Ho chiuso il mio 2018 con uno dei più bei libri letti. Iniziato a Luglio portato con me fino a Dicembre, non riesco a lasciarlo andare. Un libro che è molto più di un laboratorio di poesia, un concentrato di vita, emozioni e resilienza. Una lettura terapeutica che consiglio vivamente a genitori e figli, un libro che merita di essere portato nelle scuole e assaporato come si assapora la vita stessa: con il cuore.
Domare il drago mi ha chiamato, fermandosi sottopelle come un tatuaggio, ricordandomi quanto sia essenziale ritrovare ciò che si è perso di vista. La poesia può essere un mezzo molto potente per uscire dal bosco, per domare ciò che si agita dentro ognuno di noi. Con soave delicatezza, Isabella Leardini ci prende per mano, ci invita a guardare le parole con occhi nuovi e dar loro il giusto onore e usarle come terapia.
C'è una specie di inchiostro nero che abbiamo in circolo, è fatto di tutte le cose da dire che non sono state dette. Qualche volta trova una strada per uscire, si attorciglia in un foglio, in una nota sul telefono, nel messaggio che stavamo scrivendo; ma più spesso resta aggrappato dentro e stringe un nodo, rimane nascosto in qualche organo vitale.
C'è una specie di inchiostro nero che abbiamo in circolo, è fatto di tutte le cose da dire che non sono state dette. Qualche volta trova una strada per uscire, si attorciglia in un foglio, in una nota sul telefono, nel messaggio che stavamo scrivendo; ma più spesso resta aggrappato dentro e stringe un nodo, rimane nascosto in qualche organo vitale.
Mondadori
DOMARE IL DRAGO
Isabella Leardini
Editore: Mondadori
Collana: Vivere meglio
Genere: Laboratorio Poesia
Pagine: 226
Prezzo: 20,00
Ebook: 9,99
Trama
"C'è una specie di inchiostro nero che abbiamo in circolo, è fatto di tutte le cose da dire che non sono state dette. Qualche volta trova una strada per uscire, si attorciglia in un foglio, in una nota sul telefono, nel messaggio che stavamo scrivendo; ma più spesso resta aggrappato dentro e stringe un nodo, rimane nascosto in qualche organo vitale." È proprio per dare una forma alle cose senza nome che si prende parte a un laboratorio di poesia. Perché la poesia ha per sua natura la capacità di trasformare il linguaggio e aprirlo a significati nuovi, permettendo a chi scrive di raccontare e raccontarsi in modo "obliquo", come in codice, attraverso l'uso di immagini, metafore e analogie. Grazie a questo suo potere, la scrittura poetica riesce a dare forma sopportabile ai desideri, alle paure e alle tensioni inconsce, permettendoci di entrare in contatto con il nostro io sommerso e dargli voce. A emergere sarà una mappa di noi stessi che sapremo finalmente decifrare. Con il "metodo dei sette sì", nato dall'esperienza dei laboratori di scrittura poetica per adolescenti, Isabella Leardini guida il lettore passo passo alla scoperta di questo linguaggio magico, in grado di trasformare anche le esperienze più dolorose in un bene prezioso. "Questo non è un corso di scrittura creativa, è un metodo per mettere a fuoco ciò che siamo, guardare la nostra vita e decifrare il senso di un destino. Daremo alla poesia lo spazio per nascere, impareremo a estrarla e lavorarla come una pietra, a stupirci nel vederla fiorire e infine a incastonarla, portarla addosso come un amuleto."
opinione do foschia75
Finché c'è un "tu" da riportare a casa o da abbandonare,
finché c'è una parola da dire,
la scrittura ha la forza di uscire dal buio.
Ormai è sempre più raro il colpo di fulmine per un libro, ma quando questo avviene, ogni mia cellula vibra all'unisono con le righe, con i pensieri che si avviluppano intorno al cuore come i tralci di un rampicante per poi fiorire e farmi vedere colori che avevo perso, ricordi che avevo congelato.
In fin dei conti non è forse questa la missione di un libro? Metterci davanti a noi stessi come a uno specchio che ha l'onere di farci vedere ciò che non ci piace di noi ma che dobbiamo imparare a utilizzare come leva per essere migliori
Isabella Leardini scrive un laboratorio di Poesia che va oltre, diventa uno strumento per spingerci a riflettere su chi siamo, cosa vogliamo e come possiamo fare pace con la parte di noi che ci va stretta. Domare il drago è potente, dirompente e tremendamente introspettivo. Attraverso la sua esperienza e i suoi laboratori con i ragazzi, non ci insegna solo il potere e il "peso specifico" della parola, ma ci invita a guardarci dentro, trovare il nodo e cavalcare quella forza inaspettata e spesso sopita che chiede di farsi verbo.
Nello scrivere siate come i bambini, iniziate a scavare avventurosamente, cercando l'elemento primario delle vostre parole, sorprendendovi di ciò che troverete. Solo la sabbia che sta sotto la superficie potrà costruire un castello.
Sono fermanente convinta che questo libro possa essere illuminante anche per chi non scrive poesie e non ha mai pensato di farlo. Attraverso le lezioni che si sviluppano capitolo dopo capitolo il lettore (qualsiasi lettore, anche quello ignaro di dove sia capitato) intraprende un bellissimo viaggio delle meraviglie, alla riscoperta delle parole e del loro potere, dentro e fuori dal cuore. Perchè le parole come la poesia, oltre che farci guardare dentro noi stessi, ci aiutano a guardare al di fuori del nostro spazio egoistico e vitale e incontrare le emozioni e i sentimenti di chi ci sta intorno.
Leggere questo scrigno di emozioni mi ha davvero scaldato il cuore, mi ha aiutato a domare certi pensieri, evocati da una sola precisa parola. Il drago si nasconde molto bene nelle pieghe del nostro essere, a volte è difficile trovarlo e domarlo, ma l'autrice ci insegna come fare e trovo che le sue magistrali lezioni vadano oltre la poesia, entrando con immediatezza nella nostra vita.
Un libro che consiglio appassionatamente, che vi strapperà forse una lacrima o un sorriso, sicuramente non poche riflessioni. Uno dei libri più belli dell'anno appena trascorso.
Sono fermanente convinta che questo libro possa essere illuminante anche per chi non scrive poesie e non ha mai pensato di farlo. Attraverso le lezioni che si sviluppano capitolo dopo capitolo il lettore (qualsiasi lettore, anche quello ignaro di dove sia capitato) intraprende un bellissimo viaggio delle meraviglie, alla riscoperta delle parole e del loro potere, dentro e fuori dal cuore. Perchè le parole come la poesia, oltre che farci guardare dentro noi stessi, ci aiutano a guardare al di fuori del nostro spazio egoistico e vitale e incontrare le emozioni e i sentimenti di chi ci sta intorno.
Leggere questo scrigno di emozioni mi ha davvero scaldato il cuore, mi ha aiutato a domare certi pensieri, evocati da una sola precisa parola. Il drago si nasconde molto bene nelle pieghe del nostro essere, a volte è difficile trovarlo e domarlo, ma l'autrice ci insegna come fare e trovo che le sue magistrali lezioni vadano oltre la poesia, entrando con immediatezza nella nostra vita.
Un libro che consiglio appassionatamente, che vi strapperà forse una lacrima o un sorriso, sicuramente non poche riflessioni. Uno dei libri più belli dell'anno appena trascorso.
L'autrice
foto di Valentina Solfrini
Isabella Leardini (Rimini, 1978), poetessa, ha pubblicato i libri: La coinquilina scalza (Niebo/La Vita Felice, 2004) e Una stagione d’aria (Donzelli, 2017) con cui ha vinto il Premio di poesia Città di Arenzano. È tradotta all’estero e compresa in diverse antologie, tra cui Les Poètes de la Méditerranée (Gallimard, 2010) e Nuovi poeti italiani 6 (Einaudi, 2012). Ha ideato e dirige il Festival della poesia giovane “Parco Poesia”. Da molti anni tiene seminari e laboratori di scrittura poetica in tutta Italia.
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