«Sapete? Siete deliziosa anche quando russate, Miss
Portland» le disse con voce bassa e tanto sensuale da farle correre un’intera
famiglia di brividi – madre, padre e una nidiata di figli, senza contare i
nonni – giù per la schiena. «Ma potreste anche fare meglio, impegnandovi di
più…»
Emma Books
ZITTA E FERMA, MISS PORTLAND!
VIVIANA GIORGI
Collana: Vintage
Genere: Romanzo rosa
Pagine: 368
Prezzo ( solo ebook): € 4.99
La Trama
Nel 2015 si è festeggiato l’ottantesimo anniversario di ‘Regency Buck’, considerato il primo romanzo storico ambientato durante il periodo della Reggenza (1811-1820): firmato da Georgette Heyer nel 1935, dava inizio a uno dei generi più popolari di tutti i tempi, il regency. Per celebrare quel romanzo e la sua autrice, Viviana Giorgi ha scritto per Emma Books un divertissement affettuoso che fin dal titolo riecheggia gli umori del genere e si ispira a quel mondo, all’apparenza popolato solo da duchi e conti e marchesi – spesso arroganti e libertini – e da ingenue debuttanti in cerca di marito o prede di cacciatori di dote. La Giorgi lo ripercorre a suo modo, con i toni ironici che caratterizzano la sua scrittura e cambiando un po’ le regole del gioco... In ‘Zitta e ferma, Miss Portland!’ ci sono, come è giusto che sia, un conte refrattario al matrimonio (addirittura due, per la verità); una giovane donna (Miss Portland, naturalmente) indifferente alle regole del ton e per nulla desiderosa di accasarsi; la season londinese in tutto il suo splendore e pure “un’estate da ricordare” (come direbbe Mary Balogh) nella campagna del Sussex. E infine, tra qualche scaramuccia, un duello mancato e un tentativo di fuga verso Gretna Green, l’immancabile happy ending.
Opinione di Charlotte
A mille ce n’è nel mio cuore di fiabe da narrar.....
Nell’ accingermi a parlare dell’ ultimo romanzo di colei che
annovero tra le mie autrici preferite in assoluto, è
sopraggiunto a tradimento un ricordo d’ infanzia. La stessa trepidazione che provavo
nell’ ascoltare le Fiabe Sonore, l’ ho avvertita fin dalle prime pagine di
questa favola d’ altri tempi plasmata
sul temperamento delle donne di oggi: che più o meno cresciute e pragmatiche, conservano intatto un animo da ragazzine coltivato con costanza.
Personalmente non sono un’ amante di crinoline, ombrelli parasole , corteggiamenti da damerino e tè
pomeridiani, né dei libri incentrati sulla cosiddetta “virtù” da preservare qual tesoro
di valore inestimabile. Ma ovviamente, se questo periodo e questo ambiente
vengono ricreati dalla penna di Viviana Giorgi, grazie alla sua spiccata personalità
e alla cifra stilistica peculiare il
sapore si fa tutt’ altro che
stucchevole, assumendo connotazioni
ironiche, moderne… e ovviamente dal tasso glicemico a livelli di guardia!
Sono convinta che qualche “purista” del regency potrebbe
trovare un tantino “emancipato” e singolare il romanzo, pur inscritto in una cornice
ottocentesca così squisitamente inglese da sembrare pennellata ad acquerello nei toni
della campagna del Sussex. Ma è proprio la connotazione nuova e fresca che a mio avviso accresce oltremisura la piacevolezza del
libro, e sono sicura che la " strategia" di Viviana possa
davvero entusiasmare un vasto pubblico: trattandosi di un esempio fulgido di quel
femminismo rosa portato avanti con passione e determinazione da Emma Books,
dalle sue autrici , da Mara Roberti nel suo blog Rosa per caso, per giungere ad incantare noi lettrici ma anche a darci qualche grintoso spunto di riflessione.
Nel primo decennio
dell' 800 lo sfoggio di buone maniere e di piccoli e grandi lussi provoca
sfavillii abbaglianti, che nei romanzi romantici relegano sullo sfondo, ben mimetizzandoli, tutti quegli aspetti sgradevoli ma verosimili
che interessano l’ epoca in questione: in
particolare la rigidità delle classi sociali e la condizione subordinata della donna rispetto
all’ uomo, in tutti i campi della vita quotidiana.
Queste prospettive però non sfuggono all' occhio e alla penna di Viviana, che incentra la
sua storia sulla capitolazione di un conte affascinante e leale quanto maldestro, imperfetto, orgoglioso e conservatore, ad opera di una fanciulla deliziosa e dinamica
nel corpo e nello spirito: caparbia e sferzante , decisamente refrattaria a
sottomettersi alle convenzioni, diversa
dalle eroine candide e innocenti con gli occhi da Bambi, e più a suo agio nella
giungla indiana che non in quella londinese.
Una sorta di muleta rossa sventolata ad arte davanti ad
un toro insomma, per confonderlo e incuriosirlo. La storia d’ amore
incredibilmente vivace che ne scaturisce regala serenità, sorrisi, battibecchi
e batticuori , e al contempo porta in primo piano le contraddizioni del ton: la ridicolaggine di
un uomo che ha il potere di decidere le sorti di una
nazione ma che non può rimanere solo con una donna della “buona società” per
più di due minuti; l’ ipocrisia del pettegolezzo diffuso e della “cospirazione
da accasamento”, in virtù della quale irreprensibilità e rispettabilità risultano due comandamenti creati appositamente per
essere infranti ad hoc nei modi e nei tempi più convenienti.
E poi Zitta e ferma, Miss Portland! è anche una storia all’ ultima moda: la nostra. Insieme alle note di colore e allo stereotipo dorato si affacciano tra le righe elementi di autenticità, fra i quali si rivelano di un’ intensità inaspettata il valore incomparabile dell’ amicizia tra uomo e donna, l' intesa tra persone con simili sensibilità, il valore di libertà e autonomia di pensiero: quest' ultima, condizione imprescindibile per la riuscita di un rapporto di coppia. Anche in "ambito regency".
E poi Zitta e ferma, Miss Portland! è anche una storia all’ ultima moda: la nostra. Insieme alle note di colore e allo stereotipo dorato si affacciano tra le righe elementi di autenticità, fra i quali si rivelano di un’ intensità inaspettata il valore incomparabile dell’ amicizia tra uomo e donna, l' intesa tra persone con simili sensibilità, il valore di libertà e autonomia di pensiero: quest' ultima, condizione imprescindibile per la riuscita di un rapporto di coppia. Anche in "ambito regency".
Tono languido e romanzato, e visione più attuale, vigorosa e
concreta si alternano nel libro anche visivamente, poiché riconoscibili mediante l’ impiego di due
caratteri di stampa differenti . Viviana,
ironicamente impietosa, non risparmia
pregi e difetti a nessuno, così che l’ eroe dalle straordinarie doti
fisiche e morali presentato due righe prima può diventare
improvvisamente buffo, lasciandosi coinvolgere in una scaramuccia o in un “ corteggiamento
quasi controvoglia”. Cliché usati, abusati e presi in prestito per dare un tocco di leggerezza e di
colore, poi, evolvono in punzecchiature, drammi e sentimenti
esposti con naturalezza e grande coinvolgimento. Il candore e la forza di carattere di una Sophie
effervescente, arguta e scolpita nel granito fanno il resto.
In un continuo gioco tra alti e bassi i due protagonisti vogliono dimostrare
l’ uno all’ altro di essere i più forti. Quanto durerà questa messinscena? Quel che serve a suscitare
appagamento e ilarità nel
lettore: con Viviana alla regia,
anche il personaggio più refrattario all’ amore
è destinato a capitolare nel modo più plateale, divertente, ironico e zuccheroso possibile Personalmente ho divorato questo romanzo tutto d’ un fiato,
in una lunga notte magica, e ne ho ricavato emozioni e positività che hanno valso le occhiaie del
giorno dopo. Vi assicuro che tra ventagli che celano rossori, cavalli imbizzarriti,
stoccate - verbali e non -, rendez-vous non esattamente idilliaci, Zitta e ferma, Miss Portland è un vero spasso!
Di Viviana Giorgi Sognano tra le Righe ha recensito anche:
Tutta colpa del vento ( e di un cowboy dagli occhi verdi) - recensione QUI
Un amore di fine secolo - recensione QUI
Vuoi vedere che è proprio amore? - recensione QUI
La brutta e cattiva - recensione QUI
Alta marea a Cape Love - recensione QUI
Ex giornalista, milanese, amante dei bassotti e dei gatti rossi, Viviana Giorgi scrive per lo più commedie romantiche contemporanee, più speziate che sfumate, con eroine decise, ma un po’ imbranate e non certo sofisticate, ed eroi gloriosamente da sballo. Tra una romantic comedy e l’altra, ogni tanto si lascia tentare anche dal lato più sorridente e vivace del romance storico, suo primo indimenticato amore. Il lieto fine per lei? Obbligatorio e altamente glicemico, sia che la sua eroina vesta in jeans o in stile impero. Perché, come ripete spesso: se si deve sognare, meglio farlo alla grande, no?
Il suo blog: http://www.vivianagiorgi.it/
2 commenti:
Io non sono certa di meritare le parole di Charlotte (che confesso mi hanno emozionata sin quasi alle lacrime), ma se con Miss Portland sono riuscita a regalarle anche solo un sorriso sono una donna felice e appagata.
Certo, mi sento un po' in colpa per le sue occhiaie...
Grazie Charlotte e grazie Sognando tra le righe per la considerazione e l'affetto che mi dimostrate così spesso, non immaginate quanto grata io vi sia. E complimenti per offrire (indipendentemente dal giudizio) ai vostri lettori delle recensioni così complete e ben fatte. Credo che tutti noi che scriviamo dovremmo non stancarci mai di ringraziare voi blogger, per il tempo e la passione che ci dedicate.
Grazie.
Un abbraccio
Viviana
Bella recensione come del resto anche il romanzo.
Sono contenta di aver scoperto questa nuova (per me) autrice italiana.
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