Molte esistenze sono infelici per
qualcosa che non è accaduto o
è accaduto in un momento
inopportuno, come in una ricetta in
cui si sia dimenticato qualche
ingrediente o lo si sia messo al
momento sbagliato. Troppo presto e a
fine cottura se ne sarà
perso profumo e consistenza. Troppo
tardi e rimarrà un
elemento
estraneo, mai veramente legato all’insieme.
Da West side Story a Indovina chi viene a cena, i riferimenti cinematografici e letterari si sprecano in
questa versione di Giulietta e Romeo multietnica e quanto mai attuale.
Due persone affini, due culture diverse che spesso si guardano da
lontano e che qui sono attirate l' una verso l' altra, un
legame indiscutibilmente forte; ma gli ostacoli sono dietro l’ angolo, e
talvolta hanno le sembianze delle persone che più di tutte le altre dovrebbero amare e capire.
Delos Digital
IL MIO AMORE HA GLI OCCHI
A MANDORLA
DIDI' CHISEL
Collana: Passioni Romantiche
Genere: Romance contemporaneo
Pagine: 104
Prezzo ( solo ebook) : € 2,99
La Trama
Quanto basta a due mondi diversi per innamorarsi? Anna, studentessa
pugliese fuori sede a Roma e Luca, brillante dottorando di origine
cinese, si incontreranno e scontreranno davanti a un bel piatto di
"Spaghetti due culture" condito con q.b. di amore e coraggio.
La
passione tra Anna Buono, un'italiana doc trapiantata a Roma dal suo
paese d'origine e Luca Chiang, un nuovo italiano di etnia cinese che
invece è nato e cresciuto a Roma, è immediata e forte. Il mondo
universitario li unisce, tradizioni, aspirazioni e diffidenze delle
rispettive famiglie di origine li dividono. Le loro culture si
scontreranno violentemente e rischieranno di allontanarli. Anna e Luca
dovranno combattere con gli altri e con se stessi per il loro amore, ma
forse, come spesso accade, a tavola si troverà un punto d'incontro.
Opinione di Charlotte
Fin dalle prime pagine scaturiscono dalle parole di Didì Chisel raffinatezza , musicalità e suggestione emotiva . Accantonato l’ erotismo "puro" che non indulge certo in galanterie e romanticismo e che spesso non contempla il lieto fine, la scrittrice smussa gli spigoli, ammorbidisce i toni e propone una novella romance molto particolare: incentrata sull' innamoramento, ma anche sulla difformità, sull' attrazione per ciò che è sconosciuto e che si vorrebbe entrasse a far parte del proprio quotidiano, sulla volontà di trasmettere questo entusiasmo a chi è vicino affinchè possa a sua volta apprezzare e accettare la diversità.
Nel proporre queste tematiche, la Chisel si rivela ben poco retorica, sorprendentemente calda ed elegante, stuzzicando le emozioni ma stimolando anche l' intelletto del lettore, molto spesso portato nel quotidiano a confrontarsi con il tema del multiculturalismo.
La mia visione in merito coincide con quella dell' autrice, poiché ai miei occhi la diversità costituisce arricchimento al quale guardare con curiosità e confronto costruttivo reciproco : spesso però essa diventa un ostacolo insormontabile, poiché il pregiudizio, l’ ostilità verso ciò che non si conosce , l’ attaccamento alle proprie radici, spingono molte persone a sconfessare i principi liberali ed egualitari: gli stessi ai quali, come i familiari di Anna e Luca, magari hanno educato i propri figli.
Ribellarsi al loro ambiente di appartenenza e fare accettare alle loro famiglie il loro amore: questa è la sfida che devono affrontare i due protagonisti di Il mio amore ha gli occhi a mandorla: lei studentessa ventiduenne proveniente da un paesino pugliese, lui professore universitario cinese nato e cresciuto in Italia. Spiriti affini e inseparabili, anime che si completano, corpi che si desiderano come mai prima in vita loro. Ma un razzismo a doppio senso di marcia, proveniente da Chinatown e dal Bel Paese, non risparmia ai due innamorati bassezze, sotterfugi e crudeli ricatti : impedimenti che nulla possono contro la forza dell’ amore che vince sulla ragione, contro la volontà e la consapevolezza che demoliscono la grettezza e i tabù.
Due sono le situazioni alternate con sapienza, sulle quali è basata la struttura nel romanzo. Una è collocata nel tempo presente, è pervasa da un alone di tranquillità domestica, di poesia , ed è fabbricata su suggestioni sensoriali, fornendo terreno fertile per intime riflessioni. Il secondo registro invece è fatto di azione, concitazione emotiva: viene ripercorsa la vicenda di Luca e Anna – lei voce narrante, lui raccontato in terza persona - e del loro rapporto altalenante, tormentato, nel quale l’ amore reciproco non viene mai messo in dubbio, ma viene seriamente compromesso da una serie di eventi superabili solo se si è in due a volerlo. In nome di un sentimento in cui credere e di valori per cui lottare, affrontando difficoltà che partono in primo luogo da se stessi e che creano - comprensibilmente e verosimilmente - un velo fatto di timore, insicurezza, paura di essere giudicati; in questo senso è esemplare la caratterizzazione di un Luca fiero e armonico, della complessità del suo mondo interiore e del suo senso di appartenenza sia all’ Italia sia alla Cina, che lo porta ad atteggiamenti conflittuali e sofferti a volte compresi, a volte subiti da una Anna forte e fragile di fronte a un legame tanto naturale dentro di sè quanto contrastato all' esterno .
Nel proporre queste tematiche, la Chisel si rivela ben poco retorica, sorprendentemente calda ed elegante, stuzzicando le emozioni ma stimolando anche l' intelletto del lettore, molto spesso portato nel quotidiano a confrontarsi con il tema del multiculturalismo.
La mia visione in merito coincide con quella dell' autrice, poiché ai miei occhi la diversità costituisce arricchimento al quale guardare con curiosità e confronto costruttivo reciproco : spesso però essa diventa un ostacolo insormontabile, poiché il pregiudizio, l’ ostilità verso ciò che non si conosce , l’ attaccamento alle proprie radici, spingono molte persone a sconfessare i principi liberali ed egualitari: gli stessi ai quali, come i familiari di Anna e Luca, magari hanno educato i propri figli.
Ribellarsi al loro ambiente di appartenenza e fare accettare alle loro famiglie il loro amore: questa è la sfida che devono affrontare i due protagonisti di Il mio amore ha gli occhi a mandorla: lei studentessa ventiduenne proveniente da un paesino pugliese, lui professore universitario cinese nato e cresciuto in Italia. Spiriti affini e inseparabili, anime che si completano, corpi che si desiderano come mai prima in vita loro. Ma un razzismo a doppio senso di marcia, proveniente da Chinatown e dal Bel Paese, non risparmia ai due innamorati bassezze, sotterfugi e crudeli ricatti : impedimenti che nulla possono contro la forza dell’ amore che vince sulla ragione, contro la volontà e la consapevolezza che demoliscono la grettezza e i tabù.
Due sono le situazioni alternate con sapienza, sulle quali è basata la struttura nel romanzo. Una è collocata nel tempo presente, è pervasa da un alone di tranquillità domestica, di poesia , ed è fabbricata su suggestioni sensoriali, fornendo terreno fertile per intime riflessioni. Il secondo registro invece è fatto di azione, concitazione emotiva: viene ripercorsa la vicenda di Luca e Anna – lei voce narrante, lui raccontato in terza persona - e del loro rapporto altalenante, tormentato, nel quale l’ amore reciproco non viene mai messo in dubbio, ma viene seriamente compromesso da una serie di eventi superabili solo se si è in due a volerlo. In nome di un sentimento in cui credere e di valori per cui lottare, affrontando difficoltà che partono in primo luogo da se stessi e che creano - comprensibilmente e verosimilmente - un velo fatto di timore, insicurezza, paura di essere giudicati; in questo senso è esemplare la caratterizzazione di un Luca fiero e armonico, della complessità del suo mondo interiore e del suo senso di appartenenza sia all’ Italia sia alla Cina, che lo porta ad atteggiamenti conflittuali e sofferti a volte compresi, a volte subiti da una Anna forte e fragile di fronte a un legame tanto naturale dentro di sè quanto contrastato all' esterno .
Il leit motiv di questo romanzo è una ricetta sperimentale, che amalgama tecniche e ingredienti appartenenti a culture diversissime e spesso non comunicanti: non è un' operazione facile e senza rischi, ma vale la pena provarci. Quale sarà il risultato del melting pot sinopugliese? Lo scoprirete leggendo il romanzo!
L' Autrice
Didì Chisel, 42 anni, nata in Inghilterra da padre inglese e madre
italiana, è venuta in Italia da bambina presso la famiglia materna. La
lettura ha accompagnato tutta la sua vita e così il sole e il mare del
sud Italia. Casalinga, dopo le gioie della maternità, allentate un po'
le maglie dei doveri familiari, è riuscita a crearsi quella "stanza
tutta per sé" di cui parlava Virginia Woolf. Si è cimentata in vari
generi, dal noir al pulp, con qualche soddisfazione. Affascinata da
maestri come Nabokov o Bevilacqua, ha pensato a una chiave femminile di
lettura dell'erotismo che ha espresso nei suoi racconti erotici di
ambientazione italiana. L'approccio al romance fa parte del suo
desiderio più recente di storie di maggior sentimento in cui l'happy
ending riconcilia i due mondi a volte in conflitto, del maschile e del
femminile.
Di Didì Chisel Sognando tra le Righe ha recensito anche
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