venerdì 20 gennaio 2017

L'AMULETO D'AMBRA Diana Gabaldon Recensione Outlandrer#2

“No mia Sassenach”, protestò a bassa voce. “Apri gli occhi. Guardami, ché questa sarà la tua punizione e la mia: vedere quello che mi hai fatto, come io so quello che ho fatto a te. Guardami.”
E io lo guardai, prigioniera, legata a lui. Lo guardai mentre lasciava cadere l’ultima delle sue maschere e mi mostrava le profondità di se stesso e le ferite della sua anima. Avrei pianto per il suo dolore, e per il mio, se avessi potuto. Ma i suoi occhi tenevano inchiodati i miei, senza lacrime e aperti, infiniti come il mare salato. Il suo corpo teneva prigioniero il mio, così come il suo era schiavo del mio, tanto che, quando gli ultimi, piccoli assalti dell’amore cominciarono a scuotermi, lui gridò, e cavalcammo insieme le onde come un’unica carne e ci specchiammo a vicenda negli occhi.

Cos’altro aggiungere?




CORBACCIO
L’AMULETO D’AMBRA 
Diana Gabaldon
Traduzione a cura di Valeria Galassi
Casa editrice: Corbaccio
Genere:Storico, fantasy, romantico
Pagine: 502
Prezzo: 18.60€-7.50€ copertina flessibile
Ebook: 6.99€


Trama



Scozia, 1945. Claire Randall, infermiera militare, attraversa un antico cerchio di pietre e si trova proiettata indietro nel tempo, nell'anno del Signore 1743, in un mondo radicalmente diverso. Stati Uniti, 1968: per vent'anni Claire ha mantenuto il suo segreto ma ora, divenuta vedova, torna con la figlia a Craigh na Dun, in Scozia. In quel luogo fatato svelerà il mistero della sua vita e racconterà a Brianna, una splendida ragazza dai capelli rossi, la magia di quel cerchio di pietre, un amore che trascende i confini del tempo e la storia di James Fraser, un guerriero scozzese che l'aveva conquistata al punto da farle abbandonare la propria epoca e mettere in gioco la propria identità. Ed è proprio nel tentativo di ritrovare Jamie che Claire si ritufferà nelle vertigini di un passato che l'aveva portata fino alla corte di Versailles per provare a cambiare il corso della Storia. Ma la strada è lunga, e piena di sorprese e imprevisti…


Opinione di Sybil


Non c’è niente da fare, Diana Gabaldon si riconferma, anche nel nuovo anno, come una delle mie scrittrici preferite. Sfondo una porta aperta? Per le sue fan più accanite la risposta è scontata, è ovvio, nonostante nel tempo mi sia capitato di sentire spesso pareri discordanti. C’è chi ritiene che il suo stile sia molto denso, la narrazione troppo articolata, chi invece venera indiscutibilmente e incondizionatamente ogni sua parola. Per quanto mi riguarda, considerando il mio amore spassionato per le storie infinite e travagliate, mi ritrovo a far parte del secondo gruppo di persone e nonostante io sia ancora all’inizio dell’avventura, sento di non poter più farne a meno. Una volta conosciuto l’intenso e sventurato amore tra Jamie e Claire è impossibile venirne fuori, ogni fibra del cervello viene immediatamente rapita senza via di scampo. È vero, lo stile prolisso non aiuta nelle sedute notturne di lettura e nemmeno i numerosi intrecci di nomi, personaggi e avvenimenti storici, ma diciamocelo, è proprio questo il suo punto di forza, la calamita che attrae a sé diverse categorie di lettori. L’amore tra i protagonisti è il motore della storia, ma è proprio tutto quello che li circonda a dare valore al romanzo, ad incentivare la voglia di scoprire, di andare avanti, di correre insieme a loro il rischio di soffrire, trovando poi un sorriso nel luogo più impensato. Jamie e Claire sono amanti passionali, hanno alle spalle un passato devastante, contrassegnato da due epoche storiche diverse, da scelte difficili e avvenimenti dolorosi. Si incontrano lì, a metà strada, incuranti della linea del tempo che gioca a loro sfavore, colmi solo dell’irrazionale e travolgente pienezza dell’amore. Attorno a loro c’è avventura, dolcezza, ironia, dolore.  C’è l’estrema brillantezza della fiducia. Ci fanno semplicemente sognare. E questo non è poco, anzi è tutto. 
Data l’impossibilità di non far trapelare qualche dettaglio, consiglio a tutti coloro che non hanno ancora letto La straniera di fermarsi qui.

Nel secondo capitolo della serie, L’amuleto d’ambra (che corrisponde alla prima parte della seconda stagione della serie tv Outlander) Jamie e Claire approdano in Francia, animati dall’intenzione di riuscire a bloccare la futura rivolta giacobita e con essa la disfatta di Culloden, noto teatro di scontro tra Inglesi e clan scozzesi. Solo così riusciranno a salvare la vita di tanti uomini e quella di Jamie, destinato a morire proprio in quel combattimento. Per farlo cercheranno di utilizzare tutti i mezzi e gli appoggi a loro disposizione, diventando parte della tela di intrighi e inganni della scena parigina del 1744. Sotto il regno di Re Luigi, i due giovani amanti si ritroveranno a combattere nuove sfide insieme ad altre radicate nel passato, dovranno fare i conti con ricordi ingombranti ed opprimenti, cercando di far risplendere un futuro minacciato dalle ombre. 
Dalla bellissima e verde Scozia, si passa dunque agli sfarzi inamidati di Parigi e della reggia di Versailles, ammirando l’ingresso di nuovi personaggi talvolta non del tutto ben accetti. Ma badate bene, il romanzo inizia nel 1968, circa duecento anni dopo i fatti narrati nel primo libro e lo sbarco stesso di Jamie e Claire a Le Havre. Nelle primissime pagine incontriamo Claire, tornata  dopo molti anni in Scozia insieme ad una giovane donna, sua figlia. Quest’ultima non è al corrente del passato della madre o almeno crede di conoscerlo, ma solo in parte. Il segreto del suo viaggio nel tempo è custodito nel cuore di Claire, in un doloroso e cupo scantinato che la tiene ancora prigioniera. Perché Claire si trova nel 1968  e non nel 1744? Perché è tornata nella sua epoca e per giunta senza nominare il suo amato Jamie? Che cosa è realmente accaduto in Francia dopo il loro arrivo?
Chiaramente non risponderò a nessuna di queste domande, lascio a voi la deliziosa tortura della scoperta.

Sopra ho parlato di deliziosa tortura perché è questo che fa al lettore la narrazione, lo tormenta, lo distrugge, lo rende schiavo delle parole senza però lasciarsi sfuggire l’incanto dell’amore. 
In questo secondo capitolo sinceramente ho sentito la mancanza della Scozia, delle sue usanze e dei suoi guerrieri. Il trasferimento in Francia ha contribuito a rendere meno spigolosi i tratti distintivi dei personaggi, compresi gli usi e i costumi. Fortunatamente però il nostro Jamie non si è lasciato scappare la sua testardaggine e nella stragrande maggioranza dei casi nemmeno il suo testosteronico kilt… La sua bella criniera però, al posto della furia del vento o della compostezza di una trecciolina, si è trovata purtroppo a combattere con un sottile nastro di raso…

Alla prossima puntata amici, ci aspetta Il ritorno!



L'autrice 


DIANA GABALDON è nata in Arizona nel 1952. Si è laureata in zoologia, ha un master in biologia marina e un PhD in ecologia e per anni ha insegnato nel dipartimento di Scienze ambientali dell’Arizona State University. Nel 1991 ha pubblicato il suo primo romanzo dando vita alla serie «Outlander», primo capitolo di una saga appassionante tradotta in oltre 20 lingue. I libri di Diana Gabaldon hanno venduto oltre 25 milioni di copie in tutto il mondo e in Italia sono tutti pubblicati con successo da Corbaccio (anche in edizione TEA).



La serie completa:

La straniera (recensione QUI)
L’amuleto d’ambra
Il ritorno
Il cerchio di pietre
La collina delle fate
Tamburi d’autunno
Passione oltre il tempo
La croce di fuoco
Vessilli di guerra
Nevi infuocate
Cannoni per la libertà
Destini incrociati
Il prezzo della vittoria
Legami di sangue
Prigioniero di nessuno


3 commenti:

Lya Bookland89 ha detto...

Amore profondissimo per questa serie! L'ho ripresa dopo anni e la sto amando! Il 2017 per me sarà l'anno de "La collina delle fate" prima di vedere il telefilm ^^

Sybil Sognandotralerighe ha detto...

Anche io non vedo l'ora di arrivarci! Sono impaziente :-)

micetta ha detto...

Bellissma recensione... i libri letti e riletti, ma ormai è una droga. Ogni volta, rileggendoli, ti accorgi che qualcosa era sfuggito. Tutto bello, libri e serie TV. Speriamo solo che Diana si sbrighi a scrivere gli ultimi due, altrimenti invecchierò troppo!!!