Pochi personaggi chiave, fatti tristemente noti e mai abbastanza condannati come feroci, ignobili, deprecabili; raccontati con una singolare freddezza che rimanda all' assenza di umanità, di compassione, talora di rimorso . Bookme è riuscita davvero a sorprendermi con questa proposta editoriale: che si rivolge ai giovani offrendo loro una vicenda romanzata e invitante dal punto di vista narrativo , al contempo sioccandoli con la descrizione di una realtà che supera in intensità e crudezza qualsiasi film dell' orrore, qualsiasi testo scolastico . E che rende ancora una volta consapevoli i lettori più maturi dell' essenza del Male, nonché della fallibilità e dell' ambiguità umana.
Bookme
IL FABBRICANTE DI GIOCATTOLI
LIAM PIEPER
Genere: Narrativa contempranea/drammatico
Pagine: 315
Prezzo: € 14.90
ebook: € 7.99
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Pagine: 315
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La Trama
“Lasciate che vi racconti una storia su mio nonno…”. È la frase con cui
Adam Kulakov, proprietario di una grande fabbrica di giocattoli a
Melbourne, in Australia, ama aprire i suoi discorsi ufficiali. E
pazienza se il suo stile di vita di seduttore e bugiardo incallito non
ricalca propriamente i valori incarnati dal nobile patriarca. Sì, perché
suo nonno Arkady – eroe scampato ai campi di sterminio nazisti,
fondatore dell’impresa di famiglia e colonna della società – ha davvero
una storia eccezionale
alle spalle: quella di un uomo che, sprofondato nel male più assoluto, scopre la sua vocazione costruendo piccoli, rudimentali giocattoli per i bambini di Auschwitz, e così facendo trova la forza per non soccombere. Ma nulla è come sembra in questo romanzo fitto di ombre e di colpi di scena. Sconvolgente, spietato, appassionante, Il fabbricante di giocattoli è la storia di un segreto inconfessabile. Capace di tracciare, in un vertiginoso gioco di rimandi tra passato e presente, un ritratto senza sconti delle ipocrisie, delle contraddizioni, delle calcolate amnesie così tipiche del nostro tempo.
alle spalle: quella di un uomo che, sprofondato nel male più assoluto, scopre la sua vocazione costruendo piccoli, rudimentali giocattoli per i bambini di Auschwitz, e così facendo trova la forza per non soccombere. Ma nulla è come sembra in questo romanzo fitto di ombre e di colpi di scena. Sconvolgente, spietato, appassionante, Il fabbricante di giocattoli è la storia di un segreto inconfessabile. Capace di tracciare, in un vertiginoso gioco di rimandi tra passato e presente, un ritratto senza sconti delle ipocrisie, delle contraddizioni, delle calcolate amnesie così tipiche del nostro tempo.
Questo progetto è stato sostenuto dal programma UNESCO City of Literature di Praga e dall’UNESCO City of Literature di Melbourne.
Opinione di Charlotte
Nel presente, un uomo carismatico con il vizio di adescare adolescenti, una donna con troppi rimpianti e poca reazione, un anziano con una storia misteriosa e angosciante custodita nell' animo; nel passato, sopravvivenza a stento, razzismo, dolore, apoteosi del Male insensato. Una vecchia bambola artigianale custodisce segreti, collega le due epoche e molte esistenze, è il punto di partenza di accadimenti svelati pagina dopo pagina, in grado di far precipitare equilibri precari che poggiano su senso di colpa, scarsa forza interiore, egoismo . Il fabbricante di giocattoli è una lettura che con l' approssimarsi della Notte dei Cristalli suona decisamente appropriata, poiché pone in evidenza una pagina di storia che non finirà mai di suscitare orrore per la lucida follia della quale è permeata: l' Olocausto viene poi attualizzato da Pieper raccontandone gli strasichi nel mondo di oggi, con le sue contraddizioni e le sue sconsiderate deviazioni da percorsi etici e civili. Al centro della narrazione, una saga familiare che nel ricordo di inqualificabili atrocità e nel suo filtrarle alla luce odierna, si rivela essenzialmente uno spaccato poco edificante dell' animo umano.
Restituendo al lettore conti in sospeso tra passato e presente, una trama avvincente dal ritmo incalzante, una spietatezza e un' intensità spiazzanti, Liam Pieper si dimostra estremamente incisivo nel sondare le piccolezze umane che riempiono di amarezza; eppur insistendo sull' egoismo e l' opportunismo, non manca di elargire di colpi di scena inaspettati.
Restituendo al lettore conti in sospeso tra passato e presente, una trama avvincente dal ritmo incalzante, una spietatezza e un' intensità spiazzanti, Liam Pieper si dimostra estremamente incisivo nel sondare le piccolezze umane che riempiono di amarezza; eppur insistendo sull' egoismo e l' opportunismo, non manca di elargire di colpi di scena inaspettati.
Impossibile allentare la tensione anche solo per brevi istanti, o indugiare in momenti di serenità: troppa ferocia, troppi fatti - ahimé tristemente ben noti - che è giusto ricordare per biasimarli, aborrirli, non ripeterli .
Ma è poi vero che l' uomo ha imparato la lezione di Auschwitz? La civiltà ha realmente fatto passi avanti, lasciandosi alle spalle lo sfruttamento , la convenienza personale, il razzismo? Nell' economia globale fondata sulla guerra , sulla prevaricazione, sul profitto di pochi a svantaggio di molti, la risposta indotta dall' autore a questo quesito purtroppo non è affermativa. I suoi suggerimenti portano a giudicare anche il presente, e non solo il recente esecrabile passato : nel ventunesimo secolo l' operato della fabbrica di giocattoli, del suo carismatico ma vile titolare, della sua intraprendente ma fragile moglie, che sotto parvenze etiche traggono profitto finanche dallo schiavismo e dalla situazione più scomoda e immorale, provocatoriamente non vengono disgiunti dalle miserie abominevoli del lager .
Il fabbricante di giocattoli è un romanzo che consiglio con la mente e con il cuore, e che più che graffiarmi mi ha assestato un bel pugno nello stomaco: lasciandomi spesso basita dal tanto dolore, dall' immensa crudeltà, dall' ambivalenza dei protagonisti, dalla poca speranza e dalla scarsa fiducia negli altri. Un approccio triste e disilluso al quale mio malgrado nonostante il mio abituale atteggiamento positivo non riesco ad argomentare obiezioni. Leggetelo per riflettere sul presente, per non dimenticare il passato, per conoscere una storia inventata che di fantasioso ha molto poco : scoprirete un mondo di emozioni e di riflessioni che non vi lasceranno indifferenti, e che non potranno che arricchirvi e responsabilizzarvi.
Il fabbricante di giocattoli è un romanzo che consiglio con la mente e con il cuore, e che più che graffiarmi mi ha assestato un bel pugno nello stomaco: lasciandomi spesso basita dal tanto dolore, dall' immensa crudeltà, dall' ambivalenza dei protagonisti, dalla poca speranza e dalla scarsa fiducia negli altri. Un approccio triste e disilluso al quale mio malgrado nonostante il mio abituale atteggiamento positivo non riesco ad argomentare obiezioni. Leggetelo per riflettere sul presente, per non dimenticare il passato, per conoscere una storia inventata che di fantasioso ha molto poco : scoprirete un mondo di emozioni e di riflessioni che non vi lasceranno indifferenti, e che non potranno che arricchirvi e responsabilizzarvi.
L' Autore
La biografia dal suo sito: http://liampieper.com/about-me/
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