mercoledì 2 maggio 2018

DELIRIUM. La trilogia. Lauren Oliver Recensione

Delirium racconta di quanto possa essere devastante la libertà e il poter scegliere ma allo stesso tempo dimostra come il controllo più assoluto ci uccida un po’ ogni giorno. La libertà comporta rischi, delusioni e fallimenti. La libertà però permette di scegliere di rialzarsi, combattere ancora per ciò in cui si crede, cadere e provarci ancora. Lena lo sperimenta sulla propria pelle, perdendo anche se stessa.



 Persefone ci parla delle sensazioni lasciate da questa lettura.


Piemme 


DELIRIUM 
La trilogia
Lauren Oliver

Traduzione di Francesca Flores
Genere: Distopico Young Adult
Pagine: 864
Prezzo: 20,00
Ebook: 8,99


Trama

In un unico volume la trilogia completa che contiene i titoli Delirium, Chaos e Requiem che hanno appassionato milioni di lettrici in tutto il mondo. Nel futuro in cui vive Lena, l'amore è una malattia, causa presunta di guerre, follia e ribellione. È per questo che gli scienziati sottopongono tutti coloro che compiono diciotto anni a un'operazione che li priva della possibilità di innamorarsi. Lena non vede l'ora di essere "curata", smettendo così di temere di ammalarsi e cominciare la vita serena che è stata decisa per lei. Ma mancano novantacinque giorni all'operazione e, mentre viene sottoposta a tutti gli esami necessari, a Lena capita l'impensabile. Si infetta: si innamora di Alex. E questo sentimento è come ritornare a vivere. In una società di automi che non conosce passione, ma nemmeno affetto e comprensione, Lena sta per scoprire l'importanza di scegliere chi si vuole diventare e cosa si vuole fare della propria vita.




Opinione di Persefone 


“Volevamo la libertà di amare. Volevamo la libertà di scegliere. Adesso dobbiamo combattere per ottenerla”


Dopo aver letto pareri entusiasti riguardo la saga e l’uscita della trilogia in un unico volume, ho deciso di dare una possibilità a Delirium.
L’idea centrale sulla quale si basa l’intero romanzo è intrigante e possiede un ottimo potenziale. Infatti la scrittrice ci immerge in un futuro nel quale è proibito amarsi e anzi si viene preventivamente curati e privati di qualsiasi emozione. 
Il mondo come lo conosciamo è crollato a causa appunto del delirium amoris e i governi sono stati costretti ad erigere muri e costruire città stato, dove le autorità controllano ogni aspetto della vita del cittadino: dal lavoro alla scelta del partner.
Ciò che ho apprezzato del romanzo è che l’autrice descrivesse una realtà priva di ogni forma d’amore, quindi non solo quella romantica tra compagni, ma anche quella tra madre e figli, tra amici. Il governo vieta ogni emozione che possa creare disordine e caos. Amore, gioia, spensieratezza, ira, rancore, odio tutto deve essere represso e annientato dalla cura.
Le persone vivono un’esistenza piatta, controllata e priva di possibilità di scelta. I libri vengono selezionati, la musica scelta accuratamente dalle autorità, gli accoppiamenti effettuati in base ad esami e statistiche. La protagonista Lena inizialmente crede fermamente nel sistema, si identifica in una società che sceglie per lei, in una realtà sicura e priva, apparentemente, di ostacoli. Infatti la madre di Lena è stata infettata dal delirium e la ragazza vive nella paura di condurre un’esistenza come quella della madre, che la porterebbe alla morte. 
Come sostenevo prima, l’intero concept è estremamente intrigante ma perde di attrattiva dopo il primo volume. Inizialmente il mondo distopico viene approfondito e studiato nelle sue dinamiche, ma nei volumi successivi i meccanismi rimangono vaghi, poco approfonditi e sappiamo poco o nulla. 
Tuttavia l’aspetto a mio avviso peggiore è la caratterizzazione dei personaggi. Esaminati superficialmente, vaghi e stereotipati. Le motivazioni che spingono le loro azioni sono banali e futili. Non comprendiamo l’essere profondo, il trauma che vivere in una realtà simile comporta o il sentimento di vendetta verso chi ti ha tolto tutto, persino la tua famiglia. 
Lena da ragazza ligia alla legge e ferma nelle sue convinzioni, decide all’improvviso che vale la pena rinunciare a tutto per uno sconosciuto. Si trasforma nella più stereotipata delle eroine che mette in gioco la propria vita per amore. Ho trovato questo passaggio troppo azzardato e  privo di reali emozioni.
 Lena ha paura della propria ombra, crede con tutta se stessa nel sistema che la libererà dal dolore per la perdita della madre, il suo credo è il Sistema. Il suo cambiamento è troppo repentino per risultare credibile e mosso da sentimenti. 
“Questo è il senso di sfuggire alla cura: siamo liberi di scegliere. Siamo addirittura liberi di scegliere la cosa sbagliata”
La ciliegina sulla torta è il cliché del triangolo amoroso. Ho faticato a concludere l’intero volume, ma ero curiosa di sapere come l’autrice avrebbe rimediato a questa accozzaglia di stereotipi e idee originali. Prima Alex poi Julian, poi forse Alex, magari entrambi. Non volevo credere a ciò che stavo leggendo. Alex è un personaggio che avrei voluto veder crescere e conoscere, ma rimane congelato nel ruolo di giovane amante. Soprattutto dopo il suo ritorno( non posso aggiungere altro) l’autrice non esplorare il suo lato più oscuro, i sentimenti violenti e negativi che prova dopo essere stato abbandonato e fatto a pezzi dal Sistema.
Ripeto il primo volume è stato capace di emozionarmi, intrigarmi ed invogliarmi a continuare. Tuttavia il seguito è stato una delusione. 
Uno dei pochi punti di forza è l’opposizione tra i due mondi: quello curato e quello degli Invalidi, i non curati. Le descrizioni ricreano vividamente nella mente del lettore la linearità di un mondo controllato opposto allo squallore di un mondo lasciato a se stesso e privo di risorse. Ho apprezzato che la Oliver mostrasse che nonostante le differenze abissali, la brutalità fosse un elemento comune. Che sia una realtà con regole stabilite, orari e percorsi ben delineati per tutti o che sia una società priva di ogni vincolo o barriera, la violenza resta invariata.
Per quanto riguarda lo stile, la scrittura è scorrevole ma poco curata. Infatti si alternano fasi di descrizioni superficiali e strutture banali, a ricreazioni vivide e colorate di paesaggi ed emozioni. 
Non credo che la trilogia di Delirium sia una lettura che consiglierei, soprattutto agli amanti del genere. 




L'autrice




Lauren Oliver è un'acclamata autrice che in America ha raggiunto i vertici delle classifiche. Sempre per Piemme Freeway è uscito "E finalmente ti dirò addio"; per Il Battello a Vapore "Il viaggio di Lili e Po" e "Splinders".

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