Solitamente vengo sempre attratta da libri che parlano dello stretto legame ancestrale tra uomo e natura, del richiamo selvaggio che alcune persone sentono dentro, quel grido disumano che solo loro hanno il dono di udire mentre tutti gli altri sono avvolti dal silenzio. Sono sempre stata affascinata da queste interconnessioni circolari che legano indissolubilmente l’uomo alla natura selvaggia, che lo spingono a compiere azioni talmente fuori dal comune da essere considerate folli, ma che loro affrontano come unica ed irripetibile ragione di vita, rinunciando a tutto, perdendo ogni cosa, calpestando ciò che negli anni hanno costruito per inseguire un istinto che grida:”Non è questo il tuo posto”. Che cosa succede in quei momenti non si sa, che cosa si è disposti a perdere nemmeno, quel che è certo è che alla fine del cammino, alla resa dei conti il rischio è molto alto, perché in fondo, quando si cerca il proprio posto nel mondo in luoghi troppo lontani, si finisce per perdere se stessi.
LA SOLITUDINE DEL LUPO
Jodi Picoult
Traduzione a cura di Lucia Corradini Caspani
Casa editrice: Corbaccio
Collana: Narratori Corbaccio
Genere: Romanzo contemporaneo
Pagine: 406
Prezzo: 18.60 €
Ebook: 9.99 €
Trama
Da anni lontano da casa, improvvisamente Edward Warren è costretto a tornare nel New Hampshire: suo padre Luke, amante della natura e noto esperto di lupi, e sua sorella Cara di soli diciassette anni hanno avuto un incidente d’auto. Lei non è in pericolo di vita, ma Luke ha subito dei danni cerebrali e langue in un coma che i dottori hanno decretato irreversibile. Spetta a Edward la decisione lacerante di staccare la spina. Per farlo dovrà combattere non solo con Cara, radicalmente contraria, ma anche e soprattutto con i fantasmi del suo passato, con quell’ultima discussione avuta con suo padre dopo la quale non si sono più parlati, con i segreti inconfessabili che emergono sconvolgenti nel momento di maggior vulnerabilità della famiglia, che, come un branco di lupi, cerca di sopravvivere.
Opinione di Sybil
“Puoi mettere quindicimila chilometri tra te e un altro. Puoi giurare di non pronunciare mai più il suo nome. Puoi asportare chirurgicamente qualcuno dalla tua vita. Eppure lui continua ad ossessionarti.”
Devo dire che Corbaccio, anche questa volta, ci ha regalato un romanzo indimenticabile.
Vi giuro, letta la prima pagina ho sentito quel click, quel rumore che segnala un’unione, un legame tra lettore e storia, che rende la mente inseparabile dalle parole che si stanno leggendo e il libro diventa un chiodo fisso, un negativo che pretende di essere sviluppato. Non mi succede sempre, anzi sono rare le volte in cui questo legame diventa tanto forte da farmi smuovere le viscere anche a distanza di giorni. Ho finito di leggere La solitudine del lupo domenica notte e ho avuto bisogno di alcuni giorni di sedimentazione per far affiorare le emozioni più profonde, un po’ come dentro una centrifuga, quando si vuol separare le parti fluide da quelle un po’ più dense. È stato un processo necessario, perché se avessi dato voce a tutti i miei sentimenti dieci minuti dopo aver finito di leggere il libro, si sarebbero accumulati nella porta d’uscita, incastrandosi e creando una sorta di blocco emozionale duro come il diamante.
Ci sono storie che esigono questo, che hanno bisogno di tempo per avvolgerti dolcemente, curando le ferite che ti hanno creato e dandoti il tempo di assimilare tutto quello che hanno cercato di infonderti, nel bene e nel male.
La solitudine del lupo narra la storia di una famiglia molto particolare, distrutta da scelte sbagliate, dominata dai rancori, dal rimorso, completa a tal punto da diventare ingestibile, dominata da un lupo selvaggio nato nel corpo di un uomo: Luke.
Luke è uno zoologo che studia i lupi e il loro comportamento, lavora in un parco naturale e negli anni è riuscito ad entrare in un branco in cattività e diventare uno di loro, uno di famiglia. Mangia con i lupi, dorme con loro, pensa come loro. Non ha bisogno della voce per comunicare, l’unica cosa di cui ha necessità è l’istinto. Dentro di lui sa di appartenere a quella specie e non trova modo migliore per esprimersi. Ne è affascinato a tal punto da scegliere di tentare l’impossibile: decide di partire con solo due tute termiche alla volta del Canada, con l’intenzione di inserirsi come lupo solitario in vero branco di lupi selvaggi. Ma Luke non è solo. Ha una famiglia vera, una moglie, due figli. Ha una casa, un giardino da curare, l’immondizia da gettare la sera, la storia della buona notte da leggere alla sua bambina. Ha una vita ordinaria, non selvaggia.
Ma lui parte e se ne va. Per due anni dimentica chi è, cosa significa dormire in un letto, abbracciare sua moglie, cullare i suoi figli, si scorda pure il rumore della sua voce, conscio solo del sibilo del suo respiro.
Dopo tanti anni la sua vita cambia, la famiglia, che gli stessi lupi reputano sacra e inscindibile, è in realtà distrutta. Luke e sua moglie sono separati, Edward, il figlio maggiore, è fuggito in Thailandia per stare il più lontano possibile da suo padre e Cara, la figlia più piccola, vive con Luke e coltiva insieme a lui l’amore per quegli animali affascinati che tanto hanno tolto ad ognuno di loro.
Poi una notte succede l’inevitabile. Un incidente d’auto e Cara e Luke si ritrovano in ospedale. Lui è in coma.
Luke, un uomo selvaggio, incontrollabile, si ritrova in un letto, tenuto in vita da un respiratore che da' aria ai suoi polmoni, polmoni che solo poco tempo prima avevano respirato l’aria resinosa delle foreste, l’aria della libertà. È così che in circostanze tragiche la famiglia si riunisce. Dentro un ospedale Cara, Georgie ed Edward, si ritrovano a rivivere il passato, rimasto sepolto in profondità, la loro vita insieme, il motivo per il quale Edward sei anni prima aveva deciso di scappare e rifugiarsi lontano da un padre che sembrava amare più il suo branco di lupi che la sua vera famiglia, i vuoti affettivi di Cara, che si è sentita abbandonata dal fratello proprio nel momento in cui i suoi genitori si separavano e la sua vita idilliaca di bambina andava in pezzi. E poi lui, Luke, addormentato nel suo letto, con i suoi lupi che dalla foresta ululano cercando la parte mancante del loro branco, continua a vagare nei boschi come un lupo solitario, ma non sa che la tragedia che lo ha investito ha paradossalmente riunito quello che lui stesso aveva contribuito a disintegrare. Non sa che quel figlio che se ne era andato tanto tempo prima ora è lì, al suo fianco, a lottare con i suoi demoni, non sa che sua figlia, l’unica ad aver visto in lui un eroe, è lì che combatte due guerre:una per tenerlo in vita e l’altra per perdonarlo. Non sa nemmeno che la sua ex moglie cerca di sopravvivere all'ombra che la sua esistenza le ha gettato addosso. Nel male, è riuscito a compiere l’impossibile.
In quell'ospedale la vita di una famiglia come tante, che aspirava alla felicità pura e semplice, si ritrova a fare i conti con la realtà, facendo emergere delle tematiche di importanza assoluta come il rapporto tra un padre molto particolare e un figlio che ha sempre avuto la sensazione di non essere degno di lui, tra un padre e una figlia che si sono amati tanto, ritrovandosi reciprocamente nei loro cuori, tra una moglie perdutamente innamorata e un marito diviso a metà. E poi c’è lui, Luke, spezzato in due, con parte del suo cuore perduto a rincorrere un branco di lupi in Canada e con l’altra chiusa nelle mura domestiche di casa sua a vivere l’esistenza che si “dovrebbe” vivere. Un uomo che ama la vita, ma che costantemente si è ritrovato a cercare nel mondo il suo posto, vivendo con la sensazione di non essere adatto a nessun luogo e combattendo la terribile battaglia interiore di chi non sa che strada scegliere. Un uomo che ha ricevuto la sua chiamata dalla natura e che non sa a quale famiglia appartenere.
La solitudine del lupo è un romanzo che scava nei tunnel sotterranei delle relazioni familiari, portando alla luce debolezze, stati d’animo devastanti, ma anche i ricordi di un tempo quando tutto andava come doveva andare e nel quale Luke, Cara, Georgie ed Edward erano a modo loro felici. Ci parla anche dell’importanza dell’esistenza umana e di quello che si è disposti a fare per proteggerla, sollevando emozioni potenti riguardo all'eutanasia e alla donazione degli organi e soprattutto alle difficoltà che una famiglia incontra di fronte ad una scelta simile.
Ve lo dico in tutta onestà, è un libro travolgente, non semplice da affrontare che potrebbe non toccarvi, ma che potrebbe lasciarvi estremamente turbati, dipende dalle vostre esperienze e dalle vostre visioni della vita.
Per me è stata un’esperienza indimenticabile, uno di quei libri che consiglierò sempre a tutti e che non scorderò mai, perché al di là degli sbagli dei personaggi, delle loro debolezze e delle loro scelte più o meno discutibili, è lo specchio dell’esistenza, di quanto la vita possa essere difficile e di come la famiglia sia sempre il punto di inizio e di fine. Un cerchio che una volta aperto non si può più chiudere e nel quale al suo interno convivono dolore, amore, odio, ricordi e felicità.
“Gli errori sono come i ricordi che si nascondono in soffitta: vecchie lettere d’amore rimaste da relazioni fallite disastrosamente, foto di parenti morti, giocattoli di un’infanzia di cui si sente la nostalgia. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore: ma da qualche parte, nel profondo, si sa che esistono ancora. E si sa anche che si stanno evitando.”
L'autrice
JODI PICOULT vive ad Hanover, New Hampshire, con il marito, i tre figli e numerosi animali domestici. Autrice di 23 romanzi pubblicati in 35 lingue e ha venduto più di 12 milioni di copie in tutto il mondo. Corbaccio ha pubblicato «La custode di mia sorella», «Il colore della neve», «Senza lasciare traccia», «Diciannove minuti», «Un nuovo battito», «La bambina di vetro», «Le case degli altri», «L'altra famiglia», «Intenso come un ricordo», «La solitudine del lupo» e, con Samantha van Leer, «Incantesimo tra le righe».
2 commenti:
Ancora una volta mi hai lasciato senza parole....
Una splendida recensione, tesoro. E' incredibile come riesci a trasmettere le emozioni che hai provato leggendo un libro del genere. Dai davvero l'idea in maniera profonda e intesa, mi è venuta voglia di leggerlo!!
Sei unica, ti adoro <3
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