martedì 17 novembre 2015

QUANDO ALL'ALBA SAREMO VICINI Kristin Harmel Recensione

La vita è meravigliosa, magica, irripetibile.
Ci offre numerose combinazioni di minuti, giorni, ore e semplici attimi. Ci tiene in piedi e ci fa crollare, ci distrugge, ci rigenera, ci soffoca e ci da ossigeno.
Tutto va come deve andare fino al momento in cui, per un disastroso scontrarsi di strane coincidenze, ogni cosa cambia, lasciandoci cadere nel baratro e nel buio più totale. 
Da quel momento in poi la vita subirà una brusca deviazione e uno squarcio dividerà per sempre la terra del prima e del dopo. Cosa si era prima e cosa si è diventati. La propria identità svanirà, lasciando spazio allo smarrimento. 
Poi, ad un tratto, nel luogo più impensato della propria anima, nel cassetto più profondo del cuore, ritornerà a splendere il sole, illuminando un nuovo cammino difficile, angusto, impietoso, ma degno di essere vissuto, perché porterà in grembo la potenzialità della vita stessa.
Una seconda possibilità.



QUANDO ALL’ALBA SAREMO VICINI
Kristin Harmel




Traduzione a cura di Claudia Marseguerra
Casa editrice: Garzanti
Collana: Narratori moderni
Genere: Narrativa
Pagine: 336
Prezzo: 16.40€
Ebook: 9.99€


Trama

È quasi sera, l'aria è tiepida e le sfavillanti luci della Quarantottesima strada si stanno accendendo una per una. A Kate sembra quasi che stiano indicando il percorso del suo cammino. Non le manca proprio niente per essere di nuovo felice: ama il suo lavoro di musicoterapeuta e, a casa, il suo compagno Dan la sta aspettando per portarla alla grande festa che ha organizzato per festeggiare il loro fidanzamento. Ma anche se non riesce a confessarlo nemmeno a sé stessa, Kate non ha ancora superato il dolore che si nasconde nel suo passato. Perché dodici anni prima l'uomo che amava più di tutti al mondo, Patrick, suo marito, se n'era andato, all'improvviso, proprio prima di confidarle un segreto che avrebbe cambiato per sempre la loro vita. Kate non è mai riuscita a scoprire di cosa si trattasse. Eppure adesso, quando tutto sembra lontano, Patrick inizia ad apparirle in sogno. È insieme a una bambina, e stanno cercando di dirle qualcosa. All'inizio Kate crede sia solo un incubo. Ma quando per caso conosce una bambina identica a quella del sogno, capisce di non potere più ignorare il passato. Perché negli occhi di quella ragazzina si nasconde una rivelazione sconvolgente, un segreto lontano, forse lo stesso che Patrick avrebbe voluto rivelarle anni prima. E che forse adesso può far guardare Kate al futuro con occhi nuovi. Occhi pieni di luce e gioia, come quelli che brillano di fronte a una nuova alba. 


Opinione di Sybil



È una giornata come tante altre per Kate. Si sveglia, abbraccia suo marito, lo osserva preparare la colazione prima di andare al lavoro. Il familiare rumore delle pentole, il profumo del caffè. Tutto sembra immutato, perfetto nella sua normalità, armonioso. Un bacio, l’amore e un appuntamento per cena, la sera stessa.
Kate non sa che quel giorno normale, uguale a tanti altri al punto da passare quasi inosservato, sarà anche l’ultimo indimenticabile, indescrivibile giorno accanto a suo marito. Sì, perché Patrick non tornerà mai più indietro, i suoi occhi non vedranno mai più quelli di Kate, le sue mani non toccheranno mai più il suo volto e quella sera non potrà recarsi al loro appuntamento al ristorante per svelarle un importante segreto. Patrick non potrà fare tutto questo perché poco dopo quella splendida colazione con Kate, dopo i baci, dopo i saluti, morirà in un incidente d’auto. Non tornerà mai più, ma ancora Kate non lo sa. Mentre pulisce la cucina e si prepara per un nuovo giorno uguale a tanti altri, lei non immagina che sarà l’inizio della fine. Quando arriva la notizia, il suo universo si spezza, precipita, creando due nuovi mondi: quello con Patrick e quello senza Patrick. Il mondo pieno di sogni e aspettative insieme al marito e quello senza alcuna prospettiva se non la sua mancanza.
Passano lentamente dodici anni e Kate è ancora alla deriva. Crede di essere andata avanti, ma in realtà non ha mai superato il distacco dall’amore della sua vita e dall’esistenza che avrebbe avuto se quel giorno le cose fossero andate diversamente. Si è ricostruita un futuro, ha al suo fianco un nuovo compagno, innamorato e affettuoso, che desidera trascorrere con lei il resto dei suoi giorni, ma il passato non la lascia andare, è come se la sua esistenza si fosse congelata nell’istante stesso in cui il cuore di suo marito ha smesso di battere. La situazione si complica quando Kate inizia a vivere nei sogni la vita che avrebbe potuto avere con Patrick, un’immagine reale di quello che sarebbe potuto essere se quel giorno lui non fosse morto. Un attimo e quei dodici anni di vita non vissuta diventano vividi, brillanti, intensi. Kate inizia a desiderare questi sogni ogni notte, si rifugia dentro ad essi e inizia a vivere una vita parallela che oscura quella attuale, mandandola in confusione, facendola sperare in ciò che non è più. Tutto diventa ancora più difficile quando nei sogni appare anche una ragazzina di nome Hanna che la chiama mamma e che le risveglia un sentimento ignoto ma allo stesso tempo familiare. Ed ecco che il segreto che Patrick era sul punto di svelarle il giorno della sua morte, riprende vita.

Quando all’alba saremo vicini è un romanzo meraviglioso. Racchiude al suo interno un dolore intimo, viscerale, che emoziona e commuove ma che profuma anche di rinascita e riscoperta. La protagonista, Kate, è una donna che ha visto infrangersi tutti i suoi sogni, li ha osservati sbocciare e appassire nello stesso istante, restando ammutolita davanti alla precarietà della vita. È una donna ferita, delusa, amareggiata ma è anche una combattente, perché nonostante il dolore sordo della morte ha cercato di rialzarsi. L’autrice affronta con delicatezza e trasporto il tema della perdita, che però racchiude al suo interno anche quello della riscoperta di se stessi, spiegando che dietro ogni avvenimento c’è sempre una motivazione e che per quanto ingiusto questo sia, bisogna sempre cercare di scorgere tra la nebbia un nuovo appiglio, un segno mandato da chi ci ama per ritrovare la strada. Non ci parla solo della morte anzi, forse questo è l’argomento meno trattato, in realtà cerca di trasmetterci due diverse visioni della vita: da una parte Kate cerca di vivere anestetizzando la sua anima per poter sopravvivere, dall’altra cerca disperatamente di aggrapparsi al ricordo e all’importanza dei sentimenti che quei sogni risvegliano in lei. Le viene data una seconda possibilità di vivere la vita che le è stata strappata dodici anni prima e lei la coglie al volo, vivendo con più intensità i dettagli di quella quotidianità che un tempo, involontariamente, aveva dato per scontata.

Quando lui e io ci scambiamo uno sguardo divertito, sento un profondo senso di tristezza e di rimpianto. La semplice perfezione di questo momento è il genere di cosa che quasi sicuramente avrei dato per scontata se questa vita fosse stata la vita vissuta sul serio. Invece, dal momento che è la vita che mi sono perduta, ogni singolo istante mi sembra un miracolo.

Chiaramente tutto questo non fa bene a Kate, almeno non nel modo che immagina lei. Ogni sogno la ferma in un punto preciso della vita che non le appartiene più, facendola rimanere in bilico tra realtà e finzione, tra immaginazione e concretezza. Tutto cambia quando nei sogni appare Hanna, la figlia che non ha mai avuto e che mai potrà desiderare. Chi è Hanna? Come può sentire un legame così viscerale con una persona che esiste solo nel mondo onirico? Ed ecco che qui entra in gioco il destino che, non si sa come, riesce a rendere reale anche l’irrealizzabile, lasciandoci con il fiato sospeso fino all’ultima pagina. 
Ciò che la storia di Kate vuole trasmettere è l’importanza di vivere e assaporare ogni attimo senza pensare al punto d’arrivo prefissato. Solo così non si rischia di perdere di vista la maestosità della vita e degli infiniti momenti di splendore che ci regala.

Consiglio questo romanzo a tutti quei lettori che non hanno paura di emozionarsi di fronte a temi forti come la perdita e l’abbandono di se stessi, perché come ben si sa, dopo una strada in salita, spesso si ha la possibilità di scorgere un panorama meraviglioso.

Dopo che ci siamo salutate e lei ha richiuso la porta, mi trattengo ancora qualche istante nel corridoio. Chiudo gli occhi e provo a ricordare con precisione l’effetto che mi faceva stare lì e sapere che condividevo questa casa con l’amore della mia vita, sapere che lui era oltre quella soglia e aspettava solo me. Ma ormai lui se n’è andato. Ed è tempo di chiudere la porta al passato.




L'autrice 


KRISTIN HARMEL è nata a Boston. Appassionata di scrittura sin da quando era una bambina, a soli sedici anni ha iniziato a collaborare con alcune testate americane come reporter, mentre studiava. Dopo l'università e una laurea in letteratura, ha iniziato a scrivere per People, dove lavora tutt'ora. Collabora anche con Glamour e altri magazine americani. È opinionista di diverse trasmissioni televisive, come Good morning America. Ha pubblicato diversi romanzi, bestseller negli Stati Uniti ma inediti in Italia.



Altri libri dell’autrice:

Finché le stelle saranno in cielo(recensione QUI)





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