martedì 20 marzo 2012

DENTRO JENNA di Mary E. Pearson

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LA MIA RECENSIONE


"Dentro Jenna" è un libro che affronta temi molto complessi e che vanno ben oltre a questa lettura rendendoci preda di sentimenti contrastanti,  specialmente se prendiamo il tutto un pò troppo sul personale e giudicando a priori comportamenti  che non condividiamo.
Questo è quello che ho fatto io quindi, appurato il fatto che questo libro è davvero molto bello e scritto in maniera sublime, la mia non la definirei tanto una recensione ma piuttosto un punto di vista personale.. Credetemi, ho cercato di recensirlo in altri modi, in maniera più distaccata, ma proprio non ci riesco..
A voi la scelta se continuare a leggere o meno.

Parto con questa frase che ha scatenato in me un fiume in piena:" Fino a dove può arrivare un genitore per salvare un figlio?"

Come hanno potuto i genitori di Jenna andare contro il destino e plasmarlo a loro piacimento relegando la sua vita ad un ammasso di microchip, micro neuroni  e BioGel ed illudersi che un 10% di cervello, l'unico dannato pezzetto sano e vitale che ne è rimasto dopo un incidente,  possa sostituire  e bastare a ricostriure sedici anni di vita?
Come si può non prendere in considerazione la possibilità che Jenna avrebbe preferito morire, che nella sua mente urlava di essere lasciata in pace e che invece, loro, hanno deciso per lei?
Come ci si può illudere che scansionare un cervello possa restituire completezza ad un individuo?

Questo è quello che hanno fatto Claire e Matthew, i genitori di Jenna, che vivono in un'epoca dove la scienza ha indubbiamente oltrepassato quello che si può definire eticamente lecito e dove, grazie al BioGel, si possono sostituire perfettamente organi vitali evitando così gli attuali trapianti.
Non sarebbe magnifico anche ai giorni nostri avere questa possibilità?
Quante persone a noi care sarebbero ancora in vita con una scoperta del genere?

È per questo che, se anche trovo inconcepibili certe eventualità, non riesco a non immedesimarmi in loro e a non comprendere ciò che hanno fatto..
Come posso colpevolizzarli se anch'io avrei voluto essere tentata di cambiare il destino di persone che non ci sono più?
Come posso non capire una mamma che ha idealizzato troppo sua figlia, di averla voluta e resa troppo perfetta e che non concepisce la vita senza di lei?
Come posso non capire che quel 10% può essere la totalità del loro mondo?
Come posso non capirli se nemmeno io so fino a che punto possa arrivare per salvare i miei figli?
Di una cosa ho la certezza: anche se sono una grande sostenitrice della scienza spesso andando contro alla chiesa ma - ne sono sicura- non a Dio, credo che davanti alla morte, quella davvero inevitabile e quella che in maniera naturale deve avvenire, sono felice di non avere il potere di scegliere di cambiarne drasticamente gli  eventi, di giudicare se una sorte è giusta o non lo è e di lasciarlo fare a chi ne ha l'autorevolezza, chiunque esso sia, credendo che in ogni destino è racchiuso un perché.

Consigliato a tutte le età, consapevoli del fatto che questo libro lascia ben altro su cui riflettere e che le mie, di riflessioni, sono solo un piccolo spunto personale.






editore: Giunti
prezzo: 14,50 €
pagine: 346
rilegato


TRAMA

La diciassettenne Jenna Fox, dopo più di un anno di coma, si risveglia in un corpo e in un presente che stenta a riconoscere. I genitori le raccontano che è stata vittima di un gravissimo incidente automobilistico, ma sono tante le lacune sulla sua identità e molti gli interrogativi irrisolti sulla sua vita attuale. Perché mai la sua famiglia si è trasferita di colpo in California, abbandonando tutto a Boston? Perché la nonna la tratta con inspiegabile scontrosità? Perché i genitori le proibiscono di parlare del loro improvviso trasloco? E come mai Jenna riesce a ricordare intere pagine del Walden di Thoreau, ma riporta a stento alla memoria stralci disordinati del suo passato? Assetata di verità e inquieta, la ragazza cerca di riappropriarsi della sua vita passata. Guardando i filmati dell’infanzia, strani ricordi riaffiorano nella sua mente confusa e, lentamente, Jenna realizza di essere prigioniera di un terribile segreto.

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