martedì 12 gennaio 2016

ZITTA E FERMA, MISS PORTLAND! Viviana Giorgi Recensione


«Sapete? Siete deliziosa anche quando russate, Miss Portland» le disse con voce bassa e tanto sensuale da farle correre un’intera famiglia di brividi – madre, padre e una nidiata di figli, senza contare i nonni – giù per la schiena. «Ma potreste anche fare meglio, impegnandovi di più…»
Emma Books
ZITTA E FERMA, MISS PORTLAND! 
VIVIANA GIORGI 

Collana: Vintage
Genere: Romanzo rosa 
Pagine: 368
Prezzo ( solo ebook): € 4.99 

La Trama

Nel 2015 si è festeggiato l’ottantesimo anniversario di ‘Regency Buck’, considerato il primo romanzo storico ambientato durante il periodo della Reggenza (1811-1820): firmato da Georgette Heyer nel 1935, dava inizio a uno dei generi più popolari di tutti i tempi, il regency. Per celebrare quel romanzo e la sua autrice, Viviana Giorgi ha scritto per Emma Books un divertissement affettuoso che fin dal titolo riecheggia gli umori del genere e si ispira a quel mondo, all’apparenza popolato solo da duchi e conti e marchesi – spesso arroganti e libertini – e da ingenue debuttanti in cerca di marito o prede di cacciatori di dote. La Giorgi lo ripercorre a suo modo, con i toni ironici che caratterizzano la sua scrittura e cambiando un po’ le regole del gioco... In ‘Zitta e ferma, Miss Portland!’ ci sono, come è giusto che sia, un conte refrattario al matrimonio (addirittura due, per la verità); una giovane donna (Miss Portland, naturalmente) indifferente alle regole del ton e per nulla desiderosa di accasarsi; la season londinese in tutto il suo splendore e pure “un’estate da ricordare” (come direbbe Mary Balogh) nella campagna del Sussex. E infine, tra qualche scaramuccia, un duello mancato e un tentativo di fuga verso Gretna Green, l’immancabile happy ending.


Opinione di Charlotte

A mille ce  n’è nel mio cuore di fiabe da narrar..... 
Nell’ accingermi a parlare dell’ ultimo romanzo di colei che annovero tra le mie autrici preferite in assoluto,  è sopraggiunto a tradimento un ricordo d’ infanzia. La stessa trepidazione che provavo nell’ ascoltare le Fiabe Sonore, l’ ho avvertita fin dalle prime pagine di questa  favola d’ altri tempi plasmata sul temperamento delle donne di oggi:  che più o meno cresciute e pragmatiche,  conservano intatto un  animo da ragazzine  coltivato  con  costanza.
Personalmente non sono un’ amante di crinoline,  ombrelli parasole , corteggiamenti da damerino e tè pomeridiani, né dei libri incentrati sulla  cosiddetta “virtù” da preservare qual tesoro di valore inestimabile. Ma ovviamente, se questo periodo e questo ambiente vengono ricreati dalla penna di Viviana Giorgi, grazie alla sua spiccata personalità e alla  cifra stilistica peculiare il sapore  si fa tutt’ altro che stucchevole,  assumendo connotazioni ironiche, moderne… e ovviamente dal tasso glicemico a livelli di guardia!
Sono convinta che qualche “purista” del regency potrebbe trovare  un tantino “emancipato” e singolare il romanzo, pur inscritto in una cornice ottocentesca così squisitamente inglese da sembrare pennellata ad acquerello nei toni della campagna del Sussex. Ma è proprio la connotazione nuova e fresca  che a mio avviso  accresce oltremisura la piacevolezza del libro,  e sono sicura che la " strategia" di Viviana  possa davvero entusiasmare un vasto pubblico:    trattandosi di un esempio fulgido di quel femminismo rosa portato avanti con passione e determinazione da Emma Books, dalle sue autrici , da Mara Roberti nel suo blog Rosa per caso,  per giungere ad incantare noi lettrici ma anche  a darci qualche grintoso spunto di riflessione. 
Nel primo  decennio dell' 800 lo sfoggio di buone maniere e di piccoli e grandi lussi provoca sfavillii abbaglianti, che nei romanzi romantici relegano sullo sfondo,  ben mimetizzandoli,   tutti quegli aspetti sgradevoli ma verosimili che interessano l’ epoca in questione:   in particolare la rigidità delle classi sociali  e la  condizione subordinata della donna rispetto all’ uomo, in tutti i campi della vita quotidiana.
Queste prospettive però non sfuggono all' occhio e alla penna di  Viviana, che incentra la sua storia sulla capitolazione di un conte affascinante e leale  quanto maldestro, imperfetto, orgoglioso e conservatore,  ad opera di una fanciulla deliziosa e dinamica nel corpo e nello spirito:  caparbia e sferzante , decisamente refrattaria a sottomettersi alle convenzioni,      diversa dalle eroine candide e innocenti con gli occhi da Bambi, e  più a suo agio nella giungla indiana  che non in quella londinese. Una sorta di  muleta rossa sventolata ad arte davanti ad un toro insomma, per confonderlo e incuriosirlo.  La storia d’ amore  incredibilmente vivace  che ne scaturisce  regala serenità, sorrisi, battibecchi e batticuori , e al contempo porta in primo piano  le contraddizioni del ton: la ridicolaggine di un  uomo che  ha il potere di decidere le sorti di una nazione ma che non può rimanere solo con una donna della “buona società” per più di due minuti; l’ ipocrisia del pettegolezzo diffuso e della “cospirazione da accasamento”, in virtù della quale irreprensibilità  e rispettabilità risultano  due comandamenti creati appositamente per essere infranti ad hoc  nei modi e nei tempi più convenienti.
E poi  Zitta e ferma, Miss Portland! è anche una storia all’ ultima moda: la nostra. Insieme alle  note di colore e allo stereotipo dorato  si affacciano tra le righe   elementi di autenticità, fra i  quali si rivelano di un’ intensità inaspettata il valore incomparabile dell’ amicizia  tra uomo e donna, l' intesa   tra persone con simili sensibilità,  il valore di libertà e autonomia di pensiero: quest' ultima, condizione  imprescindibile per la riuscita di un rapporto di coppia. Anche in "ambito regency".
Tono languido e romanzato,  e visione più attuale, vigorosa e concreta si alternano nel libro anche visivamente, poiché  riconoscibili mediante l’ impiego di due caratteri di stampa differenti  . Viviana, ironicamente impietosa, non  risparmia pregi e difetti a nessuno, così che l’ eroe dalle  straordinarie  doti fisiche e morali  presentato due righe prima può diventare improvvisamente buffo, lasciandosi coinvolgere in una scaramuccia o in un “ corteggiamento quasi controvoglia”.   Cliché usati,  abusati e presi in prestito per dare un tocco di leggerezza e di colore, poi,   evolvono in punzecchiature,  drammi e sentimenti esposti con naturalezza e grande coinvolgimento.  Il candore e la forza di carattere di una Sophie effervescente, arguta e scolpita nel granito  fanno il resto.
In un continuo gioco tra alti e bassi i due protagonisti vogliono dimostrare l’ uno all’ altro di essere i più forti. Quanto durerà  questa messinscena? Quel che serve a suscitare appagamento  e ilarità nel lettore: con Viviana alla regia, anche il personaggio più refrattario all’ amore  è destinato a capitolare nel modo più plateale, divertente, ironico e zuccheroso possibile  Personalmente ho divorato questo romanzo tutto d’ un fiato, in una lunga notte magica, e  ne ho  ricavato emozioni  e positività che hanno valso le occhiaie del giorno dopo. Vi assicuro che tra ventagli che celano rossori, cavalli imbizzarriti, stoccate - verbali e non -, rendez-vous non esattamente idilliaci, Zitta e ferma, Miss Portland è  un vero spasso!

Di Viviana Giorgi Sognano tra le Righe ha recensito anche: 

Tutta colpa del vento ( e di un cowboy dagli occhi verdi) - recensione QUI
Un amore di fine secolo - recensione QUI
Vuoi vedere che è proprio amore?   - recensione QUI
La brutta e cattiva - recensione QUI
Alta marea a Cape Love - recensione QUI

L' Autrice


Ex giornalista, milanese, amante dei bassotti e dei gatti rossi, Viviana Giorgi scrive per lo più commedie romantiche contemporanee, più speziate che sfumate, con eroine decise, ma un po’ imbranate e non certo sofisticate, ed eroi gloriosamente da sballo. Tra una romantic comedy e l’altra, ogni tanto si lascia tentare anche dal lato più sorridente e vivace del romance storico, suo primo indimenticato amore. Il lieto fine per lei? Obbligatorio e altamente glicemico, sia che la sua eroina vesta in jeans o in stile impero. Perché, come ripete spesso: se si deve sognare, meglio farlo alla grande, no?

2 commenti:

Viviana Giorgi (Georgette Grig) ha detto...

Io non sono certa di meritare le parole di Charlotte (che confesso mi hanno emozionata sin quasi alle lacrime), ma se con Miss Portland sono riuscita a regalarle anche solo un sorriso sono una donna felice e appagata.
Certo, mi sento un po' in colpa per le sue occhiaie...

Grazie Charlotte e grazie Sognando tra le righe per la considerazione e l'affetto che mi dimostrate così spesso, non immaginate quanto grata io vi sia. E complimenti per offrire (indipendentemente dal giudizio) ai vostri lettori delle recensioni così complete e ben fatte. Credo che tutti noi che scriviamo dovremmo non stancarci mai di ringraziare voi blogger, per il tempo e la passione che ci dedicate.

Grazie.
Un abbraccio
Viviana

B.Francesca ha detto...

Bella recensione come del resto anche il romanzo.
Sono contenta di aver scoperto questa nuova (per me) autrice italiana.