trovare il proprio posto nel mondo, un mondo ostile e scorretto che non ha pietà dei suoi abitanti. In una delle precedenti stagioni è successo qualcosa che ha cambiato per sempre il rapporto tra Padre Terra e i suoi "figli", ma la Jemisin è molto brava a lanciare sassolini e ritirare la mano, in attesa che il lettore li raccolga e finalmente abbia una visione più ampia del suo immaginifico mondo.  Quello che mi ha incuriosito molto è stata la percezione dei sentimenti da parte dei personaggi: non c'è molto spazio per l'amore o l'amicizia, ma tutti hanno uno spiccato spirito di sopravvivenza e un profondo senso del dovere verso il Fulcro che rimane il loro punto di riferimento da quando sono bambini e vengono reclutati per i loro poteri capaci di distruggere se non incanalati con la consapevolezza. Sono argilla nelle mani di un sistema autoritario, ma diventeranno pietre dure quando decideranno di infrangere le regole e ribellarsi.

Consigliatissimo a chi ama il Distopico "fuori dal mondo". 


L'autrice 



N. K. Jemisin (Iowa City, 1972) ha scritto otto romanzi e diverse raccolte di racconti, per i quali ha ricevuto molti premi. Fra questi, prima e unica nella storia, tre Hugo come Miglior romanzo per tutti e tre i titoli de "La Terra Spezzata" nel 2016, 2017 e 2018.



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