Ieri vi avevamo annunciato un fiocco blu, oggi siamo davvero liete di annunciarvi un bellissimo FIOCCO ROSA, tutto dedicato alla narrativa dalle donne, sulle donne, per le donne. Nasce in Casa Sonzogno, BITTERSWEET a cura di Irene Bignardi. Di cosa sto parlando? Della nuova collana Sonzogno di scoperte, recuperi e testi ritrovati della prima metà del Novecento. Questa notizia mi entusiasma non poco, perché trovo vincente una scelta editoriale di riscoperta di narrativa "d'altri tempi", dedicata alle lettrici più esigenti... e a quelle alla continua ricerca di narrativa di qualità. E credo che i primi due titoli dimostrino appieno la filosofia della collana. Molte potrebbero storcere il naso all'idea di leggere narrativa scritta quasi un secolo fa... eppure, vi assicuro che vi dovrete assolutamente ricredere!!! Continuate a leggere...
DAL 15 OTTOBRE IN LIBRERIA
Bittersweet, come dolce e amaro, come serio e ironico, come tenero e duro.
Bittersweet, come la condizione femminile.
BITTERSWEET
La nuova collana di scoperte,
recuperi e testi ritrovati del Novecento.
«Una collana, Bittersweet, che non ho cercato ma che mi è venuta incontro mentre ero alla ricerca di una lettura “facile” e intelligente, rovistando nella vecchia biblioteca di famiglia, negli scaffali della nonna e della mamma. Una collana di libri che ci parla del passato recente, della nostra storia di persone, con lo charme di una scrittura apparentemente semplice. Letture scelte per il puro piacere di leggere»
Irene Bignardi
Bittersweet propone storie ad alto contenuto di fattore umano. Storie all’apparenza, e spesso, leggere, che in realtà, sotto la facilità della narrazione e la grazia della scrittura, ci lasciano con il ricordo di un pensiero, di una problematica, di un’epoca: l’inizio del Novecento, le rivoluzioni sociali, i cambiamenti irreversibili del costume.
Una collana di libri pensati, scritti e recuperati per coinvolgere il lettore, con uno stile diretto e coinvolgente, appassionante e appassionato, popolare e “facile”, che aggirando il pur prezioso apporto del romanzo modernista e novecentesco, si muove lungo le strade del piacere di raccontare e, specularmente, di leggere.
Bittersweet presenta un mondo di scoperte, di riscoperte, di rivalutazioni. Il ritorno a vecchi amori letterari che, settanta, ottant’anni dopo, mettono in luce nuovi aspetti della personalità dell’autore (vedi la durezza sotto il romanticismo nei libri di Rosamond Lehman), rappresentano riscoperte (come la “scandalosa” Garçonne di Victor Margueritte), propongono un talento narrativo prepotente non ancora pienamente riconosciuto (vedi Dawn Powell), svelano una scrittura al femminile che non è quella sofisticata di Virginia Woolf o di Vita Sackville-West, ma che sa essere avvincente, acuta, sottile, a volte poderosa. E ci mettono a confronto anche con la lingua e la sensibilità con cui gli uomini parlano delle donne e per bocca delle donne, appropriandosi della loro esperienza.
I PRIMI DUE TITOLI
DELLA COLLANA:
La garçonne di Victor Margueritte
Con postfazione di Irene Bignardi
Prezzo: 16.00;
Pagine: 272
Il romanzo scandalo del 1922, un grande bestseller del XX secolo
Se le donne hanno cominciato a portare il taglio “à la garçonne” è grazie a questo romanzo, uno dei più grandi successi editoriali degli Anni ruggenti. Quando uscì, nel 1922, questo romanzo suscitò un tale scandalo che il suo autore, Victor Margueritte (1866-1942), noto scrittore insignito della Legion d’onore, fu pregato di restituire l’onorificenza. La garçonne - il cui titolo definiva una categoria umana, le giovani spregiudicate, che passerà alla storia del costume - racconta con franchezza di linguaggio la storia di Monique, ragazza della buona società parigina che, alla vigilia del matrimonio, scopre che il futuro marito ha un’amante. Umiliata, si vendica e decide di prendere in mano il suo destino e i suoi amori. Curiosa di tutto, Monique cercherà occasioni libertine per emanciparsi, proverà esperienze diverse, sia con donne sia con uomini, che considera “strumenti di piacere”.
La garçonne vendette solo in Francia 750.000 copie, somma esorbitante per l’epoca, e ispirò ben quattro film, uno dei quali vide il debutto di Édith Piaf.
La Matriarca di G.B. Stern
Con postfazione di Susanna Nirenstein
Prezzo: 16.00
Pagine: 320
Paragonato ai Buddenbrook di Thomas Mann, ma tanto più scanzonato e allegro, La Matriarca di G.B. Stern narra l’ascesa e il declino della famiglia Rakonitz, ebrei cosmopoliti che hanno girovagato per l’Europa prima di stabilirsi a Londra. La loro numerosissima tribù ruota attorno ad Anastasia, la Matriarca. È lei che comanda tra le mura di casa e sovrintende al destino di fratelli, figli, cugini, nipoti, per non parlare delle sventurate nuore. Per un secolo intero, dalle campagne napoleoniche alla prima guerra mondiale, è tutto un susseguirsi di matrimoni e bar mitzvà, amori e disincanti, guadagni e fallimenti. Pagina dopo pagina, nel tono tipico dell’umorismo ebraico, capace di sorridere anche in mezzo alle tragedie, si procede al ritmo incalzante della vita.
Negli anni Venti e Trenta G.B. Stern aveva il suo bel posto nell’élite letteraria londinese, era amica di tutti quelli che contavano. Aveva ottenuto un successo precoce, a soli ventun anni. Vennero in seguito dozzine di romanzi, testi per il teatro, brevi racconti, e fu perfino ingaggiata come sceneggiatrice a Hollywood. A quarant’anni dalla sua morte, di quella brillante produzione non si trovava in commercio più niente. Finché La Matriarca, il suo romanzo più famoso, è rispuntato nel 2013 sugli scaffali della più antica libreria di Londra, la Daunt Books, che lo ha ripubblicato con il proprio marchio, offrendogli una seconda vita. In Italia viene proposto per la prima volta da Sonzogno.
E se non foste ancora convinte... Da Febbraio 2015...
Il primo titolo del 2015, a febbraio in libreria: Questo indomito cuore di Pearl S. Buck, Premio Pulitzer e prima donna americana a essere insignita del Premio Nobel per la letteratura.
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