giovedì 4 aprile 2019

DIVORARE IL CIELO Paolo Giordano Recensione

Frastornata,  distrutta e riassestata emotivamente più volte: è così che mi sento dopo avere terminato questa lettura tanto affascinante quanto terrificante nella sua lucida analisi introspettiva , che invita il lettore a specchiarsi nel meglio e nel peggio di personaggi senza pace, senza certezze,  capaci tanto di vivere passioni intense quanto di annientarle  e di autodistruggersi.

Einaudi 
DIVORARE IL CIELO
PAOLO GIORDANO 

Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 430 
Prezzo: € 22.00 
ebook: € 12.99 
Disponibile su Audibile, letto da Alba Rohrwacher
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Sinossi 
Le estati a Speziale per Teresa non passano mai. Giornate infinite a guardare la nonna che legge gialli e suo padre, lontano dall'ufficio e dalla moglie, che torna a essere misterioso e vitale come la Puglia in cui è nato. Poi un giorno li vede. Sono «quelli della masseria», molte leggende li accompagnano, vivono in una specie di comune, non vanno a scuola ma sanno moltissime cose. Credono in Dio, nella terra, nella reincarnazione. Tre fratelli ma non di sangue, ciascuno con un padre manchevole, inestricabilmente legati l'uno all'altro, carichi di bramosia per quello che non hanno mai avuto. A poco a poco, per Teresa, quell'angolo di campagna diventa l'unico posto al mondo. Il posto in cui c'è Bern. Il loro è un amore estivo, eppure totale. Il desiderio li guida e li stravolge, il corpo è il veicolo fragile e forte della loro violenta aspirazione al cielo. Perché Bern ha un'inquietudine che Teresa non conosce, un modo tutto suo di appropriarsi delle cose: deve inghiottirle intere. La campagna pugliese è il teatro di questa storia che attraversa vent'anni e quattro vite. I giorni passati insieme a coltivare quella terra rossa, curare gli ulivi, sgusciare montagne di mandorle, un anno dopo l'altro, fino a quando Teresa rimarrà la sola a farlo. Perché il giro delle stagioni è un potente ciclo esistenziale, e la masseria il centro esatto dell'universo.




Opinione di Charlotte
La storia di Teresa, di Bern e di tutti quei comprimari che nella masseria pugliese semidiroccata di Speziale  riconoscono un rifugio e un senso di appartenenza  comune , ma che esplorano a modo loro molte altre realtà materiali e spirituali,  sa di fratellanza nell' amore e nel dolore, di diversità tanto evidenti che si annullano nello spazio di una rivelazione, di un desiderio confessato o represso. Ogni azione è  permeata di quella passione che travolge chi per assecondarla non guarda in faccia nessuno:   cercando il paradiso, credendo illusoriamente di raggiungerlo per brevi istanti,  per poi arrivare  a toccare il fondo e a subirne gli strascichi coinvolgendo altre esistenze, altre situazioni. Amare qualcuno senza mai comprenderlo fino in fondo e soffrirne, essere invasi tanto dalla sua presenza quanto dalla sua assenza, subire le conseguenze delle  azioni altrui e innescare  meccanismi  letali finanche con l' azione più insignificante, con la  bugia più piccola o con l' omissione apparentemente irrilevante: tutto questo  porta ad  una concatenazione di azioni e  reazioni che spesso chiede il conto ai suoi artefici.
Inquietudine, malinconia, smarrimento, accompagnano i personaggi dall' adolescenza alla maturità, dalla sperimentazione alla presa di coscienza, e il lettore si destreggia tra una delusione e uno slancio, percorrendo  pagine di tali empatia ed eleganza espressiva da  finire coinvolto intimamente in  timori e tristezze,  e in euforie che già mentre  vengono narrate contengono i semi della nostalgia.
I personaggi di Paolo Giordano  a trent' anni sembra ne abbiano vissuti cento , con i loro impulsi totalizzanti, i loro drammi  irrisolvibili:  eppur minuscoli al confronto della potenza di una natura soverchiante, che tra invitanti uliveti mediterranei e inospitali lande  islandesi pone al centro la figura martoriata ma  tenace di un leccio testimone di litigi, sentimenti, segreti, disfatte e rinascite. Tutto in nome dell' Amore che forse non assumerà  mai le sembianze  sperate da chi lo anela,  ma che in ultima analisi potrà solo generare altro Amore.

L'Autore

Paolo Giordano è nato a Torino nel 1982. È autore di quattro romanzi: La solitudine dei numeri primi (Mondadori 2008, Premio Strega e Premio Campiello Opera Prima), Il corpo umano (Mondadori 2012), Il nero e l'argento (Einaudi 2014) e Divorare il cielo(Einaudi 2018). Ha scritto per il teatro (Galois e Fine pena: ora) e collabora con il «Corriere della Sera».

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2 commenti:

Cristina ShayLee ha detto...

Nonostante l'hype dei tempi "La solitudine dei numeri primi" non mi piacque per niente, tanto da lasciare l'autore nel dimenticatoio. Però di questa sua recente uscita continuo a sentirne parlar bene...

Charlotte Sognandotralerighe ha detto...

@Cristina ShayLee anche io non ho amato " La solitudine dei numeri primi", ma questo romanzo l' ho trovato diverso, più intimo ed empatico: ne sono rimasta molto, molto coinvolta