venerdì 27 giugno 2014

ODISSEA Cronache d'incoscienza e di vita estrema Cristina Zanetti Anteprima

Ci sono situazioni che  guardiamo da lontano perché non sono capitate a noi. Poi arriva il giorno in cui, improvvisamente ci troviamo dall'altra parte della barricata e cominciamo a vedere le cose da un punto di vista diverso, cominciamo a ragionare in modo nuovo e più lucido, come se ci fossimo risvegliati da un sogno e fossimo atterrati ai piedi della realtà
Un brusco risveglio che cambia le nostre prospettive, il nostro modo di vedere noi stessi, la vita e il domani. Non c'è la parola futuro, c'è la parola oggi. Per affrontare al meglio questa difficile esperienza, basta armarsi di spirito combattivo, e circondarsi di persone che possano dare una sferzata di vitalità e ironia alla situazione.




Il mondo è la gigantesca Odissea composta d’infinite storie.
Quella narrata in questo libro è unica e irripetibile, 
è la nostra Odissea.
È l’Odissea che c’è toccata in sorte. 
Nulla potrà mai cancellarla.
Ce la porteremo dentro per sempre.
Per questa sola ragione è uguale a tutte le altre.



DAL 6 GIUGNO IN LIBRERIA

ODISSEA
Cronache d'incoscienza
e vita estrema.
Cristina Zanetti



Editore: Cicero (Venezia)
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 288
Prezzo: 16.00
Cartaceo


Trama

Marina è napoletana e vive a Bologna da molti anni. È ostinata, testarda, irremovibile. Non si scoraggia davanti alle difficoltà e le supera. Ha sempre ragione, non ammette gli errori e persevera. In napoletano, è capatosta. Generosa e intrattabile, geniale e intraprendente, imprevedibile e irascibile, è amata o detestata, senza mezze misure. Di colpo deve fare i conti con una novità che sconvolge la sua vita e quella del gruppo di donne che la circonda. L’imprevisto è di una tale portata da costringerla a ritirarsi nella sfera privata e sospendere i progetti che avevano riempito il tempo precedente. “Non era possibile. Lei era indistruttibile, era la natura allo stato brado, la gioia di vivere in persona, non poteva capitarle un guaio del genere. E noi cosa avremmo dovuto aspettarci? La nostra intera vita d’impegno, una dannata direzione da seguire insieme nonostante le incomprensioni e le zuffe, tutto improvvisamente appeso a un filo. Dopo quelle sfacchinate, dopo il generoso sacrificio dei nostri anni migliori, non avremmo almeno meritato una salute di ferro, una specie di incolumità fisica per sopportare altre delusioni, altri fallimenti e forse esultare per qualche piccola vittoria che il futuro ci riservava?”.  Marina è simpatica, esuberante, vitale. Con lei le cose si fanno allegramente o non si fanno e affronta il cancro con carica euforica, radunando con il solito ésprit de combat una squadra speciale che le assicura presenza continua, protezione incondizionata e amore a prova di bomba. La vittoria è scontata a patto che, come al solito, si tenga duro. La buona tavola e la passione per il cinema si dimostrano formidabili antidoti alle difficoltà del momento. Mentre Marina e la squadra corrono sull’orlo del precipizio, entrano in scena altri personaggi estranei alla “missione salvataggio”, presi nel flusso di vite che non si fermano solo perché la sua è in pericolo. C’è Urbano, la longevità in persona, e Ruxandra, la sua badante anarchica. Gioia che ha adottato un bambino e finalmente va in Congo a prenderselo. Virginia che, contro ogni pronostico, affronta una svolta epocale e una nuova convivenza. Simonetta che filosofeggia durante rigeneranti camminate all’aria aperta. Tutti sono proiettati nel futuro, dimentichi della precarietà del presente. A differenza della squadra e della sua leader carismatica, per le quali ogni giorno che passa è una conquista. Le cronache tragicomiche di questa Odissea contemporanea, che si svolge fra Bologna e Cervia – buen retiro della compagnia – si concludono in modo sorprendente, con determinazione e follia.



L'autrice


IL SUO BLOG


Cristina Zanetti (Bologna 1953), laureata in filosofia, ha praticato a livello amatoriale diverse discipline artistiche, fra cui il disegno, la pittura, la fotografia e soprattutto la musica. In più occasioni si è esibita in pubblico, sia come solista sia in gruppo, con sue canzoni o pescando da un vasto repertorio, suonando la sua chitarra che passa dalla musica classica alla musica brasiliana, dal blues al rock, con una predilezione per gli ultimi due. Poco incline allo studio sistematico, dopo un'infarinatura di solfeggio, suona fondamentalmente a orecchio. 
Poi la svolta, che la vede immersa in una delle esperienze più lunghe ed esaltanti: l'organizzazione del Festival Immaginaria, in cui lavora alla selezione dei film e alla programmazione cinematografica. Ha realizzato alcuni cortometraggi, fra cui la fiction "Cortomiraggi" (2001), proiettato in diversi festival internazionali.


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