lunedì 10 settembre 2012

PAROLE SULLA SABBIA Ellen Block Recensione

Avete mai avuto la sensazione di essere "chiamati" da un libro?
Magari uno di quelli lasciati a prendere la polvere nella libreria, oppure in fondo alla pila sul comodino. Un libro che vi ripromettete di leggere e così passa il tempo.... magari un anno o più. 
A me è successo questo con "Parole sulla sabbia" di Ellen Block, edito dalla casa editrice Corbaccio. Complice il rientro (sempre malinconico) dalla mia amata isola, e l'uscita del successivo romanzo della stessa autrice (LA MELODIA DEL VENTO- 30 AGOSTO 2012).
PAROLE SULLA SABBIA
di Ellen Block

Traduzione di Rita Giaccari
Collana: Romance
Pagine: 336
Prezzo: 16.60
Da settembre a 9.90 euro in edizione TEA
Rilegato con sovracopertina
Trama
Dopo la tragica morte del marito e del figlio nell’incendio della loro casa di Boston, Abigail Harker abbandona il suo amato lavoro di lessicografa per diventare custode di un vecchio faro su un’isola sperduta al largo della costa del North Carolina. Arrivata a Chapel Isle fuori stagione, Abigail immagina di trovarvi pace e solitudine e di poter esplorare con tranquillità l’isola che suo marito aveva amato da bambino. Ma le cose vanno diversamente. Il pittoresco faro in realtà è un edificio diroccato e inquietante che custodisce un misterioso passato. E, d’altra parte, Abigail è perseguitata dal suo di passato, anche se, lentamente, riesce a intessere legami sorprendenti con le persone del luogo e a stabilire un rapporto con il proprio dolore che le permetterà di trovare un nuovo equilibrio.
Parole sulla sabbia racconta uno dei più grandi misteri della vita: la forza che nasce per farci superare una perdita devastante, attraverso il potere delle parole e la loro capacità di guarire, di trasformare, di toccare il cuore. Pubblicato negli Stati Uniti, grazie al solo passaparola è diventato in breve tempo uno dei romanzi più consigliati e amati dai blog, dai circoli dei librai e dai lettori, che hanno addirittura chiesto all’autrice di scriverne il seguito.
Recensione 
Dimmi che libro leggi e ti dirò chi sei....
Perché vengo attratta da libri dove si narra di dolore e perdita? Forse per cercare delle risposte a ciò che si agita dentro, nel più profondo? O forse perché una certa forma di masochismo mi spinge verso una qualche forma di consolazione? Qualunque "vocina" mi abbia spinto questa volta, sono contenta di averla ascoltata perché ho letto un bel libro, carico di sensazioni e stati d'animo forti e costru-distruttivi. Se ci dovessimo soffermare sulle trame dei libri scritte sulle copertine, molti rimarrebbero ingiustificatamente nelle librerie.... questo è uno di quei casi. L'ho letto in meno di ventiquattr'ore, perché già dai primi capitoli ho intuito che c'era di più. Intanto l'ambientazione è irresistibilmente struggente. Un'isola in mezzo all'oceano, un faro con il suo cottage in pessime condizioni e gli abitanti che costituiscono una sfida per la protagonista. Ciò che la porta sull'isola, è la fuga dal dolore e dalla triste realtà di aver perso le persone che ama, quindi tutto. Ma una donna giovane, con ancora tutta la vita davanti, può gettare la spugna e far trascorrere il tempo senza reagire in qualche modo? NO! Siamo nate per reagire, per dare un colpo di reni e risollevarci da sotto il peso del dolore.... solo che a volte non ci rendiamo conto che, per quel sano colpo di reni, ci vuole in realtà una leva che noi non riusciamo a vedere, ma c'é. E' dentro di noi. E' necessario un evento perché quella leva si attivi e ci dia la forza di risollevarci. E come tutte le donne geneticamente plasmate "combattenti" anche Abighail troverà su questo pezzetto di mondo, il suo nuovo posto. Non senza pochi ostacoli terapeutici! Ostacoli costituiti dagli abitanti del posto, che al suo arrivo sembrano più statue monolitiche che persone civilizzate. E' normale che una "straniera" venga trattata come un'aliena da chi vive in una comunità così ristretta. Ma molti come lei, hanno perso una parte importante di loro, e in qualche modo sono riusciti ad andare avanti. Guardandosi intorno, Abby si renderà conto che non è la sola a dover cercare di non essere soppraffata dal dolore; imparando a non commiserarsi, imparerà ad andare avanti e a trovare il suo posto a Chapel Isle. 
Messaggio recepito!!!
Ci sono cose che la gente ha il diritto di NON dimenticare, ma ha il dovere di superare. 
E' come servire due padroni.
Hai il dolore e hai la tua vita. Tocca a te scegliere chi servire.
L'autrice è riuscita magistralmente a farmi percepire il tormento della protagonista, la sua battaglia interiore e anche l'ambientazione è descritta talmente bene da darti quel senso di malinconia e inquietudine. Quel faro sarà la leva che le permetterà di dare il colpo di reni e ricominciare.
L'autrice
Ellen Block ha studiato Letteratura all’University of Michigan negli Stati Uniti, dove ha ottenuto due premi per la narrativa, l’Hopwood Prize e l’Haugh Prize. Ha seguito lo Iowa Writers’ Workshop e si è specializzata poi in Inghilterra presso l’University of East Anglia’s Fiction Writing Program. Ha debuttato con una raccolta di racconti inediti in Italia, Destination Known, con cui ha vinto il Drue Heinz Literary Prize, e ha al suo attivo altri due romanzi, The Grave of God’s Daughter e The Lightning Rule. Vive a Los Angeles.

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