mercoledì 1 gennaio 2020

IL TRENO DEI BAMBINI Viola Ardone Recensione

Inizio il mio 2020 di recensioni con un romanzo struggente, e con  una vicenda di fantasia basata su una storia vera di solidarietà che ha visto protagonista l' Italia del secondo dopoguerra: quando la nostra era una nazione disomogenea,  mutilata dalla guerra, lacerata da  profonde ferite,   al contempo desiderosa di risollevarsi, di tornare alla normalità, di salvaguardare il futuro delle nuove generazioni. 

Einaudi
IL TRENO DEI BAMBINI
VIOLA ARDONE

Genere. Narrativa contemporanea
Pagine: 200
Prezzo: € 17,50
ebook: € 8,99 
QUI il link Amazon per l' acquisto
disponibile anche su Audible, letto da Fabio Zulli 

La Trama
È il 1946 quando Amerigo lascia il suo rione di Napoli e sale su un treno. Assieme a migliaia di altri bambini meridionali attraverserà l'intera penisola e trascorrerà alcuni mesi in una famiglia del Nord; un'iniziativa del Partito comunista per strappare i piccoli alla miseria dopo l'ultimo conflitto. Con lo stupore dei suoi sette anni e il piglio furbo di un bambino dei vicoli, Amerigo ci mostra un'Italia che si rialza dalla guerra come se la vedessimo per la prima volta. E ci affida la storia commovente di una separazione. Quel dolore originario cui non ci si può sottrarre, perché non c'è altro modo per crescere.


Opinione di Charlotte 

Il romanzo è incentrato sulla vicenda dei Treni della Felicità raccontata attraverso lo sguardo limpido e ingenuo di un bambino napoletano poverissimo, figlio di una ragazza madre: al quale viene data una possibilità incredibile che altrimenti non avrebbe mai avuto, ma che comporta di contro il suo sradicamento e trasferimento in Emilia. Amerigo è un ragazzino amato senza tenerezza da chi la dolcezza non l' ha mai conosciuta, sfamato con sacrificio ma non accudito, e il suo futuro appare gioco forza precluso fin dalla prima infanzia : la scappatoia che gli viene offerta potrebbe essere temporanea o definitiva, in entrambi i casi prevede una scelta non facile sia da parte del bambino sia da parte della madre, e un prezzo molto alto che non è scontato valga la pena pagare. 



Immagine proveniente dall' articolo https://ilbolive.unipd.it/it/news/treni-felicita-storia-italiana

Dalle prime scorribande e dagli incontri abituali di un Amerigo fanciullo, via via che si prosegue con la lettura, ci si rende conto che " famiglia" non è solo il legame biologico, che l' amore può prendere strade inaspettate, che esso proviene da luoghi e atteggiamenti inimmaginabili e può arrivare alla rinuncia, alla separazione, al sacrificio forse irreparabile perfino mutilando una parte di se stessi. Il candore ingenuo di Amerigo piccolo, legato al suo rione/microcosmo per poi ritrovarsi dapprima diffidente , quindi strabiliato e disorientato di fronte all' opulenza emiliana  e ad un modo così diverso di vivere che se da un lato gli è estraneo dall' altro gli permette di giocare, mangiare tutti i giorni a dovere, coltivare degli interessi, viene esternato al lettore mediante un tono irriverente, giocoso, disarmante nella sua leggerezza anche quando sottintende un altrove di miseria e trascuratezza al quale con l' amore non si può sopperire  . Un atteggiamento positivo che stride con la malinconia rassegnata dell' Amerigo di 40 anni dopo , nella seconda parte del libro;  un uomo maturo che con Napoli e con le sue origini ha un conto in sospeso, e che alcune risposte non le ha mai avute , le sta ancora cercando e forse non le troverà mai.  Attraverso il dualismo giovinezza ingenua / età adulta consapevole , con grande empatia Viola Ardone riesce sia a fare percepire al lettore sia l' entusiasmo e la semplicità del bambino, sia il peso nel cuore , il senso di non appartenenza e di colpa dell' adulto:  restituendo attraverso una sorta di romanzo di formazione dalle implicazioni emotive e sociali complesse, un affresco di storia e di vita che rimane inciso nell' anima.

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