Inaspettato e trascinante, ho letteralmente divorato questo libro che mi ha impressionata; grazie allo stile graffiante e seducente con il
quale Thomas Melis ha creato un’ atmosfera vivida e inquietante, in grado di trasmettere il degrado morale e l’atteggiamento ambivalente
della voce narrante della storia.
Lettere Animate Editore
A UN PASSO DALLA VITA
THOMAS MELIS
Genere: Noir/Drammmatico
Pagine: 327
Prezzo ( solo ebook) : € 0,99
La Trama
È una Firenze fredda, notturna e mai nominata quella che fa da
palcoscenico alla storia di Calisto e dei suoi sodali, il Secco e
Tamagotchi. La città è segnata dalla crisi globale, dietro l’opulenza
pattinata del glorioso centro storico si nasconde la miseria dei
quartieri periferici. Calisto è intelligente, ambizioso, arriva dal
Meridione con un piano in mente e non ha intenzione di trasformarsi in
una statistica sul mondo del precariato. Vuole tutto: tutto quello che
la vita può offrire. Vuole lasciarsi alle spalle lo squallore della
periferia – gli spacciatori albanesi, la prostituzione, il degrado, i
rave illegali –, per conquistare lo scintillio delle bottiglie di
champagne che innaffiano i privè del Nabucco e del Platinum, i due
locali fashion più in voga della città. Calisto vuole tutto e sa come
vincere la partita: diventando un pezzo da novanta del narcotraffico.
Cupamente, nella rappresentazione di un dramma collettivo della “generazione perduta”, schiava di un sistema socioeconomico degenere e illusa dalle favole di una televisione grottesca, si snoda questa storia di ingiustizie e tradimenti, ma anche di amicizie e amori forti tragicamente condannati. Perché il male non arriva mai per caso e la vita non dimentica mai nulla, non perdona mai nessuno.
Cupamente, nella rappresentazione di un dramma collettivo della “generazione perduta”, schiava di un sistema socioeconomico degenere e illusa dalle favole di una televisione grottesca, si snoda questa storia di ingiustizie e tradimenti, ma anche di amicizie e amori forti tragicamente condannati. Perché il male non arriva mai per caso e la vita non dimentica mai nulla, non perdona mai nessuno.
Opinione di Charlotte
Una narrazione incisiva, atta a restituire lo spaccato di
una gioventù perdente in partenza: nullafacenti alle prese con tentazioni, vizi,
ambizioni e valori di riferimento distorti
e venali. Su tutti - politicizzati, borghesi, figli di papà, tossici, malavitosi -
troneggia droga tutti i tipi:
chimica, vintage, pesante, e soprattutto bamba, motore dell’ intera vicenda.
A partire dal prologo, in modo scarno, asciutto ed
essenziale viene delineata la personalità del protagonista
. Calisto è un ragazzo problematico fin dall' infanzia, dominato da
complesso di inferiorità e sentimento di rivalsa derivati dalla
sua condizione di “ diverso venuto dal sud”. La sua rara intelligenza
è al servizio dello spaccio e della criminalità fin dai tempi della scuola media,
e all' età di 27 anni, in qualità di studente universitario, temporeggia fra locali esclusivi e status
symbol, sballo e vuotezza: che solo raramente e per poco tempo riesce a mettere da parte a favore di
spontaneità ed essenza autentiche, invariabilmente
soffocate e sconfitte. L' impresa criminale che Calisto e i suoi " soci" si prefiggono è un pericoloso e inconsistente gioco di ruolo fatto di degrado: combattuto in nome del desiderio
di appartenenza ad un branco di individui
scelti in base alla loro posizione in una società oligarchica ed edonista: in cui il termine “ famiglia” non ha il significato che
comunemente gli si attribuisce e in cui bisogna sapersi vendere, poiché a tutto
e a tutti viene attribuito un prezzo.
Da queste premesse viene sviluppato un intreccio che
a volte mi ha ricordato a grandi linee Trainspotting, a volte per certi versi Gomorra: una storia che potrebbe prestarsi ad una serie tv , ad una sceneggiatura
da biopic o da film documentario.
Incalzante, ricco di personaggi e situazioni mai condannati in toto, mai definibili simpatici, A un passo dalla vita ha il grande merito di non essere impersonale e didascalico, e di lasciare intravedere in molte situazioni lo spettro evanescente dell’ anima negli individui più disparati: dalla ragazza facile, al trafficante albanese, allo sbirro cinico, tutto viene esaminato dallo sguardo impietoso di Calisto. In questo contesto Thomas Melis colpisce e affonda, si dimostra intenso emotivamente , sapiente nell’ impiego dell’ aggettivo d’ impatto, della frase essenziale e non infiorettata, del gergo giovanile e dell’ intercalare dialettale dosati con equilibrio ed efficacia a restituire immediatezza e autenticità alle scene da lui concepite.
Incalzante, ricco di personaggi e situazioni mai condannati in toto, mai definibili simpatici, A un passo dalla vita ha il grande merito di non essere impersonale e didascalico, e di lasciare intravedere in molte situazioni lo spettro evanescente dell’ anima negli individui più disparati: dalla ragazza facile, al trafficante albanese, allo sbirro cinico, tutto viene esaminato dallo sguardo impietoso di Calisto. In questo contesto Thomas Melis colpisce e affonda, si dimostra intenso emotivamente , sapiente nell’ impiego dell’ aggettivo d’ impatto, della frase essenziale e non infiorettata, del gergo giovanile e dell’ intercalare dialettale dosati con equilibrio ed efficacia a restituire immediatezza e autenticità alle scene da lui concepite.
Perché mai, infatti,
avremmo dovuto accontentarci delle misere briciole che un paese corrotto come
l’Italia era disposto a lasciare a chi come noi non era nato sotto una buona
stella? Per nessun motivo l’avremmo fatto. Era giusto farsi spazio con ogni
mezzo necessario, anche se questo voleva dire violare le regole e sporcarsi le
mani... “Andava bene faticare, ma non come avevano fatto i nostri genitori. Non
a quel prezzo “.
Duro spietato schietto, Thomas Melis in un variegato sottobosco
di criminalità e povertà di ideali regala momenti di azione, di suspense e di poesia,
senza perdere mai la luce tetra negli occhi . Calisto, affascinante nel suo acume ma decadente, “ sprecato” nella sua accidia, con la sua
lucida analisi riflette sugli
avvenimenti, si sofferma a trarre
conclusioni: e nonostante non sia indulgente nè con se stesso nè con gli altri, riprende a rincorrere un obiettivo che sembra perennemente quasi
raggiunto, ma che immancabilmente gli sfugge. Si ha pertanto la netta percezione che lui e gli altri protagonisti restino sempre indietro di un passo, non
vivano mai appieno, e facciano immancabilmente i conti con se stessi e con la
costante ambiguità tra la voglia di innocenza e l’ impossibilità di ottenerla, tra il disprezzo per il mondo in cui si trovano e la consapevolezza che in qualche modo gli appartengono: in questa realtà, avere una fede, un
ideale è un miraggio, e più il lettore si addentra nel torbido, nel cattivo, più prende coscienza dello sconforto, della rassegnazione, del fatto che il confine tra arrivare ai vertici e precipitare
in un baratro è davvero labile . A un passo dalla vita è una lettura davvero
illuminante, che incuriosisce e stimola riflessioni inedite: con
la sensazione latente che non esistano vincitori né vinti.
L' Autore
Thomas Melis è nato a Tortolì, in Sardegna, nel 1980.
Ha studiato presso le Università di Firenze e Bologna concludendo il suo
percorso accademico nell’anno 2008. Nella vita si occupa di
progettazione su fondi comunitari e consulenza aziendale per lo
sviluppo. Ha collaborato con diverse riviste on line, dedicandosi alle
analisi degli scenari internazionali e della politica interna.
“A un passo dalla vita” è il romanzo con il quale esordisce per Lettere Animate Editore.
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