giovedì 10 gennaio 2019

DANIELA JANNUZZI RACCONTA BRIANNA DI WIAS ...E NON SOLO Intervista con l' Autrice





Daniela Jannuzzi è una cara amica e una bravissima autrice,  che  quando scrive ama spaziare  di genere in genere scatenando le proprie fantasia ed emozioni. Il suo nuovo libro, lo storico Brianna di Wias ( Literary Romance, QUI il link Amazon per l' acquisto e QUI la recensione sul blog)  , sta riscuotendo opinioni molto positive, per il suo saper coniugare il dato storico e sociale attendibile alla fantasia romanzata mediante una prosa scorrevole e accurata. Daniela Jannuzzi e una persona a cui piace  mettersi in gioco: proprio per questo si è lasciata convincere dal blog a rispondere a domande "ficcanaso" , le cui risposte riflettono il suo temperamento come  autrice, e forniscono elementi utili a comprendere e ad apprezzare la sua produzione eclettica e originale.

Un Grazie sentito a Daniela per essersi sottoposta a questo esperimento ! 


DANIELA JANNUZZI

 INTERVISTA CON L' AUTRICE 

1) Come nasce la tua passione per la scrittura? 
Tutti hanno una passione. La mia è nata tanti anni fa. Ancora non sapevo che scrivere avrebbe riempito la mia vita. 
Ho cominciato ad appassionarmi presto alla scrittura, ero solo una ragazzina e amavo scrivere i temi a scuola, soprattutto quelli con argomenti di attualità o fantasia. Ricordo che una volta, alla consegna dei compiti in classe di italiano, mi venne restituito il tema con un voto non tanto bello. La suora mi motivò la cosa, rimproverandomi l’eccessiva dose di fantasia presente nello scritto.
Avevo circa tredici anni quando, ispirata dall’allora collana di libri per ragazzine della Gaia Junior, decisi di scrivere la mia prima storia. L’avevo intitolata Esperidia, narrava le avventure di una sfortunata ragazzina in cerca della sua famiglia.
Purtroppo il manoscritto, faticosamente battuto a macchina, finì disperso in un trasloco. Ci rimasi malissimo e, per anni, non scrissi più nulla, temendo di perdere ancora il mio lavoro. Tuttavia, ho continuato a immagazzinare storie nella mia mente. Nel duemilatredici, decisi di provare a metterne una su carta.
Da allora, non mi sono più fermata.

2) Quali sono i tuoi riferimenti letterari, in generale e nello specifico relativamente a  Brianna?
Leggo tanto e di tutto, in particolare amo i classici. Sono cresciuta con i romanzi per ragazzi. Da bambina, amavo sia le storie di pirati, che le grandi storie d’amore.
Jane Austen, le sorelle Brontë e Louise M. Alcott, sono solo alcune delle mie autrici preferite. Inevitabile, per me, avere una propensione per il romanzo storico. Sia esso a lieto fine o meno. La reggenza e l’età vittoriana, mi attraggono parecchio.
Se penso a una storia, trovo quasi naturale ambientarla nel passato. In particolare, per Brianna ho pensato al medioevo. È un periodo storico molto interessante e duro. Mi sono lasciata ispirare un po’  anche dalla storia di Robin Hood.

3) Cosa ti piace trovare in un libro che leggi, e trasmettere in una storia che scrivi? 
Amo leggere storie che lascino qualcosa dentro. Spero di riuscire a fare lo stesso quando scrivo. È innegabile che si possa leggere anche per evadere però, alla storia fine a se stessa, preferisco qualcosa che mi lasci dentro un insegnamento o una morale.

4) Molti autori seguono costanti un unico  filone narrativo:   la tua produzione invece spazia dallo storico ,all' horror, alla narrativa per ragazzi. Per quale motivo? Quali sono  i tratti comuni delle tue storie?
Come ho detto prima, amo leggere di tutto. Non avendo un vero e proprio genere preferito, credo sia normale che questo si rifletta anche nella scrittura. Mi diverto a spaziare tra i generi, pur prediligendo il romance.
Quando una storia prende corpo, non mi soffermo mai sul genere di appartenenza. Sono convinata che anche le emozioni e gli accadimenti del momento, influenzino la genesi di un romanzo. L’unico tratto in comune che riscontro nei miei lavori, è la passione che metto nello scriverli. Cerco di non creare storie troppo scontate. Diciamo che mi piace provare a sorprendere il lettore.

5) Qual è il tuo modus operandi quando scrivi?
Scrivo su carta, sono tradizionalista. Ho un vecchio scrittoio, appartenuto a mio nonno, e una serie di pennini e inchiostri. Prediligo scrivere alla sera, con la luce soffusa e il silenzio intorno.
Alle volte, accompagno lo scrivere con l’ascoltare musica. Creo una sorta di colonna sonora nella mia testa e questo aiuta la mia concentrazione.
Ogni capitolo concluso, viene battuto al computer e subisce una prima revisione. A lavoro ultimato, faccio leggere il manoscritto alle mie fidate beta e poi lo faccio editare da una professionista.

6) Come nasce il progetto Brianna ?  E'  stata una gestazione lunga? 
Brianna ha avuto una genesi particolare. Anni fa, notai una cover molto bella in una galleria di premade. Al tempo, stavo scrivendo un horror e quella cover non mi serviva. Tuttavia, mi colpì talmente tanto, che decisi di acquistarla comunque.
Da quell’immagine, prese corpo la storia di Brianna.
Per la complessità degli eventi e la lunghezza, ha richiesto tre anni di stesura. Nel corso del tempo, ho lasciato e ripreso la storia, intervallandola con altri due lavori. Arrivata a pochi capitoli dalla conclusione, ho dato alla luce mia figlia. Questo, mi ha dato nuova carica per terminare il lavoro.

7) Quanto, come e perché è cambiata in corso d' opera l' idea iniziale? 
La storia ha subito parecchie modifiche. All’inizio, era molto più cruda e violenta. Ho dovuto rimaneggiare un po’ gli eventi e addolcire i personaggi. Sono stati aggiunti capitoli, il finale è stato cambiato ed è stata eliminata in toto la componente fantasy.
Insomma, non posso dire che sia stato un lavoro semplice, ma mi ritengo abbastanza soddisfatta del risultato ottenuto. Anche se l’ultima parola, spetta sempre al lettore.

8) Di quali aspetti hai tenuto conto nella modellazione del contesto storico del romanzo?
La storia si svolge nel medioevo. La componente più importante, per me, è il realismo. Non me la sono sentita di edulcorare troppo il periodo storico. Il medioevo è stato un periodo nero, la violenza era all’ordine del giorno e ci si uccideva per nulla.
I poveri erano oppressi e i signori della guerra spadroneggiavano senza pietà. Ho cercato di mantenere inalterato tutto questo, pur adattandolo al genere di appartenenza del romanzo.

9) Quali sono gli aspetti che ti sembrano più riusciti di Brianna? 
Di sicuro, la caratterizzazione del personaggio maschile. Ho avuto non poche difficoltà a immedesimarmi in un uomo come Sir Gareth. È vero, si tratta di un guerriero, ma è anche un uomo con un passato doloroso e complicato alle spalle. La maggiore difficoltà, stava nel creare un personaggio, tendenzialmente crudele e odioso, ma renderlo comunque affascinante e interessante al lettore.

10) Qual è il tuo personaggio preferito? Quello che ti somiglia? Quello che secondo te cattura maggiormente l' attenzione del lettore?
Mi piace molto la vecchia Iduma. Perché rappresenta, in qualche modo, le antiche credenze e il folklore. Non credo ci sia, in Brianna, un personaggio che mi somigli. Forse questo dovrebbe dirlo chi mi conosce da tempo.
Mi ricollego alla domanda precedente. Penso sia proprio Sir Gareth ad attirare maggiormente l’attenzione.

11) Tu hai lavorato sia in self publishing sia con le CE, in entrambi i casi, e con umiltà, hai sottoposto il tuo lavoro al giudizio  di servizi di editing e di valutazione professionali: è una scelta non facile e non comune , cosa ti ha portato a farla? 
 Sono del parere che un autore abbia il dovere di proporre un prodotto quanto più buono possibile. Nel momento in cui si pone un libro in vendita, si chiedono soldi in cambio di una storia. Bisogna rispettare il lettore; creare un prodotto curato, editato e revisionato rappresenta un buon punto di inizio.
Non è semplice, perché si investono soldi che non è detto rientrino, ma è un’abitudine che non perderò mai.

12) Perché una lettrice dovrebbe leggere Brianna? Cosa aspettarsi dal romanzo? 
Perché leggere Brianna? Perché è una storia a cui tengo molto e in cui credo molto. È una bella storia d’amore, nonostante tutto. I protagonisti, crescono e cambiano parecchio nel corso della storia.
Il romanzo è rivolto a chiunque ami il romance storico o d’avventura, a chi non ha paura di ritrovarsi in guerra accanto alla protagonista o in una buia cella in attesa di giudizio. A chi, alla fine, crede nell’amore e nel perdono, nonostante tutto.

Di Daniela Jannuzzi Sognando tra le Righe ha recensito anche:
Il cuore e la maschera ( self publishing, recensione QUI
La bambola ( Lettere Animate, recensione QUI )
La maschera del passato ( Delos Digital, recensione QUI)
Toivoa ( Bibliotheka, recensione QUI )
Nessuno è perfetto ( Omnia one Group Editore, recensione QUI


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