lunedì 7 dicembre 2015

LA FOGLIA DI AMBRA Deborah Fasola Recensione


L’arrosto era bruciato e anche l’umore di entrambe lo era. Bruciato, come una diapositiva lasciata al sole, traccia di un ricordo che si estingue ma che si sa d’aver vissuto. 
In Deborah Fasola nulla è mai scontato: quando meno te l’ aspetti, arriva il colpo di scena che capovolge la percezione di quanto letto; quando pensi di aver inquadrato un personaggio, scopri un aspetto del suo carattere che non avresti mai immaginato. E se questa connotazione è  evidente nei romance della scrittrice , lo è ancor di più in La foglia di Ambra  , thriller sovrannaturale introspettivo difficilmente inquadrabile in un genere definito; un libro  che parla di grande amore e di immenso dolore, che si presta a molteplici chiavi di interpretazione e gioca sulla mutevolezza degli stati d’ animo e sull’ imprevedibilità delle reazioni della protagonista. Prendendo sovente in contropiede il lettore, al quale non è permesso riposare e indugiare tra le eleganti e toccanti pagine del romanzo, e al quale vengono mostrati tutti i lati dell’ animo umano, siano essi intollerabilmente feroci o meravigliosamente sensibili.

Self publishing
LA FOGLIA DI AMBRA
DEBORAH FASOLA


Genere: Thriller/drammatico/visionario 
pagine: 176
Prezzo: 7,80
ebook: € 0,99
 
La Trama
Anita è una donna realizzata: ha una fantastica famiglia ed è la scrittrice italiana numero uno. Tutto andrebbe benissimo, non fosse per il modo in cui Anita è attaccata alla sua vita di successo, così tanto da essersi dimenticata di tutto il resto, persino della figlia che ultimamente è davvero strana. Con la mente ancorata al fantasma del passato, incredibilmente vivido e tanto amato della sorella–foglia che Anita ha perso in gioventù, la donna trascura tutti per via del senso di colpa che non l’abbandona mai; perde così il marito Sebastiano e rischia di vedere sgretolata la sua vita e la sua famiglia evitando le sue responsabilità coniugali e genitoriali e comportandosi da arrogante e spocchiosa Star. Tutto finché il fantasma di Ambra non torna nella sua vita attraverso i disegni di Alice, sua figlia, che senza poter sapere dell’esistenza della sorellina di sua madre né del suo doloroso passato, ne conosce il nome e la disegna con precisi particolari e attenta cura, insieme alla casa d’infanzia delle due sorelle. Ambra è una foglia ed è la sorellina che Anita ha visto cadere nel pozzo e ha vegliato e amato durante il lungo coma per gran parte della sua adolescenza straziata dal dolore; come mai sua figlia, a soli sei anni, sa esattamente ogni cosa di lei e del suo aspetto? Sarà proprio insieme ad Alice che Anita compirà un viaggio di ritorno alle origini, dove sensazionali e drammatici eventi attendono una madre e una figlia, che forse alla fine si ritroveranno. 

                                     Opinione di Charlotte
 

Presente e passato dolorosi si intrecciano nella storia di Anita, scrittrice di successo, fallita come moglie, madre, sorella. Una donna anestetizzata, anaffettiva: stanca di piangere, ossessionata dal senso di colpa, chiusa in una tristissima bolla di egoismo . Un personaggio che per buona parte del libro è francamente antipatico, con il quale è faticoso  entrare in empatia soprattutto in considerazione della sua freddezza e del suo disinteresse spietato e crudele nei confronti della figlioletta Alice, incondizionatamente innamorata  e sofferente a causa del  distacco. Un rapporto madre- figlia innaturale, difficilmente comprensibile, che viene messo in discussione nel momento in cui Anita, attraverso Alice e i suoi comportamenti stravaganti, inizia a guardare nel proprio passato mai  sviscerato prima.
Un percorso che la conduce gioco forza  a confrontarsi con la figlia, col marito, e con il ricordo di Ambra, la sorella perduta la resa dei conti avviene in una casa isolata  “ da manuale” affacciata sul Lago di Bracciano,  abitata   dalla protagonista durante l' infanzia e custode di ricordi ormai rarefatti ma mai archiviati. Qui  Anita viene  sospinta verso la verità  sul suo passato da una presenza visionaria che reclama attenzione un’ entità molto cara ad Alice,  che sembra emanare comprensione  e comunicare fatti ignoti con un preciso obiettivo,  ma le cui intenzioni rimangono  oscure fino alla fine del libro. I suoi interventi inquietanti a tratti assimilabili a eventi horror – che col senno di poi sono riconducibili all'  orrore vero e proprio- riportano a galla questioni rimaste in sospeso, sogni spezzati, ormai irrimediabilmente: che se affrontati potrebbero spingere Anita a riconsiderare la sua intera esistenza secondo nuove prospettive. 
L' approccio figurativo di Deborah alla sceneggiatura del romanzo, tra l’ onirico e il reale, tra la malinconia e l' elemento fantastico,  mi ha riportato alla  mente Quando c'era Marnie , l’ ultimo lungometraggio di Miyazaki; Ambra è la figlia dei sogni, Anita la figlia reale. La soluzione dei misteri che le legano è giocata su piani evanescenti, sul potere della suggestione e dell’ immaginazione, , sulla connessione mentale ed energetica. La metafora della foglia, forte e fragile, flessibile ma distruttibile,  è estremamente potente e rivelatrice, “una maledizione dal sapore amaro ma tanto amato”; se Ambra ha frantumato l’ esistenza di Anita con la sua scomparsa, Alice può ricomporne i tasselli con la sua presenza , aiutando la madre  a vedere con  occhi innocenti, privi di pregiudizio e scetticismo, quello che da adulta provata dalla vita Anita non è più in grado di scorgere.  La foglia di Ambra è un romanzo agghiacciante nel suo realismo, accattivante  nei suoi aspetti surreali  : i  contenuti vengono rivelati dall' autrice in modo potente e intimo senza nascondere morte e cattiveria, e tuttavia  senza negare la possibilità del conforto della speranza  e della pace interiore.   Non sempre chi non può parlare, non può essere ascoltatoAnita ha perso la sorella, ma  prestando attenzione a ciò  che il passato sembra volerle trasmettere,  può ancora abbassare gli scudi difensivi, affrontare i propri problemi, recuperare il legame con la figlia e tentare di salvare il proprio matrimonio. Del resto, è l'amore, non la ragione, che è più forte della morte;  e forse non è troppo tardi per capire, per guarire le ferite, per salvare il salvabile. 

Il video promozionale 



L' Autrice


Nata a Vercelli nel 1978 e laureata in Scienze dell’Educazione, ha operato nel sociale prima di dedicarsi completamente al mondo della scrittura. È editor freelance e articolista. Autrice poliedrica di romanzi di vari generi letterari, ha poi trovato nella commedia romantica e ironica la sua dimensione. Ama la sua famiglia, i libri e i sogni sopra ogni cosa.

Di Deborah Fasola Sognando tra le Righe  ha recensito anche:
Tradiscimi se hai coraggio - recensione QUI
Un adorabile bugiardo - recensione QUI 
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