lunedì 27 luglio 2015

UN RAGGIO DI SOLE TRA LE NUVOLE Sarah McCoy Recensione

Non possiamo costringere la vita a darci quello che vogliamo nel momento in cui lo vogliamo. Non possiamo cambiare il passato, né controllare il futuro. Possiamo soltanto vivere il presente nel modo migliore. E ogni tanto ci riserva qualche bella sorpresa.

In queste semplici parole è racchiusa tutta l’essenza del romanzo e se ci pensiamo bene, anche della vita stessa. Ci sono momenti in cui per raggiungere un obiettivo perdiamo di vista tutto quello che ci circonda, le persone che amiamo, le cose che un tempo ci piacevano, la semplicità del sentirsi felici anche senza uno scopo. Abbiamo come la presunzione di crearci un sogno e di volerlo vedere a tutti i costi realizzato per filo e per segno, senza cambiamenti e inopportune deviazioni. Lo vogliamo e basta e per averlo versiamo tutto ciò che abbiamo sul tavolo e giochiamo la nostra partita senza paura di perdere, convinti che ogni sconfitta ottenuta sia il giusto prezzo da pagare per raggiungere la vittoria tanto bramata. Chiamiamola ambizione, desiderio di seguire il disegno che ognuno ha dentro di se, emancipazione o come altro volete, l’unico aspetto che non bisogna mai dimenticare è che non sempre ciò che abbiamo sognato per il nostro futuro corrisponde a ciò che la vita ha scelto per noi, non sempre quello che vogliamo ci viene concesso, bisogna solo saper accettare e imparare a disegnare un nuovo piano, ad inseguire nuovi obiettivi, senza darsi mai per vinti.
La vita è un campo di battaglia e nessuno ne esce senza aver riportato profonde ferite. Tutti abbiamo un sogno, ma anche se ci viene negato non significa che tutto quello che lo circonda si merita la stessa sorte. La meraviglia si nasconde in ciò che diamo per scontato, in noi stessi, nelle persone che ci stanno accanto anche quando tutto il  mondo sembra averci abbandonato ed è proprio per questo motivo che non dobbiamo mai smettere di cercare il nostro raggio di sole tra le nuvole.



UN RAGGIO DI SOLE TRA LE NUVOLE
Sarah McCoy

Traduzione a cura di Alessandro Storti
Casa editrice: Nord
Collana: Narrativa Nord
Genere: Narrativa
Pagine: 425
Prezzo: 16.60€
Ebook: 8.99€



Trama


In cuor suo, Eden ha sempre coltivato la speranza di diventare madre, e il sorriso non l’ha mai abbandonata. Ma adesso quel sorriso si è spento: non ci saranno bambini nella sua vita. E la grande casa che ha appena acquistato col marito Jack rimarrà un nido vuoto. Una verità dolorosa, destinata ad allargare la crepa che, a poco a poco, si è venuta a creare tra loro. E infatti lui commette subito un errore madornale: le regala un cucciolo. Per Eden è quasi un affronto. Davvero Jack pensa che un cane possa sostituire un figlio? Se ciò non bastasse, in un goffo tentativo di rimediare, Jack «assume» come dog-sitter Cleo, la nipotina undicenne del loro vicino. Pur di non doversi occupare di quella bestiola, Eden si rassegna a sopportare la presenza della bambina e le permette di andare a trovarla ogni giorno. Ancora non lo sa, ma quella decisione le cambierà l’esistenza. Perché Cleo è dotata di un'intelligenza vivace e di un'insaziabile curiosità, che la spingono a porsi domande su tutto, persino sull'antica testa di bambola che Eden ha trovato per caso in cantina. Affascinata, Cleo vuole a ogni costo ricostruirne la storia e trascina Eden da Ms Silverdash, la libraia del quartiere, nonché esperta antiquaria. Ed è proprio lì, tra gli scaffali pieni di libri e i saggi consigli di Ms Silverdash, che Eden scoprirà che quella bambola è la chiave per risolvere un mistero legato a una donna vissuta durante la Guerra di Secessione, una donna con cui Eden ha stranamente molto in comune. E così, grazie all’amicizia della libraia e alla disarmante simpatia della sua «piccola detective», Eden tonerà a sorridere e a ritrovare la voglia di aprirsi al mondo, rendendosi conto che ci sono molti modi per donare affetto e amore, soprattutto a chi ci è più vicino.

Un raggio di sole tra le nuvole è una storia di rinascita e di scoperta, una celebrazione degli imprevisti che la vita ci riserva. Perché la felicità ci sorprende quando meno ce lo aspettiamo.

Opinione di Sybil


Un raggio di sole tra le nuvole è un  romanzo che parla d’amore. Un po’ banale come affermazione vero? In realtà è proprio questa la verità, il libro di Sarah McCoy parla d’amore, ma non del sentimento sdolcinato e logorroico che spesso incontriamo tra le pagine, no, ci parla d’amore inteso come potente meccanismo che muove ogni cosa senza obbedire alle più comuni regole che governano l’esistenza degli individui. Ci parla di un amore perduto, di un amore ritrovato, di un amore desiderato ma negato, di  un amore incondizionato che lega una donna ad una bambina e ad un cucciolo indifeso, di un amore che ha bucato le pagine della storia per arrivare sino ad oggi, ai giorni nostri, dell’amore per la libertà, per la patria, per la propria famiglia, per gli ideali, per se stessi. Ci parla di un amore che porta con se un duro prezzo da pagare e proprio per questo non rende le persone immuni alla sofferenza.
Perdonatemi tutte queste ripetizioni, ma non trovo modo più diretto per esprimere il concetto: l’amore è un sentimento potente, che può essere tanto meraviglioso quanto devastante. Ci può rendere felici, ci può distruggere, ci può far diventare invincibili, ma in nome della nostra mortalità ci rende vulnerabili, indifesi. E non sto parlando d’amore nel senso romantico del termine o almeno non completamente. Sarah  McCoy ci regala un piccolo gioiello di narrativa che dona al lettore una tempesta di emozioni con la delicatezza di una piuma. Entra silenziosamente nelle nostre vite e senza accorgercene ci fa riflettere, ci commuove, ci dona nuovi punti di vista dai quali osservare la vita. Ci racconta una storia in  bilico tra passato e presente, tenuta insieme da un mistero che fa da collante, legando indissolubilmente l’esistenza della protagonista del presente a quella del passato. A svolgere questo delicato compito è la testa di una bambola di porcellana, trovata da Eden nella sua nuova abitazione. Siamo nel 2014 e Eden e suo marito Jack si sono da poco trasferiti dalla città alla provincia. I due coniugi sono alla soglia dei quarant'anni e da molto tempo ormai sono diventati l’ombra della coppia che erano un tempo. Confinati a vivere nella stessa casa, si sentono come degli intrusi nelle rispettive vite. A gravare su di loro un pesante fardello: l’impossibilità di avere un figlio. Eden desidera avere un bambino da così tanto tempo che ha perso il conto dei giorni trascorsi  a piangere in coda ad ogni delusione ricevuta mese dopo mese. Jack, dal canto suo, cerca in tutti i modi di dare alla moglie quel che desidera, sottoponendosi ad ogni genere di tentativo, riducendo la loro intimità di coppia ad un incontro chimico di affinità. Passano i giorni, i mesi, gli anni e Jack ed Eden non si ritrovano più, persi nella nebbia della loro esistenza costellata di rinunce, delusioni, aspettative mal riposte e quei due giovani che amavano fare jogging insieme la mattina, che viaggiavano fino in capo al mondo, che si spalleggiavano tanto nel lavoro quanto dentro le mura di casa, si ritrovano a dormire in stanze separate, a mangiare cibo in scatola e a diventare spettatori muti del loro tracollo. Tutto cambia quando Jack decide di riportare a casa un cucciolo di cane. Apparentemente sembra un gesto calcolato:”non possiamo avere figli, allora prenditi cura di un cane”, in realtà, nascosto tra le pieghe del gesto, ci sta un arcobaleno di opportunità. Inizialmente Eden si arrabbia, si accanisce con il marito per aver compiuto un gesto tanto immaturo, ma non si rende conto che l’arrivo del cucciolo nella sua vita ha permesso al sole di fare capolino dalla porta d’ingresso per poi entrare definitivamente. Sarà così che insieme al cagnolino accederà nella sua vita anche Cleo, la piccola vicina che l’aiuterà a risolvere il mistero della testa della bambola di porcellana scovata nel ripostiglio della propria casa, un oggetto che riporterà a galla un passato lontano, vivo e pulsante, nel quale una giovane donna di nome Sarah (niente di meno che la figlia di John Brown) si ritrovò a portare lo stesso fardello di Eden, a rinunciare al suo grande amore e a lottare in nome di un ideale di libertà che oggi per noi è scontato, ma che per molti un tempo non lo era.
Sarah e Eden, separate da più di centocinquanta anni di storia, unite da un segreto, divise dall'amore, da ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, dalla paura di abbandonare un sogno e dal coraggio di riscriverne uno nuovo. Ognuna di loro ha rinunciato ad una parte di se nell'accorgersi che la vita non sempre va secondo i piani prescelti, ma insieme hanno trovato la forza per accettare tutto questo e per ritornare a vivere.

Sarah McCoy, con abilità cristallina, ci regala un romanzo che parla di vita, di riscoperta, di rivincita e di perdita, toccando un tema estremamente delicato e causa di grandi sofferenza per molte persone. Non ci illude dipingendo davanti ai nostri occhi il quadretto idilliaco di un’esistenza patinata e onirica, ma ci fa vedere che a volte, anche se le cose non vanno come dovrebbero, anche se ci deludono, dobbiamo avere il coraggio di rimetterci in gioco, di tirare la cinghia e combattere, di soffrire, rimarginando le ferite al sole, sporcandoci di melma senza paura di restarne macchiati, perché c’è sempre una strada in grado di riportarci a casa, ovunque essa sia.



L'autrice




Figlia di un ufficiale dell’esercito americano, Sarah McCoy ha trascorso l’infanzia in Germania ed è tornata negli Stati Uniti, in Virginia, quando aveva tredici anni. Adesso vive a El Paso, in Texas, dove insegna letteratura inglese all’università.



VOLARE FINO ALLE STELLE Susan Elizabeth Phillips Doppia recensione

E' tornata Susan Elizabeth Phillips con un nuovo romanzo , e noi  ci siamo fiondate a leggerlo senza indugio. Volare fino alle stelle ha  suscitato in noi   simpatie e antipatie soggettive, ed emozioni differenti in accordo con le nostre diverse sensibilità . Eppure su una valutazione ci siamo trovate pienamente  d' accordo: questo libro è davvero imperdibile! 


LEGGEREDITORE


VOLARE FINO ALLE STELLE
Susan Elizabeth Phillips

Traduzione di Caterina Chiappa
Collana: Narrativa
Genere: Romance contemporaneo
Pagine: 400
Prezzo: 4,99
(Per ora solo in ebook)


Trama

“Come sono finita in questo guaio?” questa la domanda che gira in testa a Daisy Devreaux, dolce e volubile ragazza che si trova a un bivio: finire in prigione o sposare il misterioso uomo che suo padre ha scelto per lei... E dire che, al giorno d’oggi, i matrimoni combinati non esistono più!
Daisy non sa spiegarsi come tutto questo sia potuto capitare proprio a lei, e se aggiungiamo il fatto che Alex Markov non ha alcuna intenzione di perdere tempo impersonando il ruolo dello sposo perfetto, il guaio si fa ancora più grande. Ma non è finita, manca ancora un piccolo particolare: Alex fa parte di un circo itinerante, e trascina Daisy a lavorare con lui.
Presto, però, Daisy si accorge che la sua vita si sta trasformando in una vera e propria avventura, e la conduce a provare emozioni da troppo tempo sopite... E poi deve riconoscere che Alex è dotato di un fascino senza pari...
In poco tempo i due impareranno a conoscersi e ad amarsi e la passione li spingerà a volare, fino alle stelle e senza una rete di protezione, rischiando il tutto per tutto per un amore inaspettato.



Opinione di Charlotte


Se vuoi attirare la mia attenzione, te la devi guadagnare facendo il carino! Non colpendomi ogni volta che mi avvicino!
Un libro ricco di emozioni, in cui si viene travolti via via da lacrime ,  risate,  intimità, scontri  verbali,    sensualità. Far scoppiare l' amore " a prima pagina"  per un proprio romanzo   non è da tutti gli scrittori, ma   Susan Elizabeth Phillips è una delle indiscusse regine del romance contemporaneo,  maestra nell'  avvolgere il lettore nelle trame da lei tessute, per  stupirlo con trovate curiose e accattivanti. In virtù di questa sua capacità, mi rendo conto di come  la mia recensione sia più personale del solito, poiché, frastornata dalle sensazioni  provate e soggiogata dalle capacità affabulatorie dell' autrice, mi sono lasciata trasportare dalla mia emotività.
Quella di Volare fino alle stelle è un’ altra delle  storie della Phillips  in cui una donna in caduta libera  arriva a toccare il fondo per poi iniziare un percorso di risalita, di crescita interiore, di rinascita nell’ amore:   con il sopraggiungere  di un  premio tribolato ma  totalmente appagante  a riscatto di   costanza,  determinazione,  buon cuore dimostrati .Tra le pareti arrugginite di una roulotte fatiscente, tra i tendoni squassati dal vento, il fango e le parate  di un circo itinerante decadente ,   la protagonista Daisy si troverà a passare  in senso letterale  dalle stalle alle stelle.    Dapprima sarà succube di un “ orribile sposo” , presenza maschile oltremodo prepotente  che per un buon terzo del libro gliene farà passare di tutti i colori. Ma  quello che sembra un buzzurro cinico e inspiegabilmente accanito contro di lei, rivelerà poco a poco  sex appeal incontenibile, fragilità inimmaginabili ,  doti interiori  insospettabili;  che lo riscatteranno agli occhi della moglie e delle lettrici, alfin   persino comprensive nei suoi confronti. Rispetto a quanto avviene in altri titoli dell’ autrice,   ho notato in queste premesse  maggior insistenza  sulla prevaricazione, la cattiveria iniziale. Il confronto con l’ aria che si respirava in  Odio quindi amo,  per me è stato immediato:  in esso  la protagonista femminile  aveva compiuto degli errori ed era in un certo  senso “giusto”  per contrappasso farle scontare il male causato, prima che subentrassero perdono e riscatto. Questo ragionamento  non vale per  Daisy, la cui sola colpa è quella di non essere stata abbastanza amata durante la propria esistenza : la donna  è un personaggio così bello dentro, ferito, bisognoso di affetto, umile  e docile, che trattarla  duramente sembra davvero una crudeltà gratuita, e vederla piangente, sola  e umiliata stringe il cuore, e  a tratti mi ha fatto davvero detestare Alex e gli altri ingiusti vessatori.  
Non era facile partendo da una situazione così malinconica e claustrofobica, con un personaggio maschile apparentemente “ ai limiti”  e tendenzialmente sgradevole all' ennesima potenza  come Alex Markov,  riuscire a creare un equilibrio di ruoli che si confacesse alla lettrice moderna,    senza indignarla a causa della sottomissione della donna e senza che il percorso di avvicinamento e redenzione tra Daisy e Alex sembrasse un voltafaccia a copione forzato :   ma Susan Elizabeth Phillips è riuscita  a  modellare le relazioni tra personaggi sfoderando  disinvoltura ed  empatia innate  .  Lo ha fatto aiutandosi, inquadrando la vicenda in un contesto corale  decisamente inusuale, con personaggi di contorno alquanto bizzarri,   alla deriva emozionale,  ai margini della società.  Nel circo della Phillips  vigono la promiscuità , un codice d’ onore e  dinamiche comportamentali peculiari, e chi  vi lavora  è tormentato,  ha un passato e un presente problematico  da scontare, ed è tendenzialmente  piuttosto negativo:  nel corso della vicenda tutti imparano molto dal confronto, si  ammorbidiscono, migliorano, così come avviene per Alex. Un altro stratagemma della Phillips per comunicare suggestioni quasi magiche  e  tocchi di innocenza primitiva è quello di fare  interagire Daisy con gli animali, conferendole affintà  con la bestia umanizzata.  Attraverso l’ affetto e il legame simbiotico  con una tigre, Daisy viene scossa dalla quieta rassegnazione della persona prigioniera del proprio passato e dei limiti che questo le ha imposto: il legame fatto di mute condivisioni  con la belva  le permette  di  capire al meglio se stessa e il marito,  e di  cogliere similitudini e  verità da sempre celate. In questo modo oltre a creare movimento nella narrazione,  viene  enfatizzata   la  capacità  di Daisy di penetrare naturalmente  la superficie scabrosa, di corrodere le barriere, di insinuarsi nelle crepe e di purificare il male.
Ancora una volta la grande maestria e  versatilità  della Phillips si manifesta  nel passare naturalmente  dalla dolcezza allo spirito, dalla tenerezza  alla spregiudicatezza, dal tormento al confronto. Per non parlare nel registro sensuale a più livelli: la relazione tra  Daisy e Alex è narrata in modo meno audace e bellicoso  rispetto a quanto accade  nella storia d' amore secondaria,   in accordo  con le personalità di due figure  arroganti,  aggressive   e carnali.
Non sono entrata in sintonia con il personaggio maschile, ma ho amato ogni parola di  Volare fino alle stelle . Pochissimi autori sono in grado di competere con Susan Elizabeth Phillips in quanto ad armonia compositiva, dialogo spigliato, audacia senza volgarità, indagine introspettiva accurata di personaggi sempre più contraddittori e complessi. Non amo i superlativi e di norma  cerco di trattenere l’ entusiasmo, ma di fronte a romanzi rosa di questo tipo, solamente un aggettivo mi viene in mente: è perfetto. 


Opinione di foschia75

Abbiate pazienza...
questa è una recensione completamente di parte,
scritta da una lettrice caduta vittima del cosacco!!!


Pensare che non lo volevo leggere. L'idea che la storia fosse ambientata nell'ambiente circense mi aveva inizialmente scoraggiato, complice il fatto che io odio visceralmente il circo e ciò che comporta per gli animali. Ma la Phillips da diabolica perfezionista qual è, ha saputo declinare a suo favore anche quell'ambiente così degradato. Trovatemi un'altra scrittrice capace di creare un'atmosfera carica di aspettativa e tensione sensuale, in un ambiente così triste, e renderlo quasi affascinante con i suoi chiaro scuri.
Va bene, lo ammetto, in questo momento avevo bisogno di una storia tormentata, di un personaggio maschile così... così... rude, insensibile, irascibile, scontroso, quasi violento.... ma terribilmente, irresistibilmente sexy. Non ho mai spento il kindle, sono andata avanti per più di sei ore, perchè sono stata "ingabbiata" dalla penna di questa autrice (come se ci fosse qualche dubbio che non mi potesse rapire!), mi sono innamorata senza riserve di Alex Markov (già il nome la dice lunga sul testosterone), della sua felina performance con le fruste, e quel suo modo così repentino di cambiare umore... un vero e proprio cavernicolo, con un passato davvero difficile da dimenticare o nascondere, con un albero genealogico ingombrante, e la completa ignoranza su cosa sia e, che sintomi dia l'amore.
Molte storceranno il naso, all'idea di leggere di un uomo senza scrupoli che sembra quasi si diverta a umiliare la protagonista. Ma io non sono d'accordo, perchè la Phillips gli ha dato le attenuanti, gli ha permesso di arrivare a toccare il fondo per poi redimersi in zona Cesarini. Il romance è fatto anche di questo, tormento interiore che porta all'autodistruzione, per poi riemergere, e border line riscattarsi.
La costruzione della trama è davvero impeccabile, tutto è chirurgicamente cucito per darci una storia emotivamente forte, a tratti commovente, a tratti indisponente. E' proprio questo stridio di emozioni che mi ha completamente conquistata.
Ma il merito non è solo del protagonista maschile, anche di Daisy, una donna preceduta da un'ingiusta fama di ragazza senza cervello e frivola (niente di tutto ciò è vero!), che viene snobbata e sminuita dal padre, fino al punto di darla in moglie al direttore di un circo, quasi fosse una punizione per non si sa quale colpa. In realtà questo matrimonio ha altre motivazioni, chiare e subdole (starà a voi scoprirlo), perchè dietro quello che sia Daisy che Alex pensano sia la farsa del loro matrimonio, ci sarà un disegno ancora più grande e diabolico, degno di una mente davvero ossessionata.
Se leggerete questo romanzo vi troverete vostro malgrado immerse totalmente in un vortice di sensazioni ed emozioni, come da canovaccio Phillips, e dopo pagine di tormento e fragilità emotiva, arriverete allo spettacolo finale del Cinque du Sep col cuore in mano.
Alex Markov farà vittime al suo passaggio... forse più d'una lo odierà, ma se siete in cerca di un gattone mascherato da tigre... questo è il libro che fa per voi
La domanda sarà... chi è riuscito a domare chi?
Bello, scorretto, sofferto, terribilmente sensuale ed emotivamente impegnativo... insomma imperdibile!!!!



L'autrice





Susan Elizabeth Phillips è una delle maestre del romanzo femminile internazionale. I suoi 20 romanzi si sono posizionati ai vertici delle classifiche Usa, conquistando anche quelle di paesi come la Germania e il Regno Unito. Il suo successo è legato alla capacità di cogliere con estrema delicatezza e con un tocco di ironia le sfumature dell’animo femminile, dando vita a scene di grande sensualità e intensità. Leggereditore ha già pubblicato Il gioco della seduzione. 


QUI TROVATE TUTTE LE NOSTRE RECENSIONI DEI ROMANZI DI
SUSAN ELIZABETH PHILLIS
https://www.pinterest.com/BooksAngels/susan-elizabeth-phillips/


Quarta Tappa QUEL SILENZIO TRA NOI Blog Tour Intervista all'autrice

Buon Lunedì!
Iniziamo la settimana con la quarta tappa del Blog Tour Quel silenzio tra noi di Rosie M.Stuart, dove abbiamo intervistato l'Autrice, su se stessa e sul  suo romanzo d'esordio nel panorama del self publishing. Curiose?
Vi ricordo che in palio, che per ogni tappa, l'autrice ha in serbo una sorpresa graditissima! Le regole per partecipare sono poche e semplici, continuate a leggere!!!

QUARTA TAPPA BLOG TOUR
QUEL SILENZIO TRA NOI
Intervista a Rosie M. Stuart


Prima di farvi leggere l'intervista all'autrice, 
vi ricordo che Quel silenzio tra noi è disponibile su Amazon (qui )


Genere: Romance contemporaneo
Prezzo: 0.99
Pagine: 304
Recensione QUI


Trama

Quando il silenzio dell’anima parla d’amore… 

Elisa Di Tommaso è una ragazza decisamente sopra le righe. È alle soglie dei trent’anni, non sa cucinare, legge troppo, si abbuffa di popcorn alla cioccolata guardando Arrow, e non va mai in palestra. Non ha un fidanzato da secoli e crede di essere innamorata del tenente Fabio Maurizio Giuliani. Però il suo è un amore a senso unico e Davide Ranieri, amico-nemico fin dall’adolescenza, non perde occasione di ricordarle l’amara e sacrosanta verità. 
In più Elisa e Davide litigano costantemente, si punzecchiano, e si guardano senza guardarsi. Nonostante ciò, c’è qualcosa di più, qualcosa di speciale, e un bacio inaspettato stravolgerà i loro propositi, portando a galla il passato. 
Tra cene vegane con le amiche Melissa e Virginia, le coccole di un cagnetto dispettoso e l’ironia del padre, Elisa dovrà affrontare il proprio orgoglio in una battaglia all’ultima battuta, mentre Davide dovrà fare i conti con una piccola bugia che sarà solo la punta dell’iceberg. 
Può l’odio nascondere l’amore? E l’amore diventare odio?







Per partecipare al giveaway finale ricordatevi di seguire tutte le tappe, commentare, diventare follower dei blog e seguire l'evento su Facebook QUI


TAPPE DEL BLOG TOUR

- Lunedì 6 luglio: Dragonfly Wings. 
- Lunedì 13 luglio: Beira's Heart
- Lunedì 20 luglio: Stelle nell'Iperuranio
- Lunedì 27 luglio: Sognando tra le Righe. 
- Venerdì 31 luglio: Insaziabili letture


E ora...
conosciamo qualcosa di più sui personaggi 
chi li ha plasmati.

INTERVISTA A ROSIE M. STUART
(che ringraziamo di cuore per l'affetto e la pazienza)


1) Come, dove, e quando è nata l’ispirazione per Quel silenzio fra di Noi.

- In realtà, l’ispirazione con me ha fatto la prepotente. Una gran discola! Insomma, lei era lì, stava in agguato. Mi aspettava, probabilmente da tanto tempo. In effetti era da un po’ che sentivo la necessità di scrivere per me, di scrivere qualcosa che mi facesse stare bene, che potesse essere una panacea per il mio cuore. Così, una sera novembrina del 2014, dopo aver organizzato la prima antologia del Dragonfly Wings Blog, mi misi a scrivere. Il tema scelto era la rinascita e le seconde opportunità. Buttai giù alcune righe di getto, frettolose, incalzanti. Una ragazza, un amore lontano in divisa, mille missioni a separarli. E più pensavo al racconto, più volevo che quel racconto fosse altro, perciò lo misi da parte. Lo lasciai nel suo stato embrionale fino a febbraio 2015: quattro settimane dopo, Quel silenzio fra Noi aveva il suo inizio e la sua fine. Ovviamente, poi ci sono stati mesi e mesi di riscrittura ed editing, assieme a qualche imprecazione nelle nottate di lavoro. Adesso eccoci qui. Nel mio piccolo sono infinitamente felice, perché Elisa e Davide sono nati per caso e sono cresciuti per amore.  

2) Secondo te, nei personaggi di un romanzo, quanto c’è di chi lo ha scritto? Nel tuo caso, quanto ti assomiglia Elisa?

- Nei personaggi c’è sempre un frammento di anima dello scrittore, non può essere diversamente. Chi scrive pensa come il personaggio, irradiando il proprio Io nella psiche della sua creatura. Inizia a pensare, parlare, muoversi come il personaggio stesso. Questo procedimento, a mio avviso, avviene anche in modo riverso. Quanto mi somiglia Elisa? Davvero tanto, lo ammetto, forse troppo. Qualcuno mi ha persino chiesto se il romanzo sia in qualche modo autobiografico, per il fatto che i protagonisti possiedono elementi spiccatamente veritieri: ciò mi soddisfa, il mio intento era quello di parlare della nostra vera realtà. Inoltre Elisa è appassionata di telefilm e anime (come me), è una lettrice onnivora (come me), è testarda, insicura, a volte acida e a volte timida, sogna a occhi aperti anche se lo nega, ma è persino cinica a causa delle piccole e grandi delusioni che la vita le ha riservato. Una donna con le ferite di una giovinezza ancora non del tutto dimenticata, non del tutto accantonata, perché quando si tace qualcosa non si può andare avanti: il silenzio, in quei casi, è un avversario da annichilire.

3) Come è nato e cresciuto il personaggio di Davide.

- Posso rivelarti un piccolo segreto? Oh, sì, che posso. Davide non era il protagonista maschile. All’inizio doveva rivestire i panni del personaggio secondario, ma – scrivendo e scrivendo e scrivendo – prendeva spazio nel cuore e nella mente. Si mostrava spavaldo alla mia penna, si pavoneggiava e mi ammaliava (be’, il ragazzo ha il suo perché), finché non mi ha conquistata una volta per tutte. A quel punto, non potevo più tornare indietro, ero innamorata di lui. Con i suoi difetti, Davide è il miglior uomo di carta che potessi inventare. Certo, è un po’ sfacciato e stronzetto, probabilmente criptico, ma ha le sue ragioni… 

4) Cosa pensi dell’amicizia tra un uomo e una donna? È possibile?

- Per quanto mi riguarda, ti dico che non è fattibile. Magari all’inizio si crede il contrario, che nessuno dei due si infatuerà e che tutto sarà perfetto: tanto l’amicizia supera ogni ostacolo. No, no, secondo me non è così. Penso che sia difficile non oltrepassare quella sottile linea amicizia-amore quando si sta accanto a una persona che, pian piano, attimo dopo attimo, anno dopo anno, diventa una colonna portante nella tua vita disastrosa. I confini si sfumano, le carezze e gli abbracci possono mutare in altro, e quell’altro spesso e volentieri non è ricambiato. Insomma, non è per niente facile. Almeno, non lo è stato per me… Uomo e donna possono parlare, ascoltarsi, litigare, ma non essere solo amici al 100%.

5) Perché hai scelto di pubblicare in self e cosa ne pensi in generale.

- A dirti la verità, è stata una scelta combattuta. Per natura, non mi sarei mai tuffata nel mare infinito del Self Publishing: ho una paura matta di deludere e deludermi! La decisione è giunta, però, dopo mille incoraggiamenti di una carissima amica, un’amica davvero saggia che ha saputo guidarmi. Io sono una novellina e di solito sono quella che sta dietro le quinte (blogging, grafica, correzione bozze), mai mi sarei immaginata di potermi trovare al di là della barricata. Il mondo dell’auto-pubblicazione è un mondo sfaccettato, complesso, carico di tensione emotiva. Puoi veleggiare verso l’orizzonte o annegare nella tempesta, tutto dipende da come si affronta quest’avventura personale (in fin dei conti, tutto è soggettivo). È difficile tenere testa alle Case Editrici, così come ad autori già conosciuti e che sono pietre miliari della letteratura. Bisogna semplicemente arrotolarsi le maniche, pregare la propria buona stella, e aspettare. 

6) Elisa e Davide, dopo essere nati nella tua fantasia, hanno chiesto un po’ di indipendenza?

- Hanno chiesto totale indipendenza. Elisa in realtà, secondo i miei piani, si sarebbe dovuta innamorare follemente di un Tenentino di nostra conoscenza. ;) Eppure con Davide, sin dalle prime righe, è nata una tensione palpabile: possedevano quel quid che ti fa contorcere lo stomaco dall’emozione. Così, pian pianino, hanno sgomitato e ottenuto ciò che desideravano. In sostanza, hanno fatto tutto loro. Hanno messo a soqquadro le mie certezze, la trama che avevo ideato, e si sono innamorati senza ma e se. Be’, assieme sono un binomio perfetto e inscindibile. 

7) Parliamo un po’ dell’altra tua passione, i libri. Un romance che avresti voluto scrivere e un romance che ti piacerebbe leggere ma che non è stato ancora scritto.

- Un romance che avrei voluto scrivere? Trent’anni e li dimostro senza dubbio. La maestria della Giusti è unica, un’autrice versatile con un bagaglio culturale di tutto rispetto. Una penna fresca, divertente, ricca, ma anche profonda, che lascia spiazzati con metafore semplici ma di impatto. Un romance che mi piacerebbe leggere ma che non è stato ancora scritto? Qualcosa che ricalcasse l’onda emotiva del film The Vow con Channing Tatum e Rachel McAdams: è da un po’ di tempo che ci penso, sarebbe intenso sondare l’animo di un personaggio che perde la memoria e, con essa, il ricordo del suo più grande amore. Non ho mai letto un libro così e… magari ci sto già lavorando. ;)

8) Cosa secondo te non va nella Narrativa in questo momento? Cosa ti piacerebbe cambiare?

- A mio avviso nulla, adoro questo genere, soprattutto se firmato Garzanti e Corbaccio. Sono cresciuta con gli immancabili classici inglesi e americani, quindi dalla Austen alla Wharton. Poi, nella prima adolescenza, giusto a dodici anni, Dacia Maraini mi ha stregato con La lunga vita di Marianna Ucrìa, un romanzo che ha cambiato la mia visione della letteratura. Spazio molto, leggo di tutto – come dicevo poco prima – sono onnivora proprio come Elisa. Piuttosto, ci sarebbero altre domande che mi frullano per la testa. Perché il fantasy italiano viene messo da parte e quello straniero esaltato? Cosa spinge il lettore a scegliere letture leggere, a dispetto di quelle dalle tinte più fosche? Continuerei per ore, davvero, ma questi sono solo alcuni dei troppi quesiti che mi pongo ogni giorno. 

9) Il mestiere e l’importanza della figura dell’editor secondo te.

- Editor sì, sì, sì. Nessuno può scrivere e, poi, pretendere di essere l’editor di se stesso. Sempre, e sottolineo sempre, c’è la meravigliosa – quanto folgorante, intraprendente, spumeggiante – necessita di questa figura professionale salvatesto. Ma deve essere un editor qualificato, dall’occhio critico, e dai modi educati. L’editor deve essere sincero, deve spingere l’autore oltre i propri limiti, deve essere il diavoletto e l’angioletto sulla sua spalla indecisa. Deve essere un buon ascoltatore, avere pazienza all’infinito, e deve essere armato – sì, decisamente armato – di ottimi consigli scevri da cattiveria. Un buon editor è il miglior amico dello scrittore, non è né un nemico baldanzoso né un parassita che vuole tagliarti pagine di manoscritto: è un alleato che vuole, anzi desidera, rendere il romanzo un diamante splendente.  

10) Un tuo pensiero sul duro e incompreso hobby di blogger…. Ti piacerebbe se gli scrittori recensissero i bloggers?


- Per me non è un hobby, piuttosto una parte della mia vita. Chiamarlo hobby, sarebbe come sminuire l’impegno che c’è dietro. :) Il Dragonfly Wings è nato poco più di un anno fa per la mia voglia di condivisione: ero stufa di leggere e non poterne parlare con nessuno, stufa di non raccontare questa o quell’altra mia opinione sull’ultimo romanzo adorato, così ho osato e… il coraggio mi ha premiata. Dopo dodici mesi, conto una redazione di sei elementi (me inclusa) e parecchi lettori che – nonostante il caldo, la stanchezza, e i tanti blog – hanno sempre quei cinque minuti da dedicare ai nostri articoli. E sì, caspiterina, sarebbe meraviglioso se gli scrittori potessero recensire noi blogger. Insomma, sarebbe anche equo! Inoltre, sarei curiosa di conoscere la loro opinione sul nostro operato.  


L'autrice


(Breve Bio presa dai contatti sul blog Dragonfly Wings)
Chi sono? Che bella domanda! Sono uno, nessuno e centomila in un unico essere. Troppo pirandelliano? Va bene, va bene. Mi chiamo Rosie e leggo. Beh, tutti leggono. No? Chi più, chi meno, chi troppo, chi ancor più. Io leggo quando non scrivo... e quando non scrivo leggo! Certo mi barcameno tra una quasi-laurea e la grafica, che di tanto in tanto (così tanto che mi fa venire il mal di testa) mi assilla con scintille creative e improvvise. Non amo parlare molto di me, piuttosto sono brava ad ascoltare.



Commentate, commentate e commentate, con poche semplici regole potrete partecipare al Giveaway finale e vincere la gradita sorpresa messa in palio ad ogni tappa, dall'autrice!!!!

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