mercoledì 18 gennaio 2017

IL FABBRICANTE DI GIOCATTOLI Liam Pieper Recensione

Pochi personaggi chiave, fatti tristemente noti e mai abbastanza condannati come feroci,  ignobili, deprecabili;  raccontati  con una singolare  freddezza  che rimanda all' assenza di  umanità, di compassione, talora di rimorso .  Bookme è riuscita davvero a sorprendermi con questa proposta editoriale: che si rivolge ai giovani offrendo  loro una vicenda romanzata e invitante dal punto di vista narrativo , al contempo sioccandoli  con la descrizione di una realtà che supera in intensità e crudezza qualsiasi film dell' orrore,  qualsiasi  testo scolastico  . E che rende ancora una volta  consapevoli i lettori più maturi  dell' essenza del Male, nonché della fallibilità e dell' ambiguità umana.

Bookme
IL FABBRICANTE  DI GIOCATTOLI
LIAM PIEPER

Genere: Narrativa contempranea/drammatico
Pagine:  315
Prezzo: € 14.90
ebook: € 7.99
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La Trama
“Lasciate che vi racconti una storia su mio nonno…”. È la frase con cui Adam Kulakov, proprietario di una grande fabbrica di giocattoli a Melbourne, in Australia, ama aprire i suoi discorsi ufficiali. E pazienza se il suo stile di vita di seduttore e bugiardo incallito non ricalca propriamente i valori incarnati dal nobile patriarca. Sì, perché suo nonno Arkady – eroe scampato ai campi di sterminio nazisti, fondatore dell’impresa di famiglia e colonna della società – ha davvero una storia eccezionale
alle spalle: quella di un uomo che, sprofondato nel male più assoluto, scopre la sua vocazione costruendo piccoli, rudimentali giocattoli per i bambini di Auschwitz, e così facendo trova la forza per non soccombere. Ma nulla è come sembra in questo romanzo fitto di ombre e di colpi di scena. Sconvolgente, spietato, appassionante, Il fabbricante di giocattoli è la storia di un segreto inconfessabile. Capace di tracciare, in un vertiginoso gioco di rimandi tra passato e presente, un ritratto senza sconti delle ipocrisie, delle contraddizioni, delle calcolate amnesie così tipiche del nostro tempo.
Questo progetto è stato sostenuto dal programma UNESCO City of Literature di Praga e dall’UNESCO City of Literature di Melbourne.

Opinione di Charlotte
Nel presente, un uomo carismatico con il vizio di adescare  adolescenti,  una donna con troppi rimpianti e poca  reazione, un anziano con una storia misteriosa e angosciante custodita nell' animo; nel passato, sopravvivenza a stento, razzismo,  dolore, apoteosi del Male insensato. Una vecchia bambola artigianale custodisce segreti,   collega le  due epoche  e molte esistenze,   è il punto di partenza di accadimenti svelati pagina dopo pagina, in grado di far precipitare   equilibri precari che poggiano su senso di colpa, scarsa forza interiore, egoismo .  Il fabbricante di giocattoli è una lettura che con l' approssimarsi  della Notte dei Cristalli suona decisamente appropriata, poiché pone in evidenza  una pagina di storia che non finirà mai di suscitare orrore  per la lucida follia della quale è permeata: l' Olocausto  viene poi attualizzato da Pieper  raccontandone gli strasichi nel mondo di oggi,  con le sue contraddizioni e le sue sconsiderate deviazioni da percorsi etici e civili. Al centro della narrazione,  una saga familiare che  nel ricordo di inqualificabili  atrocità e nel suo filtrarle alla luce odierna,   si rivela  essenzialmente  uno spaccato poco edificante dell' animo umano.
Restituendo al lettore conti in   sospeso tra passato e presente, una  trama avvincente  dal ritmo incalzante,   una spietatezza e un' intensità spiazzanti, Liam Pieper si dimostra estremamente incisivo  nel sondare le piccolezze umane che riempiono di amarezza;  eppur insistendo sull' egoismo e l' opportunismo, non manca di elargire di colpi di scena inaspettati.
Impossibile allentare la tensione anche solo per brevi istanti,  o indugiare in momenti di serenità:  troppa  ferocia, troppi fatti - ahimé tristemente ben noti -  che è giusto  ricordare per  biasimarli, aborrirli, non ripeterli . 
Ma è poi vero che l' uomo ha imparato la lezione di Auschwitz? La civiltà  ha  realmente fatto  passi avanti, lasciandosi  alle spalle lo sfruttamento , la convenienza  personale, il razzismo? Nell'  economia globale fondata sulla guerra ,  sulla prevaricazione, sul profitto di pochi a svantaggio di molti, la risposta indotta dall' autore a questo quesito  purtroppo non è affermativa.   I suoi suggerimenti   portano a giudicare anche  il presente, e non solo il recente esecrabile passato : nel ventunesimo secolo  l' operato della fabbrica di giocattoli, del suo carismatico ma vile titolare, della sua intraprendente ma  fragile moglie, che sotto parvenze etiche  traggono profitto finanche dallo schiavismo e   dalla situazione più scomoda e immorale,   provocatoriamente non vengono   disgiunti dalle miserie abominevoli  del lager .
Il fabbricante di giocattoli è un romanzo che consiglio con la mente e con il  cuore, e  che più che graffiarmi mi ha assestato un bel  pugno nello stomaco:   lasciandomi spesso basita dal tanto dolore, dall' immensa crudeltà, dall' ambivalenza dei protagonisti, dalla  poca speranza e dalla scarsa fiducia  negli altri. Un approccio triste e disilluso  al quale mio malgrado nonostante il mio abituale  atteggiamento positivo non riesco ad argomentare obiezioni. Leggetelo per riflettere sul presente, per non dimenticare il passato, per conoscere una storia inventata che di fantasioso  ha molto poco : scoprirete un mondo di emozioni  e di riflessioni che non vi lasceranno indifferenti, e che non  potranno che arricchirvi e responsabilizzarvi.

L' Autore


La biografia dal suo sito: http://liampieper.com/about-me/

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