«Ti aspetto, so che tornerai da me. Un giorno ti sveglierai, e noi saremo di nuovo insieme…
Inizio soffocante e triste, un vuoto. Solamente uno dei
tanti, che spetta al lettore individuare
e superare insieme a Claire pagina dopo
pagina: per un romanzo galvanizzante in cui ad un ritmo
incalzante e coinvolgente vengono sapientemente intrecciati passato e presente,
logica e irrazionalità, e dosati con grande equilibrio elementi thriller, horror e introspettivi, speziati qua e là di immancabile e graditissimo
rosa.
Self publisher
IL VENTO DI KORNOG
IL VENTO DI KORNOG
ALESSIA LITTA
Genere: narrativa contemporanea/mystery
pagine: 221
Prezzo ( solo ebook) : € 0,99
La Trama
Claire, italiana d'adozione, non ha ricordi della sua infanzia, ma
possiede l’abilità di leggere le memorie degli oggetti e delle persone
che tocca.
Quando, per caso, si trova fra le mani una lettera di sua nonna, creduta morta da anni, si rende conto che le sono state raccontate molte bugie. I suoi genitori, infatti, non solo l’hanno tenuta lontana dalla Bretagna - sua terra d’origine - senza spiegarle le ragioni, ma le hanno nascosto che lei è la causa della loro fuga dalla Francia. Qualcosa è accaduto quando era solo una bambina. Qualcosa che non ricorda.
Determinata a capire, Claire decide di raggiungere la Bretagna.
E in quella terra di leggende, battuta da venti e tempeste, si imbatterà nei Laouenan, ricca famiglia che vive in un maniero arroccato su una scogliera. Qui scoprirà che un segreto terribile circonda l’enigmatico e taciturno proprietario da cui tanto si sente attratta, e che un filo sottile li lega.
Ma sarà solo scavando nel passato dei Laouenan, tra intrighi, rivelazioni raccapriccianti e nuove amicizie, che Claire troverà la verità su se stessa, e potrà così riprendersi ciò che ha perduto.
Quando, per caso, si trova fra le mani una lettera di sua nonna, creduta morta da anni, si rende conto che le sono state raccontate molte bugie. I suoi genitori, infatti, non solo l’hanno tenuta lontana dalla Bretagna - sua terra d’origine - senza spiegarle le ragioni, ma le hanno nascosto che lei è la causa della loro fuga dalla Francia. Qualcosa è accaduto quando era solo una bambina. Qualcosa che non ricorda.
Determinata a capire, Claire decide di raggiungere la Bretagna.
E in quella terra di leggende, battuta da venti e tempeste, si imbatterà nei Laouenan, ricca famiglia che vive in un maniero arroccato su una scogliera. Qui scoprirà che un segreto terribile circonda l’enigmatico e taciturno proprietario da cui tanto si sente attratta, e che un filo sottile li lega.
Ma sarà solo scavando nel passato dei Laouenan, tra intrighi, rivelazioni raccapriccianti e nuove amicizie, che Claire troverà la verità su se stessa, e potrà così riprendersi ciò che ha perduto.
Opinione di Charlotte
In effetti, quello era un maniero in piena regola, i cliché c’erano tutti: l’abitazione solitaria arroccata su una scogliera, le stanze segrete, le voci, gli avi dal sorriso diabolico, e zone del giardino che sembravano essere state tirate fuori da qualche vecchio romanzo gotico
Una lettura che vede il suo punto di forza e il trait d’ union
tra personalità e sequenze narrative, in
un’ ambientazione che definirei “
emotiva”: poiché partecipe quasi visceralmente degli stati d’ animo dei
personaggi, e di riflesso coprotagonista
delle vicende raccontate . Una Bretagna dal fascino fuori dall’ ordinario:
filtrata dalla passione e dall’ affinità che Alessia Litta sente per questa
terra al contempo seducente e selvaggia, e che riecheggia tra le righe nella
profusione di particolari non fini a se
stessi ma funzionali alla totale immersione in una realtà parallela.
Atmosfere rarefatte ed evanescenti, grevi e minacciose, sono permeate di profumi e colori, suoni e sensazioni contrastanti, che vanno dai carezzevoli fruscii e sentori aromatici della brughiera, al Vento di Kornog che sferza il corpo e l’ anima dei personaggi del libro . Veniamo ora alla storia, decisamente complessa ma sviluppata con coerenza e fino in fondo da Alessia Litta: l’ autrice/regista introduce sul palcoscenico una moltitudine di personaggi ambigui e drammaticamente coinvolti ciascuno a modo suo in una vicenda sospesa tra realtà e leggenda. Caratteristi che affrontano un cammino introspettivo più o meno consapevole all’ interno di una dimora sontuosa e isolata abbarbicata sulla scogliera : un percorso fatto di paure, che hanno radice in un passato torbido e in questioni irrisolte, e di accadimenti che sembrano sepolti nel dimenticatoio e mimetizzati da una patina di ricchezza , e che riaffiorano con prepotenza con ripercussioni imprevedibili, svelati passo dopo passo in modo fluido e febbrile mediante flashback e imprevisti.
Claire è il fulcro di tutto, la voce narrante e il personaggio del quale conosciamo fino in fondo incertezze , desideri e contraddizioni. Una donna che non ha nulla da perdere e tutto da scoprire nel voler indagare in un tempo andato che la spinge a compiere azioni più meno consapevoli, rivelatrici di pulsioni da sempre inspiegabili. E intorno a lei, aiutandola o ostacolandola a seconda del ruolo, si muovono presenze più o meno tangibili e misteriose dagli atteggiamenti imperscrutabili , anch’ esse bisognose di una catarsi definitiva dal dramma diffuso che le vede coinvolte.
Atmosfere rarefatte ed evanescenti, grevi e minacciose, sono permeate di profumi e colori, suoni e sensazioni contrastanti, che vanno dai carezzevoli fruscii e sentori aromatici della brughiera, al Vento di Kornog che sferza il corpo e l’ anima dei personaggi del libro . Veniamo ora alla storia, decisamente complessa ma sviluppata con coerenza e fino in fondo da Alessia Litta: l’ autrice/regista introduce sul palcoscenico una moltitudine di personaggi ambigui e drammaticamente coinvolti ciascuno a modo suo in una vicenda sospesa tra realtà e leggenda. Caratteristi che affrontano un cammino introspettivo più o meno consapevole all’ interno di una dimora sontuosa e isolata abbarbicata sulla scogliera : un percorso fatto di paure, che hanno radice in un passato torbido e in questioni irrisolte, e di accadimenti che sembrano sepolti nel dimenticatoio e mimetizzati da una patina di ricchezza , e che riaffiorano con prepotenza con ripercussioni imprevedibili, svelati passo dopo passo in modo fluido e febbrile mediante flashback e imprevisti.
Claire è il fulcro di tutto, la voce narrante e il personaggio del quale conosciamo fino in fondo incertezze , desideri e contraddizioni. Una donna che non ha nulla da perdere e tutto da scoprire nel voler indagare in un tempo andato che la spinge a compiere azioni più meno consapevoli, rivelatrici di pulsioni da sempre inspiegabili. E intorno a lei, aiutandola o ostacolandola a seconda del ruolo, si muovono presenze più o meno tangibili e misteriose dagli atteggiamenti imperscrutabili , anch’ esse bisognose di una catarsi definitiva dal dramma diffuso che le vede coinvolte.
Dopo l’ esperienza con il precedente romanzo edito da Triskell, Alessia Litta cerca un nuovo dialogo con il lettore fatto di concitazione,
inquietudini, profusione di sentimenti, spesso scavando nel sordido negli aspetti più torbidi dell’
animo umano, e in particolare in cupi segreti familiari custoditi in un barile di polvere da sparo destinato a esplodere . E offre al lettore nuove situazioni, diversi spazi e sbalzi
spaziotemporali, tensioni differenti, ma
la stessa voglia di dare un senso compiuto a tutte le “vite sospese” presenti nel romanzo,
recuperando il loro passato per individuarne un possibile futuro altrimenti
irrimediabilmente compromesso.
Ho vissuto questo libro come la pallina di un flipper ,
sospinta dalla mia stessa curiosità da una situazione all’ altra, da un capitolo al successivo, rimbalzando
qui e là ora disorientata ora " riposizionata" sulla strada giusta, cambiando di frequente il mio punto di vista su fatti e persone. Elementi visionari - le proprietà e le energie trasmesse dagli oggetti appartenuti
ad altri e spettatori di altre epoche , la potenza del ricordo, le presenze
impalpabili e oscure scaturite imprevedibilmente da subconscio e mondo reale - hanno provocato un vero e proprio attacco ai
miei sensi, incatenandomi a situazioni ed enigmi che mi hanno invitata a una
vera e propria caccia al tesoro: bisogna giungere fino all’ epilogo per conoscere
il premio finale. L’ ambientazione 3D è essenziale per creare questa alchimia, poiché riesce
a infondere al lettore un senso di appartenenza alla storia e quindi la volontà di naufragare in un mare
di suggestioni, perseverando nella ricerca della soluzione di un mistero articolato
ma non astruso, molto eccitante e coinvolgente . Regalare momenti del
genere attraverso le parole
non è da tutti, e Alessia Litta si conferma una vera affabulatrice, sia meticolosa che fantasiosa, in grado di
incantare a suon di evocazioni,
congetture, tensione emotiva, con eleganza stilistica e grande passione.
Alessia Litta nasce a Roma. Dopo gli studi liceali, lavora come web designer e in seguito come documentaliste presso l’Agenzia Spaziale Europea. Nel 2006 si trasferisce in Germania e alla fine del 2008 nel sud della Francia, dove vive tuttora. Ha pubblicato il racconto “Zaira” inserito nell’antologia “Lupus in Fabula” (Priuli & Verlucca) e il romanzo Urban Fantasy “Vite sospese” (Triskell Edizioni).
Di Alessia Litta Sognando tra le Righe ha recensito anche:
VITE SOSPESE ( recensione QUI )
L' Autrice
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