domenica 8 novembre 2015

VENTO DI KORNOG Alessia Litta Recensione


«Ti aspetto, so che tornerai da me.    Un giorno ti sveglierai, e noi saremo di nuovo insieme…

Inizio soffocante e triste, un vuoto. Solamente uno dei tanti,  che spetta al lettore individuare e  superare insieme a Claire pagina dopo pagina:  per un  romanzo galvanizzante in cui ad un ritmo incalzante e coinvolgente vengono sapientemente intrecciati passato e presente, logica e irrazionalità,   e dosati con grande  equilibrio   elementi  thriller,  horror e introspettivi, speziati qua e là di immancabile e graditissimo rosa.

Self publisher
IL VENTO DI KORNOG 
ALESSIA LITTA



Genere: narrativa contemporanea/mystery
pagine: 221
Prezzo ( solo ebook) : € 0,99 


La Trama
Claire, italiana d'adozione, non ha ricordi della sua infanzia, ma possiede l’abilità di leggere le memorie degli oggetti e delle persone che tocca.
Quando, per caso, si trova fra le mani una lettera di sua nonna, creduta morta da anni, si rende conto che le sono state raccontate molte bugie. I suoi genitori, infatti, non solo l’hanno tenuta lontana dalla Bretagna - sua terra d’origine - senza spiegarle le ragioni, ma le hanno nascosto che lei è la causa della loro fuga dalla Francia. Qualcosa è accaduto quando era solo una bambina. Qualcosa che non ricorda.
Determinata a capire, Claire decide di raggiungere la Bretagna.
E in quella terra di leggende, battuta da venti e tempeste, si imbatterà nei Laouenan, ricca famiglia che vive in un maniero arroccato su una scogliera. Qui scoprirà che un segreto terribile circonda l’enigmatico e taciturno proprietario da cui tanto si sente attratta, e che un filo sottile li lega.
Ma sarà solo scavando nel passato dei Laouenan, tra intrighi, rivelazioni raccapriccianti e nuove amicizie, che Claire troverà la verità su se stessa, e potrà così riprendersi ciò che ha perduto. 


Opinione di Charlotte  

In effetti, quello era un maniero in piena regola, i cliché c’erano tutti: l’abitazione solitaria arroccata su una scogliera, le stanze segrete, le voci, gli avi dal sorriso diabolico, e zone del giardino che sembravano essere state tirate fuori da qualche vecchio romanzo gotico

Una lettura che vede il suo punto di forza e il trait d’ union tra personalità e sequenze narrative,  in un’ ambientazione che definirei  “ emotiva”:  poiché partecipe quasi visceralmente degli stati d’ animo dei personaggi,  e di riflesso  coprotagonista delle vicende raccontate . Una Bretagna dal fascino fuori dall’ ordinario filtrata dalla passione e dall’ affinità che Alessia Litta sente per questa terra al contempo seducente e selvaggia,  e che riecheggia tra le righe nella profusione  di particolari non fini a se stessi ma funzionali alla totale  immersione in una realtà parallela.  
Atmosfere  rarefatte ed evanescenti,  grevi e minacciose, sono   permeate di profumi   e colori, suoni e sensazioni contrastanti,  che vanno dai carezzevoli fruscii e  sentori aromatici della brughiera,  al Vento di Kornog che sferza il corpo e l’ anima dei personaggi del libro  . Veniamo ora alla storia, decisamente complessa ma sviluppata con coerenza  e fino in fondo da Alessia Litta: l’ autrice/regista   introduce sul palcoscenico una moltitudine di personaggi ambigui e drammaticamente coinvolti ciascuno a modo suo  in una vicenda sospesa tra realtà e leggenda. Caratteristi   che affrontano  un cammino introspettivo più o meno  consapevole all’ interno di una dimora sontuosa e isolata abbarbicata sulla scogliera : un percorso  fatto di paure, che hanno radice in un passato torbido e in questioni irrisolte, e di accadimenti che sembrano sepolti nel dimenticatoio e mimetizzati da una patina di ricchezza ,  e che riaffiorano con prepotenza  con   ripercussioni imprevedibili, svelati   passo dopo passo  in modo fluido e febbrile mediante flashback e imprevisti.
  Claire è il fulcro di tutto, la voce narrante e il personaggio del quale conosciamo fino in  fondo incertezze ,  desideri e contraddizioni. Una donna che non ha nulla da perdere e tutto da scoprire nel voler indagare in un tempo andato che la spinge a  compiere azioni più meno consapevoli, rivelatrici di pulsioni  da sempre inspiegabili.  E intorno a lei, aiutandola o ostacolandola  a seconda del ruolo, si muovono presenze più o meno tangibili e misteriose dagli atteggiamenti imperscrutabili ,  anch’ esse bisognose di una catarsi definitiva dal dramma diffuso che le vede coinvolte.
Dopo l’ esperienza con il precedente  romanzo  edito da Triskell, Alessia Litta  cerca un nuovo dialogo con il lettore  fatto di concitazione, inquietudini, profusione di sentimenti, spesso scavando  nel sordido negli aspetti più torbidi dell’ animo umano, e in particolare in cupi segreti familiari custoditi in un  barile di polvere da sparo destinato a esplodere  E offre al lettore nuove situazioni, diversi spazi e sbalzi spaziotemporali, tensioni differenti,  ma la stessa voglia di dare un senso compiuto a tutte le  “vite sospese” presenti nel romanzo, recuperando il loro passato per individuarne un possibile futuro altrimenti irrimediabilmente compromesso.
Ho vissuto questo libro come la pallina di un flipper , sospinta dalla mia stessa curiosità da una situazione all’ altra,  da un capitolo al successivo, rimbalzando qui  e là ora disorientata ora " riposizionata" sulla strada giusta,  cambiando di frequente il mio  punto di vista su fatti e persone.  Elementi visionari  - le proprietà e le energie trasmesse  dagli oggetti appartenuti ad altri e spettatori di altre epoche , la potenza del ricordo, le presenze impalpabili e oscure scaturite imprevedibilmente da subconscio e mondo reale -  hanno provocato un vero e proprio attacco ai miei sensi, incatenandomi a situazioni ed enigmi che mi hanno invitata a una vera e propria caccia al tesoro:  bisogna giungere fino all’ epilogo per conoscere il premio finale. L’ ambientazione 3D è essenziale per creare questa alchimia, poiché riesce a infondere al lettore un senso di appartenenza alla storia  e quindi la volontà di naufragare in un mare di suggestioni, perseverando nella ricerca della soluzione di un mistero  articolato  ma non astruso, molto eccitante e coinvolgente . Regalare momenti del genere attraverso le parole  non è da tutti, e Alessia Litta si conferma  una vera affabulatrice, sia meticolosa che fantasiosa, in grado di incantare  a suon di evocazioni, congetture, tensione emotiva, con eleganza stilistica e grande passione. 

Di Alessia Litta Sognando tra le Righe ha recensito anche:
VITE SOSPESE ( recensione QUI )

L' Autrice  

Alessia Litta nasce a Roma. Dopo gli studi liceali, lavora come web designer e in seguito come documentaliste presso l’Agenzia Spaziale Europea. Nel 2006 si trasferisce in Germania e alla fine del 2008 nel sud della Francia, dove vive tuttora.    Ha pubblicato il racconto “Zaira” inserito nell’antologia “Lupus in Fabula” (Priuli & Verlucca) e il romanzo Urban Fantasy “Vite sospese” (Triskell Edizioni).     


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