" 50 ( mila) sfumature di Virginia" ... tre blogger, tre temperamenti, tre chiavi di lettura differenti.
Con l' arduo obiettivo di essere imparziali, questa volta all' opinione " vintage" di due donne felicemente assuefatte e dipendenti dalla penna di Virginia si affianca il parere "young " di Sybil . Ma se le sensazioni provate sono diverse, il giudizio è unanime: Virginia Bramati è immensa!!
Mondadori
E SE FOSSE UN SEGRETO?
Virginia Bramati
Genere: Romance contemporaneo
Pagine: 296
Prezzo: € 18,00
ebook: € 8,99
La Trama
Opinione di Charlotte
Pagine: 296
Prezzo: € 18,00
ebook: € 8,99
La Trama
Alessandra è una ragazza fortunata: la sua mamma avrebbe voluto
chiamarla Sendi (la sua trascrizione di Sandy), come la protagonista di
Grease, ma con un piccolo inganno gliel'hanno impedito. Così la figlia
della parrucchiera Mary Mantovani e di un padre ignoto è stata
registrata come Alessandra, e dio sa quanto ne è felice tutte le volte
che sua mamma si ostina, invece, a chiamarla con le clienti del negozio
Lamiasendi. Ma Alessandra non è solo fortunata: è anche molto, molto in
gamba. Nonostante i piani che sua madre aveva fatto per lei, tra phon e
bigodini, è riuscita a studiare, è diventata avvocato, e da pochi giorni
grazie all'appoggio di una lista civica di persone per bene è stata
eletta sindaco della piccola cittadina brianzola dov'è cresciuta:
Verate. E adesso, la prima cerimonia pubblica a cui partecipa con la
fascia tricolore è destinata a rivelarsi un'emozione al quadrato...
Nell'inaugurare il nuovo reparto maternità dell'ospedale Alessandra
rincontra Stefano Parodi Valsecchi, il giovane, brillante primario con
il quale a diciassette anni ha vissuto l'incanto del primo vero amore.
Invece la vita, finora, li ha separati: lui a studiare ad Harvard, lei
in un convitto di suore francesi a Milano. Ma forse entrambi conoscono
solo una parte della verità. Come sono andate davvero le cose? Perché
proprio ora si ritrovano a Verate? Le sorprese, per Alessandra e
Stefano, sono appena iniziate...
Opinione di Charlotte
Ne sono sempre più convinta: Virginia Bramati è appagante come la Nutella, e in più non fa ingrassare. Risate corroboranti ed elevato tasso glicemico privo di effetti collaterali, persistenti benefici all’ umore, l’ autrice è tornata a dilettarci con una nuova favola; fondendo spunti apparentemente vintage – che tali in realtà non sono affatto, dato che alcuni atteggiamenti di chiusura e infido moralismo negli ambienti provinciali e borghesi non sono desueti - alla modernità della società di oggi. Dolcissima nell’ invenzione di interludi romantici e al contempo graffiante nell’ offrire uno spaccato di variegata umanità, Virginia realizza un libro più articolato dei precedenti: innanzitutto per quanto riguarda la struttura della narrazione ,che vede intrecciarsi due piani temporali paralleli che si ricongiungono verso il finale rendendo leggibile a tuttotondo il quadro di più esistenze. Ma soprattutto, il romanzo offre una varietà impressionante di stimoli, poiché presenta al lettore molte zone d’ ombra. Se Verate nei libri precedenti era sinonimo di una comunità “ buona” , autentica e forse naif nella sua idealizzazione un po’ “ arcaica”, qui abbiamo a che fare con i retaggi di una cultura conservatrice e falsamente perbenista: ed ecco quindi accanto al sentimento e alla tenerezza, l’ azione gretta e meschina mossa dalla disparità sociale che, subdola e onnipresente, condiziona pesantemente le scelte degli ignari protagonisti . Azioni di “ contromisura” al loro amore fanno di Alessandra e Stefano due innamorati “ da romanzo classico” ostacolati dall’ ambiente di provenienza: ma Virginia vuole far stare bene il suo lettore, e ci riesce ironizzando sulla cattiveria gratuita, ridimensionando il dramma al bisogno opponendo al brutto e all’ ostilità il bello e l’ amicizia, allo sconforto il sostegno morale. In questo dosaggio sapiente di ingredienti dal sapore contrastante, l' autrice risulta tranquillamente feroce, crudelmente brillante e sagace, svelando al lettore la miriade di sfaccettature e di contraddizioni di personaggi coinvolti in una storia che dura da almeno quindici anni. I protagonisti non sono idealizzati né senza macchia: se Stefano è il prototipo del medico rassicurante e fascinoso, anch' egli ha le sue responsabilità negli accadimenti occorsi negli anni. E brilla di luce riflessa poiché il cardine del romanzo non è lui, per quanto interessante e magnetico, ma la poliedrica Alessandra , magnifica, forte e fragile: misteriosa, autocritica, sempre in bilico tra razionalità e impulsività. Quello tra lei e Stefano è un rapporto che si dipana negli anni, ora ingarbugliato, ora limpido: disarmante per candore e bellezza quando muove i primi passi all’ ombra dei gruppi parrocchiali, quindi distorto negli anni e sporcato dal rimpianto, dalla pianificazione altrui, dalla “ cosa giusta da fare”, dal tempo impietoso che ha congelato un dolore e una mancanza latenti e rimasti pericolosamente inascoltati. Un sentimento travolgente di ritorno, quando il destino e la spontaneità ci mettono lo zampino… Attorno ai primattori, un carosello di caratterizzazioni vivaci che non sono macchie di colore ma identificano un preciso “ tipo” sociale e caratteriale: il confronto fra queste personalità è spesso esilarante, ma può virare anche su toni (semi)seri o addirittura drammatici: Virginia è disposta a perdonare la leggerezza, l’ errore, l’ incapacità di comunicare, ma non la manipolazione, l’ ipocrisia, la freddezza calcolatrice. E se fosse un segreto? è un libro che sembra scritto per noi sognatrici tra le righe, che ci possiamo identificare totalmente in una protagonista in grado di rimuginare, di coltivare per tutta una vita il ricordo di un amore fugace e perduto. E per la quale è giunta l' ora di sfoderare tutta la grinta e di ottenere la propria rivincita (ri)prendendosi ciò che in fondo è suo da sempre.
Opinione di Sybil
Immaginate la bellezza della neve il giorno di Natale, vederla cadere mentre si è tutti in casa, intorno al camino, con la luce tenue di una lampadina ad incandescenza e perché no, anche di qualche candela sparsa qua e là per il soggiorno, una musica dolce, la cena in forno, lo scoppiettare del fuoco… Quali emozioni vi risveglia dentro tutto ciò? Calore, romanticismo, splendore, serenità, amore?
E se fosse un segreto?, ultimo romanzo di Virginia Bramati, è stato per me come vedere da dietro la finestra di casa lo splendore della neve che scende lenta dal cielo, con il suo calmo fioccare che nasconde la promessa di qualcosa di unico e indimenticabile, di incantevole e magico. Ho adorato ogni pagina di questo libro, dalla prima all’ultima, ne ho assaporato ogni centimetro perdendomi dentro le immense emozioni di cui l’autrice straordinariamente ci parla. Ho avvertito il calore di ogni abbraccio, l’affanno di ogni respiro, la potenza di ogni sguardo e mi sono sentita letteralmente trasportata in un’altra dimensione, come se una forza esageratamente possente mi fosse venuta a prelevare dal divano di casa e mi avesse portata sopra le nuvole, in un mondo dorato, incantato, per nulla scontato e tremendamente concreto.
Mi capita raramente di infiocchettare così le parole che nascono dal mio cuore, cerco sempre di filtrarle per renderle un po’ meno di parte in modo da non condizionare nessuno con i miei giudizi. Oggi, con questo romanzo tra le mani e con le intramontabili parole di Virginia Bramati che ancora si insinuano nella mia mente, il processo di “filtraggio” non può essere messo in pratica. Sì, perché non si può uscire indifferenti da una lettura così, non ci si può solo emozionare e voltare pagina; quello che ci viene concesso è il potere di far crescere dentro il cuore il seme dell’amore, dell’arrendevolezza, della dolcezza e della passione, al punto da diventare capitani di una nave che ha perso le coordinate e che da adesso in poi deve solo orientarsi con le stelle. Insomma un tripudio di sentimenti buoni, sani, che fanno bene al cuore, che restituiscono un sorriso coinvolgendo ogni parte dell’anima. Non posso in alcun modo contenere il mio entusiasmo.
Virginia Bramati è un’autrice che parla al cuore senza filtri, senza paura di risvegliare emozioni potenti, inebriando i nostri sensi con un maestria unica, chiamando in causa l’impetuosità del primo amore e le tante maschere che si trova costretto ad indossare man mano che gli anni passano e che la razionalità prende il posto dell’irrazionalità. Alessandra e Stefano sono i due protagonisti de E se fosse un segreto? ed entrambi sono due adulti che ancora si trovano a fare i conti con l’uragano del loro amore, il primo vero grande amore. Si sono amati come solo una ragazza di diciassette anni e un ragazzo di ventidue riescono a fare. Si sono persi e poi si sono ritrovati, ormai cresciuti, ormai cambiati, ormai pedine di un nuovo gioco che non ammette più colpi di testa e soprattutto il “per sempre”, che solo a quell’età si è autorizzati a pronunciare. Ma nonostante ciò sono lì, una di fronte all’altro, trasportati indietro nel tempo dai ricordi e nemmeno i chiodi delle loro nuove esistenze riescono ad impedire alla tempesta di farli volare via, insieme, incatenati ad un sentimento che nessuno negli anni è riuscito a distruggere. Ed è così che l’irrazionalità del primo amore ritorna, rimettendo tutti al loro posto e togliendo l’audio al senso del dovere, che continua ad infestare con le sue paturnie la vita dei due protagonisti.
Tra ironia, colpi di testa, romanticismo e una buona dose di grattacapi, Alessandra e Stefano troveranno il modo di ripartire, più insicuri che mai, incerti viaggiatori bendati che camminano al buio, in equilibrio su di un sottilissimo filo di seta, pronto a spezzarsi al più piccolo errore…
E chissà, forse, e dico solo forse, quel per sempre non è poi tanto impossibile…
Mi guardo di nuovo intorno e , finalmente, eccolo. È qui. Il cuore per un momento sospende il battito e io mi concedo una breve pausa, con la scusa di bere un po’ d’acqua allungo la mano (non fermissima) verso il bicchiere, mentre lo osservo con quello che mi illudo riesca a sembrare uno sguardo di cortese indifferenza.
Non indossa il camice: è così da lui non omologarsi! Elegante con Chinos beige e una camicia Oxford azzurra con il colletto sbottonato e le maniche arrotolate, i capelli tenuti un po’ lunghi e quello sguardo di chi è consapevole dell’ammirazione e del rispetto che istintivamente accende negli altri.
Pensate di essere immuni a questo fascino?
Opinione di foschia75
Era dai tempi di Roma 42 d.C., che non facevo l'alba dentro un romanzo... e che romanzo!
Ne è caduta di neve a Verate, da quando ho avuto la fortuna di conoscere la penna di questa inimitabile autrice. La neve è scesa in ogni romanzo, a suggellare storie sempre più intense, sempre più impeccabili, come se fiocco dopo fiocco, l'autrice avesse dato prova della sua evoluzione stilistica, come se fosse alla ricerca della perfezione.
Lo so è una sciocchezza, eppure è (sempre) tutta colpa della neve, se Virginia questa volta ha davvero raggiunto la perfezione, plasmando IL romanzo. Se nei precedenti, abbiamo assistito a una maturazione, nello stile e nei contenuti, in questo si è raggiunto l'apice, la vetta "innevata" dove l'autrice ha davvero dato in assoluto il meglio di sé.
La mia sarà una recensione "tecnica", perchè voglio parlarvi di tutti i pregi stilistici e narrativi che fanno di questo romanzo il migliore di tutti quelli che Virginia Bramati ha scritto finora e del perché possieda un' impronta che la rende originale e unica, riconoscibile nell'oceano di scrittori di Narrativa rosa.
In primis, arrivare alla decima riga e già immaginarti un pubblico e un "comizio" post elettorale, con quell'atmosfera da fiction ben fatta, non è proprio da tutti. Quella sensazione di essere parte integrante della storia, ospite d'onore nella trama, è una sensazione meravigliosa, sei avvolta dall'ambientazione, dalla situazione, dalle sensazioni. E qui già potrei dare voto massimo. Ma mancano ancora altri ingredienti per ottenere la ricetta Bramati... di sicuro successo.
I romanzi di Virginia, potrebbero essere anche spunto per chi si affaccia al mondo della scrittura, perchè hanno tutte le caratteristiche fondamentali per funzionare e tenere il lettore incollato alle pagine (fino all'alba!), con una semplicità spiazzante, ma coadiuvata da una profondità di sentimenti che coglie impreparati, e commuove.
Perchè non possiamo fare ameno di leggere le sue storie?
Perchè in esse ci vediamo tutto ciò in cui crediamo... la famiglia, quel senso innato di appartenenza, nel bene e nel male. E Virginia sa come tirare fuori dagli armadi i fantasmi delle famiglie. Adoro oltremodo, quando scava a fondo nell'intimità dell'albero genealogico, quando magistralmente utilizza i punti deboli di un personaggio, facendo leva sul suo passato e sulle imperfezioni familiari, che poi sono il bagaglio (più o meno ingombrante!) di ognuno di noi.
Percepisco che in questo romanzo ci sia molto dell'Autrice, della sua essenza, di quel suo carattere "raro", che elargisce affetto e amore senza aspettarsi nulla in cambio e secondo me (forse senza volerlo, inconsciamente) ha inserito la sua estrema generosità emotiva in un "ideale" che leggerete nella seconda metà del libro.
Mentre scrivo mi si affollano un mare di idee e spunti, a riprova del fatto che un romanzo rosa non è una storia d'amore, è molto, molto di più. E' uno scrigno che il lettore è invitato ad aprire, guardarci dentro e cogliere molto di se stesso. Quando un romanzo ha il potere di far riflettere sui punti cardine della propria vita, allora è andato oltre la mera lettura, ha aperto un dibattito interiore, su quello che noi riteniamo giusto, su quello che abbiamo fatto e su quello che avremmo potuto fare se...
Tranquillizzo le inguaribili romantiche sul fatto che ci sia una bellissima quanto intensa storia d'amore, di quelle capaci di far contrarre cuore e stomaco, ma non sarebbe così meravigliosa se intorno la nostra Penelope/Virginia, non ci avesse intessuto una trama come poche, capace di spingerti a rileggere il libro subito dopo essere arrivata all'epilogo.
Durante la lettura, ho immaginato tantissime cose, ho pensato, riflettuto, mi è pure venuto in mente Orgoglio e Pregiudizio per via delle dinamiche familiari (non vi spaventate, prima o poi metterò un freno alla mia inquietante immaginazione... ma anche questo è il potere di un libro!)
Potrei stare qui a scrivere per ore, e troverei sempre qualcosa di nuovo da farvi notare.
Non ho bisogno di raccontarvi cosa succederà, cosa faranno i protagonisti e tutto il magistrale "cast" di personaggi, sento il bisogno di invitarvi a leggere questo romanzo, e ritrovare qualcosa se lo avete perso, cercare un'emozione se ne avete bisogno, e chiuderlo con un sorriso e una lacrima trattenuta tra le ciglia.
Noi non abbiamo l'abitudine di dare stelline in una recensione... ma se dovessi dare una numero a E se fosse un segreto?... bè sarebbe una costellazione!!!
Perchè DOVETE assolutamente leggerlo?
Per quella inesplicabile sensazione che solo le sue storie sanno trasmettere... ora riderete, ora vi commuoverete, ora tremerete di rabbia e impotenza, ora fremerete per l'emozione data da uno sguardo o una parola non detta.
L'autrice
Virginia Bramati vive e lavora a Milano. E assomiglia molto, per tenacia e simpatia, alla protagonista del suo primo romanzo, Tutta colpa della neve! (e anche un po' di New York). Il libro, nato come successo del passaparola in rete, nella versione cartacea riveduta e ampliata uscita per Mondadori è diventato uno dei bestseller dell'inizio del 2014. Nello stesso anno, sempre per Mondadori, è apparso il racconto di Natale Meno cinque alla felicità!, sempre ambientato nella magica Verate.
I SUOI ROMANZI
... le nostre recensioni
Tutta colpa della neve... (e anche un po' di New York)
Meno cinque alla felicità
E se fosse un segreto?
6 commenti:
Sto leggendo questo libro e mi piace moltissimo!!!Ovviamente ho letto gli altri libri scritti dal l'autrice e li ho trovati da 5 stelle!Che dire anche in Italia abbiamo le nostre SEP! Dani.
Mi avete fatto voglia di prenderlo! Grazie per la dritta!
@Dani, hai detto una cosa bellissima e molto molto vera!
@Amarilli, non te lo perdere! :-)
Sono un lettore accanito ed ora che sono in pensione, ho finalmente raggiunto la condizione di poter leggere come desidero, avendo le giornate tutte per me. Ho scoperto Virginia Bramati scrittrice per puro caso e sono felice dell'incontro perchè è un vero piacere leggere i suoi romanzi. Sono ben costruiti e ben scritti, ricchi di spunti umani, con dei personaggi interessanti. Anche questo l'ho letto in un fiato, agevolato dalla sua scrittura, che non ha pause e rilascia bollicine come il prosecco che solleticano il palato del lettore. Consigliato a tutti. Ciao a tutti. Alberto
Gentile Alberto, grazie di cuore per questo tuo bellissimo commento! Che giro subito a Virginia! Penso che ti risponderà volentieri in prima persona sempre qui, perciò magari ripassa tra qualche giorno!
Virginia, non solo è una delle nostre scrittrici preferite, ma è anche un'amica meravigliosa, una persona rara, che trasmette la sua preziosità tra le righe.
Infine gentile Alberto (scusa se ti do del tu), passa a trovarci tutte le volte che vorrai raccontarci le tue letture e ciò che ti hanno trasmesso, a presto!!!
Anche a me piace molto questa autrice e ho letto da pochissimo il suo terzo romanzo, trovandolo veramente bello! L'ho anche recensito nel mio nuovo blog ("L'angolo di Ariel"):-)
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