venerdì 6 febbraio 2015

IMPIANTO Liliana Marchesi #2 R.I.G. Recensione

Neanche a dirlo.... l'ho divorato.
Liliana Marchesi sa scrivere, migliora di libro in libro, e ci dimostra che anche ambientare un intero romanzo in un luogo solo (e per giunta chiuso!), non è cosa da tutti. Aggiungeteci che non sono una grande amante del genere distopico, e lei è riuscita invece a tenermi incolata e sull'attenti fino all'Epilogo che, dimostra quanto davvero sia Diabolika. E' brava anche nel lasciarti sospeso fino al successivo capitolo. Se ci regala il Prologo di Germoglio, anche qui sa come creare  pruriginosa aspettativa. Insomma non capisco come mai, questa trilogia non abbia ancora trovato una casetta editrice accogliente che renda giustizia a una delle poche trilogie distopiche self di qualità che si trovino in giro. Questo secondo romanzo della trilogia, stilisticamente dimostra un'ulteriore passo avanti dell'autrice, in una parola lo trovo ancor più maturo del primo, ma soprattutto Liliana Marchesi, sa come si costruisce il romanzo di mezzo, quello che ha il difficile compito di unire l'adrenalinico corso del primo, con il copioso contenuto del terzo, dove i nodi verranno al pettine e i misteri saranno svelati. 


DAL 5 FEBBRAIO SU
e


IMPIANTO
Liliana Marchesi

#2 R.I.G. series
Editore: Self
Genere: Distopico
Pagine: 215
Prezzo: 2.99


Trama

Il secondo capitolo di una Saga Distopica costruita sulla credenza secondo la quale l’uomo conosce e utilizza solamente una minima parte delle reali capacità del cervello. 
Una Saga in cui cuore e mente si scontreranno in uno scenario di disordini, passioni, complotti e atti estremi. 
Una storia che sconvolgerà le vostre menti! 

Dopo essere stata strappata ad una vita che credeva sua, Kendall si è ritrovata immersa in un mondo completamente diverso da come le era apparso sino a quel momento. E proprio mentre era sul punto di scoprire l'origine del legame fra lei e Trevor, il leader degli Orfani, un susseguirsi di avvenimenti imprevedibili l'hanno costretta a separarsi da lui. 
Kendall è ora nelle mani di Axel, che più di chiunque altro desidera riesumare i suoi ricordi perduti in modo tale da poter entrare in possesso dell'informazione che brama disperatamente. 
Ma come la convincerà a collaborare? 
Che effetto avrà l'innesto della Radice su di lei? 
I giorni che trascorrerà nella sede del Mind comprometteranno l'opinione che si era fatta degli Orfani? 
Oppure farà di tutto per trovare il modo di tornare al Mausoleo da Trevor? 





Mi scuso in anticipo se questa mia recensione è a carattere più tecnico che d'evasione, ma sentivo il bisogno di spiegare cosa fa funzionare (e alla grande) questa trilogia.

Opinione di foschia75

Come per i romanzi editi dalle grandi case editrici, ancor più per i self, la prima cosa che deve colpirmi in un romanzo è il ritmo serrato col quale inizia la storia, o in alternativa lo stile capace di legarti alle pagine fin dal prologo o dalle prime due pagine. Perciò il fatto che io legga i romanzi di Liliana Marchesi in una notte, vi dovrebbe far capire quanto sia brava nel tenere desta l'attenzione, ma soprattutto la curiosità di una lettrice spesso difficilmente impressionabile come me. Leggo e sostengo il self ormai da più di due anni, ne ho letto parecchi (come testimonia la pagina a loro dedicata qui sul blog), ma solo una esigua parte ha saputo creare in me quel formicolio sottopelle e quella contrazione muscolare che ti fa uscire soddisfatto pienamente da una lettura. Liliana è una di quelle poche autrici che con un genere a me ostico, ha saputo dimostrare quanto la passione per la scrittura possa essere trasmessa al destinatario delle sue fatiche. In questo secondo capitolo della trilogia, ho trovato un'autrice impeccabile, un gradino più in alto stilisticamente rispetto al primo, dove l'adrenalina e la prima conoscenza dei personaggi tenevano in scacco il lettore. In Impianto, che ha il difficile compito di fare da trait d'union della trilogia, Liliana dimostra come si scrive una trilogia. 
Altro punto assolutamente a favore della pregevole qualità di questo secondo romanzo, è l'ambientazione. Badate bene, io sono una fissata per le descrizioni e tutto ciò che, uno scrittore ha il dovere di trasmettere, attraverso i cinque sensi (o quasi) al lettore. L'ambientazione di Impianto è unica, la storia si svolge dentro il quartier generale del Mind, quindi in un palazzo di quasi novanta piani. Non credo sia un pregio di tutti, riuscire a tenere il lettore attento e curioso,ambientando una storia dentro un palazzo. Le possibilità di spostamento sono poche, eppure l'autrice ha saputo creare una spazialità non facile, in tutte le direzioni... basta un ascensore (se in altri generi sono abusati, qui può fare la differenza!!!) per dare possibilità di movimento e immaginazione al lettore. Liliana da al lettore tutti gli indizi e lo spazio, e credetemi, vi verrà assolutamente naturale immaginare il luogo dove lei vi vuol far muovere insieme ai suoi personaggi. Dalle stanze, all'arredamento, dagli uffici ai laboratori. Con poche precise descrizioni voi avrete la scena davanti.
Lo so la mia è un'opinione un po' tecnica, ma non  riesco dall'esimermi nell'elogiare l'evoluzione stilistica marchesiana, la prova tangibile che questa autrice ha ciò che ogni scrittore che si rispetti dovrebbe avere... voglia di crescere.
Tornando al contenuto di Impianto, trovo che questo capitolo di mezzo, sia come una finestra che si apre magistralmente su qualcosa che era stato tenuto criptato nel primo. Un tassello sapientemente inserito per consegnarci informazioni fondamentali, per conoscere il passato e affrontare il futuro.
Un ulteriore plauso va allo stile asciutto e incisivo dell'autrice, niente giri di parole, niente vicende superflue, sarà per questo che mi piace la sua trilogia, non sa cosa vuol dire essere prolissi. Dritta al punto come una freccia, senza stucchevoli passaggi, senza vicende inutili solo per arrivare a scrivere trecento pagine. Ogni volta mi stupisce sempre di più.
Ma veniamo alla storia vera e propria. Non sto qui a farvi il riassunto (per quello più sopra c'è la trama), solo a dirvi che come tutti i romanzi di mezzo che si rispettino, i due protagonisti saranno separati e Kendall, non solo si troverà da sola a dover affrontare il presente, ma dovrà molto presto fare i conti con il suo meno recente passato, in un caleidoscopico turbinio di ricordi, mai confusi per il lettore (altro plauso), e forieri di notizie importantissime al fine della potenzialità dell'intera trilogia, a riprova che, anche inserire dettagli tra passato, presente e futuro, non è cosa da tutti.
Impianto è un tassello impeccabile di una trilogia potenziale, un viaggio stilistico evolutivo dell'autrice, che dimostra di saper non solo scrivere ma soprattutto trasmettere. Auguro a lei e ai suoi personaggi di trovare presto una casa accogliente, che sappia riconoscere il valore della storia e di chi l'ha elucubrata.
Se scrivere non è una cosa da tutti, impiantare un distopico lo è ancora meno.


L'autrice


(visitate il suo sito, scoprirete un mondo!)


Liliana Marchesi è nata nel 1983, è una giovane donna con tanti sogni nel cassetto e una gran voglia di realizzarli. Nella primavera della sua vita ha viaggiato per il mondo abbracciando diverse culture, alla ricerca di un posto con sopra inciso il proprio nome, luogo che, ironia della sorte, ha trovato esattamente nel luogo dal quale era partita, e dove vive tutt’ora con i suoi amori, il marito appassionato di motori, il figlioletto impavido amante della buona cucina, e la piccola Asia, detta Lady Fulmine per la velocità con la quale è venuta alla luce. Autrice di “Harmattan”, Paranormal Romance autoconclusivo ambientato in una splendida quanto misteriosa Africa, della “Trilogia del Peccato”, un’audace rivisitazione contemporanea del Peccato Originale, e di “Lacrime di Cera”, un Distopico autoconclusivo popolato da automi molto particolari. Tutti romanzi in cui amori, intrighi, suspense e colpi di scena la fanno da padroni! Attualmente Liliana sta lavorando ad una Trilogia Distopica che trae ispirazione dalla credenza secondo la quale l’uomo conosce e utilizza solamente una minima parte delle reali capacità del cervello. Il primo volume di questa Trilogia, “Radice”, è già stato pubblicato. Ma le sorprese non finiscono, infatti Liliana ha in serbo un altro romanzo Distopico autoconclusivo, che sconvolgerà ogni leggenda. 


R.I.G. serie

           RADICE Rec. QUI
IMPIANTO
GERMOGLIO
La nascita degli orfani (prequel)

LINK UTILI





4 commenti:

Unknown ha detto...

bellissima recensione Foschia!

foschia75 ha detto...

Detto da te Elena, per me ha valore triplo!!! Grazie a Liliana per aver instillato in me queste emozioni!

Maristella ha detto...

Bellissima recensione Foschia un grazie a te e a Liliana Marchesi autrice unica e inimitabile!

La Distopica ha detto...

Grazie di cuore Foschia! Sono felice di essere riuscita a farti apprezzare un genere a te ostico. Direi che un autore non potrebbe desiderare recensione più bella per il proprio romanzo!
Grazie!