sabato 23 maggio 2015

LA VIGNA DI ANGELICA Sveva Casati Modignani Recensione

"Le nostre due vite sono legate alla terra, al sole, al cielo, al corso delle stagioni e a molto altro ancora."
Libro dopo libro, Sveva Casati Modignani è sempre più sottile e godibile. Il suo rosa è davvero inaspettato e ricco di sfumature:  intriso di grinta e modernità,   aperto alle interpretazioni soggettive del lettore e proiettato verso l' anticonformismo, improntato sulla coerenza dei protagonisti a discapito degli stereotipi ai quali il genere narrativo ci ha assuefatti. Il risultato è una storia vissuta intensamente da personaggi molto credibili e seducenti in quanto fallibili, contorti ma sinceri: con appassionato coinvolgimento del lettore.

Sperling & Kupfer 
SVEVA CASATI MODIGNANI
 LA VIGNA DI ANGELICA 


Collana: Pandora
Genere: Narrativa contemporanea/romantico
Pagine: 516
Prezzo: € 19,90
ebook: € 9,99 

La trama 

Lunghi filari di viti si adagiano sui morbidi pendii di Borgofranco. Da due secoli la famiglia Brugliani è proprietaria di quell'antico borgo e di quelle vigne, curate con pazienza per trarne vini pregiati e inimitabili. A trentacinque anni, Angelica è l'erede della tradizione e del patrimonio famigliare. Madre, moglie, imprenditrice di successo: tutto sembra perfetto nella sua vita. Solo lei sa che dietro quella facciata si nasconde una zona d'ombra, fatta di menzogne – quelle del marito – e di sogni infranti. Una sera, mentre è in sella alla sua moto, l'amarezza e i pensieri pesanti prendono il sopravvento e Angelica, in preda al pianto, non si accorge che l'auto di fronte a lei sta frenando. L'urto è molto violento, ma per fortuna privo di conseguenze gravi, sia per lei sia per il conducente dell'automobile, Tancredi D'Azaro. Angelica non sa ancora che quel nome è sinonimo di alta cucina in tutto il mondo. Ed entrambi ignorano che, dopo quell'incontro fugace, il destino tornerà a intrecciare le loro strade, suscitando la tentazione di un nuovo inizio. Magari da vivere insieme, chissà: starà a loro scegliere, facendo i conti con il peso del passato e le responsabilità del presente, con il desiderio di cambiare e quell'istinto passionale che li anima. Perché la vita è fatta di sogni in cui perdersi e scelte in cui ritrovarsi, incontri che ci cambiano e passioni che ci riportano sulla strada di casa. ""La vigna di Angelica"" è la storia avvincente di una famiglia e di una tradizione millenaria, il ritratto di una protagonista affascinante in cui rivivono le tante donne produttrici di vino del nostro Paese, intraprendenti e coraggiose.

Opinione di Charlotte 
Con La vigna di Angelica Sveva Casati Modignani  catapulta il lettore nella Franciacorta dell’ economia legata alle bollicine, nella New York dei congressi mondiali sulle problematiche ambientali , nelle Madonie selvagge e affascinanti delle quali sembra di poter annusare profumi e gustare sapori.  Fin dai ringraziamenti si evince come l’ autrice abbia approfondito con coscienza  l’ ambientazione del proprio romanzo mediante il confronto con i nomi di  eccellenza del cibo e del vino italiano: senza l’ intenzione di proporre un trattato di enogastronomia, bensì  per  dare alle complesse  figure da lei plasmate un adeguato  contesto e una sostanza credibile.  
La vigna di Angelica  è un romanzo squisitamente improntato sulle peculiarità dell’ essenza femminile:  non che gli uomini siano tratteggiati semplicisticamente e ingenuamente  come  meschini o "inferiori", ma  nella donna sembra essere percepibile un  plusvalore fatto di imprevedibilità e di abnegazione che scaturisce  naturalmente .    
La protagonista della storia è cresciuta in mezzo al vino, non lo beve ma esso fa parte di lei:  come le vigne si abbarbicano alla terra e radicano in profondità anche laddove il suolo è meno fertile  , Angelica  è una donna  con una serie di scelte drastiche alle spalle: attraverso le quali ha capito molte cose di se stessa, facendone tesoro per diventare la persona che è,  individuando  dei punti nodali  che le hanno permesso di maturare forte e salda . All’ inizio del racconto la sua personalità luminosa  costruita dopo anni di lavoro interiore   è immersa nel caos come il meraviglioso vino che ha appena creato dopo anni di fatica, e che non sa come promuovere sul mercato: Angelica  deve affrontare  un matrimonio in crisi, una figlia adolescente, una serie di incognite lavorative. Da questi presupposti incerti  emerge la sua forza di volontà e prende il via un percorso di riflessione e consapevolezza, che la donna compie assieme al lettore e ai coprotagonisti del romanzo per  giungere a stare bene con se stessa: traendo  delle conclusioni che in virtù dell’ imprevedibilità della vita danno l’ idea di non essere assolute  e immutabili.
In Le vigne di Angelica non vengono rappresentati "i buoni e i cattivi" , ma solo persone più o meno edoniste, confuse,    oneste con se stesse:  Angelica così come i genitori di lei,  il marito Raffaello  la figlia Elisabetta, fino a giungere al complesso Tancredi, sono calderoni  di contraddizioni insite nella natura umana. Devono  riflettere , provare, sbagliare, confrontarsi, assumersi le proprie responsabilità  prima di capire cosa vogliono:  senza mai darlo per scontato poiché non tutto è concesso, senza raggiungere la pace definitiva poiché non tutto è risarcibile senza sacrificio, ma anche senza la condanna e il “ te l avevo detto”,  poiché nessuno è tanto perfetto da poter ergersi a  Grillo  Parlante.  
In questo percorso di autodeterminazione ogni personaggio ha la propria  storia pittoresca e coinvolgente, tutta da scoprire per comprendere azioni e sentimenti.  La figura chiave per “ disincagliare”  Angelica è costituita  da Tancredi: come per i loro celebri omonimi letterari e cinematografici, il  legame  tra i due è giocato su un  raffinato gioco di attrazione e di arricchimento reciproco. Tancredi  è siciliano fino al midollo,  dotato del fascino anticonformista, primordiale, selvaggio e misterioso  di una terra  ricca di contraddizioni, bellezza e solidità. Non ha mai raccontato  nulla di sé a nessuno, ma riconoscendo in Angelica una sua simile si mette a nudo al suo cospetto  come mai ha fatto prima.  
Ciò che salta all’ occhio sono  la sintonia subitanea tra Angelica e Tancredi e la sua impressionante carica positiva: “ una coppia può amarsi ed essere felice anche in assenza di una vita erotica. L’intelligenza, la tenerezza, la lealtà, la condivisione di un progetto di vita sono molto più importanti”.  In quest’ ottica  amare vuol dire  trovare tranquillità interiore e donarla all’altro; i tradimenti sessuali  di Raffaello sono molto meno importanti e molto meno destabilizzanti del legame casto ma complice e oltremodo  intimo tra Tancredi e Angelica, una vita nel piatto e un’ anima nel vino che non potrebbero intendersi meglio di come riescono a fare, semplicemente,  senza alcuno sforzo. Non si tratta quindi di abbandonarsi al desiderio fisico, ma di seguire il proprio istinto , di cogliere i momenti magici e irripetibili:  non necessariamente tra le lenzuola.  
A mio avviso questo romanzo è assolutamente imperdibile in quanto grande  prova di scrittura: La vigna di Angelica,  in virtù della leggerezza stilistica alla quale Sveva Casati Modignani ci ha abituati,  parla al cuore del lettore  dell’ Amore in senso ampio:  non solo per una persona, ma anche per una terra, per un lavoro fatto con dedizione,  per una famiglia. Un libro che va lasciato sul comodino anche dopo averlo concluso , assaporando di tanto in tanto  quei passaggi  che non pretendono di insegnare al lettore ma ne solleticano l'  emotività favorendo la riflessione e una visione non scontata del rapporto di coppia, dell’ attrazione, del perdono, dell’ autocritica. Di questi legami autentici, inalienabili, eterogenei,   l’ essenza simbolica in Le vigne di Angelica è costituita da  una zesta d’ arancio ricoperta di cioccolata: io ne so il motivo e mi sono fatta la mia idea, ora  sta a voi scoprirne il perché e trarne deduzioni personali.  


 L' Autrice


Sveva Casati Modignani è una delle firme più amate della narrativa contemporanea: i suoi romanzi sono tradotti in venti Paesi e hanno venduto oltre undici milioni di copie. L’autrice vive da sempre a Milano, nella casa in cui è nata e che apparteneva a sua nonna.

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