sabato 9 maggio 2015

FRITTATA ALLE ORTICHE. La ricetta del perdono Mara Roberti Recensione

Dopo avermi ammaliata con Le regole degli amori imperfetti (rec.qui), Mara Roberti colpisce il mio smisurato immaginario con questo bellissimo, intenso, seppur breve racconto.
Il più grande pregio di questa autrice è quello di trasportare il lettore nelle sue storie, senza dargli il tempo di rendersene conto, solo facendolo sentire parte della narrazione, come un ospite gradito e privilegiato che assapora tutta l'intensità delle emozioni, dalla più leggera alla più profonda. Adoro la penna di Mara Roberti, è stato colpo di fulmine a Roccamori, è ancora colpo di fulmine per Giulia, Elena e Alessio, i nuovi quanto vividi personaggi di questa breve storia che, ha tutte le carte in regola per diventare un profondo e appassionato romanzo (non perdo la speranza). Perchè anche un brevissimo racconto, può essere uno scrigno di emozioni e potenziali sviluppi.



EMMA BOOKS

Non puoi perdonare
finché ti fa male...

FRITTATA ALLE ORTICHE
La ricetta del perdono
Mara Roberti

Collana: Emma Cocktail
Genere: Narrativa 
Pagine: 70
Prezzo: 0.99


Trama

Ingredienti:

2 sorelle
1 grande casa di campagna amata e in stato di abbandono
1 grosso cane nero
1 fidanzato che torna dal passato
Un dolore ancora tutto da vivere e molto da perdonare (q.b.)

Preparazione:

Dopo la morte del padre, Giulia torna nella casa di campagna della sua famiglia, in cerca di ricordi. Per riempire il vuoto lasciato dai genitori, la sorella Elena cucina a ogni pasto una ricetta speciale, che le riporta entrambe all’infanzia, a un tempo fatto di sicurezza, di sole, di abbracci e di corse sfrenate in bici. Proprio come l’incontro con Alessio, il grande amore dell’adolescenza. Ma insieme ai ricordi riemergeranno anche piccoli e grandi misteri, la fatica di volersi bene fra rancori e rimproveri taciuti troppo a lungo. In quel difficile equilibrio fra passato e presente, immersa nei sapori e negli odori della sua infanzia, Giulia troverà le risposte che cerca. E l’amore di cui ha bisogno.

Rimedio:

È la ricetta per chi non riesce a perdonare, per chi vuole riconciliarsi con il passato e tornare a vivere l’amore senza rancori.


Opinione di foschia75

Le stanze erano silenziose, ostili quasi, come se rifiutassero qualunque presenza. Come se nelle ombre e negli angoli pieni di polvere covasse una tristezza impossibile da scacciare.

In ogni storia di Mara Roberti si respira aria di casa e di famiglia, ha il magistrale pregio di farti vivere quasi in prima persona le atmosfere nelle quali da bravissima regista, fa muovere i suoi personaggi. Cominci a leggere, e con naturalezza visualizzi ogni angolo del giardino o della cucina; la stessa cosa fu per Le regole degli amori imperfetti, ancora oggi ogni tanto visualizzo il giardino e il carrello con le tazze spaiate e il pentolone con il tè. Cosa potrebbe chiedere di meglio una lettrice come me, per la quale le descrizioni sono il sale della lettura? Questa autrice riesce sempre a sospenderci nella sua bolla emotivo-temporale, liberandoci dallo scorrere del tempo, e immergendosi nella sua "scenografia" da pellicola nostalgica, dove anche una farfalla, una foglia che cade, un cappello che vola, creano emozioni. Sono di parte, non lo nascondo, e ogni volta che inizio a leggere una sua storia, tradisco una certa aspettativa, perché sono certa che mi inviterà ad entrare con tutti gli onori. I suoi personaggi si muovono e dialogano, e tu sei lì seduta sulla panchina, avvolta dall'odore delle rose. Un tripudio di sensazioni e colori che solo lei riesce a pennellare in modo così vivido. In questo racconto, dove la ricetta del perdono vede impegnate due sorelle con non pochi conti in sospeso, ci sono tutti gli ingredienti per un intenso romanzo dove, la forza dei sentimenti investe piacevolmente e nostalgicamente il lettore. Giulia è tornata nella casa del padre, lasciando in tutta fretta Londra, Elena sua sorella ha sempre vissuto con il padre fino a quando non è morto. ma nella loro vita ci sono tante parole omesse e tante ancora da dire, ma spesso non è facile ammettere i propri errori, e tanto meno è facile esternare i propri sentimenti. Il rapporto tra Giulia e Elena è talmente intenso e tutto ancora da svelare, che meriterebbe davvero di essere sviluppato in un romanzo, perchè sono due donne forti e indipendenti, che non abbasserebbero mai la testa ammettendo i propri sbagli, sono anche pronte a ferirsi pur di avere l'ultima parola. Eppure, una frittata di ortiche o due fiori di zucca potrebbero spingerle quasi a perdonare e ricominciare, in nome di quel sentimento e dei ricordi che il padre ha lasciato loro in eredità. A complicare la scena, interverrà anche Alessio... e qui spero con tutto il cuore che l'autrice si convinca a farci conoscere più a fondo, sia lui che Steve, l'ancora sconosciuto fidanzato di Giulia, rimasto a Londra. Quattro personaggi davvero interessanti che mettono non poca curiosità nel lettore. Un racconto lungo un istante, ma capace di rimanere impresso nell'immaginario, e Mara Roberti è una magistrale creatrice di emozioni, dalla più struggente come quella tra due sorelle che si sono perse e cercano di ritrovarsi, a quella più romantica di due ragazzi che sono cresciuti insieme, si sono amati e si rincontrano dopo tanto tempo.
Frittata alle ortiche è la ricetta per un assaggio emotivo che lascerà nel lettore un piacevole nostalgico languore.


L'autrice

Mara Roberti è il lato “in rosa” di una traduttrice che un giorno si è accorta di aver trascurato le proprie emozioni. Per la fretta, le aveva cacciate tutte da qualche parte dentro di sé, proprio come si fa con gli oggetti che non si ha il tempo di rimettere in ordine. Le emozioni però non le freghi come i calzini, prima o poi tornano a galla, e le sue lo facevano cogliendola alla sprovvista e commuovendola nei momenti meno opportuni. Ha iniziato a scrivere per questo, per vivere le proprie emozioni e tornare a credere nei sogni, quei sogni per cui ci sembra di non avere mai tempo, e per cui invece dovremmo trovarlo, sempre.

SILVER BAY Jojo Moyes Recensione

Per tutti coloro che hanno pianto insieme a Will e Luo in Io prima di te, per chi ha atteso con ansia la fine della guerra in La ragazza che hai lasciato, per chi si è lasciato cullare dall'amore di Anthony e Jennifer avanti e indietro nel tempo nel libro L’ultima lettera d’amore e per tutti quelli che hanno riso e sofferto con quella dolce e incasinata famiglia di Una più uno, è arrivato il momento di abbassare le difese e aprire di nuovo le porte ad un altro incredibile romanzo di Jojo Moyes. Non è un nuovo scritto, in realtà è un libro che risale a circa nove anni fa. Spinta dal desiderio di conoscere tutto di quest’autrice, mi sono immersa tra le pagine e non ne sono più uscita, incastrata tra gli ingranaggi di una storia che mi ha rapita e condotta in un mondo unico, senza tempo. Uno scenario indimenticabile, fluido e viscoso allo stesso tempo, tatuato nelle pagine da un’autrice che sembra avere come unico scopo nella vita quello di disegnare con tratti indelebili le più profonde emozioni umane.




SILVER BAY
Jojo Moyes

Traduzione a cura di Cristina Cigognini
Casa editrice: Mondadori
Collana: Oscar Mondadori
Genere: Romanzo contemporaneo
Pagine: 449
Prezzo: 9.90€




Trama


Quanto possiamo avvicinarci a ciò che amiamo, prima di distruggerlo?
Liza McCullen non potrà mai sfuggire al suo passato. Ma le spiagge incontaminate di Silver Bay e la sua piccola, affettuosa comunità, sembrano poterle offrire la libertà e la sicurezza di cui ha bisogno, se non per se stessa almeno per la figlia Hannah. Fino al giorno in cui nell'albergo gestito dalla zia Kathleen non arriva Mike Dormer, trasferitosi da Londra alle coste australiane per avviare un resort di lusso. Solo un?altra tappa nella sua folgorante carriera, un'altra occasione per guadagnare un sacco di soldi. Ma per Liza il suo arrivo rappresenta una minaccia: per la tranquillità economica della famiglia, per le balene che a Silver Bay trovano rifugio. E soprattutto per la sua determinazione a non innamorarsi mai più...


Opinione di Sybil



Quando si parla di Jojo Moyes mi sento un po’ di parte in quanto adoro ogni suo libro, il modo in cui riesce a trasmettere emozioni, pensieri, paure, facendole entrare sotto la pelle, in profondità, fin quando ti scopri unito in maniera viscerale alle sorti dei protagonisti e ti ritrovi a soffrire con loro, a gioire con loro in un modo unico ed indimenticabile. Ho sempre sostenuto che più che una scrittrice fosse una pittrice, perché in fondo è questo che fa, crea dei quadri talmente vividi, reali da farli sembrare appesi alla pareti di casa e tu li guardi attonito, perso in un mondo che prima non conoscevi e che adesso ti è stato mostrato, giorno dopo giorno, ora dopo ora e non lo dimentichi più. Ti entra dentro. Le sue parole sono colore e la sua mano guida il pennello  su e giù per le strade, i sentieri, il luoghi che lentamente decide di svelarti. È come se in gran segreto ti rendesse spettatore di un incanto tutto tuo, facendoti diventare partecipe non solo della storia, ma anche di ciò che circonda i personaggi, di ciò che sentono, delle luci che accarezzano i loro volti, dei profumi che annusano. In ogni momento della lettura sai esattamente dove sei, con chi e perché e se ti lasci trasportare più del dovuto, finisci davvero per perdere il contatto con la realtà che ti circonda. Diciamo che con la Moyes non hai bisogno di chiudere gli occhi per immaginare luoghi lontani ed esperienze nuove e potenti, perché in realtà sono lì, racchiusi sulle tue mani mentre reggi il libro e si sviluppano dentro la tua testa dilagando poi intorno a te.
Silver Bay è questo.
È potenza, è amore, è dolore, rassegnazione, paura. È la storia di tre donne, del loro passato e del loro presente. È la storia di un hotel, dei suoi giorni migliori, di quelli peggiori e di tutti i ricordi che racchiude nelle sue stanze. È la storia d’amore tra una madre e una figlia, tra un’anziana donna e il suo bell'aviatore venuto dall'America durante la guerra, tra un giovane esperto in finanza e una ragazza distrutta dalla vita e dalla cattiveria delle persone. È una storia d’amore tra l’uomo e il mare con tutte le creature che lo popolano, ma è anche una storia di amicizia, di coraggio, di bugie e di lealtà. Tutto questo racchiuso nell'incontaminata comunità Australiana di Silver Bay, dove segreti, menzogne, passioni e dolore si alternano in un’incessante danza verso l’oceano, che è il cuore di tutto, il punto di partenza delle vite dei protagonisti, ciò che li divide ma anche ciò che li unirà per sempre.
Non voglio parlarvi molto della trama perché credetemi, anche solo svelandovi qualche dettaglio rischierei di togliervi delle sorprese. Questo è uno di quei romanzi che già al termine della terza pagina si ha la certezza di essere entrati a far parte di un meccanismo talmente complicato, ma così magnetico da non poter resistere. Vi è mai capitato di sfogliare le pagine con tanta attenzione per paura di saltarne anche solo una, controllando il numero in fondo al foglio per essere sicuri di aver seguito tutta la successione? Beh, con Silver Bay è questo che accade, si diventa avidi di parole, a tal punto da non voler perdere nemmeno una riga di quello che si sta leggendo. Posso solo dirvi che qui tutti sono a modo loro protagonisti della storia e l’oceano è senza dubbio quello più importante. La vicenda si svolge quasi completamente in Australia, in una tranquilla baia in cui una donna e sua nipote gestiscono un hotel. Liza, la nipote, guida una baleniera con la quale porta i turisti a fare escursioni in mare al fine di avvistare le balene e i delfini. Accanto a lei ci sono gli altri componenti dell’equipaggio, amici che la sostengono, la guidano. Ma Liza nasconde un  terribile segreto che la tiene ancora oggi incatenata al passato e al dolore. Tutto cambia quando in città arriva un attraente uomo d’affari londinese, in cerca di qualcosa… Un qualcosa che irrimediabilmente rovinerà le vite di tutti, distruggendo il loro mondo. 

Un’atmosfera affascinate, indelebile accompagna tutta la lettura. Le personalità dei personaggi, che come sempre nei libri della Moyes sono diverse tra loro, inconfrontabili, contribuiscono a rendere unica quest’esperienza. Vi giuro che ci sono momenti nei quali sembra di avvertire chiaramente lo sbattere incessante delle onde nel molo, il silenzio della natura, il frusciare del vento, il sapore del sale sulle labbra e il magico canto delle balene, che accompagna come un amico fedele tutto lo snodarsi della storia.

Ancora una volta Jojo Moyes mi ha regalato un ricordo stupendo, indimenticabile e proprio per questo lo voglio condividere con voi.

“Vuoi sentire qualcosa di magico?”
(…)
Per parecchi minuti non si udì nulla. Io guardavo in mare, cercando di individuare la balena, non sentendo altro che lo sciabordio delle onde sullo scafo della barca, gli uccelli che volavano in cerchio sopra di noi, e di tanto in tanto, portate dal vento, le voci dei passeggeri delle altre barche. Poi ci fu un lamento basso, prolungato, da fare quasi accapponare la pelle. Un suono che non assomigliava a niente che avessi mai udito. Mi provocò dei brividi lungo la spina dorsale.
“Bello vero?”
Io la guardai. “È una balena?”
“Un maschio. Cantano tutti la stessa canzone, sai. Sono stati fatti degli studi. Dura diciotto minuti, e ogni anno tutti i maschi del branco cantano la stessa canzone. Se arriva una nuova balena con una nuova canzone, tutti la imparano. Te li immagini laggiù ad insegnarsi a vicenda?”





L'autrice 

JOJO MOYES, è nata e cresciuta a Londra. Scrittrice e giornalista, ha lavorato all'"Independent" per dieci anni prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. Attualmente è una delle più affermate scrittrici in Inghilterra. I suoi romanzi sono sempre in testa alle classifiche e riscuotono un grande successo di critica e di pubblico. Il suo romanzo Io prima di te (Mondadori, 2013) è stato il libro più votato nella storia del "Richard and Judy Book Club". Nel 2014 Mondadori ha poi pubblicato Luna di miele a Parigi e La ragazza che hai lasciato. L'autrice vive nell'Essex con il marito e tre figli.





I LIBRI DELL'AUTRICE:

IO PRIMA DI TE  (REC. qui )
L'ULTIMA LETTERA D'AMORE (REC. qui )
LA RAGAZZA CHE HAI LASCIATO  (REC. qui )
UNA PIÙ  UNO (REC. qui)
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