domenica 14 dicembre 2014

TRENTATRE' Mirya Recensione



Confesso di avere terminato questa lettura un paio di giorni fa, e di avere atteso  che si sedimentasse nella mia testa e nel mio cuore  per tentare di  parlarne senza sembrare in stato confusionale. Mirya è un vulcano, erudita, intensa  e irrefrenabile :   come avevo potuto appurare in Di carne e di carta, riscontrandolo ancor più in questo Trentatré, è una scrittrice con  la capacità di farmi sentire emotivamente  spossata e  al contempo arricchita, disarmata e appagata.  Insomma, di farmi  provare  un’ emozione e il contrario della stessa nell' arco  di poche pagine, di stregarmi con i suoi ragionamenti che mi spingono a guardarmi dentro e a cercare la mia verità: magari arrivando alla conclusione che non ho nulla da perdere a  credere negli unicorni rosa.   

TRENTATRE'
MIRYA


 Autore: Self publishing
Genere: Narrativa contemporanea 
Pagine: 381
Prezzo: ( solo ebook): €  2,68 

La Trama

Trentatré sono i giorni che Dio Si impegna a trascorrere sulla terra, senza i Suoi poteri, prima che Suo Figlio acconsenta ad aiutarLo nell’Apocalisse; ma scopre subito che l’umanità è un abito scomodo da indossare.
Trentatré sono i giorni di cui Grace dispone per persuadere quel vecchio pazzo convinto di essere Dio che l’universo non deve finire; ma c’è un asino dagli occhi azzurri a complicarle la vita e a lei non resta che cercare di trasformarlo in un unicorno rosa.
Trentatré sono i giorni in cui Michele deve affrontare i suoi demoni, per liberarsi del marchio di Caino e imparare di nuovo ad avere fiducia; ma c’è una rossa intenzionata a combattere contro di lui che invece forse potrebbe combattere al suo fianco.
Trentatré sono i giorni necessari a cambiare per sempre le vite del vecchio Giò, di Amir, di Juliette e di tutti coloro che ruotano attorno allo stesso locale, quel locale che in fondo può assomigliare ad una casa, come loro in fondo possono assomigliare ad una famiglia.
Perché la fortuna non è positiva né negativa, le cose migliori accadono per caso e il mondo è pieno di incastri.

Opinione di Charlotte 

Non voglio approfondire la sinossi per non sciupare l' "effetto sorpresa" . C'è Dio che scende sulla terra come un comune mortale ingenuo e smarrito e che si imbatte in una ragazza piena di grazia, in un uomo disilluso, in un locale frequentato da  personaggi singolari “ incastrati”  uno all’ altro. C'è una storia d' amore travolgente  a modo suo, che trasuda sentimento e sensualità. E c’è molto,  moltissimo altro. Poiché Trentatré non è un romanzo  di pura evasione  ma  un libro pregno di contenuto,  e a mio avviso per apprezzarlo a dovere occorre essere preparati preventivamente a scossoni emotivi e a possibili autoanalisi in corso di lettura.
Trovo Mirya una geniale  trasformista dall’ innegabile maestria: che nelle sue pagine,  in un susseguirsi di colpi di scena funzionali allo sviluppo narrativo, propone  decine di temi sui quali ragionare, piangere, identificarsi, ironizzare. Vado matta per il suo travolgente senso dell' umorismo  ma  al contempo beneficio  degli spunti di riflessione suggeriti dalle sue “provocazioni emotive”. Trentatré è l’ esempio lampante dell’  incisività della sua autrice:   una lettura di "taglio"  particolare, molto cerebrale nonostante la naturalezza e la disinvoltura che la contraddistinguono,  che graffia in più modi  e in profondità.  Per questo motivo a primo impatto e in determinati frangenti può apparire  fin quasi troppo intensa , salvo poi  rivelarsi   un imprevisto  strumento di supporto alla visione più lucida e in prospettiva inedita di  drammi e comportamenti  umani. 
Da quanto esposto è evidente come Mirya metta davvero tanta carne al fuoco: la ricchezza di spunti viene sviluppata con estrema coerenza e fluidità  in modo assolutamente accattivante, spontaneo ed esauriente.
Il fatto che uno dei protagonisti sia Dio non rende in alcun  modo irriverente il romanzo: Trentatré è una “favola per grandi”  e il suo protagonista un mezzo per parlare di noi uomini, delle nostre paure e della nostra condizione, nel bene e nel male. Con ironia, magari alternando iconologia tradizionale e Peppa Pig, assestando qualche cazzotto a luoghi comuni e preconcetti e sdrammatizzando subito dopo  con una risata. Così come succede nelle nostre vite:  quando ci troviamo ad affrontare la malattia, la morte,  la disillusione, ma allo stesso tempo la nascita, la spensieratezza, la speranza: cercando di dare un senso a tutto questo " bombardamento" e di ricomporne il puzzle intuendone la  logica  .  
In quest' ottica ogni capitolo del libro è un giorno alla scoperta della vita quotidiana dell’ umanità, con i suoi pro e contro.  Attraverso le esperienze e le sensibilità opposte  di Grace e di Michele, ma anche gli occhi innocenti del bambino o  lo sguardo  più cinico dell’ uomo maturo, del furfante, della donna abbandonata : ognuno fragile a suo modo, ognuno con un bagaglio di esperienze positive e negative, un prezzo pagato,   un percorso da compiere in un’ inesorabile  concatenazione causa- effetto  che vede tutti protagonisti.  
Fra una stoccatina e una battuta pungente, Trentatré si assapora con lentezza  immedesimandosi in una Storia d’ Amore Universale dalle mille sfaccettature: sorridendo ed emozionandosi per la maternità, l’ attrazione fisica, l’ amicizia ma essendo comunque serenamente consapevoli che  la commozione, la serietà, l’ imprevisto  possono essere dietro l’ angolo; che la fortuna può repentinamente lasciare posto al prezzo da pagare; e infine, che  ci si può arrabbiare con Mirya quando  fa soffire i suoi personaggi  , ma che considerando il suo lavoro nell' insieme la si assolve, la si comprende  appieno e la si giustifica intuendone le motivazioni.   

L' Autrice

Mirya continua a vivere a Ferrara , dove D l' ha incastrata e fino a quando D vorrà; a volte finge di parlare con lui e a volte finge di essere lui, per la gioia del marito e del figlio e il tormento dei suoi studenti, e viceversa. Spera che anche D faccia la pace con lei, prima di metterla nel suo libro. Cerca la neve in qualunque stagione .

Della stessa autrice: Di carne e di carta ( recensione  QUI )





3 commenti:

Mirya ha detto...

Grazie mille! Di' la verità: un po' ti sei arrabbiata con me, vero? Mi nascondo dietro il mio Giò Giò personale! Questa recensione non è solo generosissima: è pura poesia e io mi inchino davvero, di gratitudine e di ammirazione.

Charlotte Sognandotralerighe ha detto...

Mirya, il tuo Giò Giò personale è uno scudo troppo potente contro la rabbia! :-) Seriamente: devo ammettere che in alcuni momenti mi è " cascata la mandibola" . Poi ho compreso che non si trattava di provocazioni gratuite ma di un disegno ben preciso, e l' ho apprezzato esattamente così come l' hai concepito. Grazie per avere ancora una volta deliziato i tuoi ammiratori ( tra i quali la sottoscritta ormai è da considerarsi un ultrà sfegatato )con la tua bravura, la tua simpatia e la tua lungimiranza!

Anonimo ha detto...

Confesso che ho comperato il libro perchè la trama me ne ricordava un altro di Marc Levy che ho letto qualche anno fa.
Sono rimasta senza parole. L'ho finito questa notte. E poi non c'entrava niente con quello che avevo già letto.
Ben scritto, fa ridere, piangere e poi tutto insieme.
Sono contenta di averlo letto e mi piacerebbe ancor più che uscisse l'edizione cartacea.
Consigliato a chiunque ha ancora voglia di sognare.