martedì 19 maggio 2020

REVIEW PARTY IL CAPOFAMIGLIA Ivy Compton- Burnett


Romanzi come Il capofamiglia sono manifesto del potere sovversivo e anticonformista della scrittura, che travalica il tempo in cui viene prodotta e che come in questo caso  si fa denuncia di costumi sociali deprecabili, filtrati da ironia amara e messi in risalto  da incontestabile forza espressiva.  


Le Strade 
Fazi Editore 
IL CAPOFAMIGLIA 
IVY COMPTON-BURNETT 


Genere; Narrativa Classica 
Pagine: 348
Prezzo:  € 19,00
ebook: € 9,99 

La Trama
Il patriarcato trova la sua più fedele espressione nella figura di Duncan Edgeworth: padre tirannico, anaffettivo e lunatico, è il capofamiglia per antonomasia. Attorno a lui si muovono, atterriti o solleticati dal desiderio di sfida, i membri della sua famiglia: la moglie Ellen, naturalmente dimessa e timorosa, le due figlie ventenni Nance e Sybil, tanto egocentrica e sarcastica l’una quanto affettuosa e remissiva l’altra, e infine il nipote Grant, giovane donnaiolo dotato di grande spirito, costantemente in competizione con lo zio, di cui è il perfetto contraltare. Nella sala da pranzo degli Edgeworth va in scena quotidianamente una battaglia su più fronti: sotto il velo di una conversazione educata, si intuiscono tensioni sotterranee e si consumano battibecchi, giochi di potere, veri e propri duelli a suon di battute glaciali: «non stiamo semplicemente facendo colazione». Fino a quando la famiglia viene colpita da un lutto improvviso, che mescola le carte in tavola innescando una reazione a catena; strato dopo strato, ognuno dei personaggi svelerà la sua vera natura, in un crescendo di trasgressioni che comincia con l’adulterio e culmina con l’efferatezza.
Acume, sagacia, drammi familiari e dialoghi al vetriolo: il meglio di Ivy Compton-Burnett concentrato in un romanzo finora inedito in Italia, che lei stessa considerava il suo preferito. Un tassello importante nella produzione di un’autrice fondamentale del Novecento inglese, amata dai più grandi scrittori: nei suoi diari, Virginia Woolf definiva la propria scrittura «di gran lunga inferiore alla verità amara e alla grande originalità di Miss Compton-Burnett».


Opinione di Charlotte
Una scrittrice di un' altra epoca (1884 - 1969) eppur di straordinaria e dissacratoria modernità, che attraverso Il capofamiglia compie un' analisi dei comportamenti umani e della società del suo tempo feroce, sagace e spesso salace. Come in uno spettacolo teatrale in più atti, l' azione del romanzo avviene in pochi microcosmi racchiusi nelle quinte scenografiche, spesse , opprimenti e impenetrabili dalla luce, di una borghesia di provincia britannica apparentemente " innocua" : che in un clima di ostentato perbenismo trasuda vizio, meschinità e spietatezza filtrati da educazione impeccabile, interazioni forbite e finti trasporti emotivi. I legami sinceri e disinteressati in realtà non esistono, né tra genitori e figli, né tra fratelli o coniugi: tutti egoisti, falsi e prevaricatori fino al midollo, a cominciare dal centro di questo sistema malato di cupidigia e grettezza, il patriarca Duncan, che mira a manovrare come marionette la moglie, le figlie e il nipote doppiogiochisti, finendone vittima e complice in un meccanismo perverso oliato dalla decadenza morale. Ogni parola proferita è ipocrita, tagliente e pericolosa tanto più essa è melliflua; giudizio e scherno trasudano dalla finta compassione, e nemmeno l' innocenza  dell' infanzia riesce a far breccia in cuori aridi e in menti ottenebrate dall' edonismo più bieco e ottuso. Questi elementi fanno de Il capofamiglia una lettura coinvolgente e spietata, che sorprende ad ogni pagina poiché dell' abisso morale tollerato e sostenuto vicendevolmente da tutti i personaggi non si trova mai un fondo: è indubbio che la traduzione italiana di questo e degli altri romanzi di un' autrice tanto apprezzata quanto poco diffusa,  arricchisca il nostro panorama di spunti interessanti e originali,  nonché di grandi prove di scrittura. 


L' Autrice

Scrittrice britannica nata a Londra, sesta di dodici figli di un noto medico omeopata. Una vita familiare infelice le fornì materiale per i venti romanzi che scrisse, tutti di matrice autobiografica e incentrati sul tema del dispotismo familiare. Premiata e apprezzata da autori di grande prestigio, trascorse un’esistenza piuttosto appartata rifuggendo la fama. Fazi Editore ha pubblicato Più donne che uomini nel 2019.

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